Val
Torniamo alla LIRA
A Norcia siamo lì lì.....cose da pazzi.
Norcia, il terremoto. Poi le sottoscrizioni di solidarietà, la gente che offre denaro via sms o altrimenti.
Corriere della Sera e La7 una delle cordate che raccolgono.
E il ricavato di questa grande colletta, una delle tante, diventa un Centro, un tetto, un edificio.
Legno e cemento. Cemento, non molto, alla base, alla piattaforma. E poi strutture in legno.
Progetto e realizzazione rigorosamente anti sismici.
E nessuno contesta il fatto: il Centro è praticamente l’unica cosa anti sismica al 100 per cento che oggi c’è a Norcia. Costruito con i soldi dei privati.
E subito utilizzato dal pubblico.
Nel Centro gli uffici delle pubbliche organizzazioni e istituzioni, il Comune, il Coordinamento operativo anti sisma.
E anche il pubblico inteso come la gente. La gente in carne o ossa di Norcia. Ci vanno a fare tante cose nel Centro, è diventata la loro piazza civile.
Ma c’è una ma…C’è un’indagine della Magistratura.
A rigor di logica e secondo plausibile ricostruzione dei fatti, indagine partita da segnalazione della Sopraintendenza a tutela dell’ambiente e paesaggio.
La segnalazione sostiene e documenta come il Centro edificato sia sorto in zona non edificabile per ragioni paesaggistiche
(anche dopo il terremoto, il sisma non ha cambiato la mappa delle tutele per forza di cose?).
E, soprattutto e grave manchevolezza, il Centro non è provvisorio.
Non è provvisorio perché, peggio per lui, ha delle fondamenta. Piccole, leggere eppur salde.
Ma comunque delle fondamenta. E questo lo rende non provvisorio. Magari smontabile un domani.
Ma provvisorio no. Provvisorie sono le tende, le tenso-strutture, i capannoni di plastica.
Il Centro poli valente di Norcia no, non è provvisorio. Tende e affini sono a regola, il resto no.
E quindi, a norma e a filo di legge, parte l’indagine sulle irregolarità.
Indagine di cui la Procura competente rivendica la correttezza e l’opportunità.
E sia, la giustizia, come l’amore, ha le sue leggi che la ragione non comprende…
E sia l’indagine. Ma perché il sequestro preventivo, i sigilli, la chiusura del Centro?
Perché il Centro, l’edificio anti sisma andava per così dire arrestato?
Arrestato quanto lo si può con una cosa, mettergli i sigilli è arrestarlo.
Perché gli arresti all’indagato?
Poteva fuggire il Centro Norcia anti sisma?
Poteva inquinare le prove restando aperto?
Poteva reiterare il reato e costruirsi di nuovo?
Sono le tre fattispecie di legge che consentono, giustificano e consigliano la misura, come si dice, di custodia cautelare. davvero a Norcia c’era una delle tre?
Se indagine su irregolarità edilizia deve esserci, in cosa il fatto che il Centro restasse aperto e utilizzato ostacolava o turbava l’indagine?
Non è dato sapere e non lo spiega certo la presa di posizione ufficiale della Procura
che lamenta sbagliate e folli minacce agli inquirenti stessi ma che per il resto fermamente vagola sul ruolo di “capro espiatorio” assegnato alla Magistratura.
Assegnato da chi? Capro espiatorio di che? Insomma, un po’ buttare la palla in tribuna gridando di aver subito fallo.
Uno pensa: si fa un tetto, un Centro, un edificio anti sismico dove c’è stato il terremoto. Bene.
Lo si fa con i soldi dei privati. Bene.
Il Centro è adibito a vari usi pubblici. Benissimo.
Il Centro non è provvisorio. Meglio.
Ma non sorge in area edificabile. Peccato, ma c’è stato il terremoto,
buon senso vuole vincolo paesaggio passi ora in seconda fila.
Magistratura deve indagare lo stesso. Giusto.
Indagando sequestra e arresta il Centro pubblico e anti sisma, lo chiude.
Una conclude: Norcia da pazzi.
Norcia, il terremoto. Poi le sottoscrizioni di solidarietà, la gente che offre denaro via sms o altrimenti.
Corriere della Sera e La7 una delle cordate che raccolgono.
E il ricavato di questa grande colletta, una delle tante, diventa un Centro, un tetto, un edificio.
Legno e cemento. Cemento, non molto, alla base, alla piattaforma. E poi strutture in legno.
Progetto e realizzazione rigorosamente anti sismici.
E nessuno contesta il fatto: il Centro è praticamente l’unica cosa anti sismica al 100 per cento che oggi c’è a Norcia. Costruito con i soldi dei privati.
E subito utilizzato dal pubblico.
Nel Centro gli uffici delle pubbliche organizzazioni e istituzioni, il Comune, il Coordinamento operativo anti sisma.
E anche il pubblico inteso come la gente. La gente in carne o ossa di Norcia. Ci vanno a fare tante cose nel Centro, è diventata la loro piazza civile.
Ma c’è una ma…C’è un’indagine della Magistratura.
A rigor di logica e secondo plausibile ricostruzione dei fatti, indagine partita da segnalazione della Sopraintendenza a tutela dell’ambiente e paesaggio.
La segnalazione sostiene e documenta come il Centro edificato sia sorto in zona non edificabile per ragioni paesaggistiche
(anche dopo il terremoto, il sisma non ha cambiato la mappa delle tutele per forza di cose?).
E, soprattutto e grave manchevolezza, il Centro non è provvisorio.
Non è provvisorio perché, peggio per lui, ha delle fondamenta. Piccole, leggere eppur salde.
Ma comunque delle fondamenta. E questo lo rende non provvisorio. Magari smontabile un domani.
Ma provvisorio no. Provvisorie sono le tende, le tenso-strutture, i capannoni di plastica.
Il Centro poli valente di Norcia no, non è provvisorio. Tende e affini sono a regola, il resto no.
E quindi, a norma e a filo di legge, parte l’indagine sulle irregolarità.
Indagine di cui la Procura competente rivendica la correttezza e l’opportunità.
E sia, la giustizia, come l’amore, ha le sue leggi che la ragione non comprende…
E sia l’indagine. Ma perché il sequestro preventivo, i sigilli, la chiusura del Centro?
Perché il Centro, l’edificio anti sisma andava per così dire arrestato?
Arrestato quanto lo si può con una cosa, mettergli i sigilli è arrestarlo.
Perché gli arresti all’indagato?
Poteva fuggire il Centro Norcia anti sisma?
Poteva inquinare le prove restando aperto?
Poteva reiterare il reato e costruirsi di nuovo?
Sono le tre fattispecie di legge che consentono, giustificano e consigliano la misura, come si dice, di custodia cautelare. davvero a Norcia c’era una delle tre?
Se indagine su irregolarità edilizia deve esserci, in cosa il fatto che il Centro restasse aperto e utilizzato ostacolava o turbava l’indagine?
Non è dato sapere e non lo spiega certo la presa di posizione ufficiale della Procura
che lamenta sbagliate e folli minacce agli inquirenti stessi ma che per il resto fermamente vagola sul ruolo di “capro espiatorio” assegnato alla Magistratura.
Assegnato da chi? Capro espiatorio di che? Insomma, un po’ buttare la palla in tribuna gridando di aver subito fallo.
Uno pensa: si fa un tetto, un Centro, un edificio anti sismico dove c’è stato il terremoto. Bene.
Lo si fa con i soldi dei privati. Bene.
Il Centro è adibito a vari usi pubblici. Benissimo.
Il Centro non è provvisorio. Meglio.
Ma non sorge in area edificabile. Peccato, ma c’è stato il terremoto,
buon senso vuole vincolo paesaggio passi ora in seconda fila.
Magistratura deve indagare lo stesso. Giusto.
Indagando sequestra e arresta il Centro pubblico e anti sisma, lo chiude.
Una conclude: Norcia da pazzi.