(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 09 nov - Le banche
italiane aspettano un rialzo dei tassi e imputano proprio al
basso costo del denaro l'andamento deludenti dei propri
risultati, hanno spiegato gli analisti di Morgan Stanley.
"Concordiamo - hanno commentato - e stimiamo che ogni rialzo
di 100 punti base dei tassi migliori i ritorni degli
istituti italiani". D'altra parte, e' possibile che i tassi
europei rimangano stabili ancora per un bel po' di tempo.
"Le banche italiane dunque - hanno scritto gli esperti -
devono iniziare a pensare a un piano B se non vogliono
continuare a registrare cattive performance". Ovviamente la
riduzione dei costi rimane una chiave per migliorare
l'andamento degli utili, ma "riteniamo che sia necessaria
anche un'attivita' di merger and acquisition, specialmente
nel medio termine".
Gli esperti di Morgan Stanley hanno spiegato, nel lungo
report pubblicato ieri, che le azioni di Unicredit vantano
un buon potenziale di apprezzamento, almeno secondo quanto
risulta dai metodi tradizionali di valutazione. Hanno
sottolineato, inoltre, che c'e' una scarsa visibilita' sulla
performance futura dei risultati a causa dell'incertezza
sulla strategia che verra' portata avanti dal nuovo
management. In aggiunta gli interessi dei numerosi azionisti
potrebbero non essere allineati. Il target di prezzo stimato
per le Unicredit e' di 2,1 euro. IntesaSanpaolo, per contro,
ha una buona visibilita' sui risultati futuri. L'istituto,
che non ha avuto bisogno di lanciare un aumento di capitale,
si e' dimostrato profittevole. Non solo. Le azioni viaggiano
in Borsa su prezzi convenienti dopo la debolezza accusata a
ottobre, con le quotazioni che sono andate peggio del
settore del 7% circa. Il target di prezzo stimato e' di 3
euro.
Gli esperti raccomandano prudenza su Banco Popolare, Bpm e
Mps (giudizio di 'underweight'), tutte tre
sottocapitalizzate. In particolare, gli analisti hanno
puntato l'indice su Banco Popolare e Mps, due banche che non
hanno una patrimonializzazione sufficiente gia' prima
dell'ingresso della normativa di Basilea III. In effetti,
hanno ricordati gli esperti, Banco Popolare ha gia' lanciato
un'operazione da due miliardi. Proprio in vista dell'aumento
di capitale, che non dovrebbe avere problemi ad andare a
buon fine, i titoli dell'istituto rimarranno sotto pressione
(target price stimato a 3,8 euro).
Mps, invece, e' "strutturalmente poco profittevole" e ha
una scarsa patrimonializzazione. Il core tier 1 stimato al
2012 e' troppo basso. Stesso discorso per Bpm. Il target
stimato per Mps e' si un eruo, quello per Bpm di 3,2 euro.
Emi-