Gann (2 lettori)

tontolina

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Swing graphs

Tecniche alternative (22/07/2006 - 16:40)

Questo, come sanno tutti, è un sito di analisi tecnica; non tutti sanno, invece, che originariamente esso dedicava grande spazio a tecniche di intelligenza artificiale che, qualche anno fa, sembravano essere in grado di strappare ai mercati finanziari i suoi segreti: sistemi esperti, reti neurali, sistemi fuzzy, algoritmi genetici, ecc.
La realtà, come spesso accade, ha ridimensionato notevolmente le attese, mettendo in mostra i limiti dell’intelligenza artificiale nel settore del trading: i benefici non valevano gli sforzi e nullo o scarso valore aggiunto veniva dato all’analisi dei mercati.
Per quanto ne so, quegli studi sono stati universalmente abbandonati o, se qualche trader ne ha tratto profitto, si sta tenendo evidentemente ben stretti i suoi segreti.
Nonostante la delusione per i risultati dell’intelligenza artificiale, non ho mai smesso di strizzare l’occhio a tecniche alternative.
Spesso si è trattato di ricerca pura, a volte ho ottenuto qualche risultato interessante, mai ho avuto l’impressione di aver lavorato a vuoto.
Occasionalmente ho avuto l’opportunità di accennare a qualcuna di queste ricerche, senza però mettere a disposizione i mezzi per una verifica diretta. Lo faccio adesso.
Ho pianificato la graduale messa on line degli strumenti dei quali personalmente mi avvalgo in parallelo con l’analisi tecnica. Chiarisco subito che non si tratta di strumenti miracolosi; si tratta invece, come tante altre cose, di strumenti che, in un modo o nell’altro, presentano una loro utilità: così, almeno, credo e spero.
Parlo di strumenti per analisi tecniche alternative (point & figure, swing, cicli), di strumenti per forme di trading alternativo (spreads), di strumenti statistici per l’analisi delle serie finanziarie finalizzate all’individuazione del trend ed all’eliminazione del “rumore” dalle quotazioni.
Inizio con un software per l’analisi Point & Figure sia su titoli ed indici che su quotazioni orarie dell’S&Pmib. Non sono riuscito a trovare nulla di simile in altri siti; è probabile che le mie ricerche in tal senso non siano state complete ma, se ci sono dei siti che trattano il metodo Point & Figure, certamente essi sono davvero pochi.
Appena possibile provvederò a dare qualche spiegazione su questa tecnica di rappresentazione grafica, a beneficio di chi non la conosce.
Per il futuro, farò l’inverso: prima darò le necessarie spiegazioni e poi metterò on line il software pertinente.
Nella parte centrale della Home Page di questo sito ho inserito la sezione “Tecniche alternative”.
Per dare ordine ai contenuti (in questo momento abbastanza confusi), gli item della sezione “Segnali operativi giornalieri” sono stati ricondotti alle appropriate sezioni della colonna di sinistra del sito, rivista per l’occasione; temporaneamente sono stati contrassegnati per una pronta individuazione, in attesa che l’attuale colonna centrale subisca radicali trasformazioni.
Spero di riuscire ad interessarvi.

Natale Lanza
http://www.borsanalisi.com/news/28.html
 

tontolina

Forumer storico
Point & figure charts - 1 (24/07/2006 - 13:11)

I grafici Point & Figure sono concettualmente molto semplici. Consistono in una successione di colonne di lettere “x” alternate a colonne di lettere “o”. L’altezza di queste colonne, come vedremo, è variabile. Non si tiene conto del fattore tempo, ma solo dei prezzi.
Ogni “x” ed ogni “o” rappresentano un box, cioè un valore arbitrario predefinito che bisogna raggiungere, nella variazione dei prezzi, per disegnare uno di questi simboli.
Premesso che le “x” rappresentano variazioni rialziste e le “o” variazioni ribassiste, supponiamo di attribuire al box il valore di 50 punti.
Questo significa che, ad ogni 50 punti di rialzo, alla colonna delle “x” andrà aggiunto, procedendo verso l’alto, un ulteriore simbolo.
Viceversa, in caso di ribasso, si procederà aggiungendo un simbolo ogni 50 punti alla colonna delle “o”, procedendo all’ingiù.
Quand’è che si smette di aggiungere simboli ad una colonna, passando alla colonna successiva? Semplicemente quando si ritiene che il mercato abbia invertito il suo trend: e qui soccorre il concetto di “box reversal” al quale, pure, bisogna attribuire un valore a scelta (solitamente 3).
Supponendo appunto di agire con un 3-box reversal di 50 punti per box, si comincia dall’inizio della serie delle quotazioni. Quando vengono raggiunti 150 (3 x 50) punti di rialzo o di ribasso, si disegna rispettivamente una colonna di 3 “x” oppure di 3 “0”. Ogni ulteriori 50 punti (le frazioni non contano) nella stessa direzione, si continua ad aggiungere una “x” (in alto nella colonna) oppure una “o” (in basso nella colonna).
Per passare alla colonna successiva, bisogna aspettare che si completino 150 punti in direzione opposta alla precedente. Va da sé che ci sono giornate in cui non si aggiunge nulla; se infatti, ad esempio, è in corso una colonna rialzista di “x” ma si succedono giornate negative le cui variazioni assolute non raggiungono i 150 punti, non si può continuare ad aggiungere “x” ma, nel contempo, non si può iniziare a tracciare una colonna di “o”.
Quando si passa da una colonna all’altra, bisogna sempre scalare di un box.
Quindi, se si passa da una colonna di “x” ad una colonna di “o”, si cominciano a disegnare le “o” iniziando in corrispondenza della seconda “x” a partire dall’alto.
Viceversa, se si passa da una colonna di “o” ad una colonna di “x”, si cominciano a disegnare le “x” iniziando in corrispondenza della seconda “o” a partire dal basso.
Vedremo la prossima volta come vanno usati operativamente i grafici Point & Figure.

Nel software di BorsAnalisi, il valore del box viene stabilito automaticamente dal programma, per far sì che il grafico completo non oltrepassi i margini dello spazio disponibile. L’utente, invece, può scegliere il valore del box reversal: da 2 a 5 per i grafici giornalieri, da 1 a 5 per il grafico orario sull’S&Pmib.
Poiché, man mano che si aggiungono valori nuovi, vengono scartati i più vecchi, può succedere che la variazione della serie di quotazioni (diversa di volta in volta in cima ed in coda) modifichi la struttura complessiva del grafico.

http://www.borsanalisi.com/news/30.html
 

tontolina

Forumer storico
Point & figure charts - 2 (25/07/2006 - 12:32)


operpef.GIF


Le segnalazioni operative dei Point & Figure charts sono simili a quelle dei grafici normali (linee, barre o candele). Anch’esse, infatti, sono basate sulla violazione di supporti e resistenze e sulla perforazione di trendlines.
I supporti e le resistenze sono sempre definiti dalla penultima colonna dello stesso segno dell’ultima.
Ciò significa che, se l’ultima colonna è costituita da “x”, il segnale di acquisto viene generato al superamento di un box del massimo della precedente colonna di “x”.
Il segnale di vendita, invece, viene generato quando la colonna di “o” scende di un box rispetto al minimo della precedente colonna di “o” (colonne verde scuro del grafico riportato sopra).
Le trendlines possono essere tracciate anzitutto in maniera tradizionale, come tangenti ai punti di svolta al rialzo od al ribasso (un esempio è dato dalla linea rossa).
C’è anche la possibilità di tracciare trendlines inclinate di 45 gradi se rialziste o di 135 gradi se ribassiste. In sostanza, queste trendlines sono tangenti a due simboli successivi: “o” ed “x” se rialziste, “x” ed “o” se ribassiste (linee celesti).
Un ultimo tipo di operatività è basata sull’inversione di trend, cioè sul passaggio da una colonna di “x” ad una colonna di “o” e viceversa. E’ evidente che la segnalazione di questa inversione è tanto più tempestiva, ma anche meno consolidata, quanto più basso è il numero del box-reversal.
http://www.borsanalisi.com/news/33.html
 

tontolina

Forumer storico
Swing graphs (27/07/2006 - 19:20)

I grafici swing furono sviluppati da Gann.


Lasciamo perdere le implicazioni esoteriche e vediamo, in pratica, come sono costruiti e come possono essere usati.
Per il rialzo, viene tracciata una linea da un minimo relativo fino al massimo corrente purché sia stato fatto almeno un certo numero (normalmente 3) di massimi successivi.
Per il ribasso, viene tracciata una linea da un massimo relativo fino al minimo corrente purché sia stato fatto almeno un certo numero (normalmente 3) di minimi successivi.
Le barre intermedie che non realizzano un nuovo massimo (nel primo caso) o un nuovo minimo (nel secondo caso) vengono ignorate.
La metodologia ricorda, in un certo senso, il 3-box reversal dei grafici P&F: non si traccia nulla se, prima, non avviene un movimento consolidato; ovviamente, qui si parla di nuovo massimo o minimo, a prescindere dall’entità, mentre nel P&F il box deve avere una certa ampiezza predefinita. Inoltre, i grafici swing vengono disegnati in un sistema di assi coordinati la cui ascissa esprime il tempo, assente nei grafici P&F.
Il vantaggio principale dei grafici swing è che essi tracciano l’andamento del mercato attraverso un serie successiva di spezzate che eliminano il “rumore” tipico dei grafici puri.
Se questo vantaggio è reale, non mi sembra affatto proficuo l’utilizzo operativo dei swing charts nella forma base: long quando viene superato un precedente swing rialzista (precedente top), short quando viene violato un precedente swing ribassista (precedente bottom). Forse è meglio, allora, andare long non appena si passa da una spezzata ribassista ad una rialzista e short non appena si passa da una spezzata rialzista ad una ribassista.

Comunque, se il sistema interessa, ognuno faccia le proprie sperimentazioni. Un software per il tracciamento dei grafici swing è adesso disponibile nella sezione delle “tecniche alternative”.

http://www.borsanalisi.com/news/36.html
 

tontolina

Forumer storico
Trend e canali - 1 (30/07/2006 - 13:37)

Proseguendo nell’attività di ricerca di tecniche alternative all’analisi tecnica tradizionale, facciamo adesso un tuffo nella statistica. Niente panico per i profani, perché si vedrà che non ce n’è motivo!
Parliamo questa volta di trend e canali, tenendo presente che l’argomento “trend” è propedeutico a quello della ricerca dei cicli temporali, dei quali parleremo in futuro.

Il trend o tendenza non è altro che la direzione di marcia di una serie storica (serie di quotazioni, per quel che ci riguarda).
Il concetto di trend è relativo al periodo di tempo considerato: quello che in un grafico infragiornaliero può apparire come un trend consolidato, in un grafico giornaliero o settimanale appare come semplice espressione di rumore, cioè di piccola increspatura nel trend principale.
Il semiciclo (fase di rialzo o ribasso) di una grossa oscillazione, in un grafico mensile, può diventare un importante trend in un grafico giornaliero.
Insomma, penso che ci siamo capiti.
L’analisi tecnica ci ha insegnato a tracciare il trend come una retta passante per due minimi crescenti o due massimi decrescenti.
Tracciando la parallela, tangente ad un punto di svolta significativo sul lato opposto del grafico, si ottiene un canale.
Un canale, rispetto al trend, presenta il valore aggiunto di racchiudere la volatilità del periodo di tempo per il quale è tracciato: volatilità in aumento, con il grafico che esce fuori del canale, significa accresciuto interesse, in una direzione o nell’altra.

Il bisogno di tracciare un canale che rispetti l’esigenza di rappresentare un trend e di racchiudere le sue oscillazioni non può trovare una corretta soluzione in analisi tecnica, a causa delle conoscenze matematico-statistiche richieste.
Si semplifica quindi il concetto, riconducendolo al tracciamento di due rette parallele, peraltro sempre arbitrarie visto che ogni analista individua le sue: si simula semplicemente, in mancanza di altre possibilità, un trend pseudo-lineare; si bara non sempre sapendo di barare.
Che vuol dire trend lineare? In poche parole vuol dire che il trend si muove lungo una linea retta in termini costanti finché quella retta viene ritenuta valida: conoscendo l’inclinazione della retta, cioè, si può stabilire che la retta sale (o scende) ad esempio di 20 punti al giorno; sempre 20 fino a quando non si disegna un’altra retta diversamente inclinata.

Ecco un esempio relativo al titolo Generali.


Che succede se le quotazioni si impennano o scendono? Se si vuole rappresentare una maggiore rispondenza del trend, si cambia inclinazione e si comincia con un’altra retta, e poi un’altra ancora... Ecco un esempio di come potrebbe essere evidenziato il trend di Generali:

oppure:

Negli ultimi due esempi, è come se si fosse tracciato un unico canale nel quale le curve di cambio direzione non sono arrotondate ma spigolose. In sostanza, crediamo erroneamente di aver tracciato dei canali lineari ed invece, come vedremo la prossima volta, abbiamo tracciato dei canali con una propria identità matematica, diversa da quella lineare.

Al riguardo, è ormai universalmente riconosciuto che l’andamento dei mercati non è quasi mai lineare, ma l’analisi tecnica continua a rappresentarli in forma lineare perché così si è sempre fatto; perché un concetto digerito è difficile da contestare; perché è comodo assecondare la convinzione diffusa che il metodo usato sia corretto; perché in realtà è molto semplice; perché si crede nell’autorealizzazione, cioè nell’attitudine del mercato a rispettare certe situazioni che vengono rese concrete dal fatto che tutti utilizzano lo stesso metodo (ma è davvero così?).
E invece, come abbiamo visto sopra nell’esempio di Generali, una rappresentazione lineare può essere adatta ad approssimare dei trend locali, cioè piccoli “spezzoni” di trend, ma non un intero trend (si veda come la prima rappresentazione ignori grosse oscillazioni che, sul piano operativo, non sono precisamente irrilevanti). Per di più, l’analisi tecnica non ricorre alle ben precise formule di rappresentazione lineare, ma continua ad affidarsi alla soggettività ed alla sensibilità dell’analista.
In matematica, la formula per la rappresentazione lineare di un trend è Y=aX+b, ove “Y” è la quotazione, “X” è il tempo, “a” e “b” sono i coefficienti. Tracciato il trend, le parallele che racchiudono il canale diventano obbligate e non lasciano margini di soggettività (il limite, semmai, risiede nel periodo di tempo che si vuole rappresentare).

Premesso questo, mi rendo perfettamente conto che le conoscenze richieste, per quanto elementari, rientrano comunque in un bagaglio culturale specifico e specialistico. Perciò, continuiamo pure a tracciare i canali come abbiamo sempre fatto tenendo presente però, che esistono delle tecniche matematicamente ineccepibili, idonee a tracciare il vero trend sia esso lineare o, come vedremo, di altro ordine. Rammento che Excel fornisce tutte le funzioni richieste. Inoltre, a chiusura dell’argomento, nella sezione delle tecniche alternative verrà messo online un software di uso semplicissimo.

Mi limito, per adesso, a riportare il grafico di Generali con trend lineare “matematicamente corretto” tracciato sull’ultimo anno di quotazioni; leggermente diverso ma assai simile a quello tracciato ad occhio (prima figura in alto), è frutto dell’elaborazione della formula suindicata.

E’ bene precisare che il trend è quello tracciato con linea tratteggiata, mentre il canale è tutta l’area compresa all’interno delle parallele alla linea tratteggiata.

Alla prossima.

Natale Lanza


http://www.borsanalisi.com/news/40.html
 

tontolina

Forumer storico
tontolina ha scritto:
Trend e canali - 1 (30/07/2006 - 13:37)

http://www.spamming indesiderato.com/news/40.html

Trend e canali - 2 (1/08/2006 - 19:26)

Abbiamo parlato del trend lineare come del processo meno indicato, in linea generale, a rappresentare la dinamica dei prezzi. Esistono fortunatamente delle possibilità alternative: una di queste è il trend parabolico (è di qualche anno fa la divulgazione, ad opera di un noto analista, di questa possibilità matematica applicata all'analisi tecnica).
Non si può approfondire, in questa sede, il senso matematico del trend parabolico; mi limito solo ad indicarne la formula: Y=a+b*X+c*X*X
Quello che segue è il grafico con trend parabolico del titolo Generali alla data del 28 luglio (la stessa data del grafico lineare della scorsa puntata).

genqudr.gif


Esso esprime, in maniera 'matematicamente corretta', la tendenza che è stata empiricamente indicata la volta scorsa nel seguente grafico:

mgenq.GIF



Il trend parabolico (ed il canale che su di esso si può costruire) ha anch’esso dei limiti nella rappresentazione del movimento dei prezzi. E’ vero infatti che, avendo forma curva, ha maggiori capacità di interpolazione rispetto al trend lineare; ma anche una curva parabolica, per quanto di solito migliore di una retta, presenta delle rigidità che la rendono poco idonea ad accompagnare adeguatamente lo svolgimento di un trend.
Ricordo, inoltre, che lo scopo di un canale è anche quello di racchiudere la volatilità espressa nell’arco di tempo considerato, in modo da segnalare quegli aumenti che denunciano un maggior interesse del mercato. E’ intuitivo che un canale lineare, poco idoneo ad accompagnare la sinuosità dei prezzi, richiede una “larghezza” maggiore rispetto a quella di un canale che si snoda insieme al trend. Ne consegue che il canale parabolico, più flessibile di quello lineare, è di norma più idoneo di quest’ultimo a rappresentare, oltre al trend, anche l’ampiezza della volatilità. Non è ancora il più appropriato, però.
Vedremo ulteriori possibilità nel prossimo post. Al momento richiamo l’attenzione sulle frasi “di solito”, “di norma” e simili che ricorrono in questo messaggio: non sono state scritte casualmente. Nonostante i loro limiti, infatti, non è escluso che in alcune circostanze il trend lineare e quello parabolico siano migliori di altre rappresentazioni. Anche di questo parleremo nel prossimo post.

Natale Lanza

http://www.borsanalisi.com/news/45.html
 

tontolina

Forumer storico
tontolina ha scritto:
Swing graphs (27/07/2006 - 19:20)

I grafici swing furono sviluppati da Gann.

Comunque, se il sistema interessa, ognuno faccia le proprie sperimentazioni. Un software per il tracciamento dei grafici swing è adesso disponibile nella sezione delle “tecniche alternative”.

http://www.spamming indesiderato.com/news/36.html
Libere opinioni (2/08/2006 - 08:11)

Stamattina liberiamo la fantasia analizzando i swing charts.
L'ultima direzione tracciata è rialzista (linea rossa), mentre la barra di ieri è irrilevante. Riporto il grafico (chi lo vuol vedere 'dal vivo' può andare in 'swing charts' tra le tecniche alternative - colonna centrale della prima pagina di Borsanalisi).
swing0_1_8.gif

Vediamo quello che può succedere oggi. I dati da prendere in considerazione sono l'ultimo massimo (cioè 36900 dell'altro ieri) e l'ultimo minimo (cioè 36360 di ieri).

Ipotesi 1)
Si ha un massimo pari o superiore a 36900; riprende comunque il trend rialzista quale che sia il minimo.
swing1_1_8.gif



Ipotesi 2)
Si ha un minimo inferiore o uguale a 36360 ed un massimo inferiore a 36900. Il trend swing diventa ribassista.


swing2_1_8.gif


Ipotesi 3)
Si ha un minimo superiore a 36360 ed un massimo inferiore a 36900. Si rimane in laterale swing.


swing3_1_8.gif


Aspetto le vostre libere opinioni. Ricordo che, trattandosi di opinioni 'libere' si può parlare di tutto (sempre in tema di Borsa): SPmib, titoli, bund, dollaro, materie prime, ecc.

Saluti.

Natale Lanza


http://www.borsanalisi.com/news/46.html
 

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