Ideona: rottamiamo.
Pubblicato da Debora Billi alle 12:46 in Current Affairs
E' da un po' di tempo che penso che i membri di questo governo siano rimasti agli anni '50, per il linguaggio che utilizzano.
"Ammodernare" il Paese è una frase che sento spesso, viene da pensare alla zia che "ammoderna" il tinello. Nessuno ha detto loro che dai giovini ye-ye in poi si usa "modernizzare".
E così è per i provvedimenti che dovrebbero alleggerire la crisi economica. Confesso persino una sorta di nostalgia per la creatività di Tremonti, che voleva vendere le spiagge e affittare le isole: almeno ci metteva del suo. Invece, la montagna che topolino ha partorito? La
rottamazione. Geniale.
Copiata già a suo tempo dai francesi, a cui va la paternità di quella che ai tempi delle vaporiere era anche una buona idea, la rottamazione delle auto si configura oggi come un raschiare il fondo di un barile già lavato. Incoraggiare all'acquisto di ulteriori automobili è demenziale: ma fortunatamente, gli italiani non ci pensano per niente. Sento parecchie persone che
si disfano definitivamente della seconda auto: in città le assicurazioni costano tra i 1000 e i 1500 euro l'anno. Per non parlare delle multe, che dall'abolizione dell'ICI sono lievitate e costituiscono ormai un costo fisso.
Inoltre, l'acquisto di auto nuove è stato negli anni passati ampiamente sostenuto dai
finanziamenti rateali: oggi improponibili, sia da parte delle banche paralizzate che da quella del consumatore ormai terrorizzato all'idea di indebitarsi ulteriormente.
Un incentivo per le trasformazioni a
GPL, metano o addirittura elettriche sarebbe almeno stato una novità; ma la zia nel tinello non arriva a tanto. Non arriva neppure a cambiarsi
gli elettrodomestici, d'altronde. Già l'ha fatto un paio di anni fa, e fortunatamente in questo Paese avere tre lavatrici non è ancora uno status symbol.
Un risultato però è stato ottenuto: cieca come sempre, la Borsa premia le dichiarazioni altisonanti ed ecco che
i titoli Fiat ed Indesit balzano in avanti. Magari è già sufficiente per gli scopi, chissà.
Nel frattempo, gli
addetti al turismo giustamente
si incavolano: "Non siamo anche noi un'industria? Perché aiutare sempre i soliti?". Esagerati. Il turismo, poi! Quando tutti sanno che questo Paese si fonda solo sulla produzione di automobili e lavatrici: qui ci si è ammodernati così...
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