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Enel: 28,7 miliardi di investimenti e dividendo di 0,4 euro al 2022
+11% di investimenti in decarbonizzazione ed elettrificazione rispetto al piano precedente che porteranno a un ebitda di 20,1 mld nel 2022 (+13% rispetto ai 17,8 mld di euro previsti nel 2019). Ma il debito lieviterà a 47,3 mld. Enel ricorrerà sempre di più a strumenti di finanza sostenibile come le obbligazioni SDG-linked
di Francesca Gerosa
Enel: 28,7 miliardi di investimenti e dividendo di 0,4 euro al 2022 - MilanoFinanza.it
Il colosso energetico guidato da Francesco Starace ha in programma investimenti per 28,7 miliardi di euro entro il 2022, pari a un incremento dell'11% rispetto al piano precedente, che porteranno a un ebitda di 20,1 miliardi, +13% rispetto ai 17,8 miliardi di euro previsti quest'anno. Invece, nel 2020 l'ebitda si attesterà a 18,6 miliardi e nel 2021 a 19,4 miliardi.
Gli investimenti puntano direttamente a tre obiettivi di sviluppo sostenibile che coprono circa il 95% del capex totale: Energia Pulita e Accessibile, Industria, Innovazione e Infrastrutture e Città e Comunità Sostenibili, tutto finalizzato alla realizzazione della lotta contro il cambiamento climatico.
Più nel dettaglio, gli investimenti in decarbonizzazione del parco impianti a livello globale ammonteranno al 50% del capex totale del piano, con 14,4 miliardi per accelerare la realizzazione di nuova capacità rinnovabile e sostituire progressivamente la generazione da carbone. Entro il 2022 si prevede che il gruppo sviluppi 14,1 GW di nuova capacità rinnovabile (+22% rispetto al piano precedente) e riduca la capacità e la produzione da carbone del 61% e del 74%, rispettivamente, dai livelli del 2018.
La percentuale di rinnovabili sulla capacità totale raggiungerà il 60% in tre anni, guidando l'aumento della redditività del parco impianti e aumentando la produzione a zero emissioni di CO2 fino al 68% nel 2022. Il contributo atteso degli investimenti di Enel in decarbonizzazione alla crescita dell'ebitda ammonta a 1,4 miliardi.
Mentre circa 13 miliardi del totale saranno investiti nei fattori abilitanti della transizione energetica, basati sui due trend principali della decarbonizzazione e dell'elettrificazione, e che offrono svariate opportunità di creazione di valore. Sulle infrastrutture verranno messi 11,8 miliardi per la continua digitalizzazione e automazione delle reti, migliorandone la resilienza e la qualità del servizio; il contributo atteso all'ebitda è di 0,7 miliardi.
Circa 1,1 miliardi saranno, poi, dedicati a Enel X per la continua realizzazione di servizi e infrastrutture a sostegno della decarbonizzazione e dell'elettrificazione, facendo leva sul modello platform-based e con un contributo atteso di 0,4 miliardi alla crescita dell'ebitda.
Infine, circa 1,2 miliardi di euro di investimenti saranno dedicati all'elettrificazione dei consumi, facendo leva sulla crescita e la diversificazione della base clienti retail di Enel e sulle efficienze collegate al trasferimento delle attività del gruppo su piattaforma. Il contributo atteso di questi investimenti alla crescita dell'ebitda è pari a 0,4 miliardi.
Una spinta all'utile netto ordinario visto nel 2022 a 6,1 miliardi, in crescita del 27% rispetto ai 4,8 miliardi previsti per quest'anno. Nel 2021 dovrebbe aumentare di circa 200 milioni di euro rispetto al piano precedente a 5,8 miliardi e nel 2020 è atteso a 5,4 miliardi.
