Gary78
Forumer storico
Il Pontefice parte in elicottero verso CatelGandolfo.......sembra un diplomatico Usa in fuga da Saigon.....
Kazzo guardi in tv zio cane?
Il Pontefice parte in elicottero verso CatelGandolfo.......sembra un diplomatico Usa in fuga da Saigon.....
Baffo noto che oggi hai voglia di scherzare........
non te ne va bene una
meglio sennò se dovevano emettere fatturavuoi dire che non riaprono i bordelli?
e ora chi lo dice a olly?
meglio sennò se dovevano emettere fattura
alzavano i prezzi
Primo: come molti non sanno, non si tratta di un treno avelocità per passeggeri, ma merci. La linea "vecchia" del Frejus non è satura . Diciamo che opera al 50/60% della capacità. E , anche se le merci ci mettono un paio di ore in più ad andare da Torino a Lione o viceversa, non cambia nulla. Secondo: c'è un enorme problema di "smarino" del materiale inerte che verrebbe scavato. Basta pensare semplicemente a quale volume si sta parlando. Immagian un tubo di 54 km e di sezione 113,metri quadri ( 6 metri di raggio sagoma). Considerando poi che il materiale frantumato occupa un volume molto più grande del volume della roccia compatta, alla fine viene fuori un volume di pietrisco enorme. Anche considerando il fatto che verrà smaltito in due nazioni diverse. Se non ricordo male già negli anni 90 avevo affrontato insienme all'università la questione. Allora si parlava di portarlo nel vercellese o novarese. Tralasciando poi la questione amianto (dovrebbe essere marginale) e acqua (drenaggio sorgenti e ciò è più grave e problematico), resta il vero problema dell'esecuzione dei lavori. Il grosso dei lavori è gia stato assegnato ad un consorzio capeggiato dalle società di costruzione riconducibili alle coperative rosse di ravenna e cesena. (Chissà come mai il pd è il partito maggiormente fautore dell'opera). Resta il nodo subappalti (In piemonte operano poi molte aziende sotto inchiesta di mafia) (vedi operazione Minotauro del 2012)....Scusa Tatteo, ma quali sono i problemi (reali) sulla linea ?
ricominciamo lo sporko lavoro
i nuovi deputati
Il coordinatore del Pdl Denis Verdini arriva al Senato con un carico giudiziario sulle spalle molto pesante. E' indagato in vari procedimenti, e le accuse che gli vengono rivolte vanno dalla corruzione alla truffa allo Stato, alla bancarotta. Nelle procure di Firenze a Roma sono diverse le inchieste che puntano sul coordinatore del partito di Angelino Alfano. Verdini è stato sfiorato anche dagli accertamenti dei pm di Siena che indagano sui derivati del Monte dei Paschi.
E' sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa Antonio D'Alì (Pdl) che è stato rieletto al Senato. Il politico trapanese è stato in passato sottosegretario all'Interno, e adesso è accusato di avere avuto rapporti con i mafiosi di Cosa nostra, in particolare con la famiglia del boss latitante Matteo Messina Denaro.
La nuova giunta parlamentare per le autorizzazioni a procedere dovrà subito occuparsi dell'ex barelliere Antonio Angelucci(Pdl), editore di "Libero" e re delle cliniche private. Ritorna alla Camera ma anche lui porta sul groppone l'accusa di truffa ai danni della Regione Lazio nel settore sanitario. Ed è indagato anche di abuso edilizio in zona sottoposta a vincolo archeologico per lavori effettuati nella sua lussuosa residenza sull'Appia Antica.
Arriva alla Camera Fabrizio Di Stefano, eletto in Abruzzo, indagato a Pescara nell'ambito di un'inchiesta sulla realizzazione a Teramo di un impianto di bioessiccazione dei rifiuti, che nel settembre 2010 portò all'arresto dell'ex assessore alla Sanità della Regione Abruzzo Lanfranco Venturoni e dell'imprenditore Rodolfo Di Zio. E in questa inchiesta è stato coinvolto anche il parlamentare
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