Non si tratta di negare lo scorrere del tempo, si tratta di constatare che il tempo che trascorre altro non é che una illusione dovuta al limite di percezione dei sensi dell'uomo.
Infatti, il tempo é funzione dello spazio.
L'essere umano altro non é che la manifestazione di un centro di coscienza la cui evoluzione in termini di percezione della reltà permette di organizzare i veicoli percettivi al massimo nei cinque sensi che conosciamo.
La realtà cambia in funzione del punto di vista.
Per fare un esempio banale, immaginiamo di avere una vista potente e di vedere all'esterno come se si scrutasse da un microscopio: non vedremmo più il cosmo compatto nella materia così come lo percepiamo, ma vedremmo, probabilmente, solo atomi.
Se moltiplichiamo ancor più la potenza ottica, probabilmente percepiremmo l'energia di cui é composto il cosmo.
La percezione di Dio della Realtà non é la stessa di quella dell'uomo.
Il passato non esiste se non nella memoria dell'uomo, memoria comunque limitata alla sola esistenza individuale.
Un essere con una visione extracorporale dell'universo non avrebbe bisogno di spostarsi da un luogo a un altro poiché sarebbe ovunque.
Il tempo esiste solo per l'uomo, quindi é relativo e non assoluto.
L'unica Verità é la Verità assoluta, tutte le altre verità sono relative, sono opinioni, compresa la verità delle chiese.
Il futuro, ovviamente, non esiste se non nella speranza dell'uomo.
Ci si chiede come mai non si possa prevedere il futuro. Come si può prevedere qualcosa che non esiste?
Supponiamo, per assurdo, che esistesse il futuro, Cioé che fosse già scritto, precostituito: ma allora sarebbe già presente!
Se non esiste il passato e se non esiste il futuro, cosa esiste?
Il cervello é uno strumento dell'uomo, ma é semplicemente uno strumento, e neanche tanto sviluppato, che come tale può rivelarsi un'arma a doppio taglio se non si sa utilizzarlo e se da esso, invece, ci si lascia influenzare.
Quante volte ci siamo sentiti consigliare da esseri "illuminati" che bisogna "pensare con il cuore" e non con la mente.
Cosa significa?
L'uomo, allo stadio evolutivo in cui é giunto, sta oggi cominciando a sviluppare un senso percettivo in più, oltre i cinque sensi già sviluppati; un sesto senso: l'intuizione.
La maggior parte degli uomini é ancora allo stadio primordiale nello sviluppo della intuizione.
Non sto parlando dell'istinto animale proprio dell'uomo, cioé quel quid che ci fa scansare i pericoli e che ci aiuta nella lotta alla sopravvivenza (legge del più forte ...), ma delle sensazioni che ci colgono in alcuni istanti nella nostra vita e che definiamo in tanti modi: senso di colpa, senso del giusto, senso della compassione, senso dell'unità, senso della coscienza di esistere.
Si tratta di dare adito a tali sensazioni e di svilupparle.
Invece, siccome quando esperiamo queste sensazioni ciò ci provoca sofferenza, ecco che interviene lo spirito di conservazione dell'ego che li soffoca sul nascere.
L'ego, l'io, va smascherato e superato.
Nel fare questo, bisogna essere estremamente sinceri con se stessi.
Questo io che non sopravvive alla morte del corpo, non dura che una vita umana, non ci permette di "vedere" la Realtà, ma una realtà costruita su misura del bisogno umano.
L'esame di coscienza di cui parlano i cattolici si riduce nell'ammettere le proprie colpe, fare finta di pentirsi per poi ricominciare a vivere ricadendo, né più né meno negli stessi errori (che si intuiscono come tali se poi si sente il bisogno dell'esame di coscienza).
Facciamolo pure questo esame di coscienza, non importa il luogo e non importa il contesto, lo si può fare anche mentre si svolgono le proprie mansioni quotidiane, ponendo attenzione costante non solo alle proprie azioni ma anche, e soprattutto, alle proprie intenzioni.
Attenzione però, a non fare finta di essere migliori di quello che si é, a non inseguire la Verità con lo scopo di meritarsi la visione della Realtà (o di guadagnarsi il paradiso).
La Realtà é come un sogno, se ti sforzi di acchiapparla, sfugge via.
Auguri.