IL GRUPPO TELEVISIVO POTREBBE TORNARE A DISTRIBUIRE UN DIVIDENDO SUPERIORE A 30 CENTESIMI
Mediaset prepara una cedola ricca di Andrea Montanari
A fine settembre i ricavi sono cresciuti del 14,8% superando 3 mld. Utile netto a 192,6 milioni, in rialzo del 4,6%. Sostengono i conti sia la raccolta pubblicitaria sia la crescita del digitale terrestre.
I conti in decisa crescita, grazie al consolidamento della raccolta pubblicitaria e allo sviluppo del digitale terrestre a pagamento, e le buone prospettive per fine anno ieri hanno spinto il titolo Mediaset a 5,4 euro, facendogli guadagnare il 2,95%, alimentando inoltre ipotesi di una robusta remunerazione degli azionisti. Con l’approvazione del bilancio 2010 il gruppo televisivo presieduto da Fedele Confalonieri e guidato dal vice presidente Pier Silvio Berlusconi potrebbe distribuire una cedola superiore ai 30 centesimi - c’è chi ipotizza 35 - dopo che a fine 2009 il dividendo era stato di 22 centesimi.
L’ottimismo del management del Biscione, in particolare del cfo Marco Giordani e dell’amministratore delegato della concessionaria Publitalia, Luigi Colombo, è emerso durante la conference call con gli analisti sui conti al 30 settembre. Una trimestrale chiusa con un fatturato di 3,046 miliardi (+14,8%) , un ebit di 534,7 milioni (in progresso del 40,4%), un utile di 192,6 milioni (+4,6%). Inoltre il debito è calato a 1,3 miliardi, mentre il free cash flow è quasi raddoppiato rispetto a un anno fa.
A sostenere i numeri di Mediaset è stata, in particolare, la raccolta pubblicitaria che nei nove mesi ha toccato 1,9 miliardi (+5%) in Italia e 573 milioni (+41%) in Spagna, grazie alla controllata Telecinco. «Il dato di ottobre è stato positivo e anche a novembre confidiamo di fare un buon risultato», specifica Colombo, che stima per l’intero 2010, «una crescita vicina al 5%». Per il 2011, l’ad di Publitalia si allinea alle previsioni degli analisti: «Le stime parlano di un upside del 2-3%. Lo ritengo un livello realistico, anche se al momento non possiamo fare previsioni certe».
A questo trend, confortato dai dati degli ascolti (Mediaset è leader in Italia, Telecinco è la prima tv privata in Spagna), si aggiungono i risultati del digitale terrestre. I ricavi di Premium sono cresciuti del 61,4% a 342,5 milioni, nonostante il calo delle tessere attive (3,6 milioni rispetto ai 4,4 milioni dell’anno scorso).
Il 2010 si chiuderà sotto la soglia di 4 milioni, ma salgono gli abbonamenti (a 2,16 milioni) importanti per i margini, tanto che l’azienda ha raggiunto, in anticipo di un trimestre, il break even.
Sulla piattaforma digitale, a breve, verrà lanciato un canale dedicato ai giovani, mentre in estate potrebbe concretizzarsi il progetto del canale All News (costo 15 milioni) anticipato da altre offerte. Sul fronte Endemol, invece, non ci dovrebbero essere particolari novità: il debito della casa di produzione verrà comprato, come fatto finora, se le condizioni di mercato saranno favorevoli, mentre è esclusa la cessione di piattaforme creative locali.
L’Antitrust contro Sky Italia.
Ieri, intanto, si è appreso che l’Antitrust ha aperto un procedimento contro Sky Italia per presunto abuso di posizione dominante nei confronti della stessa Mediaset, in merito all’offerta relativa ai Mondiali di calcio in Sudafrica da parte della pay tv satellitare di Rupert Murdoch. Pronta la replica di Sky: «La nostra offerta è pienamente conforme alla normativa Antitrust e regolamentare nonché in linea con tutte le consuetudini internazionali e ricade chiaramente nelle competenze delle Autorità europee», si legge in una nota diffusa in serata da Sky.