Banca Carige risp (CRGR) Derivati: Banca Carige come MPS

tontolina

Forumer storico
Derivati: Banca Carige come MPS, ma la politica tace sul disastro sistemico.

Derivati: Banca Carige come MPS, ma la politica tace sul disastro sistemico. | No Big Banks.it

InGlass-Steagall su 12 settembre 2013 a 8:00 PM





Per carità, non dubitiamo della buona fede dell’On. Giuseppe Civati (PD), ma queste sue parole pongono diversi interrogativi. Partiamo da quel che ha scritto sul blog:
“Vorrei un partito che dicesse: non abbiamo una banca. A Genova mi hanno raccontato le ultime sulla vicenda controversa (eufemismo) della banca Carige. La politica molto (troppo) presente, gli affari e i pasticci senza controllo: una storia italiana, insomma.
Mi piacerebbe che dessimo, d’ora in poi, un segnale, netto, di discontinuità: che dicessimo che vogliamo un partito che non ha una banca e non la vuole avere. E che fossimo noi i primi a voler chiarire situazioni che sono il principale ostacolo a qualsiasi progetto di cambiamento. Nella vita politica e amministrativa e, più in generale, in tutto il Paese.”
Come un disco rotto, il refrain è lo stesso: ci si affretta a dire che la causa della crisi di questo o quell’istituto bancario è da attribuirsi al vizio italico di aiutare gli amici degli amici, di commettere ruberie, così da attribuire responsabilità individuali, mai di sistema.


Ma la verità viene a galla, c’è “Una mina-derivati nei bilanci di Carige. La Procura genovese ha avviato un’indagine sul caso della Banca Carige, finita sotto i riflettori dopo l’ispezione della Banca d’Italia” si legge su La Stampa.

Banca Carige, prosegue l’articolo di Gianluca Paolucci, avrebbe in pancia dei “derivati «a leva» (a debito, ovvero con rischi di perdite superiori all’investimento) sui Titoli di Stato italiani sottoscritti dall’istituto. Posizioni pari a circa 7 miliardi di euro, scrive Bankitalia nella sua relazione.

Tanto, per una banca che ha 26 miliardi di raccolta e 30 miliardi di impieghi.





A fare la parte del leone come controparte è Deutsche Bank[che è diventata come il prezzemolo in queste situazioni], istituto tedesco già coinvolto con Santorini nel caso di Mps.”




Ecco che si presentano le analogie con lo scandalo di Banca MPS che ha stipulato derivati con una controparte che di volta in volta ha nomi diversi: Nomura, Santander, Deutsche Bank…


Pippo Civati è al corrente di quanto sta accadendo?
Ha annunciato provvedimenti legislativi per rimediare all’arbitrio nell’esercizio del credito?

No.
Ha però messo al punto 9 la separazione bancaria tra Le 10 cose da fare subito (e ora è subito)


Che cosa aspetta l’On. Civati a firmare uno dei numerosi disegni di legge depositati in Parlamento per ripristinare la legge Glass-Steagall?
Perchè non si impegna pubblicamente per mettere le proposte sulla separazione bancaria all’ordine del giorno per la discussione in Aula?


Eppure si legge ultimamente di scandali che vedono al centro tante banche esposte verso singoli debitori per importi rilevanti:
Banca Carige appunto,

Banca Marche commissariata,
il Credito Cooperativo Fiorentino legato all’On. Denis Verdini,
ma c’è pure Intesa Sanpaolo esposta verso il grande speculatore Romain Zaleski amico del banchiere Bazoli per miliardi euro!,

poi naturalmente c’è Monte dei Paschi di Siena


Ci vuole la politica con regole e incentivi perchè le banche possano prestare all’economia reale e poi ci vuole una vigilanza seria.


Non è che un politico può agire pilatescamente senza prendere iniziativa legislativa, altrimenti si finisce per ribadire il liberismo delle tre scimmiette: non vedo, non parlo, non intervengo.


Negli anni le banche si sono messe in pancia di tutto e di più, si comprendono le ragioni degli accantonamenti richiesti dalla vigilanza bancaria a copertura del rischio derivati, che di conseguenza porta a chiudere i rubinetti del credito.

Allora si capisce perchè le banche evitano di prestare troppi soldi in giro, devono accantonare una quantità di capitale molto grande per coprire perdite potenzialmente disastrose.


Che cosa si tenta allora di fare? Il copione prevede nuovi capitoli da inventare per la distrazione di massa così da sviare l’opinione pubblica dalla ricerca delle cause prime della crisi bancaria.




Così Pd e Pdl si dividevano le nomine di Monte Paschi. I pm aprono un fascicolo sui rapporti tra banca e politica, si legge sul Corriere della Sera
Nel recente passato di questo amato Paese è accaduto che gli uomini che erano alla guida della vigilanza bancaria sono stati promossi ad incarico di prestigio, Draghi alla guida della Bce, Tarantola alla guida della Rai, Saccomanni dirige il Ministero del Tesoro.

Giuliano Amato, già senior advisor di Deutsche Bank in Italia, è stato appena nominato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, Giudice della Corte Costituzionale.

Di Amato il citato articolo del Corriere della Sera scrive in proposito: “In uno stralcio di verbale reso noto qualche settimana fa, Fabio Ceccherini il presidente della Provincia di Siena dal 1999 al 2009, chiarisce che nel 2006, per le nomine di Mancini a presidente della Fondazione e Mussari a presidente della banca, di averne parlato «con Cenni, Ceccuzzi e con Franco Bassanini che era stato eletto nella circoscrizione di Siena e assieme all’onorevole Giuliano Amato erano quelli maggiormente attenti al territorio e alla banca. Ebbi colloqui anche con D’Alema che esprimeva perplessità sulla governance ».”
Allora diciamo che si colpiscono le piccole banche e non si controllano le big?
Per porre fine alla influenza della grande finanza sulla politica, occorre fare quello che ha capito perfino l’ex CEO di Citi John Reed: Dobbiamo spezzare le grandi banche.
We Need To Break Up The Big Banks, riporta l’Huffington Post del 9 settembre 2013 http://www.huffingtonpost.com/2013/09/09/john-reed-break-up-banks_n_3893687.html


Ah, sempre all’ On. Civati che si duole spesso per la mancata elezione di Romano Prodi alla presidenza della Repubblica, raccomandiamo la lettura della storia del Professore intorno alle privatizzazioni:
http://www.nocensura.com/2011/08/prodi-e-de-benedetti-unamicizia-molto.html#_
http://minonea.wordpress.com/2010/07/07/le-privatizzazioni-di-prodi/
***
Salviamo la Gente. Riformiamo le Banche.
“La colpa, caro Bruto, non è nelle stelle, ma in noi stessi, se siamo schiavi”, dal Giulio Cesare di Shakespeare.
 
oggi ho saputo che è morto... è stato un colpo al cuore

ci sono poche persone che sanno spiegare come lui ... e dava fastidio

l'avv.Franceschetti dice che è morto in un modo "strano"


da vedere tutto perchè spiega in modo chiaro la riserva frazionaria.... l'ho capito io che sono tontolina!

Nando Ioppolo di Elia Menta Economia Criminale

Nando Ioppolo di Elia Menta Economia Criminale - YouTube
 
Ultima modifica:
Banca Carige NON Rimborsa un prestito Obbligazionario (Mancano le Autorizzazioni di Banca d’Italia)

3 dicembre 2013 Di FunnyKing





Il Bubbone Genovese continua a spurgare, oggi comunicato sibillino (Reuters)
MILANO, 2 dicembre (Reuters) – Banca Carige informa i possessori delle obbligazioni del prestito 1,50% 2003-2013 subordinato ibrido con premio al rimborso convertibile in azioni ordinarie che non è pervenuto dalla Banca d’Italia il nulla osta necessario per procedere al rimborso – alla data di scadenza del 5 dicembre – dei 3,95 milioni di titoli residui.
Pertanto, si legge in un avviso, le obbligazioni continueranno a maturare interessi al tasso annuo lordo dell’1,50% con pagamento annuale posticipato al primo gennaio di ogni anno successivo alla data di scadenza (gli interessi relativi al 2013 saranno quindi pagati l’1 gennaio 2014) e la banca provvederà a richiedere nuovamente a Bankitalia il nulla osta al rimborso in coincidenza con la scadenza di ciascuna singola data di pagamento degli interessi.
Francamente dal comunicato non si capisce dove stia il problema ovvero:
PERCHE’ BANCA d’ITALIA NON HA RILASCIATO LE NECESSARIE AUTORIZZAZiONI AL RIMBORSO?
Siamo sicuri che presto, molto presto saremo illuminati.
E mi raccomando eh. Tutto in banca, anzi tutto in Carige.
p.s. qualcuno ha una spiegazione. Pleaze.
 
