Dio è presente o assente ?

eneacim ha scritto:
sempre che vi interessi, non raggiungerete mai un contatto con Dio se lo cercherete con la ragione........
sembri uno che non vuole sentire ragioni ... Ratzinger da cardinale (ma credo anche adesso) non era così refrattario alla ragione (essendo tetesco poi credo che la ragione faccia parte del suo dna).
eneacim ha scritto:
e cmq dimenticate che Dio (anche quello cattolico) non è solo quello del nuovo testamento, ovvero misericordia e "tanta bontà"... Gesù non ha mai negato l'Antico testamento dove invece è più forte l'idea del Signore come "dominus".... ovvero colui che ha potere su di te.... quindi libero di punire come giudizio o per educare.
qui faccio fatica a seguirti, Dio avrebbe subito una metamorfosi reversibile ? Oggi avremmo un Dio d'amore che però quando gli girano diventa despota ?? Mi pare una grande confusione ..
eneacim ha scritto:
e non arriverete mai razionalmente a capire il perchè di tante cose se limitate il campo d'azione di Dio alla vita in terra....
beh sai, dell'aldilà non ho ancora avuto esperienza ..
eneacim ha scritto:
Dio semplicemente permette questo non perchè non può farci niente... ma perchè cmq ci lascia anche liberi di sbagliare e di offenderlo.. consci poi delle conseguenze che ne conseguono in un aldilà dove invece "tutto" sarà tuo e non per gentile concessione del diavolo, ma x amore divino.........
se ci lasciasse solo liberi di sbagliare e di offenderlo, sarebbe un po' come con Berlusconi dove chiunque o quasi è libero di sbeffeggiarlo, il problema è un altro, è che tu, per una mela mangiata da un antenato di miliardi di anni fa, sei condannato a soffrire e a morire e non solo tu sei libero di fare peccati, ma chiunque è libero di accoltellarti o farti saltare in aria a proprio piacimento. Questo lo chiami amore ? Lo chiami libertà ? Io lo chiamerei perfidia, anarchia e casino ...
l
 
genesta ha scritto:
Insomma, a chi non crede nella chiesa non é consentito entrare nel paradiso ad essa preposto.
La fumosità delle dottrine religiose é palese nella contraddizione in termini per cui se Dio é uno ed é tutto e nulla può essere all'infuori di Esso, dove va a trasmigrare l'anima "perduta" che non aderisce alle condizioni della chiesa?

Premesso che in fondo tutti abbiamo "bisogno" di Dio (e non il contrario), è facile perdere la ragione, come è facile perderla quando ci si innamora, ma come una donna può approfittare di un uomo che cade ai suoi piedi, nell'altro caso non vedo un Dio che approfitta della situazione, ma piuttosto sedicenti "rappresentanti" di Dio che assumono un potere tanto più forte quanto più vasta è la platea dei fedeli, e tanto più vasta è la platea dei fedeli, tanto più è suggestiva l'appartenenza a questa platea. La ragione diventa un corollario delle verità che vengono assunte come dogmi incontestabili. Per chi non crede è più facile leggere il meccanismo ed è più facile accorgersi delle contraddizioni, salvo pagare un prezzo per non far parte della platea, prezzo tanto maggiore quanto più disdicevole viene considerato l'essere non-credente. Noto che i dubbiosi preferiscono dichiararsi credenti sebbene "a loro modo" piuttosto che opporsi e proclamarsi atei, proprio perché tale definizione comporterebbe l'auto-esclusione dalla platea.
 
VOLANTE 1 ha scritto:
felixeco non vorrei mancare di rispetto a chi è religioso come te, ma sono stanco di sentir dire dalla chiesa che dio è assente e noi siamo responsabili dello schifo che sta succedendo e però "dio è così buono che alla fine non ci abbandona mai" ...
insomma: Dio ci fa o ci è ?
Se Dio è onnipotente come dicono che faccia qualcosa Lui per porre fine a questo obbrobrio e la smetta di scaricare su noi poveri mortali la colpa della nostra "libertà". E' lui che ci ha creato, è lui che ha la massima responsabilità di come va il mondo. E' ora di finirla con queste favole che fanno solo il gioco di chi ci vuole turlupinare! Ma è facile per me arrabbiarmi, meno per chi crede e non ascolta la voce della ragione, ma solo quella della "buona fede" ...

