Divorzio Tesoro Banca d'Italia

...
crescita= piena occupazione= crscita dei salari reali= possibili spinte inflazionistiche= perdita di potere d'acquisto dei detentori di grandi capitali.
...

...lo ritieni un passaggio così automatico ?

Diciamo che un tasso di inflazione controllato e modesto e comunque inferiore al tasso di crescita dell'economia è accettata quindi logicamente per un paese emergente è accettabile una inflazione pù alta e per un paese come l'italia va bene una bassa inflazione ma l'importante è che gli utili delle imprese siano superiori alla stessa e per fare questo c'è solo un modo.....
In ogni caso il sistema preferisce fenomeni controllati ed in particolare l'ideale è un tasso inflattivo controllato.. sono i fenomeni senza controllo che fanno paura ai controllori...
 

Abbiamo parlato anche di questo; la caduta di bretton woods ha di fatto liberato la moneta che è di fatto esplosa e dopo il primo decennio in cui si è incanalata nei prezzi delle materie prime scatenando fenomeni inflattivi incontrollati la liberalizzazione del sistema finanziario prima USA e poi Europeo ed italiano ha permesso di incanalare tutti questa moneta in inflazione da asset cominciando a creare fenomeni di boom and bust sempre più frequenti ma anche facendo aumentare la leva finanziaria a dismisura.

In questo processo si sono smantellate buona parte delle leggi che erano state introdotte per regolamentare il sistema finanziario post depressione degli anni 30 ma esso ha permesso di mantenere l'eccesso produttivo sistemico più a lungo che nei precedenti cicli.

Ecco cosa diversifica le mie considerazioni da altri è che io penso che questa crisi era comunque ineluttabile sebbene i danni sarebbero potuti essere inferiori se l'europa avesse adottato politiche svalutative ma comunque ci sarebbero stati lo stesso per la volatilità del capitale che aveva ed ha gia da tempo preso altre strade che nessuna repressione sarebbe stato in grado di fermare.
 
E adesso sentiamo la versione dell'altro congiurato il Padre nobile della Patria Carlo Azeglio Ciampi nella sua testimonianza il 15 febbraio 2011, poi in seguito cercherò di commentari i passaggi più significativi.

[FONT=&quot]Carlo Azeglio Ciampi[/FONT]
[FONT=&quot]Testimonianza per il convegno "L'autonomia della politica monetaria"[/FONT]
[FONT=&quot]Una riflessione a trent'anni dalla lettera di Andreatta a Ciampi che avviò il divorzio tra il Ministero del Tesoro e la Banca d'Italia. [/FONT]
[FONT=&quot]Roma, Palazzo Altieri, 15 febbraio 2011.[/FONT]
[FONT=&quot]Pubblicazione disponibile [/FONT][FONT=&quot]qui[/FONT]


[FONT=&quot]Il colpo di Stato riuscito. Il divorzio tra il Tesoro e la Banca d’Italia nelle parole dei congiurati - Ciampi[/FONT]

