ITALIA: ma dove sta andando?
Scritto il
11 gennaio 2014 alle 10:20 da
Danilo DT
Il buon vecchio Ron, negli anni ottanta cantava
“E l’Italia che va…” E mi chiedevo sempre… Ma dove va?
Oggi poter dare una risposta è molto più semplice rispetto ad allora. Che ci crediate o no, io cerco di essere anche positivo e prepositivo ma sono in tremenda difficoltà. Come esserlo con questa classe politica e con questa situazione quantomeno molto complessa? Lasciamo perdere i discorsi da bar di ripresa e satbilizzazione. QUESTI che ora vi illustro sono i dati che devono farci pensare (NOI) e farci agire (CHI HA I MEZZI PER FARLO). La verità è che
quest’Italia sta andando A FONDO se non si interviene.
Il primo dato è sull’appoggio che le banche danno all’economia. Parliamo di prestiti.
(AGI) - Roma, 10 gen. – I prestiti al settore privato hanno registrato una contrazione su base annua del 4,3 per cento (-3,7 per cento a ottobre). Lo rileva Bankitalia nel report “Principali voci dei bilanci bancari”.
I prestiti alle famiglie sono scesi dell’1,5 per cento sui dodici mesi (-1,3 per cento nel mese precedente); ancora piu’ sostenuta e’ poi la flessione dei prestiti alle societa’ non finanziarie che sono diminuiti, sempre su base annua, del 6 per cento (-4,9 per cento a ottobre).(…) Sempre a novembre scorso, il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze e’ risultato pari al 22,8 per cento (22,9 per cento a ottobre).
-6% i prestiti alle imprese. E questo sarebbe il nuovo appoggio che le banche danno all’economia? Per carità, il tutto è giustificato dal dato successivo, ovvero il numero delle sofferenze che però si sono stabilizzate, sempre ad un livello troppo elevato. Le banche non prestano, non si fidano. E così facendo soffocheranno il mercato e quelle poche aziende buone che sono restate in piedi. Siamo in pieno
credit crunch cari amici.
(AGI) - Roma, 10 gen. – L’Iva ha avuto un andamento negativo nei primi 11 mesi ma si sta avviando “ad una progressiva ripresa”. Lo spiega il Tesoro nel bollettino sulle entrate tributarie nei primi 11 mesi del 2013. In particolare, l’IVA si attesta a 95.976 milioni di euro (-3.320 milioni di euro, pari a -3,3%), “grazie ad una sostanziale tenuta della componente del gettito sugli scambi interni (-0,6%) e ad una attenuazione del calo della componente sulle importazioni da Paesi extra UE (-18,7%) rispetto all’andamento registrato nei primi mesi dell’anno. (…) A partire dal mese di ottobre la dinamica favorevole del gettito Iva sugli scambi interni riflette anche gli effetti dell’aumento di un punto percentuale dell’aliquota IVA ordinaria dal 21% al 22%”.
Quindi, malgrado l’aumento, l’IVA non porta nuovi soldi allo stato, anzi… Ma è una conseguenza della crisi. Non c’è scescita, non c’è commercio, non c’è lavoro, non ci sono consumi. Semplice no. Ma no temiamo! Il Tesoro è fiducioso… Ma per favore…
(AGI) - Roma, 10 gen. – Sono 32.927 le nuove partite Iva a novembre: in confronto al corrispondente mese dello scorso anno si registra una moderata flessione (-8,5%). E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio del Mef. Quasi la meta’ e’ dovuta a giovani fino a 35 anni e poco piu’ di un terzo alla classe 36-50 anni.
La distribuzione per natura giuridica delle aperture di partita Iva mostra un calo della quota relativa alle persone fisiche che risulta pari al 69,1% del totale; le societa’ di capitali salgono al 23,6% e quelle di persone si attestano al 6,4% (le altre forme giuridiche rappresentano lo 0,9%). Rispetto al novembre 2012 si registra una diminuzione di aperture marcata per le societa’ di persone (-28%), moderata per le persone fisiche (-8%), mentre reggono le societa’ di capitali (-3,4%).
E anche qui il tutto (moderata flessione?) rientra nella logiche delle cose. Minori partite Iva aperte, minor PIL, ecc ecc. Ed è interessante che la maggior parte delle società create sono società di capitale. Come mai? Ovvio, perché rendono il patrimonio dei titolari meno attaccabile.
Morale,
i segnale sono tutti chiarissimi. La crisi in Italia è nera, non ci sono segni di ripresa ed i dati consuntivi preoccupano. Qualcuno ha scorto nell’operato della POLITICA la vera volontà di un’inversione di tendenza, oppure sempre il solito BLA BLA BLA? Che dire, forse allora sono felici di vedere l’
Italia che va… a fondo…
NB: l’articolo “continua” anche nei commenti con importanti considerazioni e nuovi grafici freschi di giornata fonte Bankitalia.