Eh eh, caro VOLANTE 1, tu dimentichi che i disegni di dio sono imperscrutabili epperciò ti becchi pure i peccati dei tuoi progenitori che Lui (Lui non è Silvio per questa volta) ha creato! E ringraziaLo pure di essere venuto a sacrificarsi per te! Quindi ti ha perdonato, ma un po' di macchia ti rimane sempre, sei nato peccatore caro amico! Per cui, se non sei disposto a credere gratuitamente nei dogmi, se cerchi di arrivarci con la ragione, SOPRATTUTTO SE NON SEI STATO GRAZIATO DEL DONO DELLA FEDE, rassegnati! Non potrai bearti della visone di dio per l'eternità!
Portati (speriamo tardi) un mazzo di carte che, se ci troviamo, cerchiamo di amazzare il tempo! :lol:

P.S. Credo di aver diritto di esprimere la mia opinione senza ogni volta chiedere scusa. Dall'altra parte non lo fanno mai!
 
Vi é un luogo comune, tra tutti gli "appartenenti" a una chiesa : quello di autoconvincersi che chi stenta a credere nelle deità create ad immagine e somiglianza di essi, debba essere considerato ateo, ossia non credente in alcun dio.

A suo tempo, vi fu un uomo che proclamò la propria verità al mondo, scontrandosi inevitabilmente con la "platea" di allora non volendo sottostare alle regole imposte dal credere comune.

Come tutti sanno, gli costò la vita.

Credere in Dio significa dovere, per forza, credere in una chiesa fondata dall'uomo: Una delle innumerevoli illusioni dell'uomo di far parte del gregge prediletto del Signore, che gli assicura il privilegio di entrare in un regno fatato, il wahlallah della felicità eterna.

Grande é la paura che balena nel momento in cui, rimanendo soli e semplici si comincia a sbirciare all'interno di se stessi e si scopre di avervi un "vuoto abissale"; ed ecco, quindi, il facile ripiegamento in un qualunque dogma di fede precostituito, seguendo il quale ci si crede affrancati dal dover colmare quel vuoto.

In realtà, chi cerca Dio in termini di evoluzione del proprio spirito fino a divenire tanto grande fino ad affiancarsi a Dio stesso, si illude in fondo di poter essere Dio: secondo questa visione, tutti gli esseri sono potenziali dei, mentre Dio é uno e uno solo.

Siamo certi di essere pronti a voler conoscere Dio?

Anche se ciò implicasse l'annullamento del nostro io?

Dio é un oceano e ciascuno di noi é la goccia d'acqua che lo compone.

Realizzare di essere in Dio é un compito squisitamente individuale, ma per arrivare soltanto a intravedere questa possibilità, bisogna prima affrontare innumerevoli esperienze a cominciare, innanzitutto, dal guardare con estrema sincerità dentro se stessi per cercare di smascherare quell'io che crede di essere Dio.

La grande illusione dell'uomo é pretendere di realizzare Dio senza passare dalla realizzazione dell'uomo, di conoscere Dio senza prima sforzarsi di conoscere se stessi.

Non esiste una parola magica allorché pronunciata ci riveli la Verità in una sorta di improvviso incanto.

Credere in questo significa credere in una favola, una illusione appunto.

Conoscere se stessi implica riconoscere prima di tutto quel grande vuoto che si ha dentro, ed affrontarlo finalmente.

Il vuoto dentro é un chiaro indizio del fatto che si é vissuti soltanto la vita esteriore, nel godimento esclusivo dei cinque sensi sviluppati.

Guardarsi dentro implica sofferenza e bisogna essere più coraggiosi degli eroi per affrontare il dolore della disillusione che ne scaturisce quando si comincia a "intuire" di avere una coscienza, ovvero di essere una coscienza.

Dio non é divenire ma essere. Non é futuro ma eterno presente.

Credere in Dio sperando di addivenire a un qualche risultato significa considerare Dio con la "mente" umama: il presente come trampolino di lancio per un risultato futuro.

Mentre Dio é ora, é qui, si tratta solo di riconoscere di essere uomini.
 
genesta ha scritto:
Dio non é divenire ma essere. Non é futuro ma eterno presente.

Credere in Dio sperando di addivenire a un qualche risultato significa considerare Dio con la "mente" umama: il presente come trampolino di lancio per un risultato futuro.
Scusa Genesta 2 domande:
Ma tu ce l'hai bene chiaro il significato di eterno presente ovvero la differenza che esiste tra passato-presente-futuro ed eterno presente?
Se tu volessi negare lo scorrere del tempo, potresti darcene una dimostrazione?

Secondo, come può un essere umano fare considerazioni senza usare la mente umana? Non ti sembra un paradosso?
 
Non si tratta di negare lo scorrere del tempo, si tratta di constatare che il tempo che trascorre altro non é che una illusione dovuta al limite di percezione dei sensi dell'uomo.

Infatti, il tempo é funzione dello spazio.

L'essere umano altro non é che la manifestazione di un centro di coscienza la cui evoluzione in termini di percezione della reltà permette di organizzare i veicoli percettivi al massimo nei cinque sensi che conosciamo.

La realtà cambia in funzione del punto di vista.

Per fare un esempio banale, immaginiamo di avere una vista potente e di vedere all'esterno come se si scrutasse da un microscopio: non vedremmo più il cosmo compatto nella materia così come lo percepiamo, ma vedremmo, probabilmente, solo atomi.

Se moltiplichiamo ancor più la potenza ottica, probabilmente percepiremmo l'energia di cui é composto il cosmo.

La percezione di Dio della Realtà non é la stessa di quella dell'uomo.

Il passato non esiste se non nella memoria dell'uomo, memoria comunque limitata alla sola esistenza individuale.

Un essere con una visione extracorporale dell'universo non avrebbe bisogno di spostarsi da un luogo a un altro poiché sarebbe ovunque.

Il tempo esiste solo per l'uomo, quindi é relativo e non assoluto.

L'unica Verità é la Verità assoluta, tutte le altre verità sono relative, sono opinioni, compresa la verità delle chiese.

Il futuro, ovviamente, non esiste se non nella speranza dell'uomo.

Ci si chiede come mai non si possa prevedere il futuro. Come si può prevedere qualcosa che non esiste?

Supponiamo, per assurdo, che esistesse il futuro, Cioé che fosse già scritto, precostituito: ma allora sarebbe già presente!

Se non esiste il passato e se non esiste il futuro, cosa esiste?

Il cervello é uno strumento dell'uomo, ma é semplicemente uno strumento, e neanche tanto sviluppato, che come tale può rivelarsi un'arma a doppio taglio se non si sa utilizzarlo e se da esso, invece, ci si lascia influenzare.

Quante volte ci siamo sentiti consigliare da esseri "illuminati" che bisogna "pensare con il cuore" e non con la mente.

Cosa significa?

L'uomo, allo stadio evolutivo in cui é giunto, sta oggi cominciando a sviluppare un senso percettivo in più, oltre i cinque sensi già sviluppati; un sesto senso: l'intuizione.

La maggior parte degli uomini é ancora allo stadio primordiale nello sviluppo della intuizione.
Non sto parlando dell'istinto animale proprio dell'uomo, cioé quel quid che ci fa scansare i pericoli e che ci aiuta nella lotta alla sopravvivenza (legge del più forte ...), ma delle sensazioni che ci colgono in alcuni istanti nella nostra vita e che definiamo in tanti modi: senso di colpa, senso del giusto, senso della compassione, senso dell'unità, senso della coscienza di esistere.

Si tratta di dare adito a tali sensazioni e di svilupparle.

Invece, siccome quando esperiamo queste sensazioni ciò ci provoca sofferenza, ecco che interviene lo spirito di conservazione dell'ego che li soffoca sul nascere.

L'ego, l'io, va smascherato e superato.

Nel fare questo, bisogna essere estremamente sinceri con se stessi.

Questo io che non sopravvive alla morte del corpo, non dura che una vita umana, non ci permette di "vedere" la Realtà, ma una realtà costruita su misura del bisogno umano.