Carige, in corso arresti e perquisizioni per truffa. Domiciliari per l'ex-presidente del cda Giovanni Berneschi



Sette ordini di custodia cautelare sono stati eseguiti in queste ore dalla Guardia di Finanza per truffa al comparto assicurativo del gruppo Carige. Coinvolti un ex funzionario dell'istituto, una persona indicata come molto vicina al gruppo ligure e cinque professionisti ritenuti gli esecutori materiali dei reati contestati. Oltre alla truffa verso le assicurazioni, l'ordinanza emessa dal gip di Genova ipotizza l'associazione per delinquere transnazionale, l'intestazione fittizia e il riciclaggio. Quest'ultimo reato riguarderebbe il tentativo di rilevare le quote di un albergo a Lugano. Sono in corso le perquisizioni a Genova, Milano e La Spezia e un sequestro di beni per 22 milioni di euro.

Il vicepresidente dell'Abi ed ex presidente del cda di Carige Giovanni Berneschi è stato arrestato nell'ambito dell'indagine su Carige, per vicende avvenute quando era presidente del Cda dellabanca. Nei suoi confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari per una presunta truffa e riciclaggio ai danni della banca. Ai domiciliari anche l'ex amministratore di Carige Vita Nuova Ferdinando Menconi.



Carige, in corso arresti e perquisizioni per truffa. Domiciliari per l'ex-presidente del cda Giovanni Berneschi - Il Sole 24 ORE
 
Assemblea Carige: spariti 25 miliardi. L'AD Montani: "fateci causa"


Assemblea del Gruppo Banca Carige: spariti 25 miliardi
L'AD Montani: "fàteci causa, sùbito"
INTERVENTO di Marco Saba all'Assemblea Ordinaria del Gruppo Banca Carige a Genova, 30 aprile 2014.​
Video:​
Trascrizione:​
"Mi rivolgo ai Sigg.ri Amministratori e, con un saluto esteso, anche a tutti gli Azionisti. Sono Marco Saba e intervengo in qualità di delegato dall’azionista Nadia La Banca. Chiedo che copia della mia mozione venga trascritta nel verbale dell’assemblea. Premetto che il mio intervento è pertinente agli argomenti posti all’ordine del giorno e riguarda proprio il bilancio consolidato 2013 del Gruppo Banca Carige nella sua legalità, nei fondamenti giuridici ed economici, avvalendomi della "exceptio veritatis" e nel rispetto della circolare 262 di Banca d'Italia del 22 dicembre 2005 secondo aggiornamento 21 gennaio 2014, e delle norme IAS 8. Norme che sono da applicare per la rappresentazione veritiera e corretta del risultato economico del Gruppo Banca Carige.
Infatti, la stesura del bilancio della Gruppo Carige deve tenere conto del fatto che le banche, oltre all'attività marginale d'intermediazione, creano denaro ogni volta che prestano o investono, un fatto confermato recentemente dal Consigliere Generale della Banca di Francia, Bernard Maris oltre che nel bollettino della Banca d’Inghilterra n. 1 del 2014. Questa creazione di liquidità non viene evidenziata come dovrebbe nelle attività del conto economico, ma si deduce solo secondariamente dalla voce 70 dei crediti verso clientela dello stato patrimoniale consolidato (a pag.79), ovvero 25,4 miliardi di euro (25.476.359.000). Mi limito a questa somma ritenendo al momento di secondaria importanza la clonazione di denaro intervenuta nel 2013 con i versamenti in contanti ed al momento delle operazioni di cambio di valuta estera. Il bilancio attuale è palesemente viziato da errori significativi, ovvero da errori materiali per omissione, da correggere ai sensi della normativa citata. Allo stato attuale il risultato economico d'esercizio NON è rappresentato in modo veritiero e corretto , mancando la voce relativa all'aggregato monetario creato, ovvero l'aggregato della liquidità utilizzata per gli impieghi durante l'esercizio 2013. Rettificando il bilancio consolidato di Gruppo Banca Carige, considerando quindi solo la cifra alla voce 70 dello stato patrimoniale consolidato (a pag.79) i “Crediti verso clientela” - e rapportandola alla voce 280 del conto economico consolidato (a pag.81) ovvero “Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte" - risulta un utile lordo di 22.881.229.000 invece della perdita lorda indicata di 2.595.130.000. C'è una differenza di più di 25 miliardi di euro, per difetto, da recuperare. Al netto di una tassazione al 27,5% si avrebbe quindi - alla voce 340 del conto economico consolidato - un utile netto d'esercizio di almeno 16,5 miliardi (16.588.891.025), anziché la perdita netta miliardaria che oggi risulta. Pertanto per la distribuzione dei dividendi si deve far riferimento all’utile netto rettificato con cui essi sono in rapporto, ottenendo circa 7 euro e 60 per ogni azione.
Col bilancio consolidato presentato oggi si viene a stravolgere completamente il risultato economico reale, traendo in inganno gli azionisti che si vedono negata l'equa attribuzione dei dividendi, senza contare che il valore della riserva obbligatoria presso la banca centrale subvoce “crediti verso banche centrali” della voce 60 dello stato patrimoniale consolidato risulta difforme dall'1% già stabilito dalla BCE nel 2012, essendo indicata in 186 milioni di euro.
Sono quindi contrario all'approvazione del presente bilancio e chiedo al cda pro-tempore una risposta scritta alla mia mozione entro e non oltre i prossimi quindici giorni.
Sono comunque a Vostra disposizione per fornire chiarimenti sulle mie ricerche e fonti utilizzate per localizzare l'ammanco.
Mi riservo di agire in ogni sede, ordine e grado a tutela degli interessi della mia delegante, fatti salvi i relativi benefici ex art. 930 c.c.
Ringrazio infine voi tutti per la gentile attenzione."