[FONT=&quot]Ho accettato ben volentieri l'invito di Enrico Letta a ricordare le vicende del 1980/81 che portarono Beniamino Andreatta e me a stipulare quello che è passato alla storia come il "divorzio" tra Tesoro e Banca d'Italia.[/FONT]
[FONT=&quot]Sulle qualità di Andreatta, come uomo di studio e di lungimirante impegno civile, mi sono già espresso altre volte, segnatamente in occasione della giornata di studio promossa dall'allora Ministro dell'Economia e delle finanze, Tommaso Padoa-Schioppa, il 13 febbraio 2008.[/FONT]
[FONT=&quot]Agli inizi degli anni ‘80, l’Italia viveva la seconda crisi petrolifera; il livello dei prezzi segnava un tasso annuo superiore al 20 per cento. Da quasi dieci anni l’Italia conviveva con un’inflazione a due cifre, che non ci doveva abbandonare per altri cinque anni. [/FONT]
[FONT=&quot]All’assemblea della Banca d’Italia del maggio 1981, interpretando l’anima dell’Istituto che mi era stato da poco affidato, indicai tre condizioni per restituire al Paese stabilità monetaria: una politica dei redditi volta alla disinflazione; una banca centrale completamente indipendente; il pieno controllo del bilancio pubblico e della conseguente creazione monetaria. [/FONT]
[FONT=&quot]Vorrei richiamare, per sommi capi, le tre condizioni che enunciai allora:[/FONT]
[FONT=&quot]"Il ritorno a un moneta stabile richiede un vero cambiamento di costituzione monetaria, che coinvolge la funzione della banca centrale, le procedure per le decisioni di spesa pubblica e quelle per la distribuzione del reddito.[/FONT]
[FONT=&quot]Prima condizione è che il potere della creazione della moneta si eserciti in completa autonomia dai centri in cui si decide la spesa[/FONT][FONT=&quot] .... Oggi quella condizione deve essere soddisfatta soprattutto nei confronti del settore pubblico, liberando la banca centrale da una condizione che permette ai disavanzi di cassa di sollecitare una larghezza di creazione di liquidità non coerente con gli obiettivi di crescita della moneta. Ciò impone il riesame dei modi attraverso i quali, nel nostro ordinamento, l'istituto di emissione finanzia il Tesoro: lo scoperto del conto corrente di tesoreria, la pratica dell'acquisto residuale dei buoni ordinari alle aste, la sottoscrizione di altri titoli emessi dallo Stato. In particolare è urgente che cessi l'assunzione da parte della Banca d'Italia dei BOT non aggiudicati alle aste....."[/FONT]
[FONT=&quot]"Seconda condizione sono regole di procedura che collochino le grandi decisioni di spesa nella prospettiva dell'equilibrio monetario... Alle decisioni di spesa pubblica bisogna dare regole che costringano al rispetto sostanziale dell'obbligo di copertura ... Occorre ricercare e definire solennemente forme, quali ad esempio l'obbligo del pareggio fra le entrate e le uscite correnti, con le quali dare concreta attuazione al principio enunciato nella Costituzione ..."[/FONT]
[FONT=&quot]"Terza condizione: occorre ricercare e definire forme istituzionali attraverso le quali la negoziazione collettiva ritorni ad essere strumento di governo della dinamica dei redditi e della condizione del lavoro anziché di distruzione della moneta ... [/FONT]
[FONT=&quot]Autonomia della banca centrale, rafforzamento delle procedure di bilancio, codice della contrattazione collettiva sono presupposti del ritorno a una moneta stabile."[/FONT]
[FONT=&quot]Nel nostro paese, nello scorcio degli anni settanta e all'inizio degli anni ottanta la creazione di "moneta di banca centrale" - la moneta ad alto potenziale che stava alla base della piramide della creazione della moneta e del credito - avveniva principalmente attraverso il canale del Tesoro (gli altri due essendo le banche e l'estero) : questo per effetto di una convenzione, non in forza di un obbligo di legge, che faceva sì che la Banca agisse da acquirente residuale di tutti i BOT emessi dal Tesoro, al tasso di interesse deciso dallo stesso Tesoro. [/FONT]
[FONT=&quot]Il Governatore Baffi, nelle Considerazioni finali del 1976 spiegò che la Banca aveva creduto di "accettare la validità di una ragione economica storica più cogente della pur profonda convinzione di quanto sia effimero e dispersivo il sostegno dell'occupazione e del reddito affidato all'inflazione".[/FONT]
[FONT=&quot]In effetti, la creazione monetaria operata per il tramite del canale Tesoro agiva come un potente volano di svilimento del valore, interno ed esterno, del valore della moneta, attraverso una costante creazione del combustibile - la "base monetaria" - che alimentava i processi inflazionistici.[/FONT]
[FONT=&quot]In quelle difficili condizioni, l'azione della Banca centrale nel controllo dei flussi monetari e finanziari si traduceva in un continuo sforzo di assorbire ("mop up", si diceva allora) la liquidità in eccesso, principalmente attraverso operazioni di mercato aperto.[/FONT]
[FONT=&quot]Ricordiamo inoltre che, per un'economia di trasformazione quale quella italiana, caratterizzata da un elevato grado di apertura sull'estero, la presenza di un'elevata liquidità sul mercato interno facilmente si traduceva in tensioni sul cambio e sul tasso di inflazione importata.[/FONT]
[FONT=&quot]Aggiungasi che il nostro sistema di determinazione delle retribuzioni, pubbliche e private, era fortemente indicizzato. Ben pochi mettevano in dubbio il sistema delle indicizzazioni al 100 per cento, effetto della scala mobile conseguente agli accordi fra le parti sociali del 1975. [/FONT]
[FONT=&quot]All’estero, ciò consolidava l’immagine di una economia italiana caratterizzata da una congenita propensione all’inflazione. [/FONT]
[FONT=&quot]Andreatta e io eravamo convinti che fosse indispensabile ridare autonomia alla politica monetaria; di qui l'idea di modificare la prassi introdotta nel 1976 secondo la quale la Banca d'Italia agiva da acquirente residuale dei titoli invenduti in asta. Nell'autunno del 1980 avemmo con Andreatta lunghi colloqui sull'argomento. Trent'anni fa, proprio di questi giorni, sulla base di uno studio condotto da un gruppo di lavoro congiunto Tesoro-Banca d'Italia, ci scambiammo, con Andreatta, alcune lettere con le quali si poneva termine al meccanismo automatico di acquisto residuale; l'accordo si perfezionò nel luglio del 1981.[/FONT]
[FONT=&quot]La riconquistata autonomia della Banca centrale riduceva il finanziamento agevolato della spesa pubblica, cosicché il tasso d'interesse poteva riprendere il suo ruolo chiave di determinazione delle condizioni di equilibrio nel mercato monetario e finanziario. [/FONT]
[FONT=&quot]Con l'adesione alla m[/FONT][FONT=&quot]oneta unica quel cammino è stato portato a compimento. Soprattutto, la società civile ha maturato una nuova mentalità, centrata sulla stabilità quale condizione essenziale per un maggiore benessere economico e sociale. Ciò rese l’Italia degna di partecipare fin da subito alla moneta unica. [/FONT]
 
