Sugar: massima attenzione adesso
Gabriele Picello | Articolo pubblicato il 14/05/2014 07:20:12
Questa volta è l’ International Sugar Organization (ISO) a parlare e lo fa tramite un bollettino che non lascia spazio a dubbi: la fase di surplus dello zucchero è vicina al termine e ci stiamo avvicinando ad un fase di deficit.
Nell’ aggiornamento trimestrale l’ unica sicurezza che trapela riguarda le forniture a breve termine, con le scorte mondiali previste a quota 77.8 milioni di tonnellate nonostante la riconosciuta debolezza dell’ output brasiliano a causa del clima avverso.
Nel dettaglio la produzione brasiliana di zucchero è rivista in calo di 475000 tonnellate, per un totale di 39.6 milioni di tonnellate, tuttavia il calo di output del Brasile è compensato dalle previsioni in aumento relative ad India e Thailandia.
Per quanto concerne la prossima stagione la fase di surplus è data in calo a seguito del progressivo ridursi del numero di mulini in attività (a causa di problemi economici) ed anche a seguito di condizioni climatiche che non accennano a migliorare; nel dettaglio durante prossima stagione potremmo osservare una contrazione dell’ output pari a 900000 tonnellate, per un totale di 33.4 milioni di tonnellate. Al contempo si prevede in aumento la domanda mondiale, che cresce ad un ritmo del 2.2%.
Per quanto concerne la stagione 2015 – 2016 a fronte di aumenti produttivi di consistenza praticamente nulla (almeno per queste prime previsioni) si parla di un continuare dell’ aumento di richiesta, evento che indurrebbe un passaggio dalla fase di surplus a quella di deficit.
In aggiunta ai dati divulgati dalla ISO giunge il report di UNICA, che mostra un calo del raccolto di canna da zucchero nel Centro – Sud del Brasile, un calo che si riflette anche nella produzione di zucchero, che tende a calare anche in seguito alla scelta di sfruttare la canna per la produzione di etanolo anziché per il dolcificante.
Nel dettaglio il raccolto di canna nelle regioni del Centro – Sud nella stagione 2014 – 2015 è previsto in calo di 22 milioni di tonnellate, per un totale di 575 milioni di tonnellate.
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