EuroBond Report 11/10/2002

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EuroBond Report 11/10/2002

Attenzione massima nel comparto del reddito fisso, verso le parole pronunciate ( e verso le aspettative di ripresa sussurrate ) nei loro discorsi ,dai governatori della Fed e della BCE Greenspan e Duisenberg.
Entrambi, ma con motivi e finalità sostanzialmente diverse hanno "sorpreso" i mercati finanziari con delle mosse di politica monetaria lontane dal "consensus" degli analisti e dalle aspettative della maggioranza degli operatori.
Greenspan con la sua decisione, decisamente a sorpresa, di tagliare di 50 bp il costo del denaro negli USA è andato oltre le nostre attese che vertevano su un taglio di 25 bp ed ha girato su un bias decisamente espansivo verso i consumi la politica monetaria attuata.
Con questa mossa ( che ha sancito un taglio complessivo dall"inizio della crisi del 4,75% sui Fed Funds ) di politica monetaria si è passati ufficialmente verso dei tassi reali negativi ( tassi nominali - tasso di inflazione ) .
Con un tasso di inflazione in area 1,5% e con dei tassi all'1,25% appare oramai evidente che le possibilità di intervento della Fed ( per evitare il più orribile dei mali per le economie capitalistiche, la deflazione ) si siano oramai ridotte a soli ulteriori 25 bp da utilizzare, se necessario entro il I° trimestre 2003 .
La Fed congiuntamente al governo Usa ( che tra l'altro, ora potrà contare su una maggiore unità di intenti con il Senato dopo le recenti elezioni svoltesi ) per evitare la sorte toccata all'economia Giapponese negli anni 90' , ha deciso di adottare una strategia estremamente violenta tramite l'utilizzo congiunto della leva monetaria e della leva fiscale.
I mercati obbligazionari americani hanno reagito alla decisione della Fed effettuando uno switch dalle scadenze brevi verso le scadenze della parte lunga della curva, provocando un appiattimento di quella curva dei tassi ( steepening ) che nella scorsa ottava denotava un irripidimento decisamente eccessivo.
La Bce ha a sua volta rivendicato, con la sua decisione di Politica Monetaria di non intervento ( tassi invariati al 3,25% ), la piena autonomia nei confronti della Fed.
Duisenberg nel consueto discorso, ha ribadito ancora una volta che l'obiettivo primario della Bce ( al contrario della Fed che insegue in primis l'obiettivo della ripresa economica ) è il contenimento dell'inflazione ed il monitoraggio della massa monetaria M3.
Tale decisione è apparsa ai più, ancora una volta, decisamente anacronistica soprattutto se rapportata allo stato di salute delle industrie europee.
A nostro avviso con tale scelta ci si è avviati verso un taglio, ormai scontato nei fatti, dei tassi nella prossima riunione della Bce.
Con tale spread sui tassi, a nostro avviso risulterà sempre più probabile un deciso spostamento ( lo ribadiamo cmq a termine ) dei capitali verso l'Europa.
Dalla decisione presa della Bce l'unico settore che ne potrebbe beneficiare, è il sempre più traballante settore delle Banche che con un taglio dei tassi avrebbero visto ancor più erosa la loro redditività basata sull'utilizzo della forbice stessa.
Anche sulle aspettative delle decisioni della BCE, nell'ottava si è avuto un Bund future sostanzialmente inavariato con un trading range in area 110-111,
Per ciò che concerne il settore dei corporate bond, l'ottava conclusa è risultata segnata dal ciclone che ha travolto le emissioni corporate italiane: lo scandalo Cirio.
Sul secondario si è registrato un buon denaro verso il settore auto ( con in buona evidenza le emissioni Gmac e Ford ) e la sostanziale tenuta dei settori TMT ( nonostante risultati trimestrali per nulla eccellenti di alcuni big ) ed industriali.
Sostanziale disaffezione degli investitori ( vista l'incertezza della ripresa ) verso i settori ciclici e ( complice, come detto il default Cirio ) verso il settore agroalimentare.
Sul settore auto sono risultate essere ben comprate ( restringimento della forchetta superiore alla figura ) le emissioni Ford e Gmac della parte media della curva.
Saremo ancora compratori, sulla debolezza, della Ford 6% 14/02/2005 e della Gmac 5,5% 06/06/2005.
Per chi avesse seguito il nostro consiglio di acquisto sulla Ford 6% in area 97 consigliamo di alleggerire la posizione in area 99 per switchare sulle scadenze del I° trimestre 2004.
Sui TMT manteniamo in portafoglio i titoli AT&T ( floater 2003 e TF 2006 in euro ), France Telecom e Deutsche Telekom.
Consigliamo di alleggerire le posizioni ( visti i bassi rendimenti oramai offerti ed il rally dei prezzi avvenuti negli ultimi mesi) su emittenti come KPN e Sonera.
Settore dei bond High Yeld ( speculative grade ) che se da un lato ha registrato una sostanziale tenuta del suo spread rispetto ai governativi ( circa 1000 bp ) dall'altro è stato travolto dallo scandalo del mancato rimborso del bond biennale Cirio.
Per tale bond, scaduto lo scorso 02/11 per un controvalore pari a 150 milioni di euro, è arrivata la dichiarazione di default nella giornata dello scorso 07/11 da parte del Trustee ( organo a rappresentanza degli obbligazionisti ).
Tralasciando il nostro giudizio sull'ovvio "teatrino" in atto sui maggiori organi di informazione in merito alla presunta inaffidabilità dell'intero settore dei Junk Bond italiani, la cosa che ci preme sottolineare è la scarsa tutela, ancora una volta, riservata ai piccoli risparmiatori da parte di chi emette e si trova a gestire questi prestiti obbligazionari.
Come è possibile che il collocatore di questa speciale categoria di prestiti sia lo stesso che emette un rating ( lo Shadow Rating ) sull'emittente? Appare chiaro che ciò equivalga a chiedere all'Oste se il suo vino sia buono..... Ebbene crediamo che il punto del problema sia racchiuso in queste poche righe.
Per far crescere l'intero settore delle emissioni corporate "sottili" italiane ( ma anche di quello europeo in genere, che ricordiamolo per la stessa classe di prodotti conta degli stessi problemi ) popolato proprio da tutte quelle medie aziende che risultano essere il fulcro della nostra economia, risulterà inevitabile far sì che il giudizio sull'affidabilità dell'emittente sia dato da un organo terzo rispetto alla merchant bank che stia curando l'emissione del prestito e che, per ovvi motivi, palesa un grave ed inevitabile conflitto di interesse in materia.
Ma questi strumenti - ed è questa la domanda che i risparmiatori si pongono - sono così palesemente da evitare ? A nostro avviso no, poiché essi se ben selezionati e se inseriti in portafoglio per la corretta percentuale possono essere un'interessante strumento di diversificazione e di extra performance rispetto ai titoli corporate ed ai titoli governativi a grosso flottante.
Questo genere di titoli non devono essere mai inseriti per quote superiori al 5% del portafoglio e non sono certamente adatti, in linea di massima - causa gli artificiosi spread applicati dal dealer sul denaro/lettera in media di 3 ( ! ) punti percentuali - a quegli investitori che vogliano effettuare un'attività di trading sugli stessi.
Essi, magari con l'ausilio di un serio professionista, devono essere inseriti in un portafoglio ( tenuto conto delle dinamiche dei tassi e del rischio emittente ) per garantire quell'extra rendimento e quella rendita da sempre ambita dal risparmiatore.
Rapporti come il Leverage, il Coverage ed Debito/Patrimonio ( che nel caso di Cirio risultava pari ad oltre il 200% ) devono essere sempre attentamente valutati prima di prendere una decisione di investimento in questo delicato, ma decisamente affascinante per chi vi opera con sapienza e giudizio, comparto del reddito fisso.
Ricordiamo che sempre causa "l'affaire" Cirio, la Barilla ( al suo debutto sull'EuroMercato ) si è vista costretta rimandare il suo sbarco nel settore causa le sfavorevoli condizioni presenti.
Settore dei Paesi Emergenti Area Euro sempre in buon denaro, con un restringimento degli spread di ¼ di figura rispetto al Bund nell'ottava conclusa.
Manteniamo inalterata l'esposizione valutaria.
 
L'analisi sui bonds più seguita nei siti web!

A proposito del finanziere (in Italia sono tutti grandi finanzieri...con i soldi altrui, quasi quasi fondo una holding anche io) Cragnotti: leggendo le cronache, ho la sensazione che le banche abbiano soprattutto approfittato della cosa (certamente molto irritate dal fatto che fino a 24 ore prima rassicurava sul rimborso) per sloggiarlo. In fondo, sono state trovate soluzioni rapide per casi ben superiori a 75 mln di euro.

Cosa ne pensi?
 
La posizione finanziaria della Cirio era traballante già da più di un anno, ma Cragnotti rassicurava le banche che presto ci sarebbero state delle operazioni tese ribilanciare la stessa.
Credo che le banche ( visto che queste operazioni, venivano costantemente rimandate - causa anche le condizioni dei mercati finanziari ) al momento opportuno abbiano, come da te detto, presentato il conto e non se la siano sentita di gettare - potenzialmente - altri 75 milioni di euro nella Cirio.
Sicuramente il fatto di essere state rassicurate fino a 24 ore prima non ha fatto altro che indispettirle ulteriormente........
Vista l'aria che tira, visti i fallimenti avuti ( WorldCom e SwissAir in testa ) e viste le esposizioni verso il Sud America della quasi totalità dei grandi gruppi bancari, anche nelle banche si respira un'aria estremamente tesa, e non si è più disposti a correre rischi inutili ed in situazioni oramai estremamente compromesse.
Siceramente penso che se i bilanci delle banche non fossero stati così appesantiti dal Sud America, non avrebbero esitato a correre in aiuto della Cirio.
 
Quindi rischio fallimento del gruppo meno concreto di ciò che appare nei media, ma soprattutto volontà di sloggiare una persona che, nel tempo, non ha mai provveduto a rimettere in sesto i conti della società?

E' la mia impressione.
 
Anche la mia.

Non sò quanto sia fondata la notizia, ma si mormora che le banche stiano contrattando la cessione della Cirio ( magari non in toto ) con Tanzi.
Logicamente ormai con questo management la cirio sul mercato dei capitali è un'azienda bruciata.
Nessuno, credo, sarebbe più disposto a sottoscrivere un bond Cirio.... e non credo che sia un problema di tassi.
 

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