E'NELLA NATURA UMANA PENSARE iN MODO SAGGIO E AGIRE STUPIDAMENTE!

(ANSA) BRUXELLES, 21 FEB - Gli italiani che vivono 'stabilmente' in Libia sono 1.500 e la Farnesina e l'ambasciata 'stanno consigliando di partire' con voli commerciali. Lo riferiscono a Bruxelles fonti della Farnesina precisando che 'al momento l'Italia non prevede un piano di evacuazione'. Dei 1500 italiani che vivono stabilmente in Libia, 500 sono dipendenti di grandi imprese italiane. Pochissime unita' vivono a Bengasi, la stragrande maggioranza e' concentrata a Tripoli.
 
senza iva si.




non è che arrivano da Aosta come Silpla e sono di cartone laminato di tolla???:eek::D


no, a parte scherzi....a quel prezzo li te la ritiro davvero......:)

poi, alla peggio, trovo qualcuno qui per l'import......;)


questa, eh?:)
 

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(ANSA) BRUXELLES, 21 FEB - Gli italiani che vivono 'stabilmente' in Libia sono 1.500 e la Farnesina e l'ambasciata 'stanno consigliando di partire' con voli commerciali. Lo riferiscono a Bruxelles fonti della Farnesina precisando che 'al momento l'Italia non prevede un piano di evacuazione'. Dei 1500 italiani che vivono stabilmente in Libia, 500 sono dipendenti di grandi imprese italiane. Pochissime unita' vivono a Bengasi, la stragrande maggioranza e' concentrata a Tripoli.

Che cialtroni che abbiamo

Frattini non condanna Gheddafi e avverte: “L’Europa non esporti la democrazia”

Frattini non condanna Gheddafi e avverte: “L’Europa non esporti la democrazia” | Redazione Il Fatto Quotidiano | Il Fatto Quotidiano

Sulle strette relazioni che legano la leadership libica con il nostro paese è intervenuto anche Enrico Jacchia, responsabile del Centro di Studi Strategici, che in una nota mette in guardia il presidente del Consiglio dall’accogliere e ospitare in Italia il colonnello Gheddafi. “Se noi lo ospitassimo ci metteremmo in una situazione impossibile con il resto del mondo. Ma le alternative per Gheddafi sono poche”. Secondo l’esperto di strategia e difesa, è molto probabile che il rais, nel caso sopravviva e riesca a scappare da Tripoli, chieda asilo a Roma proprio in virtù dello stretto rapporto che lo lega con Berlusconi. E una decisione del premier di accoglierlo “ci metterebbe in una situazione impossibile con il resto del mondo”, dice Jacchia. Ecco perché secondo lui dovrebbe essere convocata una sessione di emergenza del Parlamento o almeno della commissione Esteri.
 

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