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sarebbe ora di finirla con le pellicce...e chiudere la danimarca!!! / (quella contraria a salvarci)



Coronavirus mutato nei visoni: un grave pericolo per il vaccino e l’uomo
Una variante del SARS-CoV-2 che indebolisce la capacità di formare anticorpi sarebbe passata dal visone all’uomo. La sua diffusione renderebbe vani i vaccini allo studio. Ecco il motivo che ha spinto la Danimarca ad abbattere tutti i visoni


Lo Statens Serum Institute danese, il ministero per la salute pubblica e le malattie infettive, stima che il cinque per cento delle infezioni virali da Covid-19 tra persone nello Jutland settentrionale appartengano al nuovo tipo di mutazione del virus


di Silvia Turin


Coronavirus mutato nei visoni: un grave pericolo per il vaccino e l'uomo

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Il governo danese ha deciso di abbattere milioni di visoni in più di mille allevamenti presenti sul territorio. Il motivo sarebbe la preoccupazione per una mutazione nel nuovo coronavirus che ha infettato il visone (e alcuni allevatori) e che potrebbe interferire con l’efficacia di un vaccino per l’uomo. Ecco quali sono le principali preoccupazioni e le motivazioni scientifiche.

12 persone con minore reazione anticorpale
Le autorità danesi hanno affermato che una variante del virus rilevata in 12 persone che avevano recentemente contratto l’infezione da visoni nel nord della Danimarca era così preoccupante da sollevare dubbi su quanto avrebbe funzionato bene in tutto il mondo un potenziale vaccino. «A causa della scoperta di un’infezione mutata nel visone, che indebolisce la capacità di formare anticorpi, è necessaria un’azione risoluta: uccidere tutti i visoni», ha detto mercoledì Mette Frederiksen, primo ministro danese. Il premier, nel dare la notizia, l’ha definita «una situazione estremamente grave». Lo Statens Serum Institute danese, il ministero per la salute pubblica e le malattie infettive, stima che il cinque per cento delle infezioni virali da Covid-19 tra persone nello Jutland settentrionale appartengano al nuovo tipo di mutazione del virus. Magnus Heunicke, ministro della Salute, ha detto che le mutazioni del virus sono state trovate in cinque diversi allevamenti di visoni. Le persone che avevano la nuova forma del virus non erano gravemente malate, ma non rispondevano positivamente nel formare anticorpi, ha detto. «Nel peggiore dei casi, rischiamo che la pandemia ricominci da capo con sede in Danimarca», ha affermato lo Statens Serum Institut.



Gli allevamenti intensivi e il rischio per tutti
Perché gli allevamenti intensivi sono pericolosi in questo specifico caso? Risponde Sergio Abrignani, immunologo, ordinario di Patologia generale all’Università Statale di Milano: «Il coronavirus ha questo “brutto vizio” di fare il salto di specie e non lo fa solo in una direzione: pensare che l’uomo fosse l’ospite finale è sbagliato. Nel caso degli allevamenti, in questo caso di visoni, il virus ha trovato una situazione estremamente “fertile” perché il virus ha bisogno di avere tantissimi ospiti tutti vicini, dove il distanziamento non c’è. Gli animali sono migliaia in una gabbia, sono accatastati e questi virus replicano continuamente. Tanto più replicano, tanto più possono generarsi mutazioni che possono diventare “vincenti” per il virus stesso e sfavorevoli per noi».

Cosa farà il governo danese
L’amministrazione veterinaria danese ha creato una mappa in cui è possibile vedere dove è stata trovata l’infezione negli allevamenti (si veda foto dell’articolo, ndr). In Danimarca ci sono circa 15 milioni di visoni, essendo il Paese uno dei maggiori esportatori mondiali di pellicce di visone. Animal Protection Denmark, un gruppo di difesa degli animali, ha preso parola a favore dell’eliminazione a lungo termine degli allevamenti di visone: «La decisione giusta sarebbe quella di porre fine completamente all’allevamento di visoni e aiutare gli agricoltori a cambiare tipo di attività verso occupazioni che non mettano a rischio la salute pubblica e il benessere degli animali», hanno dichiarato in una nota. Gli agricoltori di visone riceveranno un risarcimento completo per l’abbattimento.

