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06/05/2011 11.15 |
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Caldissime
Eni, taglio del dividendo in vista ma nel 2012
Di Francesca Gerosa
Taglio del dividendo in vista per
Eni? Se lo domanda stamani
Unicredit dopo che ieri, in occasione dell'assemblea degli azionisti del colosso petrolifero, l'amministratore delegato, Paolo Scaroni, ha dichiarato che il dividendo sui risultati relativi al 2011 non è a rischio.
Unicredit si aspetta un cedola pari a 1,03 euro per azione. D'altra parte, prosegue la nota di
Unicredit ricordando quanto detto dall'Ad, il dividendo 2012 potrebbe essere rivisto al ribasso se la situazione attuale in Libia dovesse persistere (-200mila boe al giorno per
Eni) e se il prezzo del petrolio dovesse tornare a 70-80 dollari al barile.
"Le dichiarazioni del Ceo di
Eni sono in linea con le nostre stime che vedono
Eni raggiungere una stabilità a livello del free cash flow dopo gli investimenti industriali e i dividendi con un prezzo del petrolio a 75 dollari al barile nel 2012", spiega la banca.
Per
Unicredit Eni,
Total e OMV sono le compagnie petrolifere con maggiori difficoltà a bilanciare capex e dividendi a causa di un mix di alto indebitamento, soprattutto per
Eni e OMV, dei problemi di generazione di free cash flow e di una posizione strutturalmente svantaggiata.
Quindi, anche in considerazione del continuo calo del prezzo del petrolio, "ci aspettiamo a breve termine debolezza sul titolo
Eni e consigliamo nel settore BG, coperta con buy e un target price a 1.900 pence, Repsol, sempre buy e un target a 28 euro, e Shell, buy con un target a 2.800 pence. Tra gli underperformer, oltre a
Eni, coperta con hold e un target a 19,50 euro ci sono OMV, hold e target a 35 euro, e
Total, hold e target a 48 euro", conclude
Unicredit.
Invece Equita continua a consigliare l'acquisto (buy) del titolo
Eni con un prezzo obiettivo a 22 euro, ma rispetto all'iniziale attesa di poter alzare leggermente le stime 2011 di un +3%, oggi avverte di aver preferito mantenere un atteggiamento più cauto, confermando quindi un Eps 2011 a 2,21 euro, causa maggiori ammortamenti e minore sensitività a petrolio e dollaro.
La stima si basa su un prezzo del petrolio medio 2011 di 105 dollari al barile, coerente con uno scenario di progressiva normalizzazione dei prezzi dell'oro nero verso i 100 dollari a fine 2011 e 90 dollari nel 2012. "Ci aspettiamo un flusso di notizie potenzialmente interessante anche sulla valorizzazione delle partecipazioni in Galp e
Snam Rete Gas", precisa Equita.
A piazza Affari al momento il titolo
Eni cede lo 0,06% a 17,34 euro con un prezzo del petrolio che crolla del 3,78% a 96,03 dollari al barile. Dietro questa caduta precipitosa dei prezzi c'è l'inversione di marcia dei fondi speculativi, oltre ai timori di un rallentamento della crescita globale e l'attesa conclusione, a fine giugno, del programma della Fed di acquisto dei bond che aveva riversato fiumi di liquiditá sui mercati, favorendo la speculazione.