ELEZIONE: L'INTURGIDIRSI DELL'ORGANO POLITICO RIPRODUTTIVO GRAZIE AL QUALE Si RENDE

Messina - E' destinato a decadere domani, 1 marzo 2013, il contratto per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, come del resto è previsto dalla legge. Quindi, a meno di clamorose novità dell'ultima ora, il ponte sullo Stretto di Messina non si farà più, e il progetto rimane, almeno per il momento, lettera morta.
A ricordarlo e confermarlo è stato, questa mattina, il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, che ha incontrato i giornalisti per la firma del contratto istituzionale di sviluppo della linea ferroviaria Messina-Catania-Palermo.
La legge prevedeva la stipula di un atto aggiuntivo tra la società del Ponte sullo Stretto ed il contraente generale: atto aggiuntivo che avrebbe dovuto prevalere uno spostamento dei termini in avanti. Ma l'accordo non è stato raggiunto, l'atto aggiuntivo non è stato firmato e, quindi, domani decadrà il contratto e, con esso, la speranza di vedere finalmente un sogno trasformarsi in realtà.

L'articolo è stato scritto da qualcuno che è favorevole all'opera, altrimenti nn si spiegherebbe la frase finale.

A parte il ponte, ma se non si fanno opere ed infrastrutture nuove, come pensate si possa riprendere il settore ?
 
azz i grillini stanno già facendo danni..
chiaramente è colpa loro
non è accettabile questo immobilismo dopo ben 3 giorni dalle elezioni
con uno serio come Monti non sarebbbe successo :lol::lol::lol::lol:


MARKET TALK: in 2013 Italia verso bailout e Pil a -3,5% (C.Economics)

MILANO (MF-DJ)--L''Italia dovra'' affrontare quest''anno una recessione del 3,5% e "potrebbe essere forzata a cercare qualche forma di piano di aiuti". Lo sostiene Ben May, economista di Capital Economics, spiegando che "l''attuale situazione politica e'' piu'' delicata del normale", visto che avere "un Parlamento bloccato non e'' la norma" per l''Italia, al contrario delle elezioni anticipate. "Gli effetti negativi sulla fiducia dall''incertezza politica sono maggiori nel corso di una recessione", ricorda May, spiegando inoltre che la probabile pressione di mercato sui Btp "potrebbe portare le banche a stringere le condizioni del credito".
 
Una cosa le elezioni l'hanno però dimostrata: l'inconsistenza del progetto neocentrista. Monti e Casini devono ora prendere atto che non c'è alcun futuro al centro. Ancorché deboli, dispongono comunque di una quota di parlamentari che dà loro la possibilità, e il diritto, di trattare una qualche forma di onorevole resa con il centrodestra. Al quale probabilmente servirebbero degli «stati generali», o qualcosa di simile, ove possano essere discussi assetti futuri, leadership, proposte. In vista delle prossime, sicuramente vicine, nuove elezioni.
 
Di fronte al Pd si aprono due strade, entrambe dolorose e difficili, al di là della proposta aperta di cui parla D'Alema in queste pagine. La prima è quella che alcuni, con una capacità trasformistica degna di Zelig, hanno subito indicato: prendiamo atto di avere sbagliato quando, alle primarie, abbiamo scelto la tradizione e l'identità (Bersani) al posto del cambiamento e della discontinuità (Matteo Renzi). Così però è troppo facile. La storia è spietata, non permette a nessuno di dire «avevamo scherzato, riportiamo indietro le lancette». Come se niente fosse accaduto.
Renzi è un giovane brillante e avrà un futuro politico (che dovrà inventarsi di sana pianta). Ma, essendo intelligente, sa che quel capitolo è chiuso. Egli però resta comunque l'emblema di ciò che il Pd avrebbe potuto essere. Il simbolo di un rinnovamento che facendo piazza pulita della vecchia identità avrebbe potuto trasformare un partito statico, conservatore, in un partito dinamico, innovatore.
C'è anche un'altra strada aperta per il Pd. Ancor più dolorosa della prima. Si tratta di prendere atto delle affinità esistenti fra gli orientamenti di molti dei propri elettori e il movimento di Grillo. È vero che Grillo ha preso voti da tutto l'arco politico. Ma, anche se non disponiamo ancora di serie analisi dei flussi elettorali, è chiaro che il Pd gli ha ceduto moltissimo sangue, forse più del Pdl (quest'ultimo colpito anche dall'astensionismo).
 
Mi sa che siete rimasti indietro .....

Mps: completata emissione Monti-bond per 4 miliardi di euro (RCO)

E' stata completata l'emissione dei Monti bond per un importo pari a 4,071 miliardi di euro. Lo rende noto Banca Mps precisando che dell'ammontare complessivo 1,9 miliardi sono destinati all'integrale sostituzione dei Tremonti Bond gia' emessi dalla banca senese nel 2009, mentre 171 milioni, con data di godimento 1 luglio 2013, sono stati emessi a titolo di pagamento anticipato al ministero dell'Economia degli interessi maturati sino al 31 dicembre 2012 sui Tremonti Bond, in considerazione del fatto che il risultato di esercizio della banca al 31 dicembre 2012 "non evidenziera' un dato positivo".

28/02/2013 14:15

l'articolo era datato: Scritto il 28 febbraio 2013 alle 08:37 .....:mmmm: evidentemente mi hanno letto :D
 
L'articolo è stato scritto da qualcuno che è favorevole all'opera, altrimenti nn si spiegherebbe la frase finale.

A parte il ponte, ma se non si fanno opere ed infrastrutture nuove, come pensate si possa riprendere il settore ?

una riapertura dei bordelli e con annessa partita iva per i dipendenti, porterebbe un discreto gettito :D:D
 
Ci sono temi pressanti (formare uno straccio di governo; eleggere il nuovo presidente della Repubblica) ma il problema dei problemi, quello di ridefinire gli assetti del centrodestra e del centrosinistra, non potrà essere nascosto sotto il tappeto. Il più importante banco di prova sarà la riforma della legge elettorale e delle istituzioni. Se la classe politica saprà giocarsi quella occasione alla grande, senza più i piccoli intrighi che hanno caratterizzato l'ultimo anno, nella piena consapevolezza di quanto potente sia stato il terremoto, allora forse si ripresenterà quella opportunità di uno scambio di alto profilo (sistema maggioritario a doppio turno contro elezione diretta del presidente della Repubblica) che, come ricordava ieri su questo giornale Antonio Polito, venne malamente bruciata, e sprecata, l'anno scorso. Se questo accadesse, alla distruzione di oggi seguirebbe la ricostruzione di domani.
 

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