La chiesa é un'istituzione politica e come tale crea proselitismi al fine di sopravvivere.
Da che il mondo é mondo, la politica si serve di strumenti propagandistici per ottenere che gli adepti rimangano il più possibile in uno stato di incoscienza (dicasi anche povertà o ignoranza), all'uopo di conservare il proprio potere e, semmai, di accrescerlo a spese del credente (credente nella chiesa) al quale viene tutt'alpiù promessa la salvazione eterna dell'anima.
Fermo restando che la chiesa non é solo quella cattolica, quindi tale descrizione ben si confà a tutte le "discipline religiose" presenti al mondo,
stando a ciò che le chiese vanno predicando, chi non aderisce al contratto da esse proposto, non può ottenere la trasmutazione dell'anima in Dio.
Insomma, a chi non crede nella chiesa non é consentito entrare nel paradiso ad essa preposto.
La fumosità delle dottrine religiose é palese nella contraddizione in termini per cui se Dio é uno ed é tutto e nulla può essere all'infuori di Esso, dove va a trasmigrare l'anima "perduta" che non aderisce alle condizioni della chiesa?
Sempre che vi sia al mondo qualcuno che veramente ottemperi a tali condizioni.
Tra tutti coloro che entrano in una chiesa e promettono perentoriamente di rinunciare al male ed a Satana, quanti lo fanno veramente?
Però c'é sempre la confessione, il pentimento, che cancella, con un colpo di spugna, il peccato cui si incorre; cosicché, chi si é riempito di peccati ha la facoltà di svuotarsi per poi ritornare a peccare fino alla morte.
L'importane é che che si riesca a fare in tempo a pentirsi un attimo, e non oltre, prima di morire.
Ardua impresa, direi, ma non tutto é perduto poiché gli ultimi saranno i primi