Ultima modifica:
Iniziamo da questa frase; [FONT=&quot]Il ritorno a un moneta stabile richiede un vero cambiamento di costituzione monetaria, che coinvolge la funzione della banca centrale, le procedure per le decisioni di spesa pubblica e quelle per la distribuzione del reddito.[/FONT]
[FONT=&quot]Prima condizione è che il potere della creazione della moneta si eserciti in completa autonomia dai centri in cui si decide la spesa
[/FONT]
[FONT=&quot]
Di fatto l'indipendenza della Banca Centrale crea un quarto potere non previsto dalla nosta Costituzione, su questo vi lascio alle parole del Giurista Luciano Barra Caracciolo:

[/FONT]

[FONT=&quot] [/FONT]Anzi, tale indipendenza (l'ho già espresso da qualche parte, a ritrovarlo), essendo propria di un organo esecutivo ad alta discrezionalità tecnica, finisce per trasformare quest'ultima in discrezionalità politica svincolata dal governo democraticamente responsabile.
Quindi è incompatibile con la funzione stessa della separazione dei poteri correttamente identificati: cioè crea un super esecutivo sottratto praticamente del tutto a ogni forma di garanzia costituzionale
[FONT=&quot][/FONT]
[FONT=&quot]

[/FONT]

[FONT=&quot][/FONT][FONT=&quot][/FONT]
 
E ancora Ciampi dice: [FONT=&quot]Ciò impone il riesame dei modi attraverso i quali, nel nostro ordinamento, l'istituto di emissione finanzia il Tesoro: lo scoperto del conto corrente di tesoreria, la pratica dell'acquisto residuale dei buoni ordinari alle aste, la sottoscrizione di altri titoli emessi dallo Stato. In particolare è urgente che cessi l'assunzione da parte della Banca d'Italia dei BOT non aggiudicati alle aste...

Tradotto sulla base di una decisione presa da due persone, il Parlamento si dovrà impegnare nella modifica legislativa di tutta una serie di norme che altrimenti avrebbero ostacolato l'Indipendenza della Banca d'Italia.
Per Fortuna la Sovranità appartiene al Popolo.
[/FONT]
 
Ottimo ma spesso oscuro ed oscurato argomento quello affrontato su questo thread.
Mi permetto comunque di segnalare questo link http://www.imf.org/external/pubs/ft/wp/2012/wp12202.pdf dove si usa la parola "azzeramento dei debiti di stato".
Ad aver parlato di azzeramento dei debiti di stato non sono i cosidetti signoraggisti o cospirazionisti ma è il frutto dello studio di due economisti del Fondo Monetario Internazionale, Jaromir Benes e Michael Kumhof.
Questo studio parte dal dato di fatto che il sistema economico (capitalistico) si è inceppato, il debito globale è arrivato all’esorbitante somma di 200mila miliardi di dollari, mentre il PIL del mondo è inferiore ai 70mila miliardi di dollari. Il rapporto debito/ PIL globale rappresenta il 300% del PIL. E a detenere la maggior parte di questa immensa montagna di debito - che continua a crescere - sono Usa, Giappone e buona parte dell'Europa.

Spippolando ho trovato anche questo link che propone una petizione on line, non ho fatto particolari verifiche Cancellazione del Debito Pubblico - Activism - Petizioni Online

Buona lettura e buona Pasqua a tutti.
 
[FONT=&quot]Il Governatore Baffi, nelle Considerazioni finali del 1976 spiegò che la Banca aveva creduto di "accettare la validità di una ragione economica storica più cogente della pur profonda convinzione di quanto sia effimero e dispersivo il sostegno dell'occupazione e del reddito affidato all'inflazione".[/FONT]
[FONT=&quot]In effetti, la creazione monetaria operata per il tramite del canale Tesoro agiva come un potente volano di svilimento del valore, interno ed esterno, del valore della moneta, attraverso una costante creazione del combustibile - la "base monetaria" - che alimentava i processi inflazionistici.

Tradotto: spendere in deficit per sostenere l'occupazione e il reddito ( obiettivo primario della nostra Costituzione artt 3 e 36) è un qualcosa di effimero e dispersivo. Che dire è allucinante. Poi svela l'obiettivo del Divorzio: il mantenimento del potere d'aquisto della moneta, se per raggiungere questo si deve sacrificare alla miseria una parte consistente del popolo questo non importa.
[/FONT]
 
Per shybrazen: Prima arriviamo a capire come si è formato questo gigantesco debito, attraverso i protagonisti dell'epoca, e poi affrontiamo anche il problema da te esposto.

Ciao.
 
Chiudiamo il discorso di Ciampi con queste sue parole:

[FONT=&quot]Con l'adesione alla moneta unica quel cammino è stato portato a compimento. Soprattutto, la società civile ha maturato una nuova mentalità, centrata sulla stabilità quale condizione essenziale per un maggiore benessere economico e sociale. Ciò rese l’Italia degna di partecipare fin da subito alla moneta unica. [/FONT]
Da notare che queste parole sono state dette nel febbraio 2011, con l'europa meridionale già in fiamme. Carlo Azeglio i milioni di disoccupati di precari di sottooccupati ti ringrazieranno, come ti ringrazieranno tutti quei piccoli imprenditori che hanno chiuso o si apprestano a farlo, in nome della STABILITA' DEI PREZZI
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto