La commissione europea non ha chiesto all' Italia di aumentare la pressione fiscale, ma ha chiesto di abbassare la tassazione sui redditi da lavoro e spostare la tassazione sulle prime case dei benestanti.
Pubblicato il 22/05/2017
Ultima modifica il 23/05/2017 alle ore 00:49
Emanuele BONINI
BRUXELLES
L’Italia deve ridurre il cuneo fiscale sul lavoro, e spostare il carico fiscale sui patrimoni.
In particolare farebbe bene a «reintrodurre» la tassa sulla prima casa degli italiani ad alta fascia di reddito.
E’ l’invito della Commissione europea nelle raccomandazioni specifiche per Paese ... ,
anticipato nell’edizione cartacea de La Stampa. E’ forse questa la vera novità di un pacchetto di misure che rinnova inviti già fatti più volte alle autorità nazionali, dalle quali ci si attende attuazione credibile delle riforme.
Nel 2018 la ripresa continuerà per il sesto anno consecutivo in Europa, ma tale ripresa resta «vulnerabile», avverte il commissario per gli Affari economici, Pierre Moscovici, convito di chiedere agli Stati membri tutti, Italia compresa, impegni per «un equilibrio adeguato ad assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche e raggiungere un orientamento fiscale che contribuisca a rafforzare, e non minare, la ripresa».
Le raccomandazioni
Politica di bilancio, mercato del lavoro, politiche strutturali, pubblica amministrazione: queste le aree di intervento per l’Italia. Più nello specifico si chiedono politiche più efficaci di governance economica, riduzione del debito, riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, lotta all’evasione fiscale, riforma fiscale. Chiesti interventi di riduzione dei crediti deteriorati per le banche e una migliore definizione del diritto fallimentare.
Ancora, sul fronte del mercato del lavoro vengono chieste politiche occupazionali, incentivi per la creazione di posti di lavoro e riduzione della povertà.
All’Italia si raccomanda inoltre più liberalizzazioni e maggiore concorrenza, la riforma della pubblica amministrazione e quella della giustizia civile. Tra le cose da fare, rendere possibile pagamenti e fatturazioni elettroniche.
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Conti, per quest’anno tutto a posto
L’Italia ha tenuto fede agli impegni di misure aggiuntive di correzione dei conti per lo 0,2% del Prodotto interno lordo, e questo pone il Paese in una situazione di sostenibilità. Per quest’anno, a meno di sorprese, il governo è a posto. La Commissione europea ritiene che le misure aggiuntive richieste per le politiche di bilancio per il 2017 siano state soddisfatte e quindi «per il momento non si rendono necessari ulteriori sforzi». Per ora. L’Italia resta quindi un sorvegliato speciale.
Ue: bene i conti dell’Italia, nessuna sanzione. Meglio reintrodurre la tassa sulla prima casa per i più ricchi