Documentazione eventuali iniziative legali VB e BPVi

Insieme con altri forumers più preparati di me sul piano legale si è ritenuto utile lanciare un messaggio ad alcuni grandi papaveri di Intesa, usando un testo uguale o simile a quello che trovate più sotto.

All’interno di una strategia non ancora pienamente definita, si tratta di un prima mossa che potrebbe suscitare reazioni utili a definire i passi successivi.

Raccomando pertanto a chiunque sia coinvolto nelle subordinate venete di inviare il messaggio a tutti e 4 questi indirizzi:

CEO - Carlo Messina - Email: [email protected]

CFO - Stefano del Punta - Email: [email protected]

Capo del Legale - Elisabetta Lunati - Email: [email protected]

IR - Email: [email protected]


Egregi Signori,


sono un in risparmiatore che ha investito una parte consistente della propria liquidità in titoli subordinati delle due banche venete messe in LCA dallo Stato.


Mai avrei investito in tali titoli se:


1)il fondo Atlante non fosse diventato l'azionista quasi esclusivo delle banche;


2)personalità importanti delle banche venete, del loro azionista di riferimento e soprattutto di Banca Intesa, non avessero affermato, sino a pochi mesi fa, la completa messa in sicurezza della banca.


La prospettiva di recuperare una parte ragionevole dell'investimento al termine del processo di liquidazione appare, a dispetto delle previsioni ufficiali della Banca d'Italia, pura illusione.


Considerando:


1)la scelta sconvolgente di ricorrere alla procedura LCA;


2)i vantaggi economici ricavati da Banca Intesa nell'operazione;


3)le responsabilità oggettive di svariati responsabili di istituzioni finanziarie e non, tra i quali spiccano i nomi di alcuni alti esponenti di Banca Intesa, nel diffondere messaggi rassicuranti, rivelatisi poi totalmente fuorvianti (su questi fatti preciso che i miei legali sono stati attivati per individuare le eventuali responsabilità civili e penali),


chiedo se Banca Intesa non ritenga opportuno venire incontro alla grave situazione di difficoltà nella quale mi sono venuto a trovare riconoscendo un ristoro, seppur parziale, dell'investimento effettuato.


Ringrazio per l'attenzione e invio distinti saluti.


Nome Cognome

Indirizzo

Telefono


Mi permetto di suggerire che sarebbe meglio inviarle ad indirizzo Pec ( se questi non lo sono ?) avendo un peso legale ben diverso e caso mai con i vate del forum con dimestichezza legale cominciare a studiare una formula di messa in mora per i danni subiti......
 
Mi permetto di suggerire che sarebbe meglio inviarle ad indirizzo Pec ( se questi non lo sono ?) avendo un peso legale ben diverso e caso mai con i vate del forum con dimestichezza legale cominciare a studiare una formula di messa in mora per i danni subiti......
i punti della mail sono irrilevanti non probatori il fondo atlante è ormai storia passato ,i fatti avvengono dopo,basta seguire i prezzi delle sub venete.
 
i punti della mail sono irrilevanti non probatori il fondo atlante è ormai storia passato ,i fatti avvengono dopo,basta seguire i prezzi delle sub venete.
i punti della mail sono irrilevanti non probatori il fondo atlante è ormai storia passato ,i fatti avvengono dopo,basta seguire i prezzi delle sub venete.

Come disse il buon Clint......Bravo..........ma era un'altro film
 
i punti della mail sono irrilevanti non probatori il fondo atlante è ormai storia passato ,i fatti avvengono dopo,basta seguire i prezzi delle sub venete.

Hai dei suggerimenti per rendere i punti della mail "rilevanti" e "probatori"?

Se non ne hai, il tuo intervento si qualifica come pura provocazione.

Conoscendoti, non faccio nemmeno appello al tuo buon gusto per chiederti di astenerti: preferisco rivolgermi direttamente alla moderazione.
 
Che dire , questa lettera inviata a un quotidiano , dice tutto e fa' sicuramente riflettere.... spero anche chi con troppa superficialita' spara a zero su chi ha investito su questi titoli con motivazioni assai valide solo fino a qualche mese fa'
:

E' già capitato con Mps. Etruria e tante altre volte negli ultimi anni. Uno ci fa quasi l'abitudine: i conti a picco, il salvataggio dello stato, i risparmiatori che ci rimettono tutto, o quasi, quel che avevano investito. Sta succedendo anche adesso, con le banche venete. Basta però, leggere la storia vera di uno di questi risparmiatori per superare l'abitudine e rendersi conto del dramma che in questi ultimi anni ha colpito decine di migliaia di persone e famiglie. Come quella di un obbligazionista di Veneto Banca, il quale scrive di aver investito tutti i suoi risparmi nell'istituto dopo che meno di un anno fa il fondo Atlante rese possibile un importante aumento di capitale. "Non cercavo alcuna speculazione - scrive il risparmiatore - ma solo un posteggio tranquillo per arrivare a rimborso. Verso la fine dell’anno scorso, in pochissimi mesi, la situazione pubblica iniziò a deteriorarsi: gli amministratori che avevano avuto i conti sottomano da moltissimi mesi, parevano aver cambiato opinione sugli stessi. Le quotazione di quello che avevo comprato a oltre 90, crollava a 60, ma io continuavo a credere alla banca.

A gennaio ho avuto una tragedia familiare, che ha reso mia madre invalida gravissima e da quando è uscita dall’ospedale me ne occupo in via esclusiva, avendo abbandonato il mio lavoro (lavorare per pagare una badante è un assurdo, preferisco non lavorare e occuparmene direttamente io); nel frattempo la situazione finanziaria delle banche, che seguivo molto marginalmente dato ero impegnato in altro, diventava drammatica: quello che era arrivato a 60, valeva ormai 15. I piccoli azionisti, venivano rimborsati col 15% del massimo raggiunto dalle azioni, utilizzando circa mezzo miliardo delle risorse delle banche. Passaggio necessario per rilanciare le banche dicevano, e io gli credevo.

Nel frattempo metà del mio investimento si avviava a rimborso, il 21 giugno, e non vedevo l’ora di tornare in possesso del denaro prestato, dato che ormai mi serviva davvero. Circa 100 ore prima della scadenza del 21 giugno, il governo emana un decreto che sospende il pagamento del rimborso di un contratto tra privati (me e la banca) con un abuso chiarissimo.

La settimana seguente (meno di 100 giorni dopo che erano state dichiarate solvibili e sistemiche) il governo mette in liquidazione le due banche spostando il mio credito (sia quello scaduto che quello non scaduto) in una bad bank, con delle risorse, ma con lo stato come creditore privilegiato, per un ammontare sicuramente superiore alle risorse in essa contenute.

Morale della storia, il mio prestito scaduto e non rimborsato è perduto, dato che vincere una causa contro la bad bank non mi porrebbe in alcun modo davanti allo stato come creditore, così come il restante prestito non scaduto".
 
debito_veneto.png
 
Mandata , oltre alla lettera ad Intesa , un' altra raffica di spam ai componenti della commissione finanze sottolineando come abbiano bruciato il risparmio degli investitori subisti ( che alle prossime richieste di rafforzamento capitale - che arrivano....eh , se arrivano - non si faranno più infinocchiare ) per favorire la speculazione sui senior , che ha portato ai nuovi acquirenti guadagni fino al 20% in pochi giorni
 

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