Fare funzionare veramente uno Stato

Re: L'ESERCITO DELLA SALVEZZA

legasud ha scritto:
Oggi vi parlo della mia esperienza tanti anni fa quando c'era ancora la leva obbligatoria nell'esercito.


1.I professionali non sapevano cosa fare dalla mattina alla sera

2.C'erano dei sergenti che a dire analfabeti era un complimento

3.Andate a vedere l'ufficiale e sottufficiale al vettovagliamento
Un giorno facevo il capoposto all'ingresso della caserma; è entrato il maresciallo al vettovagliamento con l'autovettura. All'uscita la macchina toccava per terra.
Lo sapete perche? Perche stava portando via tutti i generi alimentari che utillizzava lui oppure li vendeva fuori.
Sempre nella stessa caserma di Verona (in precedenza ho fatto Salerno e Napoli) ho fatto il controllo cucina e sono stato da loro allontanato perche avevano capito che io volevo fare veramente l'ispezioni (verifica inventarialie rispetto a quello previsto nei libri contabili ed inoltre confronto con le tabelle ministeriali del vitto).
Perche quando veniva un generale si mangiava da Dio e quando non c'era si mangiava brodaglia?
Perche vendevano la carne fuori ai macellai questi due stronzi (mi ricordo il nome del tenente colonnello ancora un certo ferr.....o.

4.Sempre nella stessa caserma mi ricordo già a quel tempo c'era un maresciallo che faceva le paghe (tutte a mano); ogni tanto qua e la inseriva il nominativo di una persona non esistente e lui prendeva i soldi


L'Esercito cosi come è fatto adesso, salvo pochi corpi di carattere speciale non serve a niente, è un luogo privilegiato, una casta con un reddito, vitto e alloggio garantito, una banda di raccomandati e chi puo' frega a man bassa non curandosene nemmeno dell'evidenza.

in effetti il furto era una pratica comun tra i militari di carriera

poverini...
non c'era la guerra, non potevano uccidere e violentare
insomma non riuscivano a delinquere...

almeno il furto ... era proprio il minimo


la gente vuole l'esercito tutte le notti e tutti i giorni nelle baraccopoli a difendere gli abitanti della PATRIA
certo fa molto più chic andare ad invadere l'IRAQ, l'AFGANISTAN, difendere i Libanesi


Ma chi difende gli italiani???????
datemi una pistola
che mi difendo da sola

magari poi la uso contro un politicante

tanto sono talmente tanti
siamo secondi solo alla CINA
ma la cina ha milardi di abitanti
 
QUALCOSA STA CAMBIANDO

TRATTO DA WWW. REPUBBLICA.IT

PALERMO - Sorridono, alzano le dita in segno di vittoria, si abbracciano, si spellano le mani per applaudire poliziotti e magistrati che li hanno "liberati" da Provenzano e dai Lo Piccolo, da chi ha imposto loro per anni la "tassa" a Cosa nostra. È una Palermo irriconoscibile quella che riempie fin su al loggione quello stesso teatro Biondo che tre anni fa rimase deserto quando Confindustria e Anm organizzarono un convegno su mafia e racket.

Ci sono, questa volta tutti o quasi, i rappresentanti di industriali e commercianti, i volti noti dell'associazionismo, ma anche tante facce di gente qualunque, che ascolta, si guarda attorno, forse alla ricerca di un coraggio finora mancato. Una ragazza affida una disperata invocazione d'aiuto a un foglio che abbandona su una poltrona. "Sono la figlia di un imprenditore palermitano, sono venuta qui da sola speranzosa di trovare degli amici. Paghiamo tutti il pizzo e mio padre lo considera un costo fisso. È onesto, ha sempre camminato a testa alta pagando le tasse, ma ha paura di rimanere solo. Urlate, urlate per me che qualcosa può cambiare".

Chissà se la ragazza è ancora lì quando mille mani alzate a V salutano sulle note di "Ecco l'isola che non c'è" il battesimo dell'associazione antiracket "Libero futuro", 40 soci, la prima che si riesce a fondare a Palermo in sedici anni, dalla morte di Libero Grassi, l'imprenditore ucciso per aver detto no al pizzo nel silenzio degli industriali. Che ieri hanno voluto chiedere pubblicamente scusa alla vedova Pina Maisano Grassi con il loro nuovo leader, Ivan Lo Bello.

E adesso gli industriali chiedono persino l'iscrizione ad "Addiopizzo" l'associazione di giovani che una notte di tre anni fa tappezzarono Palermo con degli adesivi con su scritto "Un popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità". All'inizio erano sette, volevano solo aprire un pub e si chiesero che fare se qualcuno fosse venuto a chiedere "la tassa". Oggi la scelta dei figli ha finito con il trascinare i padri.

A Tano Grasso, presidente della Federazione antiracket, brillano gli occhi a ricordare la strada fatta negli ultimi 17 anni da quando, dal suo negozio di scarpe di Capo d'Orlando, si mise insieme ad altri commercianti per denunciare gli estorsori della cosca di Tortorici. Ai sottosegretari Ettore Rosato e Sandro Pajno, dice che "delle risposte di questo governo non siamo affatto soddisfatti, non ha mostrato alcun segno di discontinuità con il passato, non ha capito che noi siamo una risorsa".

Poi passa il testimone al presidente dell'associazione "Libero futuro". Enrico Colajanni è il figlio di Pompeo il "partigiano", è uno dei fondatori di Addiopizzo. Al decalogo del bravo mafioso di Salvatore Lo Piccolo risponde con il decalogo del bravo commerciante: "Caro collega, non intrattenere rapporti di alcun tipo con persone sospette, respingi subito ogni richiesta estorsiva, non pensare di trattare con i mafiosi e soprattutto non gestire da solo momenti e decisioni così delicate. L'associazione antiracket che abbiamo costruito serve per aiutarti affinché sia tu stesso a toglierti dagli impicci".

Tiene i piedi per terra Colajanni. "Oggi Palermo mi sembra grande, ma dovremo misurarci con le denunce che saremo in grado di produrre". Sullo schermo del Teatro scorre una frase di Goethe: "La paura bussò alla porta, il coraggio aprì, non c'era nessuno. Era il coraggio di un intero popolo".
 
leganord ha scritto:
E' inutile mandare quintalate di euro al sud; non arriva neanche un centesimo a chi ne ha veramente bisogno.

I soldi se li spartiscono i politici e la mafia (vedi servizi Gabanelli, tg1, tg2,ecc.ecc.)

Quando un comune come Napoli ha un miliardo di deficit, intere regioni in mano alla criminalità orgaizzata (Campania, Puglia, Calabria, Sicilia), spartizione dei voti per ottenere un lavoro e/o un incarico magari di affiliati mafiosi, sanità allo sfascio che dopo siamo noi che dobbiamo pagare, ma dove volete andare?????


1.NON CI DEVE ESSERE CRIMINALITA ORGANIZZATA

2.NON CI DEVE ESSERE CORRUZIONE MA DEVE ESSERCI UN APPROCCIO VOLTO ALLA TRASPARENZA

3.CI DEVE ESSERE UNA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI E NELLO STATO MA ANCHE NEI PROPRI MEZZI (NON ASPETTARE CHE ARRIVI SEMPRE L'AIUTO DA PARTE DI QUALCUNO ESTERNO).

3.DEVE ESISTERE UN MECCANISMO DI AUTOCONTROLLO DA PARTE DELLA POPOLAZIONE LOCALE (SE SPENDO POCO SE NE AVVANTAGGERA LA POPOLAZIONE LOCALE COSI COME AL CONTRARIO)

4.DEVE ESISTERE UN MECCANISMO DI SOLIDARIETA' SOCIALE DI TIPO FEDERATIVO CON VERIFICA SUL POSTO DELL'EFFETTIVO RISULTATO DEGLI INVESTIMENTI EFFETTUATI.

non continuiamo a menarcelo con sta storia

i voti al Sud, i poveri "disgraziati" (tra virgolette), sanno ben a chi darli, mica é un caso..si svegliano ora?..

quando con una finanziaria si sanano contributi mai versati dagli agricoli (e legittimando il lavoro nero, ma come non era prioritario nella politica di Visco, combattere l'evasione fiscale???? a certo il Sud viene condonato e l'evasione perfettamente legittimata, quando non avvallata istituzionalmente la truffa...... ) ..e pure risalendo ad anni addietro e pure a favore di chi mai ha mai piegato la schiena per raccogliere un solo pomodoro.... tutti con mirabili sussidi o da pensioni o da disocuppazione od indennità da gravidanza alle mai state incinte o per chi mai potrà provare di aver raccolto un solo cetriolo o seminato patatine

ma fateci il piacere LEGA SUD

volete cambiare?

bene cambiate voto

ciascuno ha il governo che si merita o gli fa far quattrini

sulle spalle dei contribuenti

onesti e fessi
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto