E' BELLISSIMO QUANDO LE PAROLE TI LASCIANO SENZA PAROLE

DANY1969

Forumer storico
;)
Buona settimana a tutti :)
Non ricordo se Ve l'ho già fatto vedere :mumble:... vabbè... al massimo lo guardate un'altra volta :d: (Vi consiglio di ascoltare anche l'audio... secondo me è più suggestivo)


 
Il Movimento Cinque Stelle cambia pelle.
Nel nuovo atto costitutivo dell'associazione Movimento 5 Stelle ci sono alcune modifiche non da poco.

Luigi Di Maio e Davide Casaleggio vengono indicati come nuovi soci fondatori.

Cambia il ruolo di Beppe Grillo che resta solo "garante".
Una figura più defilata e con meno responsabilità all'interno delle vicende pentastellate.
Grillo dunque perde le "stellette" da fondatore e dunque il Movimento è sempre di più nelle mani di Casaleggio e Di Maio.
Un segnale chiaro che in un certo senso mette anche in minoranza la fronda interna capitanata da Roberto Fico.

Di Maio in questo nuovo assetto grillino diventa anche tesoriere.

Nell'atto ci sono anche il Comitato di garanzia e il Collegio dei probiviri:
del primo fanno parte il sottosegretario con deleghe all'Editoria, Vito Crimi,
l'ex candidato alla presidenza della Regione Siciliana, Gian Carlo Cancelleri,
e la consigliera regionale del Lazio, Roberta Lombardi.

Mentre il Collegio dei probiviri è costituito
dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro,
dalla presidente della commissione Lavoro del Senato, Nunzia Catalfo,
e da Paola Carinelli.

Infine una postilla dà le chiavi de Movimento in mano al vicepremier:
"Lo stesso Di Maio e Casaleggio conferiscono espresso mandato al capo politico
affinché lo stesso possa modificare e/o integrare il presente atto e relativi allegati,
senza alternarne il significato sostanziale".

Insomma il Movimento cambia pelle e prova a blindare la leadership per evitare le scalate interne.

Ma in questo nuovo organigramma c'è un grande assente: Di Battista.
Già finita la sua stagione ai piani alti del Movimento?
 
Sondaggi ? Un valore pari a 30 su scala 100


Secondo il sondaggio reso noto stasera dal tg di La7 condotto da Mentana,

la Lega si conferma primo partito in Italia con il 33,7% dei consensi.

I colleghi di governo, invece, arrancano: il M5S si attesta al 21,8%

L'effetto primarie sembra infatti aver smosso almeno un po' il Partito Democratico, che arriva al 20,3%.

Per il resto, Forza Italia si cresce ancora all'8,9% e Fratelli d'Italia si attesta, in leggera discesa, al 4,1%.
 
Il video, postato qualche giorno fa su Twitter da una volontaria curda, Afarin Mamosta, è un vero e proprio pugno nello stomaco.

Violenze che il Califfato ha imposto sulla base di una distorsione del Corano.
Nel testo sacro dell'islam, a detto della donna, sarebbe scritto che i prigionieri di guerra diventano "proprietà" di chi le ha "conquistate".
Un assunto che giustifica, appunto, gli stupri e gli omicidi che, sin dalla fondazione del Califfato, sono stati sistematicamente compiuti.

La donna che parla è la moglie (o una delle tante) di uno dei jihadisti dello Stato islamico

"Non si tratta di stupro, visto che loro sono di nostra proprietà - dice la donna - nell'islam ci è permesso usarle".
E spiega: "Sono schiave. È nel Corano... chi sono io per metterlo in dubbio?".

In realtà, la moglie del jihadista non sa molto del Corano. È lei stessa ad ammetterlo.
"Non so molto del Corano", dice.

Una sura del testo sacro dell'islam invita, infatti, a
"non forzare le schiave a prostituirsi affinché tu possa cercare il godimento, se vogliono preservare la loro castità".
In un altro verso viene chiesto ai fedeli di trattare i prigionieri con rispetto.
Eppure, il Corano viene continuamente usato dai fondamentalisti islamici per giustificare le violenze schiave.
Proprio come è accaduto sotto lo Stato islamico.
 
Ha sequestrato, pestato e seviziato per ore la compagna all’interno del suo appartamento in Brianza,
per questo motivo è finito dietro le sbarre un egiziano di 35 anni.

La vittima, una 30enne di Triuggio (Brianza), aveva già subito violenze dall’africano:
ben due gli episodi solo nell’ultimo mese, prima della terribile notte tra sabato e domenica.

In preda a una crisi di gelosia, convinto che la compagna lo tradisse,
lo straniero si era presentato sabato sera all’uscita da lavoro della 30enne, certo di trovarla in dolce compagnia.

Nonostante il fatto che i suoi sospetti non avessero trovato riscontro, l’uomo aveva già in mente come punire la ragazza.
Dopo averla fatta salire sulla sua auto ed accompagnata al suo appartamento, da lei da poco acquistato, il 35enne ha attuato il suo piano.
Una volta all’interno dell’abitazione, ha iniziato ad insultarla ed a minacciarla, prima di passare alle vie di fatto.
Per la donna sono iniziate ben 12 ore di botte e di sevizie, rinchiusa nella sua stessa casa e senza alcuna possibilità di fuga.

Calci e pugni in viso e su tutto il corpo, a cui si sono aggiunte addirittura delle bottigliate
e dei tentativi di strangolamento, effettuati con alcuni cavi elettrici.
Cavi che, una volta scoperti, sono stati utilizzati anche per far prendere la scossa alla povera vittima.
Un incubo senza fine andato avanti fino alle prime ore di domenica mattina,
quando la 30enne è riuscita a trovare il momento giusto per fuggire dal suo aguzzino.

L’uomo, con precedenti per guida in stato di ebbrezza, lesioni personali aggravate e tentata estorsione, è finito in manette.
 
Un tempo amato in tutta l’Unione sovietica ora Albano rappresenta,
per la post comunista Ucraina, una “minaccia per la sicurezza nazionale”.

Albano Carrisi, tra i cantanti italiani più amati all’estero,
così è entrato nella lista nera redatta dal ministero della Cultura ucraino
in base alle richieste provenienti dal consiglio di Sicurezza nazionale.

“Galeotta”, probabilmente, l’ammirazione mai nascosta di Albano per il presidente russo Vladimir Putin;
non a caso a dicembre 2017 è stato l’unico cantante straniero ad esibirsi durante le celebrazioni per i 100 anni del Kgb, alla presenza del presidente russo.

Inoltre, nel 2004 cantò al Cremlino per festeggiare il Capodanno e allo stesso tavolo
c' erano Putin con la famiglia e il precedente presidente russo Boris Eltsin e famiglia.

Si tratta di un duro colpo per il cantante che in passato, nel duo con Romina Power,
era amatissimo in tutto il mondo compreso l’Urss, con un gran numero di concerti nel blocco sovietico
come quelli del tour del 1986, dove fede 18 concerti a Leningrado e altri 18 a Mosca.

Comunque, arrivata la notizia il cantante ha detto
"Non ho mai fatto politica, ma se Putin è bravo lo dico. Non ho mai detto una parola contro l’Ucraina.
Mai fatto neanche un apprezzamento. È inaccettabile che proprio io che canto da sempre la pace ora venga trattato come un terrorista.
Non ho mai posseduto armi, neanche quelle mentali. Chiamerò subito l’ambasciatore e quindi il ministero della Cultura ucraina.
Voglio capire come il mio nome sia finito nella lista.
Quando l’ho saputo questa mattina ho pensato a uno scherzo, o a uno scambio di persona", ha affermato all'Agi.

Albano, dunque, secondo quanto riferito dall’agenzia Interfax, si trova in compagnia di altre 147 persone
definite “una minaccia” per la sicurezza dell’Ucraina, nazione che, nel frattempo
ha deciso di non partecipare all’ultima edizione dell’Eurovision, il prossimo maggio in Israele,
perche parteciperà la cantante Maruv che si è rifiutata di cancellare dei concerti previsti in Russia,
così come successivamente hanno deciso di fare altri tre artisti presenti in classifica.
 
Indipendentemente dalla persona oggetto del misfatto,
ma il ministro della giustizia, c'è o ci fa ?

"Complimenti, bravi! Mi ero ripromesso di non riparlare di questa cosa perché, raga, obiettivamente non fa piacere.
Non lo faccio per pubblicità o per apparire, stronzate e cazzate varie, perché non me ne frega un cazzo.
Faccio questa storia perché sono incazzato e a quanto pare fare le storie su Instagram è l'unico modo per arrivare alla gente.
Al di là del fatto che si commenta da solo quello che è successo.
Io sono stato zitto in tutti questi mesi, in cui ne sono successe di cose, son state dette parole...
Però a me non me ne frega un cazzo, dico quel che penso.
E quel che penso è che la giustizia italiana non esiste, è uno schifo, per chi sia figlio chi, figlio di qua, figlio di là, per tutti quanti".

Parole dure anche per il suo ormai ex avvocato, reo di averlo abbandonato dopo l’ultima sentenza:
"Soprattutto volevo fare i complimenti al mio avvocato dal quale non ho saputo niente per mesi.
Ho dovuto sapere tutto attraverso notizie e amici miei. Ci ha abbandonato dopo l'ultima sentenza.
Vi spiego anche perché ci ha abbandonato, non me ne frega un cazzo.
La signora Alessandra Calabrò voleva che a gennaio io andassi a parlare in un programma chiamato
Porta a Porta per elogiarla del lavoro che ha fatto: bel lavoro ha fatto comunque, sì, sì.
Io ho rifiutato perché mi ero promesso, dopo l'ultima sentenza, di non riparlare più di questa cosa.
E lei ha avuto la bella idea di mollarci e chiederci 160 mila euro di parcella. Sì, sì, 160 mila euro di calci in culo".