Anche gli azionisti Luigi Barile e Antonini hanno espresso perplessità sul bilancio 2013, ma queste notizie non hanno ricevuto un'adeguata attenzione da parte dei soliti media...
Video della risposta dell'amministratore delegato Piero Montani: https://www.youtube.com/watch?v=DEpn7mNg0jw



Intervento dell'azionista Luigi Barile:

INTERVENTO DEL SOCIO LUIGI BARILE – ASSEMBLEA BANCA CARIGE DEL 30/04/2014 - 1° punto O.D.G.
Desidero che questo intervento venga messo integralmente a verbale.
Al termine consegnerò copia.
Un saluto a tutti i presenti.

Se ricordate, l’assemblea dello scorso anno è stata molto movimentata perché avevo chiamato in causa come uno dei maggiori responsabili della grave situazione in cui ci siamo venuti a trovare l’ex Presidente della Fondazione Carige il quale, con le sue interferenze, ha provocato grossi problemi alla nostra banca in particolare con il tentativo di far entrare tra i soci il chiacchierato IOR . Mentre ha fatto naufragare la trattativa con l’Unipol perché voleva solo soci che fossero “suoi amici”. Si è saputo dopo che per favorire lo IOR a danno della Fondazione ha regalato i diritti per sottoscrivere i 100 milioni di obbligazioni.
Chi c’era, ricorderà l’aggressione che ho subito da parte di quell’anziano signore che si comportava da padre padrone della Fondazione; mentre ha creato solo danni, prima e dopo, appunto per salvarsi il fondoschiena, a causa della situazione fallimentare in cui ha portato la Fondazione stessa; è riuscito attraverso le dimissioni degli attuali amministratori a creare un clima da ultima spiaggia che ha penalizzato fortemente l’immagine della nostra banca. In realtà, si è buttato via il bambino insieme all’acqua sporca e questo è stato fatto dagli attuali amministratori i quali, dopo il loro lavoro sporco, hanno avuto in premio dall’ex Presidente della Fondazione di essere portati nelle liste della morente Fondazione in contrasto con i consigli di indirizzo e di amministrazione di allora i quali, non essendo stati ascoltati, lo hanno sfiduciato mandandolo a casa.
I signori che hanno ottenuto in premio la presidenza e la vice presidenza della nostra Banca dal Presidente sfiduciato e con i consiglieri scaduti, sono quelli che hanno redatto questo bilancio che non prevede distribuzione di dividendi e che ha rilevato una forte perdita effettuando grosse svalutazioni.
Per cui, questo bilancio è da prendere con le molle in quanto questi signori sono inaffidabili avendo approvato quello dell’anno scorso che si è rivelato falso e, prima di pugnalare alla schiena Giovanni Berneschi, hanno votato la semestrale che conteneva già tutta la perdita contenuta in questo bilancio, un po’ come ha fatto Renzi con Letta: il giorno prima gli ha detto “stai sereno!” poi lo ha sistemato per le feste. Non solo, a mio avviso, occupano questo incarico illegittimamente per come sono arrivati in questo posto e dovendo dimostrare che i precedenti amministratori, tra cui, paradosso dei paradossi, anche loro stessi, avevano la volpe sotto l’ascella, hanno fatto apparire che il bilancio è fasullo mentre questo “dovrebbe” essere quello vero.
A questo punto, dovrei raccontarvi l’aneddoto del famoso banchiere Cuccia al quale un tizio presentò un bilancio chiedendogli se per caso fosse falso; lui non lo guardò neppure e gli disse: caro amico, nella mia vita non ho mai visto un bilancio che non lo fosse. Se la considerazione di Cuccia è vera, ecco che ci troviamo di fronte ad un bilancio fasullo. Perciò, vi dico che tutta sta perdita non si è ancora verificata, è stata contabilizzata azzerando crediti da prestiti fatti a persone che sono in difficoltà anche per la crisi e per dimostrare che qualcuno prestava soldi agli amici incapienti, hanno caricato l’asino fino a farlo scoppiare.
Le ragioni di questa politica definita “pulizia di bilancio” voluta dalla “troica” di Banca d’Italia possono essere diverse. Ipotizziamone qualcuna; primo: bisogna dimostrare che Berneschi era brutto e cattivo e andava cacciato, non importa se, per il modo, a noi piccoli azionisti ci è costato sangue.
Altra ipotesi potrebbe essere che, mettendola giù dura, in un secondo tempo, recuperando un pò di questi crediti, gli attuali amministratori si possano vantare di avere sanato il bilancio meritando elogi e stock options. Obiettivo vero è quello di lasciare a casa 600 persone per mandare un messaggio forte alla borsa la quale gode quando si parla di licenziamenti. Il fatto che l’anno scorso avessi previsto che a farne le spese, per buona pace del disinteressamento di Burlando, fossero i dipendenti non attenua la mia amarezza che, a pagare, siano i lavoratori; quindi il bilancio che ci hanno sottoposto, a mio avviso, non corrisponde alla realtà dei fondamentali : è per questo motivo che voterò contro.

INTERVENTO DEL SOCIO LUIGI BARILE – ASSEMBLEA BANCA CARIGE DEL 30/04/2014 – 2° PUNTO O.D.G.
Desidero che questo intervento venga messo integralmente a verbale
Così pure le domande poste in calce.
Al termine consegnerò copia
Circa l’aumento di capitale da 800 milioni di euro, anch’esso contiene il trucco in quanto, circa 92,9 milioni sono stati già realizzati dalla vendita SGR, mentre stanno per arrivare i 263,9 milioni della Banca d’Italia per la rivalutazione delle quote possedute dalla nostra banca. Poiché queste somme facevano già parte, insieme alle assicurazioni che non sono ancora state vendute, delle risorse da inserire nell’aumento di 800 milioni, se ne deduce che l’aumento è di 1156,3 milioni a meno che non vengano inseriti e, allora, l’aumento dovrebbe essere dimezzato.
Vorrei un chiarimento su questo punto così come vorrei delle risposte alle seguenti domande
Dalla stampa vengono fatti i nomi di Bonomi e Malacalza come possibili nuovi soci di Banca Carige. Cosa c’è di vero? E se fossero solo voci per far salire il titolo, Rag. Mondani, non le sembra che ci siano gli estremi per il reato di aggiotaggio?

Quanto ci è costata complessivamente la chiusura delle liti fiscali? Perché dette somme sono state imputate al bilancio 2012 visto che sono state chiuse tra la fine del 2013 e l’inizio 2014? Erano state accantonate delle somme per detti contenziosi?

Dall’articolo sulla Fondazione Carige di Massimo Minella su Repubblica di lunedi 28 u.s. si evince che la Fondazione è alla canna del gas cioè ha più debiti che risorse…. Cosa intende fare l’ A.D. per contrastare l’ostruzione peraltro già operata dalla Fondazione per ritardare l’aumento di capitale? Vorrei ricordare al Rag. Mondani che favorire un socio a scapito di altri è illegale.

