MERCATO USA
Borsa Usa: i risultati societari spingono al rialzo gli indici. Dow Jones +0,24%, Nasdaq +0,8%
A New York i principali indici hanno terminato l’ultima seduta della settimana in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,24%, lo S&P500 lo 0,43% e il Nasdaq Composite lo 0,8%. In assenza di dati macroeconomici rilevanti sono finite sotto i riflettori le trimestrali societarie. Denaro su Nvidia (+4,53%). Il gruppo dei chip ha chiuso il primo trimestre con un utile adjusted di 0,18 dollari, 8 centesimi in più rispetto al consensus. Ben comprata Gap (+5,62%). La catena di abbigliamento ha annunciato stime per il primo trimestre fiscale superiori alle attese. Sugli scudi Actavis (+12,22%). La casa farmaceutica ha annunciato di avare allo studio la fusione con la rivale Warner Chilcott. In rialzo Sotheby's (+0,99%) nonos tante risultati trimestrale deboli.
La casa d'aste ha chiuso i primi tre mesi del 2013 con una perdita di 22,3 milioni di dollari, più che raddoppiata rispetto ad un anno prima e superiore alle attese degli analisti. Deludono anche i ricavi, scesi del 3% a 101,7 milioni di dollari. Acquisti su Priceline.com (+3,78%). Il gruppo delle prenotazioni on line ha chiuso il primo trimestre con un utile per azione adjusted di 5,76 dollari, in crescita del 34,5% rispetto allo stesso periodo di un anno prima. Il dato è superiore alle attese. Positiva Green Mountain Coffee Roasters (+1,55%). Il gruppo italiano Lavazza ha annunciato di aver aumentato la quota nel gruppo del caffè in cialde all'8% del capitale. Vola Molycorp (+31,31%). Il gruppo di terre rare ha chiuso lo scorso trimestre con risultati superiori alle attese.
MERCATI ASIATICI
Nuovo slancio per il Nikkei in avvio di ottava
Nuovo balzo avanti per il Nikkei che archivia gli scambi a quota 14782,21, in progresso dell’1,20%, non distante dai massimi di giornata toccati a 14849 punti. Con il movimento di questa mattina l’indice si allontana ulteriormente dall’area critica dei 14000 punti, dove si colloca il 61,8% di ritracciamento del ribasso dai top del 2007, una percentuale derivata dalla successione di Fibonacci che spesso si dimostra in grado di discriminare tra una correzione ed una inversione di trend.
Pur non mostrando ancora segnali di rallentamento dell'uptrend, gli indicatori tecnici di uso più comune evidenziano una condizione di "ipercomprato" che di norma corrisponde all'esaurimento del carburante dell'impeto rialzista. Flessioni fino a 13600 potrebbero fornire la base ad un tentativo di rimbalzo esteso, che oltre i massimi odierni potrebbe estendersi verso il targ et ambizioso a 15700 punti. Movimenti fino a 13000 non danneggerebbero le prospettive di successivi rialzi. Sotto questo supporto scatterebbe invece un primo campanello d’allarme, preludio a cali verso 12630 punti, un riferimento strategico in ottica temporale piu' estesa.
Sul fronte macro questa mattina sono stati comunicati alcuni dati in Cina.
La produzione industriale nel mese di aprile è cresciuta del +9,3% contro il +8,9% del mese precedente. Il dato è tuttavia risultato inferiore alle attese fissate su un incremento del +9,5%.
Le vendite al dettaglio invece, sempre nel mese di aprile, sono cresciute del 12,8% rispetto allo stesso periodo del 2012, in linea con le attese degli economisti. Il mese precedente il dato era risultato pari a +12,6% a/a.
Negative tra le altre principali piazze azionarie asiatiche Hong Kong (-1,38%) e Shanghai (-0,22%) mentre Seul ha guadagnato lo 0,2%
MERCATI EUROPEI
Borse europee deboli in avvio
Le principali Borse europee hanno aperto la prima seduta della settimana in calo. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,2%, il Cac40 di Parigi lo 0,21%, il Ftse100 di Londra lo 0,26% e l'Ibex35 di Madrid lo 0,6%. Deciso ribasso per Commerzbank (-4%). Secondo indiscrezioni l'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro potrebbe prendere il via all'inizio di questa settimana.
Denaro Renault (+2,5%). La casa automobilistica francese ha comunicato che, a seguito della rideterminazione dei valori di bilancio (restatement) sul quarto trimestre dell'esercizio al 31 marzo 2013 della controllata Nissan in base ai criteri contabili JGAAP, l'apporto della società giapponese all'utile del primo trimestre 2013 del gruppo Renault è stimato in circa 433 milioni di euro.
Sale Adecco (+0,5%). Jp Morgan ha alzato il rating sul gruppo specializzato in offerte di lavoro a overweight da neutral.
APERTURA MERCATO ITALIANO
Piazza Affari poco sotto la parità. Positive Mediaset e Camfin
Il Ftse Mib segna -0,2%, il Ftse Italia All-Share -0,2%, il Ftse Italia Mid Cap +0,1%, il Ftse Italia Star -0,1%.
Buon inizio di settimana per Mediaset (+2,6%) che prolunga il rally e tocca i nuovi massimi da marzo 2012. Acquisti anche sull'altro titolo della scuderia Berlusconi, Mediolanum (+1,7%).
In verde Atlantia (+1,9%) che ha archiviato il primo trimestre 2013 con ricavi in crescita dell'8% a/a e utile a 111 milioni di euro (-10,2% a/a). Societe Generale ha alzato il target price sul titolo da 15,1 a 16,3 euro, contro i 14,4 circa attuali. Positiva A2A (+1%): ieri Il Sole 24 Ore ha scritto che l'utility lombarda si sta apprestando a lanciare un bond da 500 milioni di euro finalizzato all'allungamento della vita media del debito e a spuntare tassi d'interesse più bassi rispetto a un'obbligazione in scadenza tra un anno circa.
Denaro su Camfin (+3,2%): secondo Repubblica il fondo Clessidra di Claudio Sposito si propone di ristrutturare la catena di controllo del gruppo Pirelli e sarebbe pronto a supportare un piano che prevederebbe la creazione di un socio finanziario forte appoggiato anche da Intesa Sanpaolo e Unicredit (già creditrici di Camfin) e dal presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera. Intanto Vittorio Ma lacalza ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Vice Presidente e Consigliere di Amministrazione di Pirelli&C (-0,9%).
Buzzi Unicem (-0,8%) perde ulteriore terreno in scia ai dati del primo trimestre, periodo chiuso con ricavi in calo del 10,5% a/a e con un Ebitda dimezzato. La perdita nel periodo è cresciuta a 66,3 milioni di euro contro il rosso di 49,8 milioni dello stesso periodo di un anno prima. I dati sono peggiori rispetto alle attese. In rosso Falck Renewables (-2%) dopo che il TAR di Palermo ha rigettato i ricorsi della società contro il decreto dell'assessore regionale e del presidente della regione Sicilia su gare del 2002.
TITOLI DEL GIORNO
Campari nega in chiusura di ottava il segnale rialzista generato con la rottura a 6,20 della trend line ribassista tracciata dai massimi dello scorso ottobre. Se nelle prossime sedute i prezzi dovessero scivolare sotto quota 6,065 si rafforzerebbero i timori di nuovi cali in direzione di 5,95, base del canale che sale dai minimi di febbraio e supporto strategico in ottica di medio breve termine. La permanenza al di sopra della media mobile a 100 giorni passante in questo stesso punto dovrebbe garantire la possibilità di assistere alla realizzazione di un recupero: segnali di forza verrebbero comunque inviati solo oltre 6,34, prologo all’allungo verso 6,55 euro.
Per chi volesse comprare il titolo, intervenire oltre 6,21 per il test di 6,55 euro, stop loss sotto 6,065 euro.
Per chi detiene il titolo, mantenere uno stop loss a 5,95 euro. Incrementare in caso di conferme oltre 6,21 euro per il test di 6,55 euro.
Enel Green Power ha archiviato venerdi' a 1,6710 euro la terza settimana consecutiva di rialzo, l'ottava sul totale delle ultime 10. Il mercato e' evidentemente ben disposto nei confronti del titolo ma proprio nelle ultime sedute i prezzi sono arrivati a testare un livello graficamente molto rilevante che per il momento non ha ceduto alle pressioni dei rialzisti. In corrispondenza con i massimi dell'ultima ottava a 1,689 si colloca infatti il 61,8% di ritracciamento del ribasso dal picco di aprile 2011. Secondo gli studiosi dei grafici questa percentuale, derivata dalla scala di Fibonacci, permette spesso con successo di distinguere tra una fase correttiva ed una vera e propria inversione di trend. La rottura decisa di area 1,69 darebbe nuova autorevolezza all'uptrend in atto dai minimi dello scorso luglio, tendenza che si guadagnerebbe la possibilita' di tornare ad interessare i 2,10 euro con la sola interposizione di due resistenze rilevanti, una a 1,77 euro, lato a lto del canale rialzista disegnato negli ultimi 10 mesi, ed una a 1,86 euro. La mancata rottura di 1,69 e la violazione di 1,64 sarebbero introduttivi ad una flessione, con primi target a 1,595, media mobile a 20 sedute, e successivo a 1,54, linea che sale dai minimi di inizio marzo.
Per chi volesse comprare il titolo attendere la rottura di 1,69 per intervenire con target a 1,77, stop loss a 1,65.
Per chi gia' detiene il titolo alleggerire le posizioni sui livelli attuali ed incrementarle solo oltre 1,69 per 1,77. Sotto 1,59 neutralizzare le pozioni al rialzo.
Pausa di riflessione per Banca Carige che da alcune sedute si muove per vie laterali all'interno di una fascia molto stretta. Il titolo sta probabilmente consolidando i guadagni realizzati con il rally di fine aprile in attesa dello spunto capace di proiettare i prezzi al di sopra delle resistenze a 0,59 euro rappresentate dal top del 30/4 e dalla media mobile a 65 giorni. L'eventuale successo in questa operazione fornirebbe nuova linfa alla tendenza ascendente in forza dall'inizio del mese scorso in direzione degli obiettivi a 0,63 circa e in area 0,70, gap ribassista lasciato a fine febbraio. Discese sotto 0,51 creerebbero invece le premesse per un'inversione del trend con conseguente ritorno verso quota 0,45.
Per chi volesse acquistare il titolo: posizioni long oltre 0,59 per 0,63, stop sotto 0,55.
Per chi detiene attualmente il titolo: incrementare oltre 0,59 per 0,70, uscire alla violazione di 0,51.
HEADLINES
Parmalat: +67,1% l'utile netto del primo trimestre 2013
Venerdì è stata approvata dal Cda di Parmalat la richiesta di aggiustamento del prezzo per Lactalis American Group. Sono inoltre stati rivisti i conti e il dividendo 2012 alla luce della sentenza del tribunale di Roma sulla Centrale del Latte ed è stato dato il via libera ai risultati del primo trimestre, con ricavi ed utili in crescita. Il consiglio ha autorizzato all'unanimità la controllata Lag Holding ad inviare al venditore Bsa, che detiene attraverso Sofil una partecipazione pari all'82,2% in Parmalat una lettera con richiesta di aggiustamento prezzo di 144 milioni di dollari, che corrisponde al massimo adjustment price previsto dal contratto. La richiesta dovrà ovviamente essere oggetto di confronto con la parte venditrice e potrà subire variazioni. E' contrattualmente fissata al 31 maggio la data entro la quale le parti dovr anno congiuntamente definire l'importo dell'aggiustamento del prezzo. L'utile netto netto di Parmalat del 2012 è passato da 175,2 milioni di euro a 80,1 milioni. Il Cda ha inoltre approvato la proposta di destinazione dell'utile, deliberando la distribuzione di un dividendo pari a euro 0,013 per azione rispetto alla precedente proposta 0,039. Nel primo trimestre l'utile di Parmalat è stato pari a 55,8 milioni di euro, in rialzo del 67,1% dallo stesso periodo del 2012. Più 12,6% a 1,23 miliardi; il margine operativo lordo cresce del 26,3% e si attesta a 94,8 milioni. Le disponibilità finanziarie nette sono pari a 769,1 milioni dagli 809,8 del 31 dicembre 2012.
