già ci fottono ORA, dopo avranno pure la Legge

tontolina

Forumer storico
Nuovi scenari del sistema finanziario europeo: la creazione delle Borse Valori dei Banchieri

È stato dato il definitivo via libera alla fusione New York Stock Exchange-Euronext, per dare così vita ad un sistema finanziario mondiale che porterà ad uno sconvolgimento dell'attuale sistema delle Borse Valori.



La fusione delle Borse Europee con quella americana non è che un frammento del programma che porterà alla creazione di un sistema finanziario unico, proiettato al mercato globale, in cui le Borse Valori cesseranno di avere quel carattere di servizio pubblico, con una regolamentazione statale. La direttiva Mifid (2004/39/CE Markets in Financial Instruments Directive ) sopprime l'obbligo di centralizzare gli scambi, nelle Borse o nei mercati regolamentati dallo Stato per consentire agli operatori finanziari, come Banche e Società di investimento, di costruire il proprio circuito di scambio dei titoli: il sistema di negoziazione multilaterale. Il gestore privato del mercato regolamentato dovrà seguire le norme della direttiva comunitaria per scrivere il protocollo in base al quale dovranno svolgersi gli scambi, e in che modo le informazioni dovranno circolare e dovranno essere fornite al mercato. La direttiva per la creazione dei mercati di negoziazione multilaterale, dovrà essere recepita entro gennaio 2007 e poi applicata entro novembre del 2007, ma vi sono già i piani per la sua realizzazione.

E' già arrivata in Europa la SIA, