....E COME DiSSE TESSIO,ERA SOLO BISINESS......

RETROSCENA

Obama e lo spettro di una Lehman mondiale
"Subito liquidità illimitata dalla Bce"Dalla Casa Bianca un messaggio a Barroso: "L'austerità non serve". Gli Usa contrari a nuovi aiuti dall'Fmi se non cambia il ruolo dell'istituto di Francofortedal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI

NEW YORK - Che la Bce intervenga a offrire liquidità illimitata, per garantire le banche europee più fragili, onde evitare un crac che sarebbe "una bancarotta Lehman all'ennesima potenza". È una raccomandazione che oggi Barack Obama intende consegnare ai rappresentanti dell'Unione europea giunti a Washington. Lo farà con discrezione, per rispetto dell'autonomia della banca centrale. Ma difficilmente l'eurozona otterrà nuovi aiuti dal Fondo monetario internazionale (di cui gli Stati Uniti sono l'azionista di maggioranza relativa) se non cambia qualcosa nel ruolo della Bce. Arginare il credit crunch, lo schiacciamento del credito bancario, per Obama è una priorità da perseguire con la massima urgenza. Lui ricorda bene il pericolo scampato nel 2008 in America: fu il suo battesimo di fuoco, quella bancarotta Lehman, in seguito alla quale le banche smisero di farsi credito tra loro, rischiando così di asfissiare l'economia reale.

Obama era ancora un semplice candidato alla Casa Bianca quando si prese la responsabilità di appoggiare il piano Paulson, 700 miliardi di dollari per creare un cordone sanitario attorno alle banche. Ora è convinto che i leader europei devono osare altrettanto. Lo farà capire stamane a Herman van Rompuy e Jose Barroso, accogliendoli alla Casa Bianca per il vertice annuo Usa-Ue. Userà i suoi due ospiti come "messaggeri", perché riferiscano a chi di dovere: Angela Merkel, l'unica che può sbloccare l'impasse europea. Obama teme che
la Merkel e gli altri leader non abbiano ancora colto tutta la gravità della situazione, ha l'impressione che sottovalutino la velocità con cui una crisi di sfiducia dei mercati può precipitare verso esiti irrimediabili. Gli eventi delle due ultime settimane lo hanno allarmato. Obama aveva salutato - dal vertice Apec di Honolulu, il 12 novembre - i "positivi sviluppi in Italia e in Grecia", l'avvento dei governi Monti e Papademos. La settimana scorsa ha osservato con costernazione le nuove convulsioni di sfiducia: i tassi record sui bond italiani e spagnoli, il downgrading del Belgio, i tremori che lambiscono Austria, Francia, la stessa Germania. I progetti di Europa a due velocità, revisioni dei trattati, sanzioni fiscali automatiche sui paesi indisciplinati, tutto questo a Washington appare irrilevante nell'immediato: le risposte vanno date subito, entro pochi giorni o al massimo settimane, non mesi o anni.

Ora Obama ha un potere contrattuale per far leva sulla Merkel. E' proprio la Germania ad avere chiamato indirettamente in gioco il presidente americano. Venerdì a Berlino i tre ministri delle Finanze tedesco olandese e finlandese (guarda caso i tre paesi che la speculazione vede come candidati a una "mini-unione" dei forti) hanno firmato un comunicato congiunto per chiedere al Fmi di giocare un ruolo più importante nella costruzione della "muraglia anti-incendio" che deve impedire la disgregazione dell'euro. E' l'ammissione implicita che il fondo salva-Stati dell'eurozona (Efsf) non basta già più. Ma per mettere in campo la potenza di fuoco del Fmi è indispensabile il via libera degli Stati Uniti. Un passo non facile, in piena campagna elettorale: Obama dovrà spiegare ai suoi contribuenti perché l'America deve contribuire a finanziare il salvataggio dell'euro, mentre in casa propria è l'ora dei tagli di bilancio. Obama ha cominciato a preparare il terreno, dichiarando che "non ci sarà crescita negli Stati Uniti e nell'economia globale, finché l'eurozona non avrà risolto i suoi problemi". L'emergenza euro dunque tocca gli interessi vitali degli Stati Uniti, minacciando la ripresa.

Ma cosa chiederebbe Washington agli europei, come contropartita per un via libera a nuovi aiuti del Fmi? Il ruolo della Bce è uno degli aspetti cruciali per Obama: nella banca centrale lui vede un possibile argine contro i default a catena che possono travolgere gli istituti di credito europei. Per vincere le resistenze tedesche, gli americani agitano scenari da Apocalisse: i crac bancari porterebbero a una deflagrazione sistemica, una nuova paralisi dei mercati finanziari perfino peggiore di quella avvenuta nel 2008. L'intero commercio mondiale subirebbe un colpo durissimo. Non parliamo poi della disgregazione dell'euro: i grandi studi legali di New York e Londra hanno già cominciato a "simulare" il boom del contenzioso giuridico che si aprirebbe all'indomani dell'uscita di questo o quel paese, per stabilire come andrebbero convertiti tutti i contratti denominati in euro. Sarebbe la fine del mercato unico europeo, un ritorno delle restrizioni valutarie, un balzo indietro con effetti disastrosi per i maggiori partner commerciali dell'Europa, America e Cina. Ma non è solo di finanza che Obama vuol parlare con i rappresentanti Ue. Ha un messaggio che riguarda la crescita: non c'è risanamento possibile dei conti pubblici, se si ricade nella recessione. Quando l'economia decresce, l'unico valore che sale sono i debiti. La Casa Bianca addita l'esempio dell'Irlanda: virtuosa nell'applicare le ricette rigoriste dettate da Berlino e Bruxelles, ha visto la disoccupazione salire al 14%, e i tassi sui suoi bond sono tuttora all'8%, superiori a quelli italiani.

Fonte www.repubblica.it
 
Il governo cinese invierà il prossimo anno una delegazione di investitori cinesi in Europa per "comprare aziende europee". Lo ha detto il ministro del Commercio cinese, Chen Deming, citato dal quotidiano Global Times. "La Cina vuole investire il suo surplus commerciale di grandi dimensioni e non tenere in cassa miliardi di dollari che rischiano di deprezzarsi - ha detto Chen lunedì in una conferenza a Pechino -. Alcuni Paesi europei si trovano ad affrontare la crisi del debito e hanno la speranza di convertire i loro beni in denaro, un'operazione che incoraggerà le imprese cinesi ad acquisire sempre più società europee", ha detto il ministro cinese. Il capo del fondo sovrano cinese Cic, Lou Jiwei, aveva già detto lunedì al Financial Times che il fondo, ricco di 400 miliardi di dollari, prevede di investire in infrastrutture negli Stati Uniti e in Europa, un progetto a cui il segretario al Tesoro britannico Danny Alexander ha espresso sostegno.

582f3549485537556d4f6b414457326c


Ma Chen ha detto che l'Europa dovrebbe prima eliminare una serie di ostacoli normativi per l'arrivo del capitale cinese e che la Cina, in cambio, aprirà maggiormente le sue porte alle imprese europee. "Siamo pronti ad aprire ulteriormente il nostro mercato, ad esempio il settore finanziario, ma le altre economie dovrebbero a loro volta essere più aperte nei nostri confronti", ha detto, sempre citato dal Global Times. Il documento non specifica i Paesi che la delegazione cinese visiterà, o la composizione della delegazione, o la quantità o la natura di tali acquisizioni.


Io sui cinesi ho solo una cosa da dire: mi stanno sul kulo......:-o

Grazie al pene, verrebbero (forse solo se stimolati per bene:p), ci acquisterebbero banche e le migliori aziende ai loro prezzi, ci farebbero lavorare 18 ore al giorno con gli stipendi che vogliono loro, licenzierebbero il 50% degli occupati...insomma una schiavitù bella e buona....

io non li voglio, e poi, non si lavano e puzzano:down:
 
Io sui cinesi ho solo una cosa da dire: mi stanno sul kulo......:-o

Grazie al pene, verrebbero (forse solo se stimolati per bene:p), ci acquisterebbero banche e le migliori aziende ai loro prezzi, ci farebbero lavorare 18 ore al giorno con gli stipendi che vogliono loro, licenzierebbero il 50% degli occupati...insomma una schiavitù bella e buona....

io non li voglio, e poi, non si lavano e puzzano:down:

specialmente li fimmine una cosa indegna :lol::lol:
 
Titolo: Gazprom: garantisce a Bielorussia nuovi sconti su prezzi gas
Ora: 29/11/2011 09:50
Testo:
MOSCA (MF-DJ)--Gazprom ha garantito alla Bielorussia nuovi sconti sui
prezzi del gas, abbassandoli per il 2* trimestre del 2011 a 244,8 usd per
1000 metri cubi.
Secondo i termini dell''attuale contratto che scade il 31 dicembre, la
Bielorussia dovrebbe pagare 279,16 usd nel 3* trimestre e 305,72 usd nel
4* per le importazioni di gas.
Le consegne di gas alla Bielorussia del 2* semestre dell''anno verranno
pagate in tranche mensili da Beltransgaz nel 2012.
L''accordo si unisce al deal siglato venerdi'' secondo il quale Gazprom
avrebbe ottenuto il pieno controllo di Beltrangaz e ridotto i prezzi
all''ex repubblica sovietica.
red/est/bia
(fine)
MF-DJ NEWS
2909:49 nov 2011
 
Buon giorno.
tornato ieri sera da un lungo week end

ieri giornata disastrosa per gli orsetti.
se avessi tenuto i LEV ....

ma non importa.
oggi 47 euri

pmc orsetti a 50...

attendo anche questa volta il mio momento.

caricano euro per poi scendere.
 
Buon giorno.
tornato ieri sera da un lungo week end

ieri giornata disastrosa per gli orsetti.
se avessi tenuto i LEV ....

ma non importa.
oggi 47 euri

pmc orsetti a 50...

attendo anche questa volta il mio momento.

caricano euro per poi scendere.

Sempre la scusa pronta eh? Come va il kuletto?
 
Riflessione di primo mattino :
chi ha creato il debito pubblico? la politica attraverso la P.A.
quali sono i costi da ridurre e le spese da tagliare? costi della P.A e le spese della politica.
da dove si inizia? accorpamento dei piccoli comuni, come delle province sotto una certa soglia.....dimezzare stipendio politici a tutti i livelli , mancata distr. della tredicesima nella P.A. (in germania non esiste proprio) anno 2011.

Se non si inizia cosi' l'alternativa è l'affondamento come il titanic :titanic:

ps: pensate solo le tredicesime nel pubblico sarebbero solamente circa 5 miliardi di euro risparmiati , tanto non si ribellerebbe nessuno visto che il 90 % so tutti raccomandati del quazzo ....:D
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto