energia sempre più verde

ConteRosso

mod sanguinario
di gianni Silvestrini


Lo straordinario risultato del referendum, con un no al nucleare, e implicitamente anche un sì alle rinnovabili, trova un paese che primeggia nelle installazioni verdi ma che manca di una visione sul futuro.

PRIMATI E RITARDI

Dopo un ventennale semiletargo l’Italia è infatti tornata a essere protagonista delle energie verdi. Nel comparto elettrico - idro e geotermia a parte dove aveva sempre primeggiato - occupiamo il secondo posto al mondo per potenza fotovoltaica installata, 6.300 MW a metà giugno 2011, mentre nell’eolico siamo sesti nella classifica internazionale con 5.800 MW in funzione alla fine dello scorso anno. Qualche segnale interessante arriva anche dalle rinnovabili termiche, secondi in Europa con i 2,5 milioni di metri quadrati di solare.
Purtroppo le fibrillazioni degli ultimi mesi hanno rallentato la corsa del fotovoltaico e bloccato quella dell’eolico, ma è sperabile che il recente adeguamento della normativa solare e quello previsto nei prossimi mesi per l’eolico e le biomasse riescano a definire un quadro di certezze in grado di consentire una rapida ripresa della crescita.
Se le notizie sul fronte delle installazioni cominciano a essere buone, non altrettanto non si può dire sul versante della ricerca e della produzione delle tecnologie, risultato di un atteggiamento schizofrenico: da un lato incentivazioni troppo elevate a causa delle azioni lobbistiche di singoli comparti e dall’altro mancanza di attenzione verso la creazione di un tessuto produttivo innovativo.
Nel settore della ricerca, malgrado isole di eccellenza, manca del tutto un’azione governativa che indichi priorità per il paese e metta a disposizione risorse adeguate. Sul fronte della filiera delle rinnovabili siamo partiti in forte ritardo, anche se si è avuta una recente accelerazione in particolare nel fotovoltaico dove operano ormai 800 imprese. Ancora poco, però, se ci riferiamo alla Germania che sulle rinnovabili in pochi anni ha costruito un comparto con 370mila addetti.

FOTOVOLTAICO SUGLI SCUDI

Ma veniamo al fotovoltaico, settore nel quale si sono registrate tensioni altissime negli ultimi mesi. Il decreto firmato introduce elementi retroattivi che penalizzano investimenti già avviati nei grandi impianti, ma ha il pregio di indicare obiettivi di medio periodo, 23mila MW al 2016, e un ragionevole percorso di riduzione degli incentivi. Una delle consapevolezze emerse dal travagliato dibattito riguarda la possibilità che, almeno in alcuni contesti, la tecnologia possa diffondersi senza incentivi. I tedeschi ritengono che questo possa avvenire nel 2017 e per la stessa data l’Italia prevede di azzerare gli incentivi. Ciò potrà avvenire se il costo del solare diverrà tanto inferiore alle bollette elettriche da rendere economicamente appetibili gli investimenti privati.
Se continuerà l’attuale trend di riduzione dei costi dei moduli e se il governo si focalizzerà sul potenziamento delle reti, il mercato continuerà a svilupparsi a livello di 2-3mila MW/a consentendo al solare di soddisfare il 10 per cento della domanda elettrica alla fine del decennio. Ci vorrà una forte regia pubblica per garantire, oltre ovviamente al recupero dei forti ritardi accumulati (sono previsti 7 miliardi di euro al 2020 per realizzare nuove linee di trasmissione), anche l’introduzione delle smart grids e la promozione dei sistemi di accumulo.
Per certi aspetti, nel nostro paese la sfida delle rinnovabili è affrontabile con maggiori chance rispetto alla Germania. Non dobbiamo uscire dal nucleare, la sovraccapacità di potenza termoelettrica consente di gestire l’intermittenza del sole e del vento, abbiamo impianti di pompaggio e possiamo rapidamente realizzarne centinaia di altri, il potenziale del solare è elevato, la nostra rete può più facilmente trasformarsi in smart grid.
Ma quello che serve è una discussione seria sulle strategie future a medio e lungo termine. È stata più volte annunciata una conferenza nazionale dell’energia. Occorre capire come intendiamo muoverci nei prossimi decenni. La Gran Bretagna ha deciso di tagliare le emissioni climalteranti del 50 per cento rispetto ai livelli del 1990 entro il 2025. La Germania, prima di Fukushima, si era data l’obbiettivo di soddisfare la metà della domanda elettrica al 2030 con le rinnovabili ed è prevedibile che questo impegno venga innalzato per sopperire alla chiusura di tutte le centrali nucleari, pur mantenendo l’impegno di ridurre del 40 per cento le emissioni climalteranti al 2020. Nei giorni scorsi è stato divulgato un documento della Cdu tedesca che sottolinea la possibilità di un cambiamento energetico radicale (Energiewende) in un paese ad alto sviluppo economico nell’arco di una sola generazione.
Insomma, emerge con chiarezza la consapevolezza della necessità di governare la rivoluzione energetica in atto.
Quello che drammaticamente manca da noi è proprio una visione del futuro che guidi le grandi scelte energetiche. La riflessione sul ruolo degli incentivi, della ricerca e della produzione delle rinnovabili è attualmente guidata solo dalla necessità di ottemperare agli impegni europei. La Commissione consultiva sull’ambiente del parlamento tedesco ha recentemente consegnato un rapporto in cui si valuta tecnicamente ed economicamente realizzabile la possibilità di soddisfare tutta la domanda elettrica della Germania con energia verde entro la metà del secolo.
In Italia dobbiamo porci gli stessi interrogativi, valutare gli scenari possibili e poi agire coerentemente nella trasformazione del nostro quadro energetico. A maggior ragione dopo il referendum.

*Direttore scientifico Kyoto Club
 
6.300 MW di potenza fotovoltaica installata 23.000 MW come obiettivo 2016

quante centrali sono? :D
 
6.300 MW di potenza fotovoltaica installata 23.000 MW come obiettivo 2016

quante centrali sono? :D


Grosso modo ben oltre i 200 mld di euro di incentivi (di tasca tua..) a fine periodo incentivi ....

Un successone :clap: ...


Eh si .. sarebbero state (con quei soldi) al costo di (facciamo 5?) dicevo sarebbero state tra le 30 e le 40 centrali ... per oltre 80 /100GW ... (continui..) e che sarebbero durate 40/50 anni (e nn 20/25 con prestazioni degradate degli fv attuali ... )


Un successone davvero.
 
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Grosso modo ben oltre i 200 mld di euro di incentivi (di tasca tua..) a fine periodo incentivi ....

Un successone :clap: ...


Eh si .. sarebbero state (con quei soldi) al costo di (facciamo 5?) dicevo sarebbero state tra le 30 e le 40 centrali ... per oltre 80 /100GW ... (continui..) e che sarebbero durate 40/50 anni (e nn 20/25 con prestazioni degradate degli fv attuali ... )


Un successone davvero.


quanto costa una centrale? e quanto tempo ci mettono a costruirla? :D


molto meglio incentivare le rinnovabili che hanno costi decrescenti mentre le centrali nucleari hanno costi crescenti, una ricerca americana (articolo già postato) afferma che il costo al kw è quasi alla pari tra fotovoltaico e nucleare e che il sorpasso avverrà a breve quindi ben vengano le rinnovabili.
 
gli incentivi al fotovoltaico sono stati 20 miliardi nel 2009/2010, 5 miliardi per questo anno, visto che gli incentivi diminuiranno di anno in anno non penso proprio che dal 2012 al 2016 verranno spesi i 175 miliardi che mancano per arrivare a 200, se supponiamo che vengano spesi 5 miliardi all'anno come questo anno sono altri 25 miliardi quindi un totale di 50 miliardi per 23.000 Mw di obiettivo 2016 (sempre che l'obiettivo sia mantenuto), la centrale in finlandia costerà sui 6 miliardi (resta il dubbio su quando riusciranno a finirla) ha una Potenza elettrica (netta) di 1600MWe, ogniuno faccia i suoi conti.

posso sbagliarmi ma non mi sembra così vantaggioso il nucleare...
 
Ultima modifica di un moderatore:
come spesso succede

però .. ehm.. ecco... non è che pure lui è un filosofo come il Presidente del consorzio italiano dell'energia nucleare?

nono, è ingegnere :p

cmq chiccotesta è stato presidente enel, l'esperienza l'ha fatta sul campo e c'è chi dice che lapratica vale più della grammatica ;)
 
nono, è ingegnere :p

cmq chiccotesta è stato presidente enel, l'esperienza l'ha fatta sul campo e c'è chi dice che lapratica vale più della grammatica ;)

laureato in filosofia mi risulta...
comunque ricordo il Chicco Testa ecologista quando militava nel PCI
e faceva a gara coi verdi per difendere l'ambiente
ora lo ritrovo come capofila dei nuclearisti :mmmm:
 

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