nn te ne avere a male se nn metto il titolo della tesi, ma essendo pubblicata online si risalirebbe alla mia identità. nn che abbia nulla da nascondere, ma per motivi personali preferisco evitare.
la mia tesi verteva su indagini di natura ecotossicologica da inquinanti ambientalei su una specie molto diffusa nel nostro territorio ed a rischio di estinzione : il riccio europeo.
ovviamente tutte le indagini che riguardavano il prelievo di tessuti da analizzare , sia per gli inquinanti assorbiti che per i danni provocati, sono stati effettuati su cadaveri che andavamo a recuperare di notte o all'alba sulle strade, in quanto vittime di automobilisti che secondo me spesso si divertono ad arrotarli , visto che sono animali che difficilmente si avventurano sulle strade , ma camminano ai bordi delle stesse alla ricrca di cibo.
Ovviamente alcuni parametri, soprattutto quelli ematologici, venivano effettuati su animali vivi, ma ti assicuro che il panico che ci prendeva ogni volta che dovevamo sottoporli ad anestesia, poichè la parte dove le vene sono più facilmente raggiungibili, sono situate sotto la coda, era roba da stress. soprattutto perchè nn esistevano allora protocolli per anestetizzare questo tipo di animali che nn sono animali da laboratorio.
la scelta fu legata dal fatto che essendo animali diffusi su tutto il territorio si poteva stabilire quali fossero le aree più contaminate di roma e provincia e quali gli inquinanti maggiormente presenti, nonchè i danni che apportano a livello di organi e tessuti.
ovviamente nessun animale usato come soggetto di riferimento subì maltrattamenti di sorta nè tantomeno fu soppresso o morì in conseguenza agli esami di routine cui erano sottoposti ( una tantum ).
poi la cosa ebbe un'evoluzione , dal momento che , come ho scritto, il riccio europeo è considerato tra le specie protette a rischio di estinzione .
partì così un programma di allevamento e riproduzione in cattività ( cosa mai fatta fino ad allora, in quanto animali che temono l'uomo e la cui vita è molto condizionata dall'ambiente in cui vivono, in particolare la riproduzione) per consentire il ripopolamento di questa specie nelle aree in cui stanno o rischiano di scomparire .
Finita la tesi, nottetempo facemmo un blitz per rimetterli tutti in libertà, per paura che a qualcuno balenasse per la testa la malsana idea di utilizzarli per scopi che non erano quelli per i quali noi ci eravamo prodigati ad allevarli in cattività.
ne uscì fuori un bel lavoro tanto da essere pubblicato prima che mi laureassi dall'ente presso il quale stavo svolgendo la tesi.
una goccia nel mare della scienza, ma una piccola grande soddisfazione personale.