E DEL RESTO L'OROSCOPO L'AVEVA DETTO, I PRIMI 83 ANNI SARANNO UN PO' COSI' (2 lettori)

Val

Torniamo alla LIRA
Lo sapete che migliaia, anzi milioni di telecamere di vario genere Made in China,
normalmente utilizzate nelle aziende, abitazioni e perfino luoghi pubblici, mandano un flusso di dati verso la Cina?



Già nel 2019 Forbes aveva trattato questo problema di sorveglianza di massa illecita ed aveva citato un caso specifico:

la Dahua Technology, il secondo produttore di TVCC al mondo, che, insieme alla sua consorella Hikvision di Hangzhou,
vende videocamere con il proprio marchio e attraverso un’ampia gamma di OEM sia negli USA che in Europa,
ha perso i contratti con le autorità governative americane perché si era scoperto che inviava un flusso di dati verso la Cina grazie a una backdoor.

Però anche le camere di sorveglianza piazzate alla RAI come in migliaia di aziende private hanno lo stesso problema di sicurezza.

I dati vengono mandati in Cina, e questo è ancora più preoccupante perché il paese dell’estremo oriente
è molto abile nell’incrociare dati attraverso la AI, l’intelligenza artificiale, controllando quindi comportamenti personali.


Ricordiamo che il “Punteggio sociale” è una realtà che in Cina punisce direttamente i comportamenti contro il governo.



Di questo, come potete sentire, si è occupato anche Report.


 

Val

Torniamo alla LIRA
La casa brucia e (quasi) tutti tacciono e fan finta di nulla.

Siamo realisti: fanno benissimo.

Stimati magistrati sorpresi col proverbiale “sorcio in bocca” dell’illegalità e quasi tutti

(politici sia di destra, sia di sinistra e soprattutto i coraggiosissimi “giornalisti d’assalto”)

tacciono o sussurrano e parlano e scrivono d’altro come nulla fosse.


E fanno bene.

Avveniva così nei Paesi dell’Est comunista e durante il fascismo.

Avviene così anche nei territori dominati dalla mafia.

L’omertà è regola prudente dove c’è il terrore diffuso da un potere assoluto (legibus solutus) e incontrollato.

E anche noi ci adeguiamo.

Shhhhh, silenzio!



“Si rischia di diffondere la notizia” – diciamo anche noi all’unisono -
con quell’integerrimo e incorruttibile magistrato che tiene per sé un corpo di reato e ne parla solo con amici fidati.


Si rischia di delegittimare la magistratura”
gli fanno eco un altro famoso ex procuratore antimafia
e il giornalista-direttore tanto bravo da essere soprannominato “il bravaglio”.

E hanno ragione.

Nessun timore di cadere nel ridicolo.

Il senso dello humor non è popolare di questi tempi.


Diciamo la verità e siamo realisti: la Magistratura è tutto

e il resto è nulla

e bisogna sempre avere fiducia in essa.



Si sbaglia chi fa credere che la casta dei magistrati,

anzi un gruppetto di Pm iperpoliticizzati,

pretenderebbe di incarnare la dea Giustizia.


Il partito dei Pm (e dei giornalisti al loro servizio) incarna in effetti il bene comune.

Esso è il Fine supremo e il Tutto.

E tutto il resto è nulla.

La democrazia, la trasparenza, le regole, le leggi, il popolo e lo Stato sono nulla

al confronto dei Salvatori che incarnano la legge,

la Giustizia e la Virtù anche quando sembri che le stiano violando.

E si devono piegare al loro servizio. Anzi, “l’État, c’est moi”.


Siamo realisti: Il partito dei Pm in Italia è lo Stato e può fare ciò che vuole,

sicuro che nessun altro potere lo può contrastare.


È la sovrana irresponsabilità dei re…

Ed è un bene che sia così.

Per questo quasi tutti tacciono pubblicamente e si limitano a sussurrare: politici, giornalisti e non solo.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Non bastavano politici di Governo e scienziati sbucati dal nulla

per terrorizzare un popolo già abbastanza inebetito di suo,

ora ci si mettono di buzzo buono pure molti celebrati personaggi della cultura.



Tra questi merita una particolare menzione Antonella Boralevi che, tra le tante “medaglie” ricevute,
nel 2009 è stata addirittura nominata Consigliere diplomatico per la Comunicazione della Cultura e della Immagine dell’Italia.

Ebbene, come ampiamente riportato dalla cronaca nazionale,
questa illustre letterata si è duramente scontrata, nel corso di un dibattito in onda su Rete 4,
con Matteo Bassetti, medico che dirige il reparto delle malattie infettive del San Martino di Genova.

Entrata in polemica con Daniela Santanchè, la quale stava elogiando l’opera e il pensiero di Bassetti,
alla Boralevi è scappata una battutaccia, sostenendo che l’infettivologo fosse più presente in tv che nel reparto del suo ospedale.

Pesantissima la risposta di un Bassetti letteralmente furibondo il quale ha abbastanza ecceduto,
mandando letteralmente in quel “posto” la scrittrice, malgrado quest’ultima cercasse ripetutamente di scusarsi.


D’altro canto, di fronte alla impressionante valanga di scemenze espresse sul virus dalla Boralevi,

bollate come terrorismo mediatico dalla stessa Santanchè, non era facile mantenere la calma.



In particolare, mi ha colpito l’apodittica affermazione dell’intellettuale fiorentina,
che ha sostenuto di consultare attentamente le più prestigiose riviste scientifiche mondiali,
secondo cui nella gran massa di persone che non hanno sviluppato sintomi,
pur avendo incontrato il Sars-Cov-2, due su tre pagheranno per tutta la vita le gravi conseguenze di un tale incontro.

Ora, su questa evidente balla spaziale del quarto tipo vengono spontanee due domande:

in primis, dato che conosciamo il virus da poco più di un anno e mezzo,
la scienza medica è attualmente in grado di prevedere con un larghissimo anticipo i suoi eventuali effetti collaterali,
peraltro in chi non si è nemmeno accorto di aver contratto l’infezione?

E se così fosse, è stata forse elaborata una sorta di sfera di cristallo sanitaria tanto perfetta e lungimirante
da poter fare a meno dei lunghi e approfonditi studi sul campo, i quali molto spesso solo dopo anni o decenni
riescono a darci le migliori risposte sulle malattie infettive?


In attesa che la celebrata scrittrice, giornalista e autrice televisiva ci sveli l’arcano,

vorremmo sommessamente consigliarle, soprattutto quando si rivolge a milioni di telespettatori,

di accertarsi sempre di aver inserito il cervello prima di aprire la bocca.


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Val

Torniamo alla LIRA
Tante offerte a Piazza Affari e le Spac (Special Purpose Acquisition Companies)

si riaffacciano sul mercato milanese, un modello di business partito nel 2019.

 

Val

Torniamo alla LIRA
Secondo un rapporto della BBC, pare ci sia il gruppo criminale ransomware DarkSide
dietro l’attacco alla Colonial Pipeline Company, il più grande fornitore di carburante negli Stati Uniti,
incursione portata a termine lo scorso venerdì 7 maggio.


Colonial pipeline

Colonial pipeline

La Colonial Pipeline Company, con sede in Georgia,
è il più grande sistema di oleodotti negli Stati Uniti, che trasporta fino a 100 milioni di galloni ogni giorno,
tra benzina, diesel, carburante per aviazione e olio combustibile per uso domestico
ed è anche responsabile della fornitura di carburante in sette grandi aeroporti Usa.

Esso rappresenta il 45% della fornitura di combustibile sulla costa orientale e meridionale degli Stati Uniti
e il suo sistema di condutture si estende per oltre 5.500 miglia tra Houston, Texas e Linden nel New Jersey, servendo direttamente 14 stati.


Dopo aver appreso dell’attacco ransomware, la società ha immediatamente messo offline alcuni dei sistemi
nel tentativo di controllare la minaccia cyber, con la chiusura temporanea di tutte le operazioni della pipeline.

L’incidente è stato immediatamente notificato alle forze dell’ordine, al governo federale e al Dipartimento per l’Energia nazionale.


A distanza di 48 ore dall’incidente, la società Oil & Gas ha adottato un insieme di misure preventive
per monitorare e proteggere la sicurezza dell’intero gasdotto.

Sono stati dunque assoldati i maggiori esperti di sicurezza sulla piazza,
per cercare di far fronte all’attacco informatico, tra cui la FireEye Inc., una nota società di sicurezza informatica americana.


La stessa FBI, il Dipartimento dell’Energia e la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA)
stanno tutti collaborando con la Colonial Pipelineper indagare a fondo la vicenda.


Fonte: Reuters

Fonte: Reuters

Contestualmente ha anche previsto un piano di riavvio del sistema.

Nonostante i quattro principali gasdotti siano rimasti chiusi per tutto il tempo,
alcune diramazioni minori sono state riaperte domenica 9 maggio,
mentre altre sono in fase di riavvio e si prevede che l’intero sistema tornerà in servizio
solo dopo aver avuto la conferma che la sicurezza dell’intero impianto è stata ripristinata.


Sempre domenica la Federal Motor Carrier Safety Administration (FMCSA)
ha emesso una dichiarazione di emergenza regionale in 17 stati
che revoca temporaneamente per i vettori automobilistici e i conducenti che forniscono assistenza alle aree carenti di
“… benzina, diesel, carburante per aerei e altri prodotti petroliferi raffinati …”
alcune delle prescrizioni di cui al codice dei regolamenti federali.

La dichiarazione di emergenza regionale interesserà i territori dell’Alabama, Arkansas, District of Columbia, Delaware,
Florida, Georgia, Kentucky, Louisiana, Maryland, Mississippi, New Jersey, New York, North Carolina, Pennsylvania,
South Carolina, Tennessee, Texas e Virginia, e rimarrà in vigore fino al 8 giugno 2021.


Il gasdotto è rimasto chiuso per tre giorni, anche se gli esperti hanno affermato
che i prezzi probabilmente non saranno influenzati se il gasdotto sarà di nuovo operativo nei prossimi giorni.

Tuttavia, Debnil Chowdhury, Direttore Esecutivo di IHS Markit,
la principale fonte di informazioni e approfondimenti in aree critiche nel panorama aziendale,
ha riferito in un’agenzia di stampa che i prezzi potrebbero iniziare a salire se il fermo durasse da una a tre settimane.


Il ransomware Darkside riaffiora sul Dark Web.

Ma cos’è un ransomware, chi è questo gruppo criminale e come agisce?



Quando apparvero le prime minacce di ransomware nel 2013, le finalità dell’hacker (o cracker)
erano quelle di crittografare i dati dei computer delle vittime e quindi richiedere un riscatto per un programma di decryptor.


Fonte: BBC

Fonte: BBC

Si pensi ad esempio a CryptoLocker, un programma ransomware rilasciato ai primi di settembre 2013
(minaccia resa inoffensiva il giugno successivo), il quale prendeva di mira tutte le versioni di Windows,
inclusi Windows XP, Windows Vista, Windows7 e Windows8.

Questo ransomware crittografava alcuni dei file del sistema informatico utilizzando una combinazione di crittografia RSA e AES.

Al termine della crittografia dei file, veniva poi visualizzato al malcapitato un programma di pagamento – appunto il CryptoLocker –
che richiedeva allora un modesto riscatto di $ 100 o $ 300 per decrittare i file compromessi.

Alla vittima appariva inoltre una schermata che mostrava un timer con indicato il tempo necessario
(72 ore o 4 giorni tipicamente)per pagare il riscatto, pena la cancellazione della chiave di crittografia,
perdendo così ogni possibilità didecrittare i file.

Questo riscatto avrebbe dovuto essere pagato attraverso voucher MoneyPak o Bitcoin.

Una volta eseguito il pagamento, i file venivano decrittati automaticamente dal programma.


Oggi, invece, questa richiesta di riscatto può variare da poche centinaia di dollari a milioni di dollari in criptovaluta,
tenuto conto che questi attacchi hanno cominciato a rivolgersi alle grandi aziende e multinazionali,
oltre le utility e le più note infrastrutture critiche mondiali.


Dopo le prime esperienze di CryptoLocker la strategia degli attacchi condotti con tecniche di ransomware mutò nel modus operandi.

Negli ultimi anni infatti gli hackers iniziarono a condurre una strategia definita a doppia estorsione,
in quanto una volta crittografata la rete delle vittime, i dati sottratti venivano poi resi disponibili nel Dark Web
se non si pagava un riscatto per riaverli e rimuovendo unitamente l’infezione dai propri sistemi informatici.


In questo modo le vittime, più preoccupate per ulteriori violazioni ma soprattutto per evitare le possibili cause intentate dai propri clienti,
erano piuttosto incautamente propense a pagare il riscatto.


È vero altresì che, sebbene possa sembrare meno oneroso pagare un riscatto,
non vi è però nessuna garanzia che questi dati non vengano poi rilasciati o venduti nel Dark Web dagli attori stessi della minaccia.

Ed è per questo che conviene maggiormente denunciare l’evento alla Pubblica Autorità
trattando il tutto come un Data Breach e mostrare la più ampia trasparenza nell’incidente in cui si è incorsi.


Secondo DarkTracer, un noto ricercatore del Dark Web,
pare esistano almeno 34 bande criminali dedite all’utilizzo di ransomware,
celebri per aver fatto trapelare i dati di quasi 2.103 organizzazioni tra pubbliche e private.


Si enumerano tra queste gangs: Team Snatch, MAZE, Conti, NetWalker, DoppelPaymer, NEMTY, Nefilim,
Sekhmet, Pysa, AKO, Sodinokibi (REvil), Ragnar_Locker, Suncrypt, DarkSide, CL0P, Avaddon, LockBregor,
Mount, Ranzy Locker, Pay2Key, Cuba, RansomEXX, Everest, Ragnarok, BABUK LOCKER, Astro Team, LV,
File Leaks, Marketo, N3tw0rm, Lorenz, Noname e XING LOCKER, e tante altre anche se poi alcune di queste non siano più attive.


DarkSide ha attirato l’attenzione del pubblico mondiale e dell’industria della sicurezza informatica
quando uscì allo scoperto per la prima volta nell’agosto dello scorso anno con il suo Ransomware-as-a-Service (RaaS).

Da allora è riemerso sul


Fonte: DarkTracer

Fonte: DarkTracer

Dark Web e i suoi adepti sono ora attivi sui forum clandestini.

Attraverso i loro post, hanno lanciato una nuova campagna che coinvolge l’ultima variante del ransomware, ovvero Darkside 2.0.

Questa versione presenta un’infrastruttura software aggiornata con funzionalità ottimizzate.

Il ransomware mette fuori gioco i servizi come vss, sql, svc, memtas, mepocs, sophos, veeam e backup,
dedicati ai processi che vegliano sulla sicurezza e sui backup dei sistemi informatici.


In precedenza DarkSide ha colpito altre volte, comunque sempre obiettivi di alto profilo ed interesse strategico come:
CompuCom, Discount Car and Truck Rentals, Brookfield Residential e la brasiliana Companhia Paranaense de Energia (Copel).


Il gruppo criminale ha dichiarato esplicitamente che non prenderà di mira ospedali, scuole, università e organizzazioni senza scopo di lucro.


“… Al momento non ci sono prove che la Russia sia implicata nella vicenda del cyber attacco all’oleodotto della Colonial Pipeline negli Stati Uniti …”,
ha detto oggi il presidente Usa Joe Biden parlando alla Casa Bianca e gettando così acqua sul fuoco per raffreddare gli animi.


Lascia comunque non poche perplessità il fatto che questo fantomatico gruppo di crackers,
affetto dalla “sindrome di Robin Hood” – rubo ai ricchi per dare ai poveri (mah!) – colpisca solo i paesi di lingua inglese.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Nuova, dura, lettera aperta dei generali francesi in pensione a Macron.

Un nuovo invito a chi ha combattuto sul campo nelle guerre della Francia in Africa ed in Afghanistan,
spesso lasciando sul campo amici e fratelli, a prendere le briglia della Nazione e toglierla dal disprezzo
e dall’odio sviluppato da gruppi islamisti nella Francia stessa.

Un richiamo che non è passato inascoltato, dato che ha ricevuto 211 mila firme, mentre l’appello ha avuto otto milioni di lettori.

Ora siamo alla seconda lettera, quindi l’azione si sta trasformando in qualcosa di più incisivo rispetto alla toccata e fuga.

I militari esprimono un malessere profondo della Francia, e forse dell’Europa,
di fronte a frange non maggioritarie, ma aggressive e violente
che contestano la natura stessa della terra che li nutre ed ha accolto i loro genitori.

Il tutto nella tolleranza di uno Stato intimamente impotente e autodistruttivo e di mass media ciechi e sordi.


Buona lettura.





Signor Presidente della Repubblica,
Signore e Signori, Ministri, Membri del Parlamento, Ufficiali Generali, nei vostri ranghi e qualità,


Non cantiamo più la settima strofa della marsigliese, conosciuta come la “strofa dei bambini”. Eppure è ricco di lezioni. Lasciamo che sia lui a prodigarli su di noi:


“Entreremo nella carriera quando i nostri anziani se ne saranno andati. Là troveremo la loro polvere e le tracce delle loro virtù. Molto meno gelosi di sopravvivere loro che di condividere la loro bara, avremo il sublime orgoglio di vendicarli o di seguirli “


I nostri anziani sono combattenti che meritano di essere rispettati. Questi sono ad esempio i vecchi soldati di cui avete calpestato l’onore nelle ultime settimane. Sono queste migliaia di servi della Francia, firmatari di una piattaforma di buon senso, soldati che hanno dato i loro anni migliori per difendere la nostra libertà, obbedendo ai tuoi ordini, per intraprendere le tue guerre o per attuare le tue restrizioni di budget. della Francia li ha sostenuti.
Queste persone che hanno combattuto contro tutti i nemici della Francia, le hai trattate come faziose quando la loro unica colpa è amare il loro paese e piangere la sua caduta visibile.



Quindi tocca a noi, che siamo entrati di recente nella carriera, entrare nell’arena solo per avere l’onore di dire la verità.


