Gli uomini hanno paura delle donne che "decidono" in autonomia e con liberi pensieri. Non tutti, ma tanti.
I sacerdoti hanno paura delle donne che si liberano dalla dottrina della chiesa, gestendo in autonomia il loro corpo o il loro cervello, senza mettersi a servizio di qualcosa o di qualcuno
E anche molti uomini.
Paura perché hanno sempre visto, volenti o nolenti, la donna e il suo corpo al servizio di qualcuno. Quasi sempre al servizio di un uomo.
La madre è un corpo al servizio del figlio.
La moglie, un corpo al servizio del marito.
La figlia è al servizio della famiglia.
La sposa, la ragazza, la fidanzata, un corpo al servizio (sessuale e non) del fidanzato.
Fa paura una donna che decide di non essere più al servizio di un uomo.
Fa paura una donna libera, perché sovverte "l'ordine" che molti uomini hanno in testa. Quell'ordine per il quale l'uomo comanda e la donna ubbidisce.
Quanti uomini pensano che una donna in minigonna si vesta in quel modo per farsi vedere da un uomo?
Quanti uomini pensano che una donna in abiti succinti lo faccia per il piacere di un uomo? Per farsi notare sessualmente da un uomo?
Quasi tutti.
E, ahimé, anche molte, troppe donne lo pensano.
Perché?
Perché anche noi donne siamo abituate a vederci "al servizio" di un uomo.
"In funzione" di un uomo, "con gli occhi di un uomo".
L'uomo che uccide la donna che lo lascia, che DECIDE di non volerlo più, che DECIDE di poter stare da sola, rimane destabilizzato.
Perché lei interrompe l'ordine che lui ha in testa.
Non è colpa della donna che decide, ovviamente.
La colpa è dell'uomo che uccide.
L'uomo che si scaglia contro i corpi nudi e liberi delle donne, come i sacerdoti, o coloro che giustificano gli stupri con un "da come va in giro vestita, è andata a cercarselo" sono quelli che hanno più paura e quindi si nascondo dietro queste cretinate e questi falsissimi moralismi.
Un corpo nudo a servizio di un uomo, come in pubblicità, in televisione, nei locali a luci rosse, ecc. infatti, trova sempre uomini contenti e ammiccanti, uomini che pensano che vada tutto bene.
Una donna che si spoglia per i fatti suoi o che decide di usare del proprio corpo come le pare (abortendo, per esempio), allora viene sempre giudicata.
Perché?
Perché in quel momento la donna usa il suo corpo in funzione solo di sé stessa e dei suoi desideri e non di quelli del maschio di turno.
Se ci fate caso, la maggior parte degli antiabortisti, infatti, è costituita da uomini.
E allora si ricade, per difesa delle proprie piccinerie, nella consueta distinzione tra puttane e sante.
Gli uomini sono anche la maggior parte degli omofobi.
Anche qui, non è un caso.
Il diverso fa paura, soprattutto agli uomini.
Vittime anche loro, senza rendersene conto, di stereotipi che li penalizzano impedendo loro di accogliere e di condividere, di emozionarsi e di partecipare, di crescere e di elevarsi.
Mi domando sempre come mai gli uomini non si ribellino al modello unico che viene proposto nei media della virilità
Uomini rappresentati in balia degli istinti sessuali e incapaci di svolgere le più semplici mansioni casalinghe come fare il bucato e di occuparsi della propria salute. Eterni bambocci in preda agli ormoni.
Quando gli uomini smetteranno di vedere le donne libere come una "minaccia" all'ordine del patriarcato, allora le cose miglioreranno. Per tutti, non solo per le donne.
Chiudo dicendo che sono molte anche le donne che portano avanti l'ordine patriarcale.
Un po' perché fanno di necessità virtù, avendo poca libertà di scelta, nei fatti.
Un po' perché per sovvertire tale ordine occorre un livello di consapevolezza e di forza notevole che non è certamente facile sviluppare in un contesto sociale come quello in cui viviamo.