Consigli pensione integrativa (1 Viewer)

ho versato per anni cifre sempre crescenti (crescenti nel senso che erano indicizzate),
in una pensione alternativa (Vitariv). Oggi riscuoto un vitalizio e sono contento. Anche il vitalizio aumenta sempre. Per me esperienza positiva.
Ai miei figli ho consigliato Laborfond anche perchè se l' azienda aderisce anche lei al Laborfond, c'è anche un versamento da parte dell' azienda che è tutto regalato.
 

dome

Nuovo forumer
Al momento una volta destinato il proprio tfr a previdenza complementare non è possibile tornare indietro, quindi, trattandosi di tanti soldi e del "bastone della nostra vecchiaia" il mio consiglio è di lasciarlo in azienda ... anche perchè, aggiungendo un piccolo contributo volontario alla quota di tfr dovuta per legge, il datore di lavoro è tenuto a mettere a sua volta un contributo aggiuntivo che non fa mai male. Probabilmente questa rigidità della legge col tempo cambierà, ma al momento è così, e con essa ci si deve rapportare.

Per quanto riguarda la previdenza complementare, dire che la deduzione (e non la detrazione) fiscale sia uno specchietto per le allodole è a dir poco fuorviante ... trovatemi voi uno strumento che tutti gli anni mi permette di pagare meno tasse per una percentuale variabile dal 23% al 43% (a seconda della mia aliquota di appartenenza) e di destinare tale risparmio fiscale su un piano che nel tempo mi matura interessi e allora poi ne riparliamo ...

La previdenza complementare è flessibile, concede un consistente vantaggio sulle tasse, a seconda della compagnia prescelta riesce anche a mettermi al riparo dall'inflazione considerando anche soltanto il minimo garantito ... non capisco dove sia il problema ...
 

ARANCIA

Forumer storico
pensione fai da te vs polizze e fondi pensione

Buonasera

inziamo dal primo.
rebekko scrive:
ho versato per anni cifre sempre crescenti (crescenti nel senso che erano indicizzate),
in una pensione alternativa (Vitariv). Oggi riscuoto un vitalizio e sono contento. Anche il vitalizio aumenta sempre. Per me esperienza positiva.
:lol::lol::lol:

TI SFIDO a scrivere due dati e non a raccontare favole ovvero voglio un pdf della polizza immagino RAS O DIVAL senza i dati sesibili che vediamo com'è stato conveniente
Ti dico che hai pagato caricamenti del 18 se fatta prima del 2000
Cmq poi posso sbagliarmi ma voglio vedere i numeri!!!

Ai miei figli ho consigliato Laborfond anche perchè se l' azienda aderisce anche lei al Laborfond, c'è anche un versamento da parte dell' azienda che è tutto regalato.
:eek: ma come ti sei preso questa responsabilità?
regalagni per natale un testo di mtematica e la pensione tradita di beppe scienza.
Forse ti predonerannno.
P.s Calcolo calcoli non dico che la previdenza fà tutta schifo (bè quasi) :rolleyes: pero voglio numeri per credere
quant'è il contributo datoriale?
Età dei pargoli si fà per dire
isc fondo
loro aliquota marginale?
Poi và detto che in alcuni casi la rinucia del tfr è economicamente conveniente .. ma è da dimostrare.

MI SA CHE SEI UN AGENTE O UN PF
;)
 

ARANCIA

Forumer storico
pip e fondi vs tfr

Ciao
Dome

tu scrivi:

"Al momento una volta destinato il proprio tfr a previdenza complementare non è possibile tornare indietro, quindi, trattandosi di tanti soldi e del "bastone della nostra vecchiaia" il mio consiglio è di lasciarlo in azienda ... "

:up:Fin qui non posso che condividere:)

"anche perchè, aggiungendo un piccolo contributo volontario alla quota di tfr dovuta per legge, il datore di lavoro è tenuto a mettere a sua volta un contributo aggiuntivo che non fa mai male. "


E no!:down: attenzione a sopravvalutare il contributo datoriale ricordiamoci che se non è importante il suo effetto positivo può essere eroso dai costi e da performance negative come già avvenuto in passato.


"Per quanto riguarda la previdenza complementare, dire che la deduzione (e non la detrazione) fiscale sia uno specchietto per le allodole è a dir poco fuorviante ... trovatemi voi uno strumento che tutti gli anni mi permette di pagare meno tasse per una percentuale variabile dal 23% al 43% (a seconda della mia aliquota di appartenenza) e di destinare tale risparmio fiscale su un piano che nel tempo mi matura interessi e allora poi ne riparliamo ..."

:down:
ok ma l'effetto fiscale va nettato ovvero il 43% (quindi non un neo assuto) và diviso per gli anni di permanenza.
ovvero
esmpio 43% diviso per poniamo 30 anni di contribuzione il caso di ely dire 35 fà 1,43% e 1,22% a cui devo sottrarre l'isc
e dieri che rimane ben poco
Ad es:D

EUROFORTE PREVIDENZA
con una permaneza di 2 anni4,19% 5anni 2,65% 10 anni 1,99% 35 anni 1,45% dati per anno
ecco i tuoi isc dome o sbaglio
AH DOME MA TE MAGNI TUTTO TU!:lol:

"La previdenza complementare è flessibile, concede un consistente vantaggio sulle tasse,
da dimostrare e se poi cambia la legge
a seconda della compagnia prescelta riesce anche a mettermi al riparo dall'inflazione
Facile con i tassi in calo e portafogli pieni di btp
considerando anche soltanto il minimo garantito ...
non capisco dove sia il problema ..."
:specchio:

se voui te lo spiego ..... :wall:

N.B Non c'è l'ho con te sia chiaro o con pf e agenti onesti lavoratori schiavi dei budget :rolleyes:
ma per favore sono come san tommaso
VOGLIO LE PROVE

aspetto replica
 

dome

Nuovo forumer
Innanzitutto, bisogna fare i conti con la legge in vigore. Tutte le leggi possono cambiare nel tempo, ma sarebbe un suicidio non sfruttare i vantaggi di una legge soltanto perchè questa in futuro può essere soggetta a modifiche. Primo perchè non è detto che le modifiche siano peggiorative; secondo perchè ragionando in questo modo perdo quei vantaggi sia nel futuro ma anche nel presente ... sinceramente lo ritengo un autogol clamoroso.

Il conteggio che fai tu è fuorviante. Costo e vantaggio fiscale sono applicati sul singolo versamento, quindi a fronte di un costo medio del 4% ho però un rientro fiscale del 23% (e prendo in considerazione il caso meno vantaggioso), mentre i rendimenti sono consolidati attraverso la capitalizzazione composta. Ciò vuol dire che il mio capitale può solo crescere, mai verrà messo in discussione da un andamento negativo della gestione collegata (ovviamente sto parlando delle linee garantite, non di quelle azionarie ... ). Quindi considera quel 2% e moltiplicalo per gli anni di durata contrattuale ... non è poca roba ...

Poi la questione del contributo del datore di lavoro. Ovviamente la scelta va fatta in maniera sensata. Non sempre e cmq sì. Però nella maggior parte dei casi conviene. E le performance negative possono essere attenuate dai comparti garantiti. Io sono una lumachina, preferisco una scelta sicura ma dal rendimento contenuto ad una scelta decisamente più aggressiva ma per questo più rischiosa. E cmq lo sappiamo tutti che nel lungo periodo il comparto azionario rende bene ... pur ammettendo che io personalmente in questo periodo non lo consiglio mai.

Infine, "se vuoi te lo spiego" ... magari, perchè sinceramente non capisco tanta avversione ... e voglio precisare che non sto parlando di una compagnia piuttosto che di un'altra, ma del servizio in sè, poi ovviamente ognuna ci mette le sue garanzie e i suoi rendimenti, ma questo è un altro discorso.
 

ARANCIA

Forumer storico
Ciao
Dome

Tu scrivi
"Innanzitutto, bisogna fare i conti con la legge in vigore. Tutte le leggi possono cambiare nel tempo, ma sarebbe un suicidio non sfruttare i vantaggi di una legge soltanto perchè questa in futuro può essere soggetta a modifiche. Primo perchè non è detto che le modifiche siano peggiorative; secondo perchè ragionando in questo modo perdo quei vantaggi sia nel futuro ma anche nel presente ... sinceramente lo ritengo un autogol clamoroso.2

La mia opinione è che (come in passato per le polizze vita la cui detrazione è scesa nel tempo fino al 19%) lo stato darà maggiori incentivi alla partenza dello strumento per poi magari aumentare la tassazione delle rendite
Del resto oggi chi ha redditi elevati e pochi anni alla pensione può con la previdenza integrativa ottenere una modesta elusione.
Poi se lo stato incentiverà la previdenza privata e perché diminuisce quello pubblica ....:down:


"Il conteggio che fai tu è fuorviante. Costo e vantaggio fiscale sono applicati sul singolo versamento, quindi a fronte di un costo medio del 4% ho però un rientro fiscale del 23% (e prendo in considerazione il caso meno vantaggioso), mentre i rendimenti sono consolidati attraverso la capitalizzazione composta. Ciò vuol dire che il mio capitale può solo crescere, mai verrà messo in discussione da un andamento negativo della gestione collegata (ovviamente sto parlando delle linee garantite, non di quelle azionarie ... ). Quindi considera quel 2% e moltiplicalo per gli anni di durata contrattuale ... non è poca roba ..." :down:


Non concordo se sei disposto a posta le condizioni contrattuali complete e un progetto esplicativo ne parliamo .... numeri non parole :)


"Poi la questione del contributo del datore di lavoro. Ovviamente la scelta va fatta in maniera sensata. Non sempre e cmq sì. Però nella maggior parte dei casi conviene."


Si il contributo è un buon incentivo ma attenzione a sopravvalutarlo

E le performance negative possono essere attenuate dai comparti garantiti. Io sono una lumachina, preferisco una scelta sicura ma dal rendimento contenuto ad una scelta decisamente più aggressiva ma per questo più rischiosa. E cmq lo sappiamo tutti che nel lungo periodo il comparto azionario rende bene ... pur ammettendo che io personalmente in questo periodo non lo consiglio mai.



Infine, "se vuoi te lo spiego"


Ammetto di esser stato duro come molti non ho esperienze positive.:rolleyes:

... magari, perchè sinceramente non capisco tanta avversione ... e voglio precisare che non sto parlando di una compagnia piuttosto che di un'altra, ma del servizio in sè, poi ovviamente ognuna ci mette le sue garanzie e i suoi rendimenti, ma questo è un altro discorso

Premetto (ancora una volta) non ho pregiudizi, ma qui non si tratta di avversione ma di dubbi sulla effettiva convenienza e qualità del sevizio.
Ciascuno è libero di esprime la sua opinione tu guadagni dal servizio che proponi io No :D quindi senza pregiudizi ti chiedo di convincermi con esempi numerici.
Ragioniamo,se hai ragione tu fai una cortesia a tanti che potranno sottoscrivere FP o PIP se ho ragione io eviteremo che tanti giovani si trovino tra pochi anni una previdenza falcidiata dai costi.
:V
l’obiettivo del forum è il libero confronto ma bisogna andare oltre i discorsi da bar e analizzare le proposte.
L’educazione finanziaria passa dallo studio e dal sacrificio.

Un calcolo fatto di corsa se verso 100 con aliq marg 23% e età 30 neoassuto diciamo anche se che è come se pago 77 giusto?
Capitalizzo per il famoso 2% per 35 anni fino alla pensione risultato 154c.a
Wau ... arancia non capisci un ca****!paghi 77 ricevi 154 minimo garantito
:specchio:
Bè non funziona così
Se io ti garantisco il 2% e mi prendo 1,45% allora la convenienza dove stà
alla fine pago 100 e mi ritrovo 93,5 :eek:
(77 capitalizzato allo 0,55% per 35 anni (2%-1,45%isc fonte covip =0,55%)
Quindi la compagnia si è mangiata già il benficio fiscale:wall:
Sono conti approssimativi forse anche errati ma aspetto un caso concreto per aprire un confronto.
saluti
 

ARANCIA

Forumer storico
un caso interessate di tutela del fondo pesione

Articolo di Giuseppe D'Orta
7 aprile 2008 0:00


:ciao:
salve a tutti riposto un articolo di giuseppe d'orta del forum aduc è un aggiacciante risposta


Riceviamo sempre piu' spesso domande da parte di lavoratori che hanno aderito a forme di previdenza integrativa, fondi pensione e polizze FIP, riguardo la sicurezza dei versamenti del tfr e dei contributi da parte del datore di lavoro. Molti, soprattutto, ci domandano cosa succede se l'azienda non effettua i versamenti previsti.

Con la Circolare 23 del 22 febbraio 2008, l'Inps ha chiarito che sara' lo stesso istituto ad intervenire, rifondendo ai fondi pensione le somme non versate dal datore di lavoro colpito da fallimento o assoggettato ad altra procedura concorsuale (concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straordinaria). Non e' prevista la corresponsione delle somme direttamente al lavoratore.

Qualora il datore di lavoro non sia assoggettabile a procedura concorsuale, il fondo interviene previo esperimento da parte del lavoratore di una procedura esecutiva individuale a seguito della quale il credito del lavoratore per i contributi omessi sia rimasto in tutto o in parte insoddisfatto. Il fondo di garanzia opera per la copertura del contributo del datore di lavoro, del contributo del lavoratore che il datore di lavoro abbia trattenuto in busta paga ma non versato effettivamente al fondo pensione e della quota di tfr destinata al fondo pensione che il datore di lavoro abbia trattenuto e non versato.

La circolare rende operativo il Decreto Legislativo 80/1992 che aveva a sua volta recepito la direttiva 80/987/CE del 1980, istituendo presso l'Inps un apposito fondo di garanzia che viene alimentato dalle stesse aziende tramite un contributo pari al 10% delle somme destinate alla previdenza integrativa. La garanzia riguarda i lavoratori subordinati che, all'atto della presentazione della domanda, risultino iscritti a una delle forme pensionistiche complementari iscritte all'albo Covip oppure a una forma pensionistica complementare individuale.

In caso di morte del lavoratore prima del diritto alla pensione integrativa, la domanda puo' essere presentata esclusivamente dai soggetti aventi titolo, nel sistema pensionistico obbligatorio, alla pensione di reversibilita' e a condizione che gli stessi siano stati indicati quali beneficiari nel contratto di adesione al fondo pensione. In caso di morte di un ex lavoratore gia' titolare di pensione integrativa, la domanda puo' essere presentata esclusivamente dai soggetti aventi titolo, nel sistema pensionistico pubblico obbligatorio alla pensione di reversibilita' e a condizione che il fondo pensione preveda, in caso di morte del beneficiario, la restituzione del montante residuo o l'erogazione di rendita ai superstiti (cosa non prevista ordinariamente) e che tali soggetti siano gli effettivi beneficiari delle prestazioni. Il lavoratore, o l'erede e' tenuto a presentare domanda per l'intervento del fondo di garanzia alla sede Inps competente.


Un caso concreto
10 dicembre 2010 14:48 - nereo6144
Nel 2005 facevo parte di una Azienda di 1300 dipendenti, la prima nel settore informatico a capitale interamente italiano. Abbiamo scoperto che da molti mesi l'Azienda tratteneva i Fondi COMETA ma non li versava (tecnicamente le Quote del Fondo risultavano prenotate ma non c'erano i versamenti abbinati). L'Azienda ci ha tranquillizzati dicendo che si trattava di momentanei ritardi dovuti a difficoltà di cassa. Nel 2006 si è poi scoperto un ammanco di cassa che ha portato ad una procedura di Amministrazione Straordinaria e la successiva vendita del ramo d'Azienda. Si è allora aperta (dall'11/04/2006) una vertenza legale per il recupero dei vari crediti dei Dipendenti. Grazie al fondo di garanzia dell'INPS ho potuto recuperare il TFR, ma sono dal 2006 in attesa di recuperare gli altri crediti, tra cui 3096 euro del Fondo Cometa che ho versato ma che non sono mai arrivati al Fondo stesso.
Il Fondo Cometa se ne lava le mani, e la causa è patrocinata dall'Ufficio Vertenze della CISL di Padova, che ha chiesto "l'insinuazione al passivo" ed ottenuto l'iscrizione del Fondo Cometa come "credito privilegiato". Ciononostante sono dal 2006 in attesa che vengano definiti i "riparti" (ripeto le definizioni che mi vengono dette senza conoscerne il significato legale).
Quindi:
- Ho sconsigliato e sconsiglio vivamente a tutti i giovani, i miei figli per primi, di aderire al Fondo Cometa o a qualsiasi Fondo Pensionistico, perchè non c'è garanzia che quanto versato vada a buon fine.
- Non ho avuto alcun sentore che esistesse una Circolare 23 del 22 febbraio 2008 che tutelasse in qualche modo situazioni simili alla mia, e trovo alquanto strano che lo Studio Legale che attraverso la CISL mi patrocina non conosca tale Circolare e non riesca ad ottenerne i benfici.
 

AranciaMeccanica

ecchetelodicoafare...
Articolo di Giuseppe D'Orta
7 aprile 2008 0:00


:ciao:
salve a tutti riposto un articolo di giuseppe d'orta del forum aduc è un aggiacciante risposta


Riceviamo sempre piu' spesso domande da parte di lavoratori che hanno aderito a forme di previdenza integrativa, fondi pensione e polizze FIP, riguardo la sicurezza dei versamenti del tfr e dei contributi da parte del datore di lavoro. Molti, soprattutto, ci domandano cosa succede se l'azienda non effettua i versamenti previsti.

Con la Circolare 23 del 22 febbraio 2008, l'Inps ha chiarito che sara' lo stesso istituto ad intervenire, rifondendo ai fondi pensione le somme non versate dal datore di lavoro colpito da fallimento o assoggettato ad altra procedura concorsuale (concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straordinaria). Non e' prevista la corresponsione delle somme direttamente al lavoratore.

Qualora il datore di lavoro non sia assoggettabile a procedura concorsuale, il fondo interviene previo esperimento da parte del lavoratore di una procedura esecutiva individuale a seguito della quale il credito del lavoratore per i contributi omessi sia rimasto in tutto o in parte insoddisfatto. Il fondo di garanzia opera per la copertura del contributo del datore di lavoro, del contributo del lavoratore che il datore di lavoro abbia trattenuto in busta paga ma non versato effettivamente al fondo pensione e della quota di tfr destinata al fondo pensione che il datore di lavoro abbia trattenuto e non versato.

La circolare rende operativo il Decreto Legislativo 80/1992 che aveva a sua volta recepito la direttiva 80/987/CE del 1980, istituendo presso l'Inps un apposito fondo di garanzia che viene alimentato dalle stesse aziende tramite un contributo pari al 10% delle somme destinate alla previdenza integrativa. La garanzia riguarda i lavoratori subordinati che, all'atto della presentazione della domanda, risultino iscritti a una delle forme pensionistiche complementari iscritte all'albo Covip oppure a una forma pensionistica complementare individuale.

In caso di morte del lavoratore prima del diritto alla pensione integrativa, la domanda puo' essere presentata esclusivamente dai soggetti aventi titolo, nel sistema pensionistico obbligatorio, alla pensione di reversibilita' e a condizione che gli stessi siano stati indicati quali beneficiari nel contratto di adesione al fondo pensione. In caso di morte di un ex lavoratore gia' titolare di pensione integrativa, la domanda puo' essere presentata esclusivamente dai soggetti aventi titolo, nel sistema pensionistico pubblico obbligatorio alla pensione di reversibilita' e a condizione che il fondo pensione preveda, in caso di morte del beneficiario, la restituzione del montante residuo o l'erogazione di rendita ai superstiti (cosa non prevista ordinariamente) e che tali soggetti siano gli effettivi beneficiari delle prestazioni. Il lavoratore, o l'erede e' tenuto a presentare domanda per l'intervento del fondo di garanzia alla sede Inps competente.


Un caso concreto
10 dicembre 2010 14:48 - nereo6144
Nel 2005 facevo parte di una Azienda di 1300 dipendenti, la prima nel settore informatico a capitale interamente italiano. Abbiamo scoperto che da molti mesi l'Azienda tratteneva i Fondi COMETA ma non li versava (tecnicamente le Quote del Fondo risultavano prenotate ma non c'erano i versamenti abbinati). L'Azienda ci ha tranquillizzati dicendo che si trattava di momentanei ritardi dovuti a difficoltà di cassa. Nel 2006 si è poi scoperto un ammanco di cassa che ha portato ad una procedura di Amministrazione Straordinaria e la successiva vendita del ramo d'Azienda. Si è allora aperta (dall'11/04/2006) una vertenza legale per il recupero dei vari crediti dei Dipendenti. Grazie al fondo di garanzia dell'INPS ho potuto recuperare il TFR, ma sono dal 2006 in attesa di recuperare gli altri crediti, tra cui 3096 euro del Fondo Cometa che ho versato ma che non sono mai arrivati al Fondo stesso.
Il Fondo Cometa se ne lava le mani, e la causa è patrocinata dall'Ufficio Vertenze della CISL di Padova, che ha chiesto "l'insinuazione al passivo" ed ottenuto l'iscrizione del Fondo Cometa come "credito privilegiato". Ciononostante sono dal 2006 in attesa che vengano definiti i "riparti" (ripeto le definizioni che mi vengono dette senza conoscerne il significato legale).
Quindi:
- Ho sconsigliato e sconsiglio vivamente a tutti i giovani, i miei figli per primi, di aderire al Fondo Cometa o a qualsiasi Fondo Pensionistico, perchè non c'è garanzia che quanto versato vada a buon fine.
- Non ho avuto alcun sentore che esistesse una Circolare 23 del 22 febbraio 2008 che tutelasse in qualche modo situazioni simili alla mia, e trovo alquanto strano che lo Studio Legale che attraverso la CISL mi patrocina non conosca tale Circolare e non riesca ad ottenerne i benfici.
fidatevi poco degli studi legali legati a sindacati, patronati e via dicendo :titanic:
 

ARANCIA

Forumer storico
fidatevi poco degli studi legali legati a sindacati, patronati e via dicendo :titanic:

Condivido

basta vedere cosa hanno fatto con l'argentina ... la miglior difesa non cascarci ovvero + cultura finanziaria.
saluti

opss su ho scritto una gagata

Se io ti garantisco il 2% e mi prendo 1,45% allora la convenienza dove stà

alla fine pago 100 e mi ritrovo 93,5 :eek:
(77 capitalizzato allo 0,55% per 35 anni (2%-1,45%isc fonte covip =0,55%)
Ma comunque nella migliore ipotesi la compagnia si è mangiata già il benficio fiscale:wall:
 
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