Veniamo da quella che i giornali hanno chiamato “la generazione del fuoco”. Uomini e donne, soldati attivi, di tutti gli eserciti e di tutti i ranghi, di tutte le sensibilità, amiamo il nostro Paese. Queste sono le nostre uniche pretese di fama. E se non possiamo, per legge, esprimerci a faccia scoperta, è altrettanto impossibile per noi tacere.


Afghanistan, Mali, Repubblica Centrafricana o altrove, molti di noi hanno subito il fuoco nemico. Alcuni hanno lasciato compagni lì. Hanno offerto la loro pelle per distruggere l’islamismo a cui stai facendo concessioni sul nostro suolo.



Quasi tutti noi abbiamo conosciuto l’operazione Sentinel. Abbiamo visto con i nostri occhi le periferie abbandonate, gli alloggi con la delinquenza. Abbiamo sopportato i tentativi di strumentalizzare diverse comunità religiose, per le quali la Francia non significa nulla, nient’altro che un oggetto di sarcasmo, disprezzo e persino odio.


Abbiamo marciato il 14 luglio. E questa folla benevola e diversificata, che ci ha acclamato perché ne siamo l’emanazione, ci è stato chiesto di guardarla per mesi, vietandoci di circolare in divisa, rendendoci potenziali vittime, su un terreno di cui siamo comunque capaci. di difendere.


Sì, i nostri anziani hanno ragione sulla sostanza del loro testo, nella sua interezza. Vediamo la violenza nelle nostre città e nei nostri villaggi. Vediamo il comunitarismo prendere piede nello spazio pubblico, nel dibattito pubblico. Vediamo l’odio per la Francia e la sua storia diventare la norma.


Potrebbe non essere compito dei militari dirlo, sosterrai. Al contrario: poiché siamo apolitici nelle nostre valutazioni della situazione, è un’osservazione professionale che forniamo. Perché questo calo, lo abbiamo visto in molti paesi in crisi. Precede il crollo. Annuncia caos e violenza e, contrariamente a quanto voi affermate qua e là, questo caos e questa violenza non verranno da un “pronunciamento militare” ma da un’insurrezione civile.


Devi essere un codardo per cavillare sulla forma della lettera aperta dei nostri anziani invece di riconoscere l’ovvietà delle loro scoperte. Devi essete un ingannatore per invocare un dovere di riservatezza mal interpretato al fine di mettere a tacere i cittadini francesi. Bisogna essere molto perversi per incoraggiare gli alti ufficiali militari a prendere una posizione ed esporsi, prima di sanzionarli ferocemente ogni volta che scrivono qualcosa di diverso da storie di battaglia.


Il grido di allarme dei nostri Anziani rimanda finalmente ad echi più lontani. I nostri anziani sono i combattenti della resistenza del 1940, che persone come te molto spesso trattavano come faziose, e che continuarono la lotta mentre i legalisti, paralizzati dalla paura, scommettevano già sulle concessioni con il male per limitare i danni. Questi sono i ragazzi del 1914, morti per pochi metri di terra, mentre si abbandonano, senza reagire, intere contrade del nostro paese alla legge del più forte; sono tutti morti, famosi o anonimi, caduti al fronte o dopo una vita di servizio.


Tutti i nostri anziani, coloro che hanno reso il nostro paese quello che è, che hanno progettato il suo territorio, difeso la sua cultura, hanno dato o ricevuto ordini nella sua lingua, hanno lottato per te perché la Francia diventasse uno stato fallito? Impotenza con una brutale tirannia contro quelli dei suoi servi che vogliono ancora metterlo in guardia?


Agite, signore e signori. Questa volta non si tratta di emozioni personalizzate, formule già pronte o copertura mediatica. Non si tratta di estendere i tuoi termini o di vincerne di nuovi. Riguarda la sopravvivenza del nostro paese, del tuo paese.
 

Val

Torniamo alla LIRA
L’Assemblea Nazionale francese ha respinto, martedì 11 maggio, nello stupore generale ,
il primo articolo del disegno di legge “Gestione dell’uscita da una crisi sanitaria”
che inquadra l’uscita dallo stato di emergenza sanitaria e prevede in particolare l’istituzione di un “Pass sanitario” .


I parlamentari MoDem, molto insoddisfatti del modo in cui stavano andando i dibattiti,
hanno dato seguito la loro minaccia di votare contro questo articolo, se nessuno dei loro emendamenti fosse stato adottato.

L’articolo 1 è stato respinto con poco margine , con 103 voti favorevoli e 108 contrari.