L'esame di coscienza di cui parlano i cattolici si riduce nell'ammettere le proprie colpe, fare finta di pentirsi per poi ricominciare a vivere ricadendo, né più né meno negli stessi errori (che si intuiscono come tali se poi si sente il bisogno dell'esame di coscienza).

Facciamolo pure questo esame di coscienza, non importa il luogo e non importa il contesto, lo si può fare anche mentre si svolgono le proprie mansioni quotidiane, ponendo attenzione costante non solo alle proprie azioni ma anche, e soprattutto, alle proprie intenzioni.

Attenzione però, a non fare finta di essere migliori di quello che si é, a non inseguire la Verità con lo scopo di meritarsi la visione della Realtà (o di guadagnarsi il paradiso).

La Realtà é come un sogno, se ti sforzi di acchiapparla, sfugge via.

Auguri.
 
VOLANTE 1 ha scritto:
eneacim ha scritto:
sempre che vi interessi, non raggiungerete mai un contatto con Dio se lo cercherete con la ragione........
sembri uno che non vuole sentire ragioni ... Ratzinger da cardinale (ma credo anche adesso) non era così refrattario alla ragione (essendo tetesco poi credo che la ragione faccia parte del suo dna).
eneacim ha scritto:
e cmq dimenticate che Dio (anche quello cattolico) non è solo quello del nuovo testamento, ovvero misericordia e "tanta bontà"... Gesù non ha mai negato l'Antico testamento dove invece è più forte l'idea del Signore come "dominus".... ovvero colui che ha potere su di te.... quindi libero di punire come giudizio o per educare.
qui faccio fatica a seguirti, Dio avrebbe subito una metamorfosi reversibile ? Oggi avremmo un Dio d'amore che però quando gli girano diventa despota ?? Mi pare una grande confusione ..
eneacim ha scritto:
e non arriverete mai razionalmente a capire il perchè di tante cose se limitate il campo d'azione di Dio alla vita in terra....
beh sai, dell'aldilà non ho ancora avuto esperienza ..
eneacim ha scritto:
Dio semplicemente permette questo non perchè non può farci niente... ma perchè cmq ci lascia anche liberi di sbagliare e di offenderlo.. consci poi delle conseguenze che ne conseguono in un aldilà dove invece "tutto" sarà tuo e non per gentile concessione del diavolo, ma x amore divino.........
se ci lasciasse solo liberi di sbagliare e di offenderlo, sarebbe un po' come con Berlusconi dove chiunque o quasi è libero di sbeffeggiarlo, il problema è un altro, è che tu, per una mela mangiata da un antenato di miliardi di anni fa, sei condannato a soffrire e a morire e non solo tu sei libero di fare peccati, ma chiunque è libero di accoltellarti o farti saltare in aria a proprio piacimento. Questo lo chiami amore ? Lo chiami libertà ? Io lo chiamerei perfidia, anarchia e casino ...
l

guarda... il mio problema nella vita è al max che sono troppo razionale e x questo faccio fatica a lasciarmi andare alle emozioni e ai sentimenti..... prob mi sono spiegati male...

nessuna metamorfosi... solo che abbiamo dimenticato un aspetto che invece c'è..... è l'uno e l'altro. non dobbiamo approfittare della sua Misericordia x fare quel cazzo che vogliamo..... in quel caso come un buon padre non può fare altro che punirci.... che poi in realtà nessuno sa come verremo giudicati nell' aldilà......
solo non si può dire: Dio è buono, mi perdona, quindi stupro e rubo ai poveri....

che fede è se per averla ne devi essere sicuro con delle prove?

consideri sempre e solo l'aspetto terreno della tua vita....
qui devi cooquistarti causa peccato originale la vita eterna... ma nessuno ti dice che lo devi fare soffrendo..... i grandi santi non soffrivano della loro condizione....


buon cammino.
non risponderò perchè faccio fatica a controllare il 3d e poi sinceramente non ho mai creduto a queste discussioni ..... certo il confronto è utile, ma serve qualcos'altro...... tipo un esperienza significativa.. non certo due righe scritte da uno sconosciuto come me e te.........

ciao e buone feste a tutti
 
genesta ha scritto:
Non si tratta di negare lo scorrere del tempo, si tratta di constatare che il tempo che trascorre altro non é che una illusione dovuta al limite di percezione dei sensi dell'uomo.

