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ottimista 2011

forza magico torino
i piddini devono andarsene dall'italia e non solo da Pomezia

voglio vederli piangere perchè non hanno più la rendita da tasse

con i piddini l'italia è il pase che ha aumentato di più il debito pubblico negli ultimi 5 anni con un pil in calo (debito aumentato di 500miliardi!)

con i piddini l'italia è tra i paesi più 'tristi' al mondo


quando ho conosciuto mia moglie e ho scoperto che era di sinistra mi e' venuto un colpo ma con il tempo ha capito che razza di persone sono e ora gli vota contro:up:
 

popov

Coito, ergo cum.
Infatti era nei post sopra
e per capire se fosse un fenomeno isolato o no, ho cercato su un giornale locale

Poi se mi permetti il blog di grillo ormai è informazione di regime, Casaleggio docet
la domanda che ti devi fare è: la notizia di pomezia ed il dettagliato resoconto fatto dal suo sindaco su quanti organi di informazione l'ho trovata?
 

f4f

翠鸟科
la domanda che ti devi fare è: la notizia di pomezia ed il dettagliato resoconto fatto dal suo sindaco su quanti organi di informazione l'ho trovata?

mi son fatto la domanda ...
ecco una possibile risposta


I giornalisti non sono graditi in Comune. Tanto meno chi si permette di esprimere opinioni in merito. E il sindaco 5 Stelle di Pomezia Fabio Fucci dichiara il "silenzio stampa" fino al 31 agosto. "Fino a quel giorno - dice il primo cittadino del comune industriale alle porte di Roma - le comunicazioni dell’amministrazione saranno veicolate esclusivamente attraverso i canali istituzionali (sito, facebook, twitter). :eek::eek:


Una storia nient’affatto nuova per l’amministrazione (allora targata Pd) che tempo addietro vietò l’ingresso nella sede comunale a una giornalista de il Messaggero, Moira di Mario, "colpevole" di non scrivere sotto dettatura. Casus belli, questa volta, un incontro fra sindaco e giunta con una delegazione di occupanti di alloggi popolari. Due giornaliste, Martina Zanchi e Giulia Presciutti, con tanto di passi alla mano (a Pomezia l’iscrizione all’ordine non basta) attendono la fine della riunione. Improvvisamente vengono avvicinate da agenti della polizia municipale e fatte allontanare. L’ordine impartito da un assessore, Veronica Filippone. "Le colleghe hanno chiesto invano un incontro - scrive l’Associazione Stampa Romana - per capire i motivi della decisione. Hanno tentato di far valere il diritto di cronaca, ma sono state allontanate. Quello di ieri è solo l’ultimo, grave episodio che ha colpito i colleghi. Il 12 giugno, durante un momento di tensione generato in consiglio comunale per la protesta di alcuni lavoratori, è stato insistentemente chiesto ai giornalisti dal presidente del consiglio comunale, Renzo Mercanti, di spegnere le telecamere. Tutti i cronisti si sono rifiutati. Precedentemente diversi colleghi sono stati oggetto di pesanti attacchi da parte della maggioranza a 5 Stelle". Stampa Romana continua: "Il libero accesso dei giornalisti, nei limiti previsti dalla legge, alle sedute dei consigli comunali e a tutte le iniziative pubbliche di un Ente Locale, è garantito a tutela del diritto dei cittadini a essere informati e dalla legge sulla trasparenza degli atti amministrativi.



L’assessore di Pomezia ha perpetrato un abuso impedendo alle colleghe di esercitare il loro diritto-dovere di croniste, esattamente come avvenne nel settembre del 2008 ai danni di un'altra giornalista, fatta allontanare dalla precedente amministrazione comunale. L’Associazione Stampa Romana, nell’esprimere la sua solidarietà alle colleghe, si appella al sindaco di Pomezia perché intervenga, censurando l’operato della Filippone. L’Associazione chiede inoltre al sindaco di garantire, d’ora in poi, la piena agibilità professionale ai colleghi che seguono le sedute del consiglio comunale e ogni iniziativa".
Lunedì la "rappresaglia" del primo cittadino: un mese di silenzio stampa. E a quando il confino? Ogni commento sarebbe superfluo se non fosse che qualcuno, così facendo, non rispetta diritti sanciti dalla nostra Costituzione. O, forse, non li conosce affatto. Solo così si possono "giustificare" le altre parole scritte sull’ultimo comunicato stampa della giunta Fucci. "Non esistono categorie con particolari privilegi - conclude il sindaco -. I giornalisti non hanno maggiori diritti degli altri cittadini: di conseguenza possono accedere agli uffici comunali esclusivamente se invitati o su appuntamento. Annuncio che presto saranno installate due nuove bacheche comunali che l’amministrazione utilizzerà per informare direttamente e senza intermediari i cittadini". Insomma, giornalisti professionisti considerati “intermediari” dell’informazione? La risposta, oggi, in una nota congiunta di tutti i cronisti del territorio: "Fino al 31 agosto nessuna notizia relativa all’attuale giunta comunale sarà pubblicata dalle testate locali. Riteniamo l’atteggiamento assunto da questa amministrazione fortemente lesivo della nostra professione e della libertà di informazione. Lo stesso sindaco, parlando di intermediari, dimostra di non conoscere il ruolo del giornalista. Non siamo dei passa comunicati ma professionisti riconosciuti dalla legge. Cerchiamo, analizziamo, descriviamo, scegliamo e valutiamo le notizie. Non intendiamo pubblicare comunicazioni istituzionali per le quali non avremo la possibilità, visto il silenzio stampa, di chiedere chiarimenti, come abbiamo sempre fatto quando lo abbiamo ritenuto opportuno. È degradante l'idea che la stampa, secondo Fucci, debba servirsi delle comunicazioni veicolate attraverso il sito, facebook e twitter. Per questo esistono le inserzioni pubblicitarie e il sindaco potrà acquistare tutti gli spazi che riterrà opportuno ai prezzi decisi dalle singole testate. Un atteggiamento lesivo che si riscontra anche quando il sindaco dichiara che i giornalisti sono come tutti i cittadini e, di conseguenza, potranno entrare negli uffici solo su invito o appuntamento. Se prima l’ignoranza si limitava nel non conoscere la legge che individua il giornalista quale professionista, in questo caso si allarga alla conoscenza della Costituzione italiana. Ai giornalisti si applicano tutte le disposizioni che in essa sono riconosciute a tutela dei cittadini ma, in più, i padri costituenti inserirono un articolo ad hoc dedicato solo all’informazione e ai propri operatori, l'Articolo 21, che specifica tutele particolari per chi svolge una professione fondamentale per la tenuta democratica di un Paese. Un impianto centrato sull’affermazione di principi volti ad arginare indebite interferenze dei pubblici poteri. I giornalisti sono anch'essi cittadini, come lo è il sindaco, ma nello svolgimento delle loro funzioni vanno oltre al proprio ruolo di semplice cittadino: diventano i narratori della realtà a beneficio di un pubblico più ampio e della democrazia. Per questo, per il giornalista non esistono privilegi ma diritti e doveri, gli stessi che ha un amministratore locale verso il giornalista stesso. Nascondere informazioni, renderne difficile l’accesso o fornirle, permettendo la narrazione di quanto accade, solo su invito o appuntamento è quanto di più grave possa verificarsi nei confronti dei giornalisti ma, soprattutto nei confronti dei cittadini a cui si toglie la possibilità di essere informati. Una stampa sotto controllo mette in pericolo la democrazia, come insegna la storia di questo Paese. Fino al 31 agosto continueremo a svolgere il nostro lavoro senza, però, dare voce al sindaco e all’amministrazione che sono in silenzio stampa. Un silenzio, per la verità, a corrente alternata rotto solo per comunicare sui social network. Facebook, twitter non sono canali istituzionali e negli anni hanno raccolto e pubblicato autentiche 'bufale' che gli autori sono stati costretti a smentire dopo poche ore. I giornalisti non hanno mai leso l'immagine, la carica del sindaco e delle istituzioni comunali. In attesa che termini il silenzio stampa, ci permettiamo di suggerire al sindaco e a tutta l'amministrazione una piacevole lettura estiva: la Costituzione italiana".






Per non dimenticare: proprio Pomezia è stata al centro di uno scandalo senza precedenti per una amministrazione locale. Tangenti a nove zeri pagate all’intero, o quasi, consiglio comunale. Il Municipio pontino viene azzerato in pochi giorni: 32 le persone arrestate, 27 amministratori in galera fra i quali il sindaco e la giunta. Rifiuti, tributi e acqua potabile: questi i filoni del maxi affare scoppiato all’indomani di una serie inquietante di attentati ai consiglieri “ingordi” o a quanti non si volevano piegare a un gioco troppo pericoloso. A Pomezia nel 2001 il denaro viene diviso proprio nell’auto privata del primo cittadino, come rivelano le microspie piazzate dai carabinieri. Tangenti pagate per lo smaltimento della spazzatura, per la privatizzazione della riscossione di Ici e Tarsu, per contribuire (sempre con il denaro pubblico) alla chiusura di un vecchio contenzioso fra il titolare dell’Arcalgas e la Regione Lazio. Il giro di mazzette distribuite ai componenti di tutti gli schieramenti spedisce in carcere anche quattro imprenditori e un criminale “comune”, assoldato per intimorire quanti potessero creare problemi e inceppare la macchina fabbrica soldi. Fortuna che, all’epoca, a raccontare la serie di fatti all’apparenza scollegati e inspiegabili di cronaca nera (auto di assessori e consiglieri saltate in aria) un manipolo di cronisti locali che mette in discussione la situazione. A cominciare da quanto affermato in consiglio comunale dai futuri imputati per “giustificare” bilanci sballati e delibere “deviate”.






apparte la questione della stampa,
il risultato del M5S è legato anche alla diversa gestione rispetto ad una giunta mazzettara

o chiaramente alla gestione dei menu


Stessa scuola, due menu diversi. Uno con dolce, l’altro senza. Chi paga prende la merenda, gli altri no. Succederà per i prossimi tre anni a Pomezia, dove il Comune guidato dal grillino Fabio Fucci ha deciso di fornire due tipi di pasti negli asili e nelle elementari: 460 mila pasti all’anno, di cui la metà a prezzo più alto. Il bando per la gara d’appalto lanciata un mese fa ipotizza una base di 4,40 euro a pasto, 4 se senza dessert.
 

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翠鸟科
Pomezia, l’ira del Pd: “Il sindaco M5S, dopo gli sfratti, vuole mettere in vendita case popolari”

by Daniele Petroselli · 3 agosto 2014
Roma, 3 agosto 2014 – “Sulle case popolari di piazza Aldo Moro il sindaco Fabio Fucci (M5s) sta prendendo in giro la città. Noi del Pd, contestando gli sgomberi programmati, avevamo evidenziato il timore che la giunta grillina volesse metterle in vendita. Dopo qualche giorno la conferma: gli immobili infatti sono stati inseriti nel piano delle alienazioni allegato al bilancio di previsione 2015“.



:mumble::mumble: sarebbe da leggere 'sto bilancio de Pomezia...
dato che la PA fa il bilancio per cassa, non è che l'avanzo derivi da alienazioni ??
 

f4f

翠鸟科
la Delibera di Giunta del 22/07 l’Amministrazione ha compiuto un altro importante passo verso i cittadini. Sono oltre tremila le famiglie interessate al riscatto del diritto di superficie delle aree P.E.E.P. Con questa delibera, si stabilisce il valore venale del diritto di superficie in 190,34€/mq, rispetto ai 219,34€/mq previsti nella precedente delibera del 2012. Per il calcolo effettivo dei costi di riscatto per ogni appartamento, come previsto dalla L.448/98, va applicata un’ulteriore riduzione del 40% sul totale più il corrispettivo di quanto già versato dalle cooperative al momento della stipula della concessione.
A rendere ulteriormente molto meno pesante l’onere a carico delle famiglie che intendono trasformare il diritto di superficie in diritto di proprietà, l’amministrazione comunale ha stabilito ulteriori detrazioni che si sommano a quelle già dette:
- riduzione del 50% per coloro che presenteranno la domanda entro il 30/11/2014 e che provvederanno al pagamento entro il 31/12/2014;
- riduzione del 40% per coloro che presenteranno la domanda entro il 30/03/2015 e che provvederanno al pagamento entro il 30/04/2015;
- riduzione del 30% per coloro che presenteranno la domanda entro il 31/07/2015 e che provvederanno al pagamento entro il 15/09/2015.
 

ottimista 2011

forza magico torino
RENZI: "col def abbassiamo le tasse, lo so non ci siete abituati"


e' un grande macario toto' peppino de filippo e tutti i comici del mondo gli fanno una pippa.
 

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翠鸟科
RENZI: "col def abbassiamo le tasse, lo so non ci siete abituati"


e' un grande macario toto' peppino de filippo e tutti i comici del mondo gli fanno una pippa.


è berlusconismo puro: abbassa le tasse (?) ed abbassa pure le detrazioni e i servizi, col risultato di un aumento netto degli esborsi per i cittadini
 

popov

Coito, ergo cum.
è berlusconismo puro: abbassa le tasse (?) ed abbassa pure le detrazioni e i servizi, col risultato di un aumento netto degli esborsi per i cittadini
purché non lo dica grillo, beninteso...

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