BP Milano: CdG ritira progetto trasformazione in spa ibrida, conferma aumento di capitale da €500 mln per rimborso Tremonti Bond
Il Consiglio di Gestione della Banca Popolare di Milano, facendo seguito alle deliberazioni assunte in data 12 febbraio, 19 e 25 marzo 2013 , ha deliberato di non sottoporre all'approvazione dell'Assemblea dei Soci del prossimo 21/22 giugno il complessivo progetto innovativo di trasformazione in società per azioni "ibrida". Fermo restando che il Consiglio di Gestione considera il raggiungimento di un modello di governance stabile e trasparente un elemento di rilevanza strategica, lo stesso cdg ha deliberato di dare priorità al progetto di rafforzamento patrimoniale di Euro 500 milioni, funzionale al rimborso dei c.d. Tremonti Bond. Pertanto, al fine di portare a compimento l'aumento di capitale e completare il piano di interventi volti a risolvere in modo definitivo le criticità nella governance della Banca, il Consiglio di Gestione valuterà tutte le iniziative idonee a migliorare la governance di BPM.
Atlantia: Societe Generale alza target
Societe Generale ha alzato il target su Atlantia da 15,1 a 16,3 euro, contro i 14,4 circa attuali.
Ubs alza il target price di Mediobanca
Ubs ha alzato il target price di Mediobanca a 5,2 euro da 4,5 euro e confermato il giudizio "neutral".
Bernanke: non abbassare la guardia. La crisi non è ancora finita
Non abbassiamo la guardia: anche se il sistema finanziario è più stabile gli strascichi della crisi si avvertono ancora, anche per via della crescita economica che procede a rilento. E' quanto ha dichiarato venerdì 10 maggio all'Annual Bank Structure Conference Ben Bernanke, numero uno della Fed. Parole che hanno deluso gli investitori di Wall Street, anche perché il governatore della Federal Reserve non ha neppure menzionato il quantitative easing, né fornito indicazioni sulla strada che la FED intende perseguire nell'ambito della politica monetaria. Bernanke ha insistito sul fatto che il sistema finanziario risulta ancora debole e, anche se la Banca centrale dispone degli strumenti necessari per fronteggiar e eventuali bolle, potrebbe non bastare per identificare possibili fattori di rischio. Fondamentale quindi rendere il sistema più solido. Tappa imprescindibile per Bernanke è eliminare le "too big to fail", le banche troppo grandi perché vengano lasciate fallire. Anche in periodi normali, ha continuato il numero uno dell'istituto di Washington, questi istituti provocano svantaggi ad altre istituzioni, incrementando la mancanza di disciplina di mercato e l'eccessiva assunzione di rischio. La FED potrebbe quindi chiedere ai grandi istituti che già si sottopongono ai test annuali di tenuta alla crisi, di aumentare i propri livelli patrimoniali.
Portogallo: la troika promuove il nuovo piano d'austerità
E' stato raggiunto nella serata di ieri un accordo tra Lisbona e la troika su un nuovo piano d'austerità, ideato con lo scopo di rispettare gli obiettivi di bilancio, dopo che la Corte Costituzionale aveva respinto alcu ne delle precedente misure. Questo permette a Ue, Bce ed Fmi di chiudere positivamente la settima valutazione dei conti di Lisbona e di spianare la strada al versamento della tranche di aiuti di circa 2 miliardi di euro nel quadro di salvataggio da 78 miliardi promosso nel 2011. Le nuove misure saranno illustrate oggi all'Eurogruppo di Bruxelles dal ministro delle Finanze portoghese Vitor Gaspar.
Fonte ADVFN Newsdesk