Il pericolo per il vaccino
In effetti le condizioni degli allevamenti intensivi costituiscono quella che possiamo definire una “bomba virologica”: «La decisione delle autorità danesi ha una sua grande validità - spiega Abrignani - perché, mentre a noi umani impongono un lockdown, i visoni vivono in una situazione ad alto rischio. Se, tra le mutazioni che emergono, come pare in questo caso, ne sorge una che vanifica il lavoro degli anticorpi neutralizzanti (quelli che vogliamo indurre con un vaccino) allora “sono dolori”. È una misura preventiva dolorosa ma necessaria, poi si può discutere in seguito sul tema degli allevamenti».
In che modo una mutazione può contrastare l’efficacia del prossimo vaccino? «È ciò che fanno i virus cronici tipo HIV, che mutano continuamente, per questo non si riescono a fare vaccini - dice Abrignani - : quando si sia fatto un anticorpo neutralizzante contro l’HIV, il virus è già cambiato e neutralizza un virus che non c’è più. Se la mutazione dei visoni consentisse alla Spike del virus (la proteina usata dal coronavirus per entrare nelle cellule, ndr) di legarsi al recettore ACE2, ma impedisse agli anticorpi neutralizzanti di fare il loro lavoro, le sperimentazioni sui vaccini saranno state inutili, perché quello che ogni vaccino allo studio sta cercando di fare è proprio indurre anticorpi contro la Spike che neutralizzano l’interazione fra Spike e recettore ACE2».

Le mutazioni già individuate
Il governo ha informato della decisione l’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’Oms ha dichiarato: «Siamo in contatto con loro per saperne di più». Senza studi pubblicati sulla natura della mutazione o su come è stata testata la variante del virus, i ricercatori non possono prendere posizione in merito: bisogna prima avere sottomano le sequenze genetiche dei virus mutati. A settembre, alcuni scienziati olandesi avevano provato in uno studio (non ancora sottoposto a revisione paritaria) che il virus stava saltando specie, passando dal visone all’uomo. Il coronavirus muta lentamente, ma regolarmente, e una diversa variante del virus non sarebbe, di per sé, motivo di preoccupazione, a detta degli esperti. I ricercatori hanno studiato diverse mutazioni, tra cui una etichettata come D614G nella proteina spike del virus, che può aumentare la trasmissibilità, e una chiamata 20A.EU1 che avrebbe dato origine alla seconda ondata europea. Servono maggiori dati.
Il virus mutato scavalcherebbe le persone vaccinate
«Il problema è che se noi diamo al virus più chance di riprodursi in modo incontrollato, in un ambiente in cui ci sono una marea di animali che si scambiano il virus e possono passarlo in uomini che lavorano nella fattoria, in pochi mesi, avendo un vantaggio competitivo, si selezionerebbe nella specie umana il virus “cattivo”, quello che resiste alla vaccinazione. Il rischio non è reale per ora, è teorico, ma si basa sull’esperienza che abbiamo con altri virus», conclude l’esperto.




I timori
I visoni sono stati infettati anche in altri paesi, inclusi i Paesi Bassi e alcuni Stati in Usa. Migliaia di visoni sono stati uccisi nello Utah in estate a causa di un’epidemia di coronavirus, ma le autorità hanno affermato che lì non sembrava che il visone avesse trasmesso il virus agli esseri umani. Nel caso di altri animali, come cani e gatti, la trasmissione è sempre stata dall’uomo all’animale e non viceversa (a parte ovviamente il salto di specie avvenuto in Cina che ha portato alla nascita del virus della pandemia SARS-CoV-2). Il salto da una specie all’altra è il più temuto per i potenziali cambiamenti che può determinare nei virus. Sebbene la maggior parte di tali cambiamenti non rappresenterà probabilmente un problema per gli esseri umani, c’è sempre la possibilità che i ceppi del virus possano diventare più infettivi o più virulenti.

 
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