A fronte dell'incremento dell'utile il dividendo minimo garantito è visto salire di 1 centesimo di euro per azione sia nel 2020 (0,35 euro) sia nel 2021 (0,37 euro) rispetto al piano precedente con un nuovo obiettivo di 0,40 euro per azione nel 2022. Pertanto Enel continuerà a corrispondere, lungo l'arco del piano, il più elevato tra un dividendo del 70% sull'utile netto ordinario consolidato e un dividendo per azione minimo garantito, con un tasso annuo di crescita composto dell'8,4% del dividendo implicito e del 7,7% del dividendo minimo.
Tuttavia, a fronte di maggiori investimenti e di un dividendo in aumento, l'indebitamento finanziario netto aumenterà di circa 1,4 miliardi fino a 47,3 miliardi nel 2022 dai 45,9 miliardi stimati per quest'anno. "La solidità di questo piano strategico e la significativa visibilità sui risultati ci consentono di confermare il target di utile netto ordinario di gruppo per il 2020 e di aumentare quello del 2021 rispetto al piano precedente, oltre a fissare nuovi incrementi nei target dell'ebitda e dell'utile netto ordinario per il 2022. Analogamente, possiamo confermare la nostra politica triennale sul dividendo minimo per azione, rivedendone al rialzo i target del 2020 e 2021 rispetto al piano dell'anno scorso e fissando un nuovo dividendo minimo per azione in aumento a 40 centesimi di euro per il 2022", ha sottolineato l'ad di Enel , Francesco Starace.
Un piano, ha aggiunto il top manager, che "evidenzia il successo del modello di business sostenibile e integrato che abbiamo adottato fin dal 2015 per cogliere le opportunità nel settore energetico legate ai trend globali della decarbonizzazione e dell'elettrificazione. Grazie a questo approccio, Enel è oggi una azienda più sostenibile, efficiente e remunerativa, con un profilo di rischio significativamente minore e una maggior capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti".
Anche il piano 2020-2022 si basa sul modello di business sostenibile costruito da Enel ed è in linea con i due trend globali che stanno cambiando il settore energetico: decarbonizzazione ed elettrificazione. "La digitalizzazione del nostro vasto business di rete e l'adozione di piattaforme per tutte le attività relative ai nostri clienti sono fattori chiave di questo piano, promuovendo la realizzazione di efficienze e l'introduzione di servizi aggiuntivi", ha proseguito Starace, rimarcando i maggiori investimenti rispetto al piano precedente, "finalizzati direttamente al perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite".
D'altra parte "il 2019 ha segnato un punto di svolta per le dinamiche di trasformazione del settore energetico a livello globale e ci aspettiamo un'accelerazione dei trend di decarbonizzazione ed elettrificazione nei prossimi anni", ha precisato il ceo. In quest'ottica Enel intende accelerare la decarbonizzazione del proprio mix di generazione, attraverso significativi investimenti nella crescita delle rinnovabili, riducendo progressivamente la generazione da fonti termoelettriche. "Nel percorso verso la completa decarbonizzazione entro il 2050, la nostra robusta pipeline di progetti rinnovabili garantisce visibilità ben oltre il periodo di piano".
"Stiamo preparando le nostre infrastrutture di rete e i processi di gestione clienti per il futuro", ha aggiunto l'ad, "investendo nella digitalizzazione delle reti e nella progressiva trasformazione di Enel in un gruppo platform-based. Con quest'approccio, stiamo assicurando uniformità nei nostri processi di gestione dei clienti e di allocazione delle risorse, di operazione e manutenzione degli asset. Queste azioni sono fondamentali per sostenere l'elettrificazione dei consumi, dare impulso alla lotta contro il cambiamento climatico e assicurare la fornitura di energia accessibile e pulita".
E' chiaro, dunque, che nella visione di Enel la sostenibilità è sempre più un fattore abilitante fondamentale anche per la strategia finanziaria. Infatti, durante il periodo del piano e oltre, Enel ricorrerà in misura crescente a strumenti di finanza sostenibile come le obbligazioni SDG-linked, "i cui vantaggi in termini di costi rispetto alle emissioni tradizionali offriranno un ulteriore sostegno al miglioramento delle nostre già solide metriche creditizie", ha spiegato Starace. (riproduzione riservata)
+11% di investimenti in decarbonizzazione ed elettrificazione rispetto al piano precedente che porteranno a un ebitda di 20,1 mld nel 2022 (+13% rispetto ai 17,8 mld di euro previsti nel 2019). Ma il debito lieviterà a 47,3 mld. Enel ricorrerà sempre di più a strumenti di finanza sostenibile come le obbligazioni SDG-linked
di Francesca Gerosa
Enel: 28,7 miliardi di investimenti e dividendo di 0,4 euro al 2022 - MilanoFinanza.it
Il colosso energetico guidato da Francesco Starace ha in programma investimenti per 28,7 miliardi di euro entro il 2022, pari a un incremento dell'11% rispetto al piano precedente, che porteranno a un ebitda di 20,1 miliardi, +13% rispetto ai 17,8 miliardi di euro previsti quest'anno. Invece, nel 2020 l'ebitda si attesterà a 18,6 miliardi e nel 2021 a 19,4 miliardi.
Gli investimenti puntano direttamente a tre obiettivi di sviluppo sostenibile che coprono circa il 95% del capex totale: Energia Pulita e Accessibile, Industria, Innovazione e Infrastrutture e Città e Comunità Sostenibili, tutto finalizzato alla realizzazione della lotta contro il cambiamento climatico.
Più nel dettaglio, gli investimenti in decarbonizzazione del parco impianti a livello globale ammonteranno al 50% del capex totale del piano, con 14,4 miliardi per accelerare la realizzazione di nuova capacità rinnovabile e sostituire progressivamente la generazione da carbone. Entro il 2022 si prevede che il gruppo sviluppi 14,1 GW di nuova capacità rinnovabile (+22% rispetto al piano precedente) e riduca la capacità e la produzione da carbone del 61% e del 74%, rispettivamente, dai livelli del 2018.
La percentuale di rinnovabili sulla capacità totale raggiungerà il 60% in tre anni, guidando l'aumento della redditività del parco impianti e aumentando la produzione a zero emissioni di CO2 fino al 68% nel 2022. Il contributo atteso degli investimenti di Enel in decarbonizzazione alla crescita dell'ebitda ammonta a 1,4 miliardi.
Mentre circa 13 miliardi del totale saranno investiti nei fattori abilitanti della transizione energetica, basati sui due trend principali della decarbonizzazione e dell'elettrificazione, e che offrono svariate opportunità di creazione di valore. Sulle infrastrutture verranno messi 11,8 miliardi per la continua digitalizzazione e automazione delle reti, migliorandone la resilienza e la qualità del servizio; il contributo atteso all'ebitda è di 0,7 miliardi.
Circa 1,1 miliardi saranno, poi, dedicati a Enel X per la continua realizzazione di servizi e infrastrutture a sostegno della decarbonizzazione e dell'elettrificazione, facendo leva sul modello platform-based e con un contributo atteso di 0,4 miliardi alla crescita dell'ebitda.
Infine, circa 1,2 miliardi di euro di investimenti saranno dedicati all'elettrificazione dei consumi, facendo leva sulla crescita e la diversificazione della base clienti retail di Enel e sulle efficienze collegate al trasferimento delle attività del gruppo su piattaforma. Il contributo atteso di questi investimenti alla crescita dell'ebitda è pari a 0,4 miliardi.
Una spinta all'utile netto ordinario visto nel 2022 a 6,1 miliardi, in crescita del 27% rispetto ai 4,8 miliardi previsti per quest'anno. Nel 2021 dovrebbe aumentare di circa 200 milioni di euro rispetto al piano precedente a 5,8 miliardi e nel 2020 è atteso a 5,4 miliardi.
A fronte dell'incremento dell'utile il dividendo minimo garantito è visto salire di 1 centesimo di euro per azione sia nel 2020 (0,35 euro) sia nel 2021 (0,37 euro) rispetto al piano precedente con un nuovo obiettivo di 0,40 euro per azione nel 2022. Pertanto Enel continuerà a corrispondere, lungo l'arco del piano, il più elevato tra un dividendo del 70% sull'utile netto ordinario consolidato e un dividendo per azione minimo garantito, con un tasso annuo di crescita composto dell'8,4% del dividendo implicito e del 7,7% del dividendo minimo.
Tuttavia, a fronte di maggiori investimenti e di un dividendo in aumento, l'indebitamento finanziario netto aumenterà di circa 1,4 miliardi fino a 47,3 miliardi nel 2022 dai 45,9 miliardi stimati per quest'anno. "La solidità di questo piano strategico e la significativa visibilità sui risultati ci consentono di confermare il target di utile netto ordinario di gruppo per il 2020 e di aumentare quello del 2021 rispetto al piano precedente, oltre a fissare nuovi incrementi nei target dell'ebitda e dell'utile netto ordinario per il 2022. Analogamente, possiamo confermare la nostra politica triennale sul dividendo minimo per azione, rivedendone al rialzo i target del 2020 e 2021 rispetto al piano dell'anno scorso e fissando un nuovo dividendo minimo per azione in aumento a 40 centesimi di euro per il 2022", ha sottolineato l'ad di Enel , Francesco Starace.
Un piano, ha aggiunto il top manager, che "evidenzia il successo del modello di business sostenibile e integrato che abbiamo adottato fin dal 2015 per cogliere le opportunità nel settore energetico legate ai trend globali della decarbonizzazione e dell'elettrificazione. Grazie a questo approccio, Enel è oggi una azienda più sostenibile, efficiente e remunerativa, con un profilo di rischio significativamente minore e una maggior capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti".
Anche il piano 2020-2022 si basa sul modello di business sostenibile costruito da Enel ed è in linea con i due trend globali che stanno cambiando il settore energetico: decarbonizzazione ed elettrificazione. "La digitalizzazione del nostro vasto business di rete e l'adozione di piattaforme per tutte le attività relative ai nostri clienti sono fattori chiave di questo piano, promuovendo la realizzazione di efficienze e l'introduzione di servizi aggiuntivi", ha proseguito Starace, rimarcando i maggiori investimenti rispetto al piano precedente, "finalizzati direttamente al perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite".
D'altra parte "il 2019 ha segnato un punto di svolta per le dinamiche di trasformazione del settore energetico a livello globale e ci aspettiamo un'accelerazione dei trend di decarbonizzazione ed elettrificazione nei prossimi anni", ha precisato il ceo. In quest'ottica Enel intende accelerare la decarbonizzazione del proprio mix di generazione, attraverso significativi investimenti nella crescita delle rinnovabili, riducendo progressivamente la generazione da fonti termoelettriche. "Nel percorso verso la completa decarbonizzazione entro il 2050, la nostra robusta pipeline di progetti rinnovabili garantisce visibilità ben oltre il periodo di piano".
"Stiamo preparando le nostre infrastrutture di rete e i processi di gestione clienti per il futuro", ha aggiunto l'ad, "investendo nella digitalizzazione delle reti e nella progressiva trasformazione di Enel in un gruppo platform-based. Con quest'approccio, stiamo assicurando uniformità nei nostri processi di gestione dei clienti e di allocazione delle risorse, di operazione e manutenzione degli asset. Queste azioni sono fondamentali per sostenere l'elettrificazione dei consumi, dare impulso alla lotta contro il cambiamento climatico e assicurare la fornitura di energia accessibile e pulita".
E' chiaro, dunque, che nella visione di Enel la sostenibilità è sempre più un fattore abilitante fondamentale anche per la strategia finanziaria. Infatti, durante il periodo del piano e oltre, Enel ricorrerà in misura crescente a strumenti di finanza sostenibile come le obbligazioni SDG-linked, "i cui vantaggi in termini di costi rispetto alle emissioni tradizionali offriranno un ulteriore sostegno al miglioramento delle nostre già solide metriche creditizie", ha spiegato Starace. (riproduzione riservata)