è morta Rita Levi Montalcini

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E' morta a 103 anni Rita Levi Montalcini


La senatrice a vita e premio Nobel per la medicina si trovava nella sua abitazione romana


E' morta nella sua abitazione romana Rita Levi Montalcini. La neurologa, nata a Torino il 22 aprile 1909, nel 1986 era stata insignita al premio Nobel per la medicina. Il primo agosto del 2001 era stata nominata senatrice a vita per gli altissimi meriti nel campo scientifico e sociale.
Negli anni cinquanta le sue ricerche la portarono all'identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa (o NGF), scoperta che le è valso nel 1986 il premio Nobel per la medicina. La scienziata è stata la prima donna ad essere ammessa alla Accademia Pontificia delle Scienze.

Napolitano: "Commosso, cordoglio Paese"
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha appreso della scomparsa di Rita Levi Montalcini, direttamente dalla nipote Piera alla quale ha espresso commossa partecipazione e il cordoglio di tutto il Paese.

Alemanno: "Gravissimo lutto per tutta l'umanità, le dedicheremo una via"

"La scomparsa di Rita Levi Montalcini è un gravissimo lutto, non solo per la città di Roma e per l'Italia ma per tutta l'umanità. Una persona che ha rappresentato la coscienza civile, la cultura e lo spirito di ricerca del nostro tempo e che ha saputo mettere insieme il rigore scientifico col massimo livello di umanità. Tutta Roma è addolorata per questa tristissima notizia". Lo ha dichiarato Gianni Alemanno.

"Avvieremo l'iter per dedicare una via di Roma a Rita Levi Montalcini" ha quindi aggiunto il sindaco della Capitale, uscendo dall'abitazione del premio Nobel, ricordando che la Montalcini è anche cittadina onoraria di Roma. "Il modo migliore per ricordare ora Rita Levi Montalcini - ha aggiunto Alemanno - è fare in modo che la sua Fondazione vada avanti. Dobbiamo fare in modo che diventi un punto di riferimento per la ricerca scientifica".

La nipote Piera: "Una vita per il miglioramento della società"
"Ha dedicato agli altri tutta la sua vita indicando ai giovani i valori da rispettare per il miglioramento della società". Così a Tgcom24 Piera Montalcini, nipote del premio Nobel. "Una donna dalla volontà di ferro e una memoria incredibile, al di fuori dalla norma. Della sua morte non ha mai parlato, era un tasto che non si poteva toccare. Ha avuto al fortuna di poter lavorare fino all’ultimo, è stato un grande esempio per noi. I giovani erano la sua ragione di vita".

Schifani: "Montalcini motivo d'orgoglio per il Paese"
"L'Italia perde un grande scienziato e una grande donna. La sua figura e il suo insegnamento rimarranno motivo d'orgoglio per il nostro Paese". Così Renato Schifani, presidente del Senato, commenta la scomparsa di Rita Levi Montalcini. "A nome mio personale e dell'Assemblea di Palazzo Madama esprimo - scrive Schifani in un messaggio - i sentimenti del più profondo cordoglio per la scomparsa della Senatrice Rita Levi-Montalcini. Nella sua lunga esistenza, dedicata sino alla fine, con straordinaria lucidità e immutata passione agli studi scientifici, ha illustrato il nostro Paese come pochi altri nel secolo passato".

Fini: "Profonda tristezza, scompare grande italiana"
"Ho appreso con profonda tristezza la notizia della scomparsa della senatrice Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina, una donna che ha onorato il nome dell'Italia sulla scena internazionale. La sua lunga e prestigiosa carriera di scienziata è stata caratterizzata dalla costante attenzione alle giovani generazioni alla cui formazione ha dedicato particolare impegno, nella consapevolezza che la trasmissione della conoscenza costituisce un presupposto fondamentale del progresso umano. Con Rita Levi Montalcini scompare una grande italiana animata da un profondo amore per il suo Paese e per le sue istituzioni democratiche". Lo dichiara il presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini.
 
Grillo la definì una "vecchia puttana" ... e questo sarebbe il nuovo che avanza.

Beppe Grillo chiamò “vecchia puttana” Rita Levi Montalcini nel 2001 durante uno spettacolo a Fossano nel cuneese. Come racconta Gianmarco Chiocci sul Giornale:
Non contento insinuò anche che la scienziata torinese avesse ottenuto il Nobel grazie a una ditta farmaceutica amica che materialmente le aveva comprato il premio. L’azienda tirata in ballo dal comico genovese era la Fida, della quale la Levi Montalcini era stata testimonial per il lancio di un prodotto farmaceutico (il Croniassial) dagli effetti neurotossici.
All’epoca, il comico:
patteggiò davanti al giudice Luca Solerio, la multa di 4mila euro. Grillo pagò ma poi fece ricorso in Cassazione per quanto concerne la liquidazione e le spese legali che il pubblico ministero di Cuneo – Guido Bissoni – aveva fissato in seimila e 100 euro. Le spese sostenute dalla parte civile nel giudizio di primo grado, da porre a carico dell’imputato Grillo, furono quindi calcolate «in complessivi 4mila e 400 euro più Iva». Dare della «vecchia putt..» alla Levi Moltalcini è costato al Masaniello ligure oltre 8mila e 400 euro. I legali della senatrice preannunciarono anche la richiesta, davanti al tribunale civile, di 500 mila euro quale risarcimento dei danni subiti.
Di questa richiesta non si sa nulla.
 
morta?

e perchè, Einstein è morto? e Fermi? e, chessò, Beethoven? e Leopardi e Dante? :mmmm:

bah, se vogliamo banalizzare la morte come la naturale perdita del corpo fisico, allora, vabbè, è deceduta...

ma per me non è morta, né mai morirà una persona che ha dato un grande contribuito all'umanità e che entra di diritto nelle Enciclopedie mondiali...

come si può considerare morto qualcuno di cui si parlerà ancora nei prossimi secoli? :-o
 
ne deduco che per renderci immortali basterà che qualcuno ogni tanto uppi i nostri thread, in saecula saeculorum...
 
morta?

e perchè, Einstein è morto? e Fermi? e, chessò, Beethoven? e Leopardi e Dante? :mmmm:

bah, se vogliamo banalizzare la morte come la naturale perdita del corpo fisico, allora, vabbè, è deceduta...

ma per me non è morta, né mai morirà una persona che ha dato un grande contribuito all'umanità e che entra di diritto nelle Enciclopedie mondiali...

come si può considerare morto qualcuno di cui si parlerà ancora nei prossimi secoli? :-o


si ma quelli sono morti poveri :-o
 
Ultima modifica:
Grillo la definì una "vecchia puttana" ... e questo sarebbe il nuovo che avanza.

Beppe Grillo chiamò “vecchia puttana” Rita Levi Montalcini nel 2001 durante uno spettacolo a Fossano nel cuneese. Come racconta Gianmarco Chiocci sul Giornale:
Non contento insinuò anche che la scienziata torinese avesse ottenuto il Nobel grazie a una ditta farmaceutica amica che materialmente le aveva comprato il premio. L’azienda tirata in ballo dal comico genovese era la Fida, della quale la Levi Montalcini era stata testimonial per il lancio di un prodotto farmaceutico (il Croniassial) dagli effetti neurotossici.
All’epoca, il comico:
patteggiò davanti al giudice Luca Solerio, la multa di 4mila euro. Grillo pagò ma poi fece ricorso in Cassazione per quanto concerne la liquidazione e le spese legali che il pubblico ministero di Cuneo – Guido Bissoni – aveva fissato in seimila e 100 euro. Le spese sostenute dalla parte civile nel giudizio di primo grado, da porre a carico dell’imputato Grillo, furono quindi calcolate «in complessivi 4mila e 400 euro più Iva». Dare della «vecchia putt..» alla Levi Moltalcini è costato al Masaniello ligure oltre 8mila e 400 euro. I legali della senatrice preannunciarono anche la richiesta, davanti al tribunale civile, di 500 mila euro quale risarcimento dei danni subiti.
Di questa richiesta non si sa nulla.


strumentalizzare una morte non e' una bella cosa, quella volta era in vita e si poteva anche contestare

e' un boomerang che si ritorce contro
 
Rita Levi Montalcini, da sempre strenua sostenitrice della sperimentazione animale e icona della pseudoscienza.