Infatti, il tempo é funzione dello spazio.
Analogamente potremmo affermare che la materia per quanto hard possa essere, altro non é che una illusione dovuta al limite di percezione dei sensi dell'uomo.

Infatti, materia ed energia si equivalgono.

Quindi si arriva a dire che tutto è uno che siamo gocce di uno stesso oceano... ma se ti cade un martello su un piede, sei tu che ti metti a saltellare e le altre gocce, magari le più cattive si mettono a sghignazzare o semplicemente ignorano la cosa.

Alla fine cosa abbiamo detto o concluso?
Secondo me solamente fare giri di parole, elucubrazioni, salti mortali di logica per sviare la domanda primaria.

Mi sembrano le filosofie del cerchio firneze, dove si arriva ad affermare che la mente è indipendente dal cervello ed è in grado di funzionare autonomamente.

Nel tuo caso specifico, vorresti dire cosa ti dà la filosofia che hai "abbracciato"?
Forse, butto là, sicurezza, pace interiore e miglioramento dei rapporti coi tuoi simili?

Ciao
 
Vedo che stiamo passando da un assolutismo ad un altro ...
Non è detto che abbandonando i dogmi del cattolicesimo dobbiamo sceglierne degli altri ...
Il tentativo di raggiungere la Verità assoluta può riservare amare sorprese ...
Personalmente vedo la liberazione dai dogmi e dal rumore di fondo della chiesa come un'opportunità per ognuno di noi di vivere la propria religiosità in modo più consapevole.
La condanna del relativismo, di cui si sono fatti paladini il nostro presidente del senato e il nuovo papa, puzza di zolfo: qual è infatti il contrario di "relativismo" ???
"Assolutismo" è la risposta.
A voi ogni considerazione ...
 
Se una singola particella del cosmo soffre, tutto il cosmo ne risente?

L'universo vibra all'unisono, oppure tutte le parti di cui é composto sono separate?

L'idea del separatismo é un'idea umana ed anche questa é un'illusione dovuta allo spazio, alla distanza.

Dio é tutto ed é tutto unito, non separato, non spezzettato in tante particelle, ma unito.

E' la vera religione (religione=unione).

Al solito, utilizzo un esempio banale che vale solo per quello che vuole mostrare:

Consideriamo il corpo umano: Ogni cellula di cui é composto é separata dall'altra? Vive una vita propria "fregandosene" delle altre cellule, oppure vive e lavora e produce in funzione della totalità che, in questo caso, é il corpo?

Se una cellula del corpo si ammala, pian piano si ammaleranno anche le altre fino ad ammalarsi tutto il corpo che le contiene.

Questa realtà é una legge universale e si applica quanto al microcosmo tanto al macrocosmo.

Se tu soffri Dio soffre insieme con te.

Non pensare che Dio gioisca della tua sofferenza, nemmeno un animale soffre della sofferenza di un suo simile e, quando uccide lo fa per cibarsi, con lo spirito del vero cacciatore, senza gloriarsi di aver ucciso.

Solo l'uomo sa gioire delle sofferenze altrui, é l'unico essere nell'universo che riesce a farlo; anzi, quando queste mancano, si adopera per procurale esso stesso.

Ebbé, é la mente, la razionalità, quell'arma a doppio taglio di cui si discuteva prima.

L'uomo comune, con la sua razionalità, agisce all'incontrario: passa un pensiero esterno che il suo cervello afferra al volo, lo fa suo, e poi agisce in funzione di quello.

In quel preciso momento egli agisce nei dettami di quel pensiero.

La mente deve servire e non essere servita.

Quando scopriremo di non essere il cervello, potremo utilizzare la mente per esprimere esternamente ciò che abbiamo percepito dall'infinito.

Probabilmente noi non ce ne accorgiamo quando, spesse volte, dialogando diciamo frasi del tipo: Il mio corpo, il mio cervello, la mia dignità, e così via.

Ecco, si tratta di cominciare a chiedersi: Ma, mio di chi?
 

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