CON i VORREI NON SI E'MAI FATTO NIENTE!CON I PROVERO'SI SONO FATTE GRANDI COSE.... (3 lettori)

silpla2000

che bello il yo yo
ohhh abbiamo un ministro degli esteri che non è da prendere da esempio ogni volta una dichiarazione diversa roba da pazzi:-(
7 Gennaio 2011 - Corriere della Sera: Frattini rappresenta Gheddafi come un modello per Arginare il fondamentalismo, durante la crisi in Tunisia.
Faccio l’esempio di Gheddafi. Ha realizzato una riforma che chiama “dei Congressi provinciali del popolo”: distretto per distretto si riuniscono assemblee di tribù e potentati locali, discutono e avanzano richieste al governo e al leader. Cercando una via tra un sistema parlamentare, che non è quello che abbiamo in testa noi, e uno in cui lo sfogatoio della base popolare non esisteva, come in Tunisia. Ogni settimana Gheddafi va lì e ascolta. Per me sono segnali positivi.
21 febbraio 2011 - Il fatto quotidiano. Frattini dice che l’Europa non deve esportare modelli di democrazia.
Noi vogliamo sostenere il processo democratico ma non dobbiamo dire ‘questo è il nostro modello europeo, prendetelo’. Non sarebbe rispettoso dell’indipendenza del popolo, della sua ownership.
16 marzo 2011 - Il Sole 24 Ore - Ad attacco in corso, Frattini: “Gheddafi non si può mandare via”.
«La Cirenaica è ormai di nuovo quasi completamente nelle mani di Tripoli» e Gheddafi non può essere mandato via. E’ la «presa d’atto» della comunità internazionale di fronte all’evoluzione pro-rais della crisi libica, come riferisce il ministro degli Esteri Franco Frattini nella sua audizione al Senato.

Libia - Frattini scopre i crimini di Gheddafi

Franco Frattini scopre che Gheddafi era cattivello. E dice che, addirittura, il rais aveva un piano per trasformare Lampedusa in un inferno. Ci ha messo un po’ di tempo, Frattini. Di cui è bene ricordare una serie di dichiarazioni. Giusto per un esercizio di memoria. E per far capire con che facilità cambino le cose, nel nostro paesello. Con che facilità si racconti agli italiani di tutto e di più. Senza nemmeno bisogno di un posto in prima fila.
Gheddafi era benvoluto dal Governo Berlusconi. E non c’è bisogno di eccessivi sforzi storiografici per ricordarlo. Ma le evoluzioni funamboliche delle dichiarazioni del nostro Ministro degli Esteri sono davvero uno spettacolo d’arte varia.
3 settembre 2008 - Il Giornale. Nessun attacco da Roma alla Libia: si firma il trattato, e l’Italia si impegna a non concedere basi agli USA per attaccare la Libia. E di non attaccare a sua volta.
C’é l’accordo con la Libia che prevede un reciproco impegno a non esercitare azioni di aggressione, cosa che l’Italia esclude categoricamente di poter fare.
31 ottobre 2008 - La Stampa. Amicizia e affidabilità della Libia.
Al convegno di ieri il ministro degli Esteri Frattini ha confermato che l’Italia è pronta ad accogliere Gheddafi «come un amico». E ha ribadito che Roma considera la Libia «un Paese affidabile e un partner eccezionale», garantendo la ratifica «in tempi brevi» del trattato da parte del Parlamento. «Le nostre relazioni sono entrate in una fase nuova», ha confermato Saif El-Islam Gheddafi: «Oggi è possibile realizzare cose prima impensabili», come le forme di cooperazione militare previste dall’articolo 20 del Trattato.
Agosto 2010 - TgCom: Frattini definisce le critiche dell’opposizione a Gheddafi “senza senso”.
Le critiche dell’opposizione per la visita del leader libico Muammar Gheddafi a Roma non hanno senso. “E’ gente che non conosce affatto né la politica estera né gli interessi dell’Italia”. Lo afferma il ministro degli Esteri Franco Frattini. “Gheddafi è un leader importante per tutto il Medioriente, e noi - ha aggiunto Frattini - da questa opposizione non ci aspettiamo niente”.
http://www.google.com/url?ct=abg&q=...&gl=IT&usg=AFQjCNErgEA4fQFYo6oADxwlBSYXMiM5ZwSettembre 2010 - La Stampa - Ottimi rapporti con la Libia. Puntare il dito non serve
I rapporti che l’Italia ha con Gheddafi non li ha nessun altro Paese. Leggendo i giornali inglesi si vede quanto sia il disappunto perché l’Italia ha soppiantato la City londinese in Libia. L’Europa ci chiama a mediare per liberare eritrei dai campi di custodia nel deserto libico come quando ci sono cittadini bloccati a Tripoli. […] Puntando il dito contro la Libia non si ottiene nulla. Noi non lo abbiamo mai fatto, e anche per questo possiamo raggiungere risultati. La politica estera è complessa, la realtà del mondo arabo è complessa.
17 Gennaio 2011 - Corriere della Sera: Frattini rappresenta Gheddafi come un modello per Arginare il fondamentalismo, durante la crisi in Tunisia.
Faccio l’esempio di Gheddafi. Ha realizzato una riforma che chiama “dei Congressi provinciali del popolo”: distretto per distretto si riuniscono assemblee di tribù e potentati locali, discutono e avanzano richieste al governo e al leader. Cercando una via tra un sistema parlamentare, che non è quello che abbiamo in testa noi, e uno in cui lo sfogatoio della base popolare non esisteva, come in Tunisia. Ogni settimana Gheddafi va lì e ascolta. Per me sono segnali positivi.
21 febbraio 2011 - Il fatto quotidiano. Frattini dice che l’Europa non deve esportare modelli di democrazia.
Noi vogliamo sostenere il processo democratico ma non dobbiamo dire ‘questo è il nostro modello europeo, prendetelo’. Non sarebbe rispettoso dell’indipendenza del popolo, della sua ownership.
16 marzo 2011 - Il Sole 24 Ore - Ad attacco in corso, Frattini: “Gheddafi non si può mandare via”.
«La Cirenaica è ormai di nuovo quasi completamente nelle mani di Tripoli» e Gheddafi non può essere mandato via. E’ la «presa d’atto» della comunità internazionale di fronte all’evoluzione pro-rais della crisi libica, come riferisce il ministro degli Esteri Franco Frattini nella sua audizione al Senato.
4 aprile 2011 - Diritto di critica. In un’intervista alla BBC Frattini esclude che si ospiterà Gheddafi in Italia e poi parla del fatto che Berlusconi ha dichiarato di essere “addolorato” per la sorte di Gheddafi.
Berlusconi ha fatto una distinzione tra gli orribili crimini commessi dal rais e la pietas umana, quel sentimento di pietà umana proprio dell’uomo
6 aprile 2011 - Panorama. Frattini dice che l’Italia sta trattando con gli Stati Uniti.
Abbiamo discusso e stiamo lavorando sull’ipotesi dell’esilio del rais e dei suoi familiari
19 Aprile 2011 - Libero: un mese dopo, Frattini cambia idea e si accorge che Gheddafi è un dittatore sanguinario.
È chiaro che per vincere rapidamente sul piano militare vi sarebbero molti altri strumenti, ma immaginiamoci i danni collaterali, quante vittime civili. Quindi l’importante è fermare l’avanzata di questo dittatore sanguinario
26 Agosto 2011 - Julienews: Frattini auspica che Gheddafi sia processato all’Aja. E dice che non si deve fare i colonialisti in Libia:
Non dobbiamo dimenticare che il protagonista deve essere il popolo libico. Non ci può essere un approccio quasi colonialistico. In Libia ci sono classi dirigenti e giovani preparati, e noi vogliamo aiutare la capacità dei libici di fare del bene al proprio paese.
26 Agosto 2011″>26 Agosto 2011 - La Repubblica. Frattini illustra il piano di Gheddafi nei confronti di Lampedusa. E chiosa, in un lampo di definitiva comprensione delle congiunture internazionali:
 
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