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Riproponiamo un articolo di HANS RUESCH, per capire bene chi era e soprattutto che cosa ha fatto questa ricercatrice. L'articolo è vecchio, ma le idee sono sempre di stupefacente attualità.

(Articolo apparso sul Corriere della Sera del 26 luglio 1989, originariamente intitolato "PER GIUSTIFICARE UNA ATTIVITÀ INGIUSTIFICABILE SI RICORRE ALLE MENZOGNE PSEUDOSCIENTIFICHE", pubblicato dal Correre col titolo “Contro-apologia della vivisezione”.)

Replico all'appassionata apologia della vivisezione da parte della Rita Levi Montalcini, apparsa sul vostro giornale il 21 luglio. Mi é bastato il titolo con quel suo "Amo follemente gli animali", detto da una persona che si è guadagnata un premio Nobel, ossia soldi e gloria mondiale, sulla pelle (è il caso di dirlo) di non so quante bestiucce (secondo lei solo topini, però anch'essi sensibilissimi e incolpevoli, e intanto assistendo alle incredibili oscenità dei suoi colleghi), per avvertirmi che la lettura di quell'articolo mi avrebbe causato un penoso senso di déjà vu, e la mia esperienza non mi ha ingannato.
L'unica novità che ho riscontrato nell'articolo in esame è un nuovo epiteto per gli antivivisezionisti. Costoro - comprendenti, tra tantissimi altri grandi dell'umanità, nomi come Leonardo, Schweitzer, Gandhi„ Goethe, Wagner, Shaw, Tagore, Tennyson, Ruiskini, Bismarck, Garibaldi, Victor Hugo, nonché una legione di eminenti medici e chirurghi di cui ho appena finito di raccogliere in un volume più di mille giudizi - erano stati finora sempre definiti dagli appassionati della vivisezione, "imbecilli" o, semmai, "ignoranti". Ora la Montalcini li ha definiti anche "barbari". Una novità assoluta, meritevole di un altro Nobel, questa volta per la letteratura.
Una pratica crudele, scientificamente assurda date le diversità delle specie e pertanto fuorviante per la scienza medica e nociva per l'uomo, può tentare di giustificarsi solo mediante una costante ripetizione di menzogne, già confutate troppe volte da tutti i veri esperti che non siano legati agli interessi pecuniari e carrieristici di quell'immane aggregato chemio-medico-industriale che può prosperare soltanto sulle malattie, le paure le sofferenze dell'uomo, ma non mai sulla sua salute. Difatti è ormai dato per scontato che la medicina moderna è diventata "la principale causa di malattie".
Ma la Montalcini afferma, senza ridere: "Centinaia di milioni di individui devono non soltanto la vita, ma l'attenuazione di atroci sofferenze, ai risultati conseguiti nella sperimentazione animale." La solita generalizzazione di chi non può presentare dati di fatto o esempi precisi e scientificamente dimostrabili. Un'asserzione non è una prova. Presumo che la Montalcini voglia dare da bere ai suoi lettori che gli analgesici e gli anestetici devono la loro esistenza alle prove sugli animali. Questo infatti nel contesto è sottinteso. Senonché basterebbe un briciolo di senso logico per capire che ciò proprio non poteva essere.
Fin dal 1906 è stato ufficialmente stabilito da una Royal Commission d'inchiesta sulla vivisezione voluta dalla Regina Vittoria che "la scoperta dell'anestesia non deve nulla alla vivisezione." Nel libro Imperatrice Nuda ho descritto con dovizia di dati storici come la scoperta dell'anestesia, dovuta a un caso, venne fatta sull'uomo, e il suo perfezionamento fu il risultato di una collaborazione tra dentisti, farmacisti, e chirurghi tedeschi e americani, che provarono gli effetti su se stessi o su amici.
Così anche l'anestesia locale venne scoperta sulla persona del suo inventore, il medico tedesco August Bier, che entrò nella storia della medicina nel 1899 facendosi iniettare una soluzione dell’ 1 % di cocaina nella spina dorsale per sperimentarne gli effetti. Perché mai la Montalcini fa finta di non saperlo? O non lo sa davvero? Come quando scrive: "Malattie infettive e parassitarie che ancora all'inizio del secolo facevano strage, particolarmente nella fascia dei più giovani, sono nei Paesi più progrediti quasi completamente scomparse." Dato che la cara signora ancora non specifica, dobbiamo presumere che si riferisce a quanto fanno credere i suoi colleghi vivisettori (Garattini, Malliani & C.) quando in televisione o sui giornali fanno gli imbonitori della vivisezione ben sapendo che non ci sarà contraddittorio.
Però mentono, sapendo di mentire, quando affermano che le grandi epidemie del medioevo sono scomparse grazie alle vaccinazioni e che queste sarebbero dovute alle prove sugli animali. Invece la storia della medicina dimostra, e su questo punto tutti gli storici della medicina sono d'accordo, che le epidemie hanno cominciato a declinare in concomitanza con le migliorate condizioni economiche e con l'introduzione dell'igiene, secoli prima che venissero introdotte le vaccinazioni. La peste bubbonica che fece strage nel medioevo seguì il ciclo di tutte le epidemie, per poi scomparire da sé, senza vaccinazioni; difatti, ben due secoli prima che il Potere medico (che poi è il Potere "tout court") non scoprisse le enormi possibilità di guadagno che offriva la truffa delle vaccinazioni di massa, offerte "gratuitamente", all'insegna della filantropia, ma in verità pagate salatamente dai contribuenti ignari, non solo in forma di tassazione ma di gravi malattie.
Truffa?? Certamente, perché, se da un lato manca qualsiasi prova statistico-scientifica dell'efficacia preventiva delle vacci-nazioni (le varie epidemie sono regredite nei Paesi in cui non c'è stata vaccinazione di pari passo come in quelli in cui c'è stata vaccinazione massiccia), dall'altro lato le prove scientifiche dei danni ingenti, spesse mortali, causati dalle vaccinazioni riempiono volumi interi. (Leggi ad esempio "Intossicazione Vaccinale" di Delanie, ed. Feltrinelli, e tanti altri.)
Superfluo aggiungere che tali opere vengono ignorate dalla grande stampa con la medesima solerzia con cui i fatti vengono ignorati dai vari ministeri della Sanità, che non sono mai al servizio del cittadino bensì al servizio dell'industria... Ma ogni tanto una notizia trapela, poi presto dimenticata, come ogni grido nel deserto, ad esempio l'articolo dell'1-06-85 sul Times di Los Angeles che annunciava: "Oggi in USA l'unica causa di poliomielite che si conosca è il vaccino orale regolarmente somministrato ai bambini nel tentativo di sbarazzare la nazione di questa infezione." Le migliorate condizioni economiche sono state determinanti nella netta diminuzione della tubercolosi, che nel secolo scorso aveva assunto proporzioni epidemiche soprattutto nelle classi povere. La drastica riduzione della mortalità neonatale dovuta alla febbre puerperale, ebbe inizio nel 1847 a Vienna con l'introduzione dell'igiene perorata dal Semmelweis. È facile capire come questi due fenomeni - forte calo della mortalità, soprattutto infantile, grazie all'igiene e alle migliorate condizioni economiche - abbiano influito in modo determinante sul conclamato prolungamento dell'aspettativa di vita attuale. Gli animali non c'entrano minimamente, e nemmeno i farmaci, compresi gli antibiotici, la cui scoperta anche non fu affatto dovuta agli animali.
Che gli antibiotici abbiano fatto più danno che bene é ormai dato per scontato dai veri esperti non affiliati agli interessi industriali. Lo affermò anche, già nel 1976, il Premio Nobel Jamas Banielli, che vive in America, in un'intervista a Roma:. "Gli antibiotici hanno causato danni che sono di gran lunga superiori ai benefici che hanno apportato." (Il Tempo, 31/7/76). A causa dell'abuso degli antibiotici e delle vaccinazioni, responsabili di creare esseri umani sempre più deboli e nel contempo ceppi di batteri sempre più, forti, io avevo chiaramente predetto, fin dal 1978, nell'edizione inglese di Imperatrice Nuda, l'immanente e inevitabile insorgere di una nuova, grave malattia dovuta alla distruzione delle naturali difese immunitarie: ossia l’AIDS.
Naturalmente, allora non potevo ancora sapere quale nome gli pseudoscienziati che dirigono le lucrose ma catastrofiche sfortune dell'attuale ricerca medica avrebbero dato a questa nuova malattia da essi creata per incompetenza nei laboratori di vivisezione. h. r.

Hans Ruesch replica alla signora Rita Levi Montalcini

http://www.hansruesch.net/fr_ita/n. 1 estate 90.pdf

Ogni tanto va bene anche leggere qualcosa di alternativo ai soliti grandi elogi che si leggono quando una persona muore, seppur di nome faccia Rita levi Montalcini... che per me, umanamente, vale quanto un barbone.

Strenua sostenitrice della sperimentazione animale :down: non avevo mai letto niente della Montalcini... beh, mi trovo d'accordo con Grillo, per me chi tortura gli animali, per qualsiasi ragione al mondo, è peggio di una puttana, è una bestia.
 
Strenua sostenitrice della sperimentazione animale :down: non avevo mai letto niente della Montalcini... beh, mi trovo d'accordo con Grillo, per me chi tortura gli animali, per qualsiasi ragione al mondo, è peggio di una puttana, è una bestia.

Avendo lavorato in laboratori di biotecnologie, posso assicurarti che la sperimentazione sugli animali è semplicemente oscena, anche solo a vederla fare da altri.
Esistono purtroppo protocolli sperimentali in base ai quali il passaggio dalle colture cellulari, agli animali, per arrivare all'uomo sono necessarie, anche se non assicurano comunque risultati estrapolabili al 100%100; le specie selezionate in quanto più simili all'uomo come meccanismi di funzionamenti fisiologico, non sono comunque l'uomo.
Questi protocolli, per legge, impongono anche standard rigidissimi di etica di sperimentazione, che limitino o riducano allo zero le sofferenze degli animali usati per la sperimentazione stessa. Il problema è che nn ci sono controlli rigidissimi che questi standard vengano applicati.

Molti farmaci vengono infine sperimentati anche sull'uomo ( i bugiardini contengono informazioni sugli effetti collaterali che si evidenziano nella specia umana e non animale)

E' anche vero che molta della sperimentazione fatta sugli animali in paesi extracomunitari è stata sostituita quasi completamente con quella in vitro; ma ripeto molta e non tutta. Probabilmente arriveremo al giorno in cui non ci sarà più bisogno di testare sugli animali le sostanze ritenute tossiche per l'uomo, o per eliminazione totale di tali sostanze o per sperimentazione diretta sugli organismi umani che si sottoporranno come volontari .

Ma per i farmaci la vedo dura... del resto le ricerche della montalcini erano volte alla rigenerazione delle cellule del sistema nervoso e funzionali alla cura di malattie come l'alzheimer. Che le cellule si riproducano in vitro è cosa facilissima dal momento che si aggiungono in maniera artificiale e ai giusti dosaggi tutte le sostanze che servono alla loro moltiplicazione . Ma non è detto che quel che succede in vitro possa accadere anche in un organismo vivente. Di li la necessità di sperimentare.

( per inciso lei era la mente, ma chi fattivamente lavorava sugli animali era un suo collaboratore di sempre ... si fa presto ad essere a favore della sperimentazione animale se non la fai con le tue mani . E se la fai con le tue mani o sei un insensibile macellaio o metti i benefici che apporteranno, e nn in termini economici, di quel che stai facendo dinanzi al resto. Dal mio, mi sono rifiutata di essere e l'una e l'altra cosa ).
 
Sarò SEMPRE contro la sperimentazione animale.
Quante manifestazioni, sit-in, flash mob ho fatto in tema, non lo ricordo nemmeno più.
Ho iniziato da giovanissima.
Le ultime anche recentemente.
A me non piace chi parla e NON agisce.
E così anche nella spesa, in quel che compro io.
 

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