commenti vari su tutto nessuno escluso

Gubbio non ci sta: dopo nove anni di onorata presenza, e dopo aver presentato la propria (vantaggiosa, a di loro) offerta economica per poter ospitare il set di Don Matteo anche per la nona serie, sembra che La Lux Vide abbia invece deciso di spostare la canonica a Spoleto. Respingendo cortesemente, via posta elettronica, l’offerta economica dell’ente locale.

Apriti cielo. La paura di perdere il fiorente turismo indotto dal prete più famoso del piccolo schermo, interpretato da Terence Hill, e di esser liquidati con una semplice mail, ha mobilitato sindaco, vescovo, Confindustria, Confindustria Alberghi, Federalberghi, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Casartigiani e operatori del centro storico che hanno inviato una lunga e accorata lettera al produttore della fiction Luca Bernabei (leggibile per intero sul sito dell’Ente).

In sintesi, si dicono “sconcertati dalla missiva", che parrebbe "chiudere una storia comune lunga più di 10 anni in sole poche righe” nonostante Gubbio abbia saputo “comporre in tre settimane un’offerta tecnico-economica a dir poco stupefacente, non inferiore a quella offerta dalla città di Spoleto”. E rinnovano il proprio interesse a ospitare la produzione di Don Matteo: “Rinnoviamo la piena disponibilità ad un incontro per scongiurare soluzioni imbarazzanti per tutti e trovarne di nuove e meno incomprensibili, dichiarandoci pronti ad altre iniziative di diverso genere in caso contrario".

Ma la Lux Vide conferma la decisione presa con una nota ufficiale, precisando che la fiction continuerà ad essere girata in Umbria, anche se non a Gubbio (senza però nominare espressamente Spoleto) per ragioni economiche : “Noi siamo profondamente grati alla città di Gubbio che in questi anni ci ha accolto ma vogliamo rassicurare tutti che Don Matteo non lascerà l’Umbria, si è solo spostata qualche chilometro più in là..La scelta di non girare a Gubbio è in linea con la necessità del periodo, la crisi internazionale ha toccato tutti i settori dell’economia italiana e ha colpito duramente anche il comparto audiovisivo".

In extremis, nel tentativo di indorare la pillola, aggiungono: "E comunque anche con Gubbio non è un addio, ma un arrivederci". Basterà a placare gli animi offesi degli eugubini?
 
mia moglie m'ha costretto a guardare il tg1, sulle consultazioni!
roba ignobile, pagliacci inguardabili, presentatore compreso.
hanno fatto passare Grillo per uno scemo.tto.
e bersani come un grande intellettuale pensatore e patriota.
però Grillo se n'è andato da privato cittadino, senza scorta su un'auto privata.
il pensatore bersani con autoblu, scorta con lampeggianti ecc
altro milioni di voti persi.
questi pagliacci di giornalai non capiscono che queste cose i cittadini le capiscono bene
 
mia moglie m'ha costretto a guardare il tg1, sulle consultazioni!
roba ignobile, pagliacci inguardabili, presentatore compreso.
hanno fatto passare Grillo per uno scemo.tto.
e bersani come un grande intellettuale pensatore e patriota.
però Grillo se n'è andato da privato cittadino, senza scorta su un'auto privata.
il pensatore bersani con autoblu, scorta con lampeggianti ecc
altro milioni di voti persi.
questi pagliacci di giornalai non capiscono che queste cose i cittadini le capiscono bene

E Grillo com'è arrivato? A piedi? In bici? In auto ecologica? :-?
 
SBLOCCATI 40 MLD DI ILLUSIONI: DEBITI PA NON DOMANI ORA SUBITO ADESSO!



Fate-presto-salviamo-le-PMI.jpg

Ora subito e adesso e non nella seconda parte dell’anno o addirittura nel 2014, quando ormai non resterà più traccia della piccola e media impresa.
Questo è il tempo del domani, vedremo, valuteremo, faremo, regole domani, decisioni domani, si rinvia tutto al domani, mentre tutto intorno rischia di disintegrarsi.
MILANO – Lo 0,5% di deficit pubblico in più per pagare i debiti della Pubblica amministrazione. Così il governo sbloccherà 20 miliardi di euro nella seconda metà del 2013 e altri 20 miliardi l’anno prossimo. Un conto da 40 miliardi di euro che lo Stato più pagare perché “la disciplina di bilancio paga, è penosa, faticosa, ma rende” ha detto il presidente uscente del consiglio Mario Monti, sottolineando che “la disciplina di bilancio ha poi un risvolto benefico anche per l’economia reale. Dà dei risultati non solo perché non si violano le norme europee, ma perché si arriva al punto in cui ci si può permettere di prendere provvedimenti e vederseli autorizzare dall’Ue che permettono di allargare alquanto i cordoni della borsa del bilancio pubblico”. Repubblica
Professore sta scherzando vero, mi dica che è uno scherzo per favore, dica che non ha detto simili fesserie!
Non mi venga a dire che non poteva dirlo lo scorso anno alla Merkel che si centrava il pareggio di bilancio perchè non ci credo, no non ci credo, si poteva prendere prima questo provvedimento, prima, subito e ieri!
… “la disciplina di bilancio paga, è penosa, faticosa, ma rende” “la disciplina di bilancio ha poi un risvolto benefico anche per l’economia reale. Dà dei risultati non solo perché non si violano le norme europee, ma perché si arriva al punto in cui ci si può permettere di prendere provvedimenti e vederseli autorizzare dall’Ue …
Ma dopo il barbiere, il lustrascarpe, il portaborse in Parlamento c’è anche una stanza con il lettino dello psicologo?
Mica è finita qui però perchè la mitica Commissione europea…
E, intanto, la Commissione europea ha ribadito di essere in attesa del piano italano “per il pagamento dei debiti pregressi e le stime aggiornate sul loro ammontare complessivo”. I pagamenti degli arretrati – ha aggiunto il vice presidente Antonio Tajani – possono essere fatti rapidamente “senza violare il Patto di stabilità: la presentazione del piano è particolarmente urgente ed essenziale per garantire alle imprese di far fronte alla crisi, evitare fallimenti e licenziamenti, ridare liquidità e accesso al credito”.
Visto che c’è il via libera della Commissione europea e del consiglio dei ministri ora subito e adesso si dia il via libera ai comuni di mettere mano alle eccedenze di cassa per saldare i propri debiti, ora subito e adesso, ora subito e adesso, allentando il vincolo del patto di stabilità interno, la più colossale sciocchezza che si potesse imporre!

Polemico, invece, Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio e Rete Imprese Italia: “Assistiamo ora all’ennesimo rinvio, di fatto, e senza individuare soluzioni immediatamente operative. Ogni giorno che passa molte imprese chiudono perchè lo stato non onora i suoi debiti e questo è inaccettabile”.
C’è qualcuno in questo blog che si prende la briga di mandare la NOSTRA PETIZIONE a favore della piccola e media impresa, dove è elencata l’ UNICA SOLUZIONE IMMEDIATAMENTE OPERATIVA da prendere prima che le nostre imprese muoiano?
Ricordo a tutti coloro che vogliono sostenere la nostra petizione che non serve alcun documento, solo nome cognome e mail, se non si vuole apparire, si può togliere il baffo alla fine della petizione. FATE PRESTO! SALVIAMO LA PICCOLA E MEDIA IMPRESA!
 
Pagamenti pubblica amministrazione al via. Compensandoli con le tasse le aziende non pagherebbero l'Imu per 7 anni e mezzo

Oppure con l'arretrato si costruirebbero 10 ponti sullo Stretto. Ora lo Stato vuole sbloccare 40 dei 70 miliardi complessivi dovuti alle imprese



Risparmiare 7 anni e mezzo di Imu. Oltre ogni scoppiettante promessa elettorale. Eppure si potrebbe fare davvero: basterebbe compensare i debiti della pubblica amministrazione verso le imprese con quelli delle imprese verso lo Stato, ovvero le tasse da pagare. In alternativa gli imprenditori porebbero non pagare l'Irap per più di 2 anni.

Sono i calcoli fatti dalla Cgia di Mestre partendo da un dato monumentale, i 70 miliardi di euro di pagamenti alle aziende attualmente bloccati. Ora, dopo il consenso di Bruxelles ad allentare i vincoli del Patto di stabilità, ha deciso di sbloccarne una parte: 20 miliardi quest'anno e altri 20 nel 2014. Si attende solo l'approvazione del nuovo Parlamento per dare il via all'operazione.

Un fallimento su tre dovuto ai ritardi

Poco più della metà del debito complessivo, ma pur sempre un intervento fondamentale per il mondo delle Pmi italiane. Sempre secondo una stima dell'associazione delle piccole imprese è verosimile ritenere che nel 2012 un fallimento su tre sia stato causato dai ritardi nei pagamenti. Per poco più di 3.800 delle 12.463 imprese italiane fallite (il 31% del totale) la causa principale è stata l'impossibilità di recuperare i propri crediti sia da committenti pubblici che privati.

Un debito faraonico

Per dirla in altro modo, col debito non pagato si potrebbero costruire 10 ponti sullo Stretto. La Cgia ha preso in esame le due grandi infrastrutture più discusse negli ultimi anni:
secondo l'Osservatorio Territoriale Infrastrutture, il costo per la realizzazione della Tav Torino-Lione dovrebbe aggirarsi attorno agli 8,2 miliardi di euro. Ebbene, con 70 miliardi si potrebbero realizzare ben 8 tratte e mezza;
• il costo per la costruzione del Ponte sullo stretto di Messina, invece, era stimato in 7 miliardi. Con l'importo che la Pa deve alle imprese sarebbe possibile costruirne 10.

"E' chiaro - sottolinea Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - che stiamo parlando di un esercizio puramente statistico che ci consente di far capire quanto incidano sui bilanci delle aziende creditrici questi 70 miliardi di euro che lo Stato deve assolutamente onorare".



VERGOGNAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
 
w l'italia

...purtroppo l'Italia non potrà mai risollevarsi......se dopo tutti i guai che hanno combinato il nano e la sua banda c'è ancora gente che va in piazza ad applaudirli e non a menarli c'è qualche problema evidentemente.....d'altronde le querce non fanno limoni....ma ghiande per i porci.....:ciao:
 

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