Un socio mi ha scritto informandomi che il gruppo Carige concede, oltre a quelli nazionali, dei permessi sindacali retribuiti per 40 mila ore in un anno. Chiedo se cio’ corrisponde al vero.

INTERVENTO DEL SOCIO LUIGI BARILE – ASSEMBLEA BANCA CARIGE S.P.A. DEL 30/4/2014
6° PUNTO O.d.G. – Acq. Azioni proprie
http://seigneuriage.blogspot.it/2014/04/assemblea-carige-spariti-25-miliardi.html

Anche questo intervento, desidero che venga messo integralmente a verbale.
Da quando partecipo alle assemblee della nostra Banca, ho sempre contestato questa delibera spiegando le ragioni della mia contrarietà. Anche questa volta le ragioni che vengono edotte dal CdA non mi convincono anzi, vi chiedo se sia conveniente distogliere ingenti risorse per metterle in una riserva bloccata al fine di acquistare le nostre azioni; è una speculazione che definisco controproducente. Infatti, una corrispondenza de Il Sole 24 Ore mi da ragione nello spiegare che il buy back distrugge valore; con i tempi che corrono, non ce lo possiamo permettere, si potrebbero nascondere delle manovre poco chiare. Il sospetto diventa certezza se si guarda dove è andato a finire il valore della nostra azione. Delle due una, o il valore del nostro titolo è stato salvaguardato dal buy back e quindi senza questi interventi sarebbe ancora più basso, oppure il buy back nulla ha potuto contro la caduta del titolo e allora non serve. Termino ricordando che non avendo voluto ascoltare le mie critiche costruttive che vi ho fatto nel corso degli anni adesso ci troviamo un valore per azione che ha distrutto il nostro capitale.
Ritirate questa delibera. In caso contrario, voterò contro.


Mi riservo il diritto di replica.


INTERVENTO DEL SOCIO LUIGI BARILE – ASSEMBLEA CARIGE DEL 30/04/2014 – 3° punto O.D.G.
Desidero che questo intervento venga messo integralmente a verbale pertanto consegno copia.
In questa assemblea tra l’altro, siamo chiamati a confermare il Rag. Luigi Mondani come Amministatore Delegato della nostra Banca. Egr. Ragioniere Le annuncio subito che voterò per Lei ma non lo faccio con entusiasmo malgado la fama che lo ha preceduto e il curricula di tutto rispetto. Ciò è dovuto al fatto che Lei è stato scelto da persone che non stimo e la mia preoccupazione è che Lei, per debito di riconoscenza, possa chiudere un occhio su pratiche “difficili” mettiamola così.
Spero che ciò non accada, comunque nel limite delle mie possibilità seguirò il Suo operato, per intanto Le chiedo:
da notizie di stampa si apprende che Lei Rag. Mondani, oltre allo stipendio, che vorrei sapere a quanto ammonta, percepirà anche stock options? Se è vero, vorrei sapere: come è articolato questo benefit?

da http://seigneuriage.blogspot.it/2014/04/assemblea-carige-spariti-25-miliardi.html
 
Carige. La sapete l’ultima? Roba da non credere!

Carige. La sapete l'ultima? Roba da non credere! - SENZANUBI
Carige e Berneschi sembrerebbero essere i protagonisti ideali di una splendida farsa, se non fosse una tragedia che sta falcidiando i risparmi di una sacco di brava gente.
L’ultima sarebbe questa.
Il buon Giovanni Berneschi, l’ex presidente dell’istituto, adesso in carcere per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e riciclaggio, aveva piazzato il figlio Alberto di48 anni quale vicedirettore di Carige Vita Nuova.
Ma questo sarebbe ancora il meno: un normale caso di nepotismo. Una debolezza di un padre tenero che cerca di trovare al figlio un tozzo di pan nero al giorno, tanto per campare.
Il fatto sarebbe che la società di cui Alberto Berneschi era il vicedirettore avrebbe pagato l’affitto della sede proprio ad una società di proprietà dello stesso Alberto Berneschi. Ed un affitto ben generoso, oltremodo generoso.
È del tutto naturale che nessuno si sia mai accorto della cosa.
Nessuno, ma proprio nessuno in Carige Vita Nuova se ne era mai accorto nel corso di tutti questi anni. Si sa che i dati societari sono uno dei segreti meglio custoditi in Italia.
E le società di revisione che certificavano i bilanci?
Che nessuno se ne fosse mai accorto, nemmeno pigolando?
E poi i Berneschi son povera gente, anche loro devono ben tirare avanti la carretta.
Tutti dediti ad opere filantropiche.
Forse che gli azionisti non sarebbero solidali con loro?

Yasni. 2014-06-01. Bufera Carige, il cda sospende il figlio di Giovanni Berneschi per conflitto di interessi.
Genova. Il cda di Banca Carige ha sospeso il figlio di Giovanni Berneschi, l’ex presidente dell’istituto in carcere per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e riciclaggio, dalla carica di vicedirettore di Carige Vita Nuova.
La notizia è stata anticipata da alcuni quotidiani. Alberto Berneschi, 48 anni, non è indagato nell’inchiesta che coinvolge la moglie e il padre. Tuttavia, secondo quanto riportato dai quotidiani è stato sospeso per non aver rivelato il possesso del 99,5% delle quote della Mb Service che controllerebbe alcune proprietà immobiliari tra cui gli appartamenti dove ha sede una filiale della Carige Vita Nuova.
In sostanza, la società di cui Alberto Berneschi è il vicedirettore pagava l’affitto alla società di proprietà dello stesso Alberto Berneschi. Un conflitto di interessi che violerebbe le norme interne alla banca.
 
Ciao. Ti rinnovo i miei complimenti e simpatia che provo nel leggerti ma se posso darti un consiglio, non dannarti l'anima a seguire nel dettaglio le vicende di queste merde.
Son troppe, sono probabilmente infinite e non credo riguardino solo il nostro paese.

È un mondo marcio.


Ora gli daranno una pitturata alla facciata, inutile farsi venire mal di stomaco.

Almeno ai miei occhi son tutte merde gestite da farabutti.
E a noi danno in pasto i rifiuti dei rifiuti. :)
 
Ultima modifica:
Carige. Piove sul bagnato. Fallimenti pilotati.




Giuseppe Sandro Mela.
2014-07-11.
http://www.senzanubi.it/home/carige-piove-bagnato-fallimenti-pilotati/



Meccanismo semplice e collaudato.
C’è una ditta in fallimento debitrice di un cliente “privilegiato”?
No problem.
La banca eroga un prestito all’azienda in fallimento, che salda il debito con detto cliente.
Si continuano a mantenere i buoni rapporti e si infligge alla banca un’altra passività.
Adesso dovrebbe essere abbastanza chiaro per quale motivo sia pericoloso dare denaro a tasso zero alle banche: salvano gli amichetti.
Ed anche in questa occasione nessuno ha visto, nessuno ha sentito, nessuno ha parlato.
Era un fido da un milione e mezzo.

Agi. 2014-07-09. Crac Pesce: indagate due funzionarie centro fiduciario Carige.
Genova, 9 lug. – Concessero un fido da un milione e mezzo di euro alla societa’ di costruzioni genovese “Pesce Pietro Spa”, gia’ in stato di decozione. Pilotarono il fido affinche’ parte del denaro andasse ad una societa’ creditrice della “Pesce Pietro” affinche’ quest’ultima rientrasse a sua volta con lo scoperto che aveva con la Banca Carige. Per questo due funzionarie del centro fiduciario dell’istituto di credito genovese sono state indagate dal pm Francesco Pinto per bancarotta preferenziale in concorso. Nell’ambito della stessa inchiesta per bancarotta fraudolenta, sono indagati lo stesso Pietro Pesce, l’avvocato d’affari Sergio Bianchi e l’amministratore della “Pesce Pietro”, Vincenzo Tedone. Bianchi e Tedone sono stati interdetti per ordine del gip di Genova da ruoli dirigenziali in societa’ pubbliche e private.
L’ufficio di Galleria Mazzini di Bianchi e’ stato nuovamente perquisito.
Sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza i computer dell’avvocato, a cui erano gia’ stati sequestrati 560mila euro, la somma che la societa’ immobiliare “Capo di Santa Croce”, riconducibile a Bianchi e intestata a suo figlio Matteo, doveva alla “Pesce Pietro” gia’ in fase di fallimento.
 

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