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La mossa di ieri dunque non ha spaventato Wall Street, che infatti ha chiuso in positivo con il Dow Jones a +0,81% e l'S&P500 a +0,66. Tra l'altro il tasso di sconto non è il più importante per il finanziamento delle banche; conta di più quello sui Fed funds che è stato lasciato invariato tra zero e 0,25%, ossia il minimo di sempre.
Un po' peggio l'ha presa l'Asia, con Tokyo - che però era reduce da buoni rialzi - che ha perso il 2%. L'Europa, come si diceva, sulla scia delle chiusure in Oriente ha aperto in netto calo (Piazza Affari di oltre l'1%), ma ha mostrato subito una tendenza al recupero e dopo poco più di un'ora gli indici viaggiano appena sotto la pari, tranne Londra che è passata di poco in attivo.
Piazza Affari ha più che dimezzato la perdita iniziale e scende dello 0,4% circa. Un po' peggio delle altre, ma essenzialmente per il maggior peso sul listino milanese dei titoli bancari, che stanno scendendo dappertutto. Nessun particolare "strappo" tra le blue chip. Le migliori sono al momento Unipol (+2%) e Fiat (oltre l'1,5), in testa alle peggiori ci sono i due cementieri Buzzi e Italcementi
Un po' peggio l'ha presa l'Asia, con Tokyo - che però era reduce da buoni rialzi - che ha perso il 2%. L'Europa, come si diceva, sulla scia delle chiusure in Oriente ha aperto in netto calo (Piazza Affari di oltre l'1%), ma ha mostrato subito una tendenza al recupero e dopo poco più di un'ora gli indici viaggiano appena sotto la pari, tranne Londra che è passata di poco in attivo.
Piazza Affari ha più che dimezzato la perdita iniziale e scende dello 0,4% circa. Un po' peggio delle altre, ma essenzialmente per il maggior peso sul listino milanese dei titoli bancari, che stanno scendendo dappertutto. Nessun particolare "strappo" tra le blue chip. Le migliori sono al momento Unipol (+2%) e Fiat (oltre l'1,5), in testa alle peggiori ci sono i due cementieri Buzzi e Italcementi