“Non c’è stato dialogo e ascolto” sulle “linee rosse” del testo, nella maggioranza, ha spiegato Philippe Latombe (MoDem),
sottolineando l’unanimità del suo gruppo contro l’articolo. Il governo può ancora chiedere una seconda deliberazione.


Un forte smacco per il governo Castex, emanazione diretta di Macron, che mette in luce tutti i problemi politici del presidente.

Le bocciature parlamentari sono rarissime in Francia, dove il sistema maggioritario garantisce maggioranze ampie e blindate.

Questo è un pessimo segnale per il presidente i cui metodi poco rispettosi delle forze politiche portano a rotture sempre più evidenti.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Quello che è accaduto a Fano
e un anno fa al fratello dell’avvocato Musso in modo ancor più grave
(ma allora c’era la fase psicotica del Covid e l’impatto sui media è stato minore!)
è di una gravità assoluta e deve creare un moto di reazione
per dare la sveglia ai troppi magistrati che hanno lasciato porre un’evidente deriva autoritaria nel paese!


TSO AL BASTIAN CONTRARIO DI 18 ANNI (Clicca per vedere)

Il lavoro costante e continuato di una marea sempre più grande di persone consapevoli della gravità del momento
sta iniziando a creare un moto popolare sempre più esteso contro il delirio criminale Covid che stiamo vivendo da più di un anno.

Nel ‘900 la cultura comunista ha basato, nella Russia sovietica ma anche in tutti i paesi in cui il comunismo è andato al potere,
a vari livelli di “efficienza”, la TRASFORMAZIONE E SELEZIONE DELLA SOCIETA’:



Il più grande sterminio e genocidio di massa mai realizzato sulla terra non è stato fatto da Hitler,

ma da Mao e Stalin e dai loro “figlioletti” in svariati altri paesi (Cambogia in testa).



La questione era molto semplice:

In un paese comunista tutti il settori della società precedente che erano basati sull’imprenditoria privata
(dal piccolo proprietario terriero al commerciante, piccolo imprenditore e via fino al grande industriale)
ERANO (E LO SONO PER CHI DA QUELLA CULTURA DIABOLICA DERIVA) IL NEMICO GIURATO.


Basta informarsi sullo sterminio dei CULACHI ucraini nell’inverno del 1932
per capire in modo evidente che Hitler fu un allievo di Stalin in materia
ma non arrivò mai al livello terrificante e continuativo che per decenni raggiunsero Stalin e Mao.


La storia ufficiale ricorda GIUSTAMENTE lo sterminio ebraico nazista

ma glissa in modo inumano e terrificante sui crimini ancora maggiori del Comunismo verso i propri popoli.



Con il Covid i discendenti dei seguaci di Baffone (“ha da veni’ Baffone” era il motto dei comunisti toscani) italiani hanno colto un occasione insperata:

Alle ultime elezioni politiche italiane la “sinistra” venduta al liberismo e alla globalizzazione più sfrenata
ha preso via via BATOSTE sempre più pesanti a livello elettorale, in particolare dal settore della micro,
piccola e media imprenditoria e commercio italiana
(CHE ERANO E SONO PER ORA IL 95 PER CENTO DELLE AZIENDE ITALIANE) e dalle libere professioni.


La soluzione che il Covid ha offerto in modo insperato è stata: STERMINIAMOLE QUESTE MERDE CHE NON CI VOTANO……..
LE CHIUDIAMO AD OLTRANZA FINCHE’ NON FALLISCONO E POSSIBILMENTE SI SUICIDANO.

Della serie: “visto che non ci votate vi sterminiamo economicamente e di conseguenza anche fisicamente”


Quindi l’Italia col governo di “sinistra” sostenuto dai 5 stelle (l’unico loro obiettivo è rimanere alla GREPPIA parlamentare)
è diventato il Campione mondiale di chiusure massive, limitazioni della libertà personale,
devastazione delle giovani generazioni con scuole chiuse, mascherine al banco,
socialità distrutta con danni psicologici e psichiatrici devastanti a medio e lungo termine.


Della serie in metropolitana o sul pullman quasi pigiati, ma al ristorante con tutti i presidi di sicurezza no, tutto chiuso!!

Nei supermercati affollati sì, ma il banco del mercato ALL’APERTO!! NO!


Anche un bambino delle elementari capisce che provvedimenti così contrastanti o sono frutto di dementi o di criminali con obiettivi precisi.

Quello che è accaduto a Fano è l’apoteosi di questa deriva autoritaria applicata dai Nipotini di Stalin
e deve essere bloccata e stroncata con PENE DRACONIANE PER CHI HA AGITO CONTRO QUEL POVERO RAGAZZO IN MODO COSI’ BRUTALE E ILLEGALE!

La Globalizzazione selvaggia e il neoliberismo darwiniano stanno portando (lo scrivo da quasi 10anni nei miei articoli)
a tensioni sempre più forti a livello geopolitico e quindi gli USA e l’occidente tutto hanno solo 2 opzioni nette.

  1. continuare in questo delirio Covid che sta distruggendo economia,

  2. società e demografia occidentali con grande goduria del discendente diretto di Mao,

  3. cioè del maggior macellaio del proprio stesso popolo che la storia ha mai conosciuto

  4. (si parla di almeno 60.000.000 di cinesi sterminati da questo psicopatico)

  5. che da decenni sta perseguendo un sottile, geniale e diabolico progetto di destabilizzazione,

  6. impoverimento e assoggettamento progressivo dell’occidente liberale,

  7. grazie anche a gigantesche aziende statali inondate di aiuti pubblici per fare concorrenza criminale alle aziende occidentali

  8. (con una demenziale UE che vieta qualunque aiuto pubblico = nel confronto con la Cina vuol dire SUICIDIO!!)

  9. Buttare nella discarica della storia tutti gli abomini fatti con questo delirio Covid

  10. e con 40 anni di neoliberismo selvaggio in cui gli squali e squaletti occidentali

  11. hanno CANNIBALIZZATO l’economia più fiorente del mondo e le migliori condizioni di vita per il popolo sulla terra da sempre.

Applicare al Covid quello che normalmente si applica a qualunque malattia = PREVENZIONE E CURA PUNTUALE A CASA!

….ALTRO CHE TACHIPIRINA E “VIGILE ATTESA” per cui il ministro Speranza e i suoi “consulenti” dovranno rendere conto in sede civile e soprattutto PENALE!


Riaprire la società in modo completo e inondare di denaro pubblico non a debito (come fa da 40 anni la Cina) l’Italia,
ovviamente spendendo in modo concreto, trasparente e produttivo, con una serie di controlli rapidi, efficaci e cogenti!


Nel 2015 RAI Leonardo faceva sapere dell’allarme della comunità scientifica medica internazionale contro gli esperimenti CINESI con i CORONAVIRUS.

Poi si potrà dire non è lo stesso…..per forza in 5 anni un virus si evolve
o lo si fa evolvere in cose completamente nuove e ci sono oltretutto fior di scienziati
che lanciano l’allarme sui vaccini Covid che sono sperimentali, mai applicati a virus così mutevoli
(come mai non esiste un vaccino per il raffreddore, ve lo siete mai chiesti?…..perché muta troppo in fretta!!)


Il rischio che viene evidenziato è che i vaccini stimolino varianti sempre nuove di una malattia
che ormai è ampiamente conosciuta e di cui ormai si conoscono le cure e la prevenzione più adatte,
applicate da migliaia di medici di base quelli sì eroici, perché sfidano le “linee guida” criminali di “tachipirina e vigile attesa”
che dopo oltre un anno di Covid si possono solo definire RIBADISCO…criminali!!


Basta andare su


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E SI SCOPRE UN UNIVERSO COVID PARALLELO TACIUTO IN MODO CRIMINALE DAI MEDIA FINO AD ORA.

Ci si trovano precise indicazioni per la prevenzione e per la cura (ovviamente confrontandosi con proprio medico) nelle diverse fasi della malattia!

Ma la verità sta emergendo sempre più velocemente e le tensioni geopolitiche costringeranno ad una svolta totale nell’approccio.

Anche perché passaporti vaccinali sono privi di senso, basterebbero i principi democratici:

  1. Hai paura del Covid o sei una persona a rischio o sei telecerebroleso
  2. e totalmente ignorante nella necessaria prevenzione delle malattie (covid incluso)?

  3. FATTI IL VACCINO SPERIMENTALE DI CUI NON SI SANNO GLI EFFETTI A MEDIO E LUNGO TERMINE (c’è scritto chiaro nel bugiardino)

  1. Non hai paura irrazionale del Covid, ti informi bene con l’aiuto di medici e Biologi Nutrizionisti…………..
  2. (CHE DOVREBBERO ESSERE UN PILASTRO ESSENZIALE DELLA SALUTE PUBBLICA,
  3. MA COSI’ FACENDO SI OSTACOLEREBBE IL PROFITTO DI UNA MAREA DI MULTINAZIONALI
  4. E IMPRESE DI VARIO LIVELLO CHE DIFFONDONO CIBI SEMPLICI O LAVORATI CHE NON FAVORISCONO UNA BUONA SALUTE E PREVENZIONE DALLE MALATTIE!!)

Ebbene se fai parte della seconda categoria il vaccino non ci pensi proprio a farlo
e hai il sacrosanto DIRITTO COSTITUZIONALE a non essere discriminato in alcun modo……
anche perché se tu ti sei vaccinato perché hai paura - ora dovresti essere coperto -
e quindi che danno ti posso dare io che non mi vaccino, al massimo sono io a correre dei rischi….giusto?


Se si creeranno discriminazioni per chi non si vuole vaccinare, come sta accadendo PER IL PERSONALE MEDICO,
vuol dire che siamo in una DITTATURA SANITARIA che va combattuta in ogni modo e con la più assoluta fermezza e determinazione!


Sia Hitler che Stalin che Mao iniziarono proprio con i TSO!!!
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ilaria Capua ha sottolineato che

"il sistema immunitario ci mette 10-15 giorni a rispondere.
Noi consideriamo i vaccinati ad oggi, ma dobbiamo considerare i vaccinati a 15 giorni fa
perché quelli vaccinati ieri non sono protetti. Noi viviamo con un frame spostato in avanti”.

In questo senso, se è vero che al momento sono 25 milioni gli italiani ad aver ricevuto almeno una dose,
questo numero non corrisponde effettivamente al totale degli immuni o parzialmente immuni.

Per esempio, al 30 aprile i vaccinati con almeno una dose erano circa 19,5 milioni.


Un passaggio anche sulle vicende giudiziarie che l’hanno coinvolta qualche anno fa.

“Sono stata accusata di essere una trafficante internazionale di virus e di aver provocato quello che stiamo vivendo. a verità è che si erano sbagliati: c’era stata una superficialità nell’affrontare determinati argomenti, che sono molto complessi, e io sono stata accusata di reati punibili con l’ergastolo
e sono rimasta sospesa in questo limbo più di due anni”, ha ricordato.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Se il Pd aspettava Enrico Letta come la manna dal cielo che avrebbe risolto tutti i problemi,
beh, presto elettori e membri del partito hanno dovuto ricredersi.

E così ora l’avventura di Letta da segretario rischia di finire prima del previsto.

Accolto con grandi speranze, come il salvatore e colui che avrebbe messo fine alla guerra tra bande, pardon: correnti,
ora si ritrova con una corrente in più, quella di Bettini, e ancora più sotto lo schiaffo, pensate un po’, del M5S.

Già, perché a far infuriare gli elettori e gli stessi big del Pd non è stata solo l’ultima frase di Letta
con cui annuncia entusiasta l’acquisto del libro dell’arcinemica Giorgia Meloni,
ma soprattutto il modo in cui ha gestito la lotta per la conquista di Roma e delle altre grandi città chiamate al voto.


Le elezioni amministrative sono infatti alle porte, e mentre nelle altre città il Pd procede a tastoni affidandosi alla Provvidenza,
su Roma ha voluto impegnarsi per bene e provare a fare politica.

Cosa che non gli è, evidentemente, riuscita.

Negli ambienti del M5S hanno brindato, prendendo quasi in giro il successore di Zingaretti
dopo che ha dovuto piegarsi al volere di Conte e Di Maio.

Letta, non è un mistero, voleva proprio l’attuale presidente della Regione Lazio a concorrere per il Campidoglio,
ma dai grillini è arrivato un secco no.

Dunque?

Letta ha dovuto quindi cedere e sostanzialmente far scegliere a loro anche il candidato del Pd:
e così ecco che è stata ufficializzata la candidatura dell’ex ministro dell’economia Roberto Gualtieri,
guarda caso uno molto vicino a Conte.

E adesso?

La tesi è semplice: se il Pd perde Roma, Letta deve dimettersi.

Il dibattito interno ai Dem viene quindi congelato in attesa del responso delle urne.

E il segretario è chiamato a vincere in almeno 4 sulle 5 grandi città chiamate al voto
(Roma, Milano, Torino, Bologna e Napoli) per evitare un terremoto interno.

Se perdesse Roma e Milano in un colpo solo, le dimissioni sarebbero comunque scontate.


Come analizza anche affaritaliani.it, “un successo 3-2 lascerebbe l’amaro in bocca
e potrebbe provocare pericolose ripercussioni per la stessa leadership del Pd.
Mentre una sconfitta 3-2 o addirittura 4-1 a favore del Centrodestra porterebbe
– è quanto scommetto diverse fonti Dem di correnti differenti –
alle dimissioni immediate dell’ex presidente del Consiglio e alla corsa verso il congresso
– vero con le primarie per l’elezione del segretario – già all’inizio del prossimo anno
e comunque prima dell’elezione in Parlamento del nuovo presidente della Repubblica”.
 

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