tontolina
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1.L'ULTIMATUM DEI 5 STELLE AL MINISTRO DELL’ECONOMIA ROBERTO GUALTIERI: STASERA, ALLA RIUNIONE DEI CAPI DI GOVERNO EUROPEI, DEVI BATTERE I PUGNI SUL TAVOLO SUI CORONABOND, RICORDARE ALL’OLANDA DI ESSERE SOLTANTO UN PARADISO FISCALE E SE DEL CASO ROMPERE
2. MA GUALTIERI SI È RIFIUTATO, IN QUESTO SPALLEGGIATO DA CONTE - ALLARME ROSSO AL QUIRINALE: IN QUESTA FASE DI EMERGENZA UNA CRISI SAREBBE DRAMMATICA
Gualtieri, Di Maio: l’opposizione che sta dentro al governo - Lettera43
C’è chi vorrebbe che l’Italia lasciasse perdere l’inutile richiesta di sostegno attraverso il Mes – che intanto a capo del Meccanismo europeo di stabilità c’è l’economista tedesco Klaus Regling che ci odia e non farà mai passare nulla a nostro favore – e si concentrasse nel pretendere la nascita di un debito federale attraverso l’emissione di eurobond (nello specifico coronabond).
E siccome ad opporsi a questa ipotesi è il governo olandese guidato da Mark Rutte – cui probabilmente una componente importante dei popolari tedeschi, ostili ad Angela Merkel e oltranzisti, ha delegato il compito di costituire il fronte anti-eurobond – ecco che si è chiesto al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri di battere i pugni sul tavolo, ricordare a L’Aja che quello dei tulipani è un Paese paradiso fiscale che ci porta via tasse (vedi gli Agnelli), e se del caso rompere.
L’ULTIMATUM DEI 5 STELLE CHE PREOCCUPA IL QUIRINALE
Ma Gualtieri, che ha passato la vita a Bruxelles e si sente integrato nella comunità dei politici e dei burocrati europei, si è rifiutato, in questo spalleggiato da Giuseppe Conte. Ecco, allora, che i 5 stelle si sono mossi, mandando ultimatum neanche troppo velati al premier e all’uomo di via XX Settembre. Scatenando così una rissa che preoccupa il Quirinale, convinto che in una fase di emergenza come questa una crisi sarebbe esiziale.
Anche perché questi scontri si sommano a quelli già in corso da tempo del fronte Di Maio-Fraccaro – quasi sempre uniti, nonostante non manchino distinzioni, non fosse altro perché entrambi devono fronteggiare sia l’area Fico, da un lato, che quella Di Battista, dall’altro – sia con il duo Conte-Casalino per quanto riguarda la gestione del governo e della sua comunicazione, considerate in entrambi i casi individualistiche e accentratrici, sia con il Tesoro (Gualtieri ma anche il direttore generale Alessandro Rivera), soprattutto sul fronte delle nomine.
IL PROBLEMA POLITICO È TUTTO INTERNO AL GOVERNO
Insomma, altro che le opposizioni indisciplinate. Con il parlamento in quarantena e i partiti desaparecidi, compreso quello di Matteo Renzi, il problema politico, ai fini della tenuta del Conte bis, è tutto dentro il governo.
1.L'ULTIMATUM DEI 5 STELLE AL MINISTRO DELL’ECONOMIA ROBERTO GUALTIERI: STASERA, ALLA RIUNIONE DEI CAPI DI GOVERNO EUROPEI, DEVI BATTERE I PUGNI SUL TAVOLO SUI CORONABOND, RICORDARE ALL’OLANDA DI ESSERE SOLTANTO UN PARADISO FISCALE E SE DEL CASO ROMPERE
2. MA GUALTIERI SI È RIFIUTATO, IN QUESTO SPALLEGGIATO DA CONTE - ALLARME ROSSO AL QUIRINALE: IN QUESTA FASE DI EMERGENZA UNA CRISI SAREBBE DRAMMATICA
Gualtieri, Di Maio: l’opposizione che sta dentro al governo - Lettera43
C’è chi vorrebbe che l’Italia lasciasse perdere l’inutile richiesta di sostegno attraverso il Mes – che intanto a capo del Meccanismo europeo di stabilità c’è l’economista tedesco Klaus Regling che ci odia e non farà mai passare nulla a nostro favore – e si concentrasse nel pretendere la nascita di un debito federale attraverso l’emissione di eurobond (nello specifico coronabond).
E siccome ad opporsi a questa ipotesi è il governo olandese guidato da Mark Rutte – cui probabilmente una componente importante dei popolari tedeschi, ostili ad Angela Merkel e oltranzisti, ha delegato il compito di costituire il fronte anti-eurobond – ecco che si è chiesto al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri di battere i pugni sul tavolo, ricordare a L’Aja che quello dei tulipani è un Paese paradiso fiscale che ci porta via tasse (vedi gli Agnelli), e se del caso rompere.
L’ULTIMATUM DEI 5 STELLE CHE PREOCCUPA IL QUIRINALE
Ma Gualtieri, che ha passato la vita a Bruxelles e si sente integrato nella comunità dei politici e dei burocrati europei, si è rifiutato, in questo spalleggiato da Giuseppe Conte. Ecco, allora, che i 5 stelle si sono mossi, mandando ultimatum neanche troppo velati al premier e all’uomo di via XX Settembre. Scatenando così una rissa che preoccupa il Quirinale, convinto che in una fase di emergenza come questa una crisi sarebbe esiziale.
Anche perché questi scontri si sommano a quelli già in corso da tempo del fronte Di Maio-Fraccaro – quasi sempre uniti, nonostante non manchino distinzioni, non fosse altro perché entrambi devono fronteggiare sia l’area Fico, da un lato, che quella Di Battista, dall’altro – sia con il duo Conte-Casalino per quanto riguarda la gestione del governo e della sua comunicazione, considerate in entrambi i casi individualistiche e accentratrici, sia con il Tesoro (Gualtieri ma anche il direttore generale Alessandro Rivera), soprattutto sul fronte delle nomine.
IL PROBLEMA POLITICO È TUTTO INTERNO AL GOVERNO
Insomma, altro che le opposizioni indisciplinate. Con il parlamento in quarantena e i partiti desaparecidi, compreso quello di Matteo Renzi, il problema politico, ai fini della tenuta del Conte bis, è tutto dentro il governo.