Fiscal cliff e' dentro di voi (1 Viewer)

trepalle

Nuovo forumer
ricordati due cose.

la prima l'ha detta lui. il popolo italiano e' ingovernabile
la seconda e' quello che penso io. il paese e' molto piu' democratico dei suo rappresentanti

io sono solo preoccupato che tutto questo sia premeditato e che abbia uno scopo... e se così fosse di certo non sarà di nostro gradimento..
notte a tutti...
 

unlui

Cymbius !
voglio un'autista cosi' pure io alla faccia del becchino di monti e della ministro che ha dichiarato di non saper fare il ministro :-o

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=C3lWwBslWqg&feature=list_other&playnext=1&list=AL94UKMTqg-9B8FJv2b_6uX8Zq4kAfCuat]Sting - Desert Rose - YouTube[/ame]
 

unlui

Cymbius !
io sono solo preoccupato che tutto questo sia premeditato e che abbia uno scopo... e se così fosse di certo non sarà di nostro gradimento..
notte a tutti...
ovvio che e' premeditato ovvio :up: ma la forza della ragione non la controlli :up:

puoi usare la forza ma attento se versi sangue aspettati l'irreparabile e tu che hai creato il casino te ne andrai in esilio come tutti nella storia.
 

unlui

Cymbius !
amo questo brano . sigaretta e nanna:rolleyes:

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=KAzV2PxbzvA&feature=BFa&list=AL94UKMTqg-9B8FJv2b_6uX8Zq4kAfCuat]Sting - Shape of My Heart - YouTube[/ame]
 

Val

Torniamo alla LIRA

Non conosco la realtà di Taranto. L'hi vista solo in foto e filmati, ho però notato case nuove nei pressi dello stabilimento.

Conosco la realtà di Lecco.
Il ferro
Sulle rive dei tre torrenti che
fiumicella3.jpg
attraversano Lecco, specialmente sulle rive del Gerenzone, più ripido e vicino alla Valsassina, sorsero le lavorazione del ferro greggio, proveniente dai forni di Pagnona, Premana e Cortenova in Valsassina. Lecco divenne nei secoli la più importante città del ferro del Ducato di Milano e poi della Lombardia. La ferrarezza, l'arte di lavorare il ferro, fu favorita dalla presenza di corsi d'acqua per il movimento di mantici e di magli. Lungo la vallata del Gerenzone, il torrente che attraversa la città, sorsero centinaia di fucine, opifici, stabilimentelli. Dal corso principale venivano deviati canali e rivoli che muovevano le ruote. Il più importante era la Fiumicella che esisteva già nel Duecento e correva da San Giovanni sino al borgo. Grande attenzione fu sempre prestata alle sue acque tanto che alcun
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e norme degli statuti locali del 1300 si preoccupavano della dispersione di questa preziosa fonte di energia. "Tutti i mugnai presenti e futuri e tutti coloro che hanno sede e diritto di molare e di arrotare sul Fiumicella, sono tenuti a dover tenere il Fiumicella nel suo letto cosicchè l'acqua non scorra per via o nei campi. Se non faranno questo paghino ogni volta 5 soldi di terzoli per ogni mugnaio o avente diritto di mola e di arrotino dal cui serbatoio sia uscit la detta acqua". Nel 1668 risultarono operanti in Lecco: 84 tiraferro, 24 filere, 19 batador de ferro, 4 raspador de ferro, 2 brustolotti, 3 sbavarotti , 1 spadaro. Si sviluppò soprattutto la produzione di chiodetti (stacchette). Un operaio, lavorando tut
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to il giorno, ne fabbricava circa 5.000. Il Sig.Giuseppe Badoni, approfittando della forza della Fiumicella, costruì a Castello sopra Lecco, uno stabilimento nel quale con sette macchine servite da sette operai otteneva una produzione giornaliera di 200.000 chiodetti. Lo stesso Badoni introdusse la prima fonderia. Tra il 1872 ed il 1873, nel rione di Malavedo sopra Lecco, si trasferisce da Dongo la famiglia di Enrico Falck, figlio di Giorgio che a Dongo aveva costituito un’impresa industriale.La famiglia costituisce insieme con un’altra, “i Redaelli”, un laminatoio. Purtroppo Enrico muore precocemente e le redini vengono prese dalla madre Irene Rubini Falck. Il figlio Giorgio Enrico, dopo aver frequentato il Politecnico di Zurigo ed aver acquisito pratica nelle ferriere della Ruhr, assume il compito di dirigere la fabbrica di un nuovo stabilimento a Gardone Valtrompia costruito dai soci “Re
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daelli”. Nel 1893 viene nominato procuratore generale del laminatoio di Malavedo dove, per la prima volta in Italia, viene laminata la vergella di acciaio dolce. Grazie alla particolare capacità ed alla politica commerciale attuata, la produzione passa in pochi anni (1894-1896) da 50 a 70 tonnellate giornaliere. Considerato lo spazio esiguo che il territorio di Malavedo offre, nonché gli inutili tentativi di confederarsi con le altre iniziative sorte nella vallata, Giorgio acquista all’asta la Ferriera di Rogoredo. Grazie alla sua ostinazione nasce la FALCK, uno dei maggiori complessi industriali italiani. Nel 1896 nasce a Lecco la Ferriera del Caleotto, un’iniziativa consorziale tra le trafilerie del territorio e della Valsassina, che ben presto si doterà di due forni Martin-Siemens per la produzione di lingotti d’acciaio laminati e trasformati in vergella. In seguito sorgerà il laminatoio dell’Arlenico.


Queste 2 fabbriche sorgevano nei campi, oggi sono circondate da case e gli abitanti si lamentavano - perchè oggi sono praticamente chiuse - degli odori e del rumore generato dagli impianti.

Immagino che lo stesso - moltiplicato per 100 - sia accaduto a Taranto.
 

unlui

Cymbius !
Non conosco la realtà di Taranto. L'hi vista solo in foto e filmati, ho però notato case nuove nei pressi dello stabilimento.

Conosco la realtà di Lecco.
Il ferro
Sulle rive dei tre torrenti che
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attraversano Lecco, specialmente sulle rive del Gerenzone, più ripido e vicino alla Valsassina, sorsero le lavorazione del ferro greggio, proveniente dai forni di Pagnona, Premana e Cortenova in Valsassina. Lecco divenne nei secoli la più importante città del ferro del Ducato di Milano e poi della Lombardia. La ferrarezza, l'arte di lavorare il ferro, fu favorita dalla presenza di corsi d'acqua per il movimento di mantici e di magli. Lungo la vallata del Gerenzone, il torrente che attraversa la città, sorsero centinaia di fucine, opifici, stabilimentelli. Dal corso principale venivano deviati canali e rivoli che muovevano le ruote. Il più importante era la Fiumicella che esisteva già nel Duecento e correva da San Giovanni sino al borgo. Grande attenzione fu sempre prestata alle sue acque tanto che alcun
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e norme degli statuti locali del 1300 si preoccupavano della dispersione di questa preziosa fonte di energia. "Tutti i mugnai presenti e futuri e tutti coloro che hanno sede e diritto di molare e di arrotare sul Fiumicella, sono tenuti a dover tenere il Fiumicella nel suo letto cosicchè l'acqua non scorra per via o nei campi. Se non faranno questo paghino ogni volta 5 soldi di terzoli per ogni mugnaio o avente diritto di mola e di arrotino dal cui serbatoio sia uscit la detta acqua". Nel 1668 risultarono operanti in Lecco: 84 tiraferro, 24 filere, 19 batador de ferro, 4 raspador de ferro, 2 brustolotti, 3 sbavarotti , 1 spadaro. Si sviluppò soprattutto la produzione di chiodetti (stacchette). Un operaio, lavorando tut
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to il giorno, ne fabbricava circa 5.000. Il Sig.Giuseppe Badoni, approfittando della forza della Fiumicella, costruì a Castello sopra Lecco, uno stabilimento nel quale con sette macchine servite da sette operai otteneva una produzione giornaliera di 200.000 chiodetti. Lo stesso Badoni introdusse la prima fonderia. Tra il 1872 ed il 1873, nel rione di Malavedo sopra Lecco, si trasferisce da Dongo la famiglia di Enrico Falck, figlio di Giorgio che a Dongo aveva costituito un’impresa industriale.La famiglia costituisce insieme con un’altra, “i Redaelli”, un laminatoio. Purtroppo Enrico muore precocemente e le redini vengono prese dalla madre Irene Rubini Falck. Il figlio Giorgio Enrico, dopo aver frequentato il Politecnico di Zurigo ed aver acquisito pratica nelle ferriere della Ruhr, assume il compito di dirigere la fabbrica di un nuovo stabilimento a Gardone Valtrompia costruito dai soci “Re
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daelli”. Nel 1893 viene nominato procuratore generale del laminatoio di Malavedo dove, per la prima volta in Italia, viene laminata la vergella di acciaio dolce. Grazie alla particolare capacità ed alla politica commerciale attuata, la produzione passa in pochi anni (1894-1896) da 50 a 70 tonnellate giornaliere. Considerato lo spazio esiguo che il territorio di Malavedo offre, nonché gli inutili tentativi di confederarsi con le altre iniziative sorte nella vallata, Giorgio acquista all’asta la Ferriera di Rogoredo. Grazie alla sua ostinazione nasce la FALCK, uno dei maggiori complessi industriali italiani. Nel 1896 nasce a Lecco la Ferriera del Caleotto, un’iniziativa consorziale tra le trafilerie del territorio e della Valsassina, che ben presto si doterà di due forni Martin-Siemens per la produzione di lingotti d’acciaio laminati e trasformati in vergella. In seguito sorgerà il laminatoio dell’Arlenico.


Queste 2 fabbriche sorgevano nei campi, oggi sono circondate da case e gli abitanti si lamentavano - perchè oggi sono praticamente chiuse - degli odori e del rumore generato dagli impianti.

Immagino che lo stesso - moltiplicato per 100 - sia accaduto a Taranto.
l'ilva non e' solo taranto. ilva e' genova venezia piombino. e' l'acciao.

non esiste in europa un impinato cosi' grande con tale tecnologia come quello ilva taranto.:up: c'e' un impianto ma di minor dimensione ma con la stessa tecnologia , mi pare nei pressi di berlino. ripeto ma non di questa capacita' produttiva. dietro a questo c'e' il bocconiano leccaculo della culona.

non esiste chiudere l'ilva se lo fanno succede un bordello :up:. non a caso i bocconiani hanno riunito subito i tavoli, devono vedere come imbrogliare il garbuglio. ma non credo che alla fine ilva chiuda
 
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unlui

Cymbius !
val questa e' lucchini a lovere.

una coccinella rispetto a ilva.

qui ho rinunciato di seguire comunque. all'ingresso hai il tabellone lumino con gli infortuni della giornata

https://www.google.it/search?q=lucc...Ld4QTxpoGYAg&ved=0CAcQ_AUoAA&biw=1317&bih=649

affascinante azienda comunque. l'ultima volta che sono andato sono uscito con 3 gomme bucate dai trucioli , zio di quel porco 3

in quelle ruote c'e' qualcosa di nostro comunque. hanno sistemato lucchini a lovere, sistemeranno ilva a taranto per forza di cose.
 
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