Verso la fine del video Niccolò Bettarini indirizza invece le sue parole direttamente al "giudice" Salvini,
la cui decisione di concedere i domiciliari a chi era stato accusato di tentato omicido non gli è andata proprio giù:

"E poi bisogna fare i complimenti al giudice, complimenti giudice Salvini.
Io non studio giurisprudenza e mai la studierò, probabilmente rimarrò ignorante a vita.
Però a casa mia se io do una sentenza di nove, sei, cinque anni per tentato omicidio,
tentato omicidio eh, dopo un mese dalla sentenza li scarcero tutti con permesso di lavoro ai domiciliari?

Qualcosa non quadra. Ma questa è l'Italia, questa è la giustizia italiana. E' uno schifo.
Per nessuno c'è giustizia, manca proprio il senso di giustizia.
E potete tutti andare a fare in culo, voi e chi è sopra di voi".

Dopo l'accoltellamento avvenuto nel 2018, Bettarini rivelò, durante un'intervista, di credere molto nella giustizia.
Ora non è più dello stesso avviso e le parole che conludono la sua storia lo dimostrano appieno:
“Sono fiero di non essere come certa gente. Vergogna”.
 
???????????? dilemma notevole. Se vivesse 90 anni il risarcimento
è di 55.000 euro all'anno..........4.600 euro al mese. Scusatemi la franchezza, forse un tantino esagerato.
Comunque dovrebbe pagare chi ha sbagliato.

"Eleonora morirà presto", quindi parte del risarcimento che le è stato assegnato deve essere restituito.

È la convinzione degli assicuratori dei Lloyd’s e dall’Am Trust Europe Limited,
che erano stati costretti da una sentenza di primo grado a risarcire la famiglia della bimba
resa tetraplegica dagli errori commessi in sala parto.

La compagnia assicurativa ha presentato oggi, davanti alla Corte d'Appello di Venezia,
una perizia neurologica che sostiene che l'aspettativa di vita della bambina sia limitatissima: tra i 10 e i 20 anni.
Per questo, chiede la restituzione di parte del risarcimento record:
il tribunale di Rovigo, infatti, aveva calcolato che la somma necessaria alle cure e al mantenimento di Eleonora fosse pari a quasi 5 milioni di euro.

Ma la famiglia della ragazzina non è dello stesso avviso delle assicurazioni,
dato che il difensore Mario Cicchetti,"secondo i massimi luminari interpellati nel corso del giudizio civile di primo grado
e del parallelo processo penale, sarà lunga quanto quella di tutte le sue coetanee.
E non così breve come vorrebbero far credere le difese".

Non è bastata la sofferenza causata ad Eleonora e alla sua famiglia a causa della negligenza
delle due ginecologhe, riconosciuta dalla sentenza di primo grado.
Ora si aggiunge anche la battaglia per difendere ciò che le è dovuto, per affrontare le cure:
"È assurdo. La bambina è sanissima, è solo che a causa dei danni che ha subito alla nascita non riesce ad esprimersi. È chiusa in una gabbia".

Una gabbia costruita dalle due dottoresse che hanno negato fino all'ultimo il taglio cesareo,
che sarebbe stato necessario dato che la piccola si presentava di viso,
provocandole gravissimi danni neurologici permanenti, che però non sono in grado di compromettere la durata della sua vita.

Secondo il padre, "basta guardarla" per capire che non ha un'aspettativa di vita così bassa,
tanto più che Eleonora i 10 anni li ha già compiuti. E, insieme alla moglie, non si stancherà di far valere le proprie ragioni:
"Noi combatteremo perché nostra figlia resti in vita, una vita dignitosa!
Hanno tentato di portarcela via per sempre già una volta. Non può accadere ancora".
 
Il disastro aereo del Boeing 737 Max precipitato domenica scorsa ha aperto un dibattito
sull'affidabilità di quel modello che diverse compagnie usano per le loro tratte.

Come riporta il Corriere, un pilota italiano ha deciso di parlare e di dire tutto quello che sa su questo Boeing
: "L'unica cosa che puoi fare è dire che andrà tutto bene, che noi siamo in Occidente,
anche se dopo due incidenti del genere il sospetto viene anche a chi l'aereo lo deve pilotare".

Ma sulla tragedia che ha causato la morte di 157 persone (di cui 8 italiani) agita e non poco il mondo dell'aviazione civile.
Le compagnie aeree impongono ai piloti il massimo riserbo sui commenti sul Boeing,
ma qualche confessione, seppur anonima, su quel tipo di vettore comincia ad arrivare.

E altri due piloti segnalano i rischi di quel Boeing:
"Ho avvertito la netta sensazione che l'aereo mi stesse sfuggendo di mano:
è una cosa che capita di solito agli inizi, e che magari non è nemmeno vera, ma mi ha fatto sentire molto meno sicuro.
E se non mi sento io tranquillo là dentro perché devono esserlo i passeggeri?".

Parole pesanti che di certo aprono altri interrogativi su quanto accaduto in Etiopia.

Infine i piloti rivelano anche una chat tra loro che in questi giorni è abbastanza calda
: "Questi giorni nei nostri gruppi WhatsApp tra piloti ricorda molto la sorte del DC-10".
Un altro modello che in passato ha avuto parecchi problemi e che non ha mai convinto chi si ritrova a dover guidare un gigante dei cieli.
 

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