Discesa del mercato immobiliare?

Senza che me lo aspettassi, avete alimentato una bella discussione, davvero interessante. I pareri son discordi, ma gli apporti forniti tornano tutti ugualmente utili, almeno per me. Grazie ad ognuno di voi per i pareri postati.

:)
 
equilibrium ha scritto:
quanto costavano negl'anni 80 le case anni 90 ?
Sono d'accordo: prima del '92 i prezzi salirono molto;
l'appartamento era uno dei pochi modi "puliti" per investire i soldi in Italia; mi ricordo che in quegli anni lo stato era meno affidabile, per cui c'era o il rischio Bot, o si portavano in Svizzera, o si compravano case.
Inoltre (se non ricordo male), l'economia, drogata dalla spesa pubblica, cresceva.
Poi nel '93 c'e' stato il quasi crack, la mega-manovra di Amato da 90.000 miliardi, recessione, insomma la wakeup call.

Adesso e' un'altra storia: i mercati sono aperti e ci sono varie possibilita' di investimenti, ma il reddito fisso rende poco;
Forse saremo d'accordo che il boom sia nato come rimbalzo dal '98, alimentato dai tassi bassi e dal crack di borsa del 2000.
Ma ora di cosa sta vivendo, se non di vita propria, o di speranze di continua salita? (e' una domanda che mi pongo e pongo a tutti)

equilibrium ha scritto:
ed ora quanto costano con una rendita sug'affitti ecc ecc
Questo e' abbastanza relativo, quando i prezzi scendono, scendono anche gli affitti.
 
c'e' sempre piu' gente che cerca una casa in affitto anche perche' immigrazione avanza
I soldi in nero alla fin fine gl'investi nel mattone che al momento dell'atto metyti solo una piccolezza in confronto a quanto paghi
Io rimango fermissimo nel mio parere che gl'immobile sono sempre buoni ma io devo comprare la prima casa e quindi il muto e' come pagare l'affitto per me
 
a proposito di terreni....da "il sole24 ore"

Investire in terreni? Ai prezzi attuali, che viaggiano sui massimi dal 1997, potrebbe non essere un’operazione oculata. Certo, l’offerta di fondi agricoli con edifici annessi è ampia: la struttura fondiaria italiana da sempre è polverizzata in una maglia fittissima di imprese piccole e piccolissime e molti agricoltori stanno uscendo dal settore, vendendo terreni il cui prezzo medio nazionale nel 2003 (secondo gli ultimi dati disponibili) era di circa 15 mila euro a ettaro, con una rivalutazione di prezzo segnato sul 2002 del 3,3% su base nazionale. Ma per alcune zone il capitale necessario a comprare terreni è molto, molto più alto: se si tratta di vigneti nel Trentino settentrionale si arriva a 500mila euro per ettaro. E la rivalutazione, che da anni batte l’inflazione, in futuro potrebbe non correre sempre alla stessa velocità.

Secondo Andrea Povellato, ricercatore dell’Istituto nazionale di economia agraria e coautore delle indagini annuali sul mercato fondiario italiano dell’Inea, «dal ’97 i valori fondiari crescono a tassi superiori all’inflazione, anche se nel 2003, ultimo anno per cui sono disponibili i dati, la crescita dei prezzi è rallentata, pur restando positiva in termini reali. Nel 2003 l’aumento medio annuo su base nazionale è stato del 3,3% in termini nominali e dello 0,7% in termini reali. I prezzi con i rialzi maggiori sono quelli dei terreni coltivati con i prodotti a più elevato valore aggiunto, come i vigneti Doc, Igt e Docg».

A sostenere le quotazioni c’è anche la domanda sempre più intensa da parte di operatori extra-agricoli, come grandi banche, assicurazioni, imprenditori come Benetton, Doris (gruppo Mediolanum) e altri. Le quotazioni dei terreni sono ormai elevate e non sempre legate al reddito del fondo: ciò frena gli acquisti di molti imprenditori agricoli, anche per la recente riforma dei meccanismi della Politica agricola comunitaria, la Pac, che attribuisce il pagamento dei contributi Ue non più ai proprietari ma ai conduttori dei terreni, il cosiddetto “disaccoppiamento”. I nuovi meccanismi comunitari segmenteranno ulteriormente il mercato fondiario, causando la distinzione netta di scambi e prezzi dei terreni dotati di diritto al premio Pac da quelli privi. Ciò creerà sul mercato una situazione di incertezza. Negli ultimi mesi il volume degli scambi è calato e, come avviene per i prezzi immobiliari, anche le quotazioni fondiarie non sono esenti dai ribassi. Tra gli operatori, i pessimisti cominciano a temere che si vada verso una flessione delle quotazioni.

Farsi un’idea dell’investimento necessario ad acquistare un fondo agricolo non è sempre impresa facile. Nei file allegati si possono ricostruire i valori degli appezzamenti italiani per tipologia di coltura, località, altimetria (pianura, collina, montagna) e situazione irrigua. I dati sono dell’Istituto nazionale di economia agraria che ogni anno, tra dicembre e gennaio, conduce attraverso la propria rete di rilevazione una indagine quantitativa e qualitativa sui prezzi di acquisto e i canoni di affitto dei terreni (indagine coordinata dalla Sede regionale per il Veneto e pubblicate sull’Annuario dell’agricoltura italiana dell’Inea).

“PLUS”, il settimanale di risparmio e finanza del Sole 24 Ore in edicola da sabato 29 gennaio pubblicherà alle pagine 12 e 13 una inchiesta di due pagine sulle tendenze e le prospettive del mercato fondiario, con le analisi dell’Inea, la “top ten” dei terreni più cari, interviste a grandi operatori specializzati e le storie delle maggiori operazioni fondiarie condotte in Italia nell’ultimo decennio.





DOCUMENTI ALLEGATI


Valori massimi e minimi per l'acquisto e l'affitto dei fondi su OLTRE 400 ZONE diverse (di pregio e non). Anni dal 2000 al 2003 (ultimo anno ricerca)
2000 - 2001 - 2002 - 2003
Valori fondiari massimi, minimi e medi per tipologia di coltura, zona altimetrica, provincia e regione. Anni dal 1992 al 2001 (ultimo anno rilevazione)
1992 - 1993 -1994 - 1995 - 1996 - 1997 - 1998 - 1999 - 2000 - 2001
Pubblicazione dell'Osservatorio sul Mercato fondiario dell'INEA di dicembre 1997 con le serie storiche dei prezzi dagli anni Sessanta
Il mercato fondiario in Italia
 
una cosa posso consigliare comprare appartamenti nei mercati dell'est tipo romania e ucraina ...in romania so' che si puo' fare ..polonia e' gia' cresciuta tanto
 
Il mercato immobiliare è in piena salute, lo affermano





















le agenzie immobiliari e le banche che ti affibbiano mutui


addio :D :D :D
 
yyy ha scritto:
lo affermano
le agenzie immobiliari e le banche
Sono due categorie che lavorano nei miei interessi, no? Io mi fido. Ciecamente. :love:


Che impatto avra' l'aumento delle rendite catastali?
Case, revisione a quota 35%
In dirittura di arrivo il decreto del Territorio sul classamento delle aree di pregio.La correzione scatta se lo scarto fra mercato e catasto supera di un terzo il valore medio del Comune

Dal Sole24Ore
 
Se permettete (sono nuovo del forum) vorrei dire la mia.
Non parlerei proprio di una "bolla speculativa del mercato immobiliare".
Il mercato immobiliare segue parametri differenti da quello mobiliare.
I prezzi non potranno mai scendere, è sicuramente prevedibile (ed auspicabile) che si stabilizzino.
Non vedrei un quadro così negativo :
- gli italiani hanno capito che è meglio indebitarsi ma diventare proprietari della casa in cui si vive invece che pagare un affitto a fondo perduto;
- non tutti i mutui a tasso variabile sono delle trappole : esistono ottimi prodotti che prevedono la conversione in fisso dopo un certo numero di anni o la stabilizzazione della rata (cap);
- la forte domanda ha generato anche una migliore qualità degli immobili offerti in vendita (non sempre, è vero), dovuto anche all'impennata degli immobili di nuova costruzione offerti in vendita;
- il mercato dell'affitto è destinato a migliorare : saranno avvantaggiati i contratti di locazione non prima casa e miglioreranno anche le leggi di tutela del locatore;
- i quartieri solitamente non peggiorano, casomai migliorano per la creazione progressiva di infrastrutture e servizi (aperture supermercati, metropolitane, parchi, etc).
Personalmente non investo in immobili, ma ritengo che abbiano sicuramente una componente privilegiata rispetto ai beni mobiliari : quella del capitale fisso. Un immobile ha un valore che si rivaluta nel tempo (nel medio-lungo periodo) indipendemente dal fatto che sia concesso in locazione.
Eldorado
 
peleg3 ha scritto:
" i prezzi delle case non scendono mai...". Guardando le statistiche non sembra così. Vi allego un file preso dal sito di Scenari Immobiliari con l'andamento dei prezzi dove si vede che i prezzi sono scesi in realtà in termini reali.
Io invece di fare tutti questi ragionamenti mi sento di essere un pò più semplice: sono 7 anni che i prezzi salgono...ma quanto può durare? Se la vostra azione sono 7 anni che cresce che fate, continuate a comprare?

[file:1cf2ce3868]http://www.investireoggi.it/phpBB2/allegati/1107189887andamentoprezzi.xls[/file:1cf2ce3868][/img]

Questo foglio è molto esplicito, anche se i dati deflazionati non sono perfetti, ma danno comunque un idea: l'incremento in termini reali rispetto al 1958 è sovrastimato, in realtà siamo a + 162% contro + 234% della tabella. La casa comunque costa molto di più di 45 anni fa.
E' interessante inoltre sottolineare, anche per fare da arbitro tra massoni e contromassoni (:D), che il rendimento in termini nominali dal 1958 al 2003 è stato del 9,29% su base annua, negli ultimi 10 anni del 2,72%, negli ultimi 20 anni del 5,35%, negli ultimi 30 anni del 10,5%.
Facendo gli stessi calcoli in termini reali abbiamo un 2,17% annuo dal 1958 al 2003, 1,78% negli ultimi 30 anni, 0,75% nell'ultimo ventennio e, udite udite, -0,11% negli ultimi 10 anni!
Se questa fosse la tendenza preferirei un bel btpi al 2035!

P.S. che arbitro partigiano che sono però ... :smile:

N.B.: complimenti a chi ha aperto il thread e agli altri che lo hanno alimentato.
 
VOLANTE 1 ha scritto:
Se questa fosse la tendenza preferirei un bel btpi al 2035!
:-x Porc! :D

Dimmi tu cosa penseresti quando il valore scende, devi rifare la facciata/ascensore/caldaia/termosifoni/bagni/ecc, e in piu' devi pagarci le tasse; conosco chi (non io, thanks god) ha acquistato nel '93 ai max; non ha ancora recuperato adesso...


Se a qualcuno interessa, sul Sole24Ore PLUS di Sabato 5/2, pag.11 c'era un articolo sullo stato del mercato immobiliare italiano:
Titolo: Vendite faticose per le case
Sottotitoli: i dubbi sulle quotazioni del mattone; Il tempo che occorre per le compravendite e' cresciuto in media a 3,7 mesi.

Il contenuto e' proprio quello di cui si discute in questo thread, lo stop e' iniziato con Milano e Roma che guidano la tendenza.

Mi sa che d'ora in avanti ne verranno fuori parecchi di articoli del genere... e questo thread ha anticipato, complimenti a chi lo ha aperto :D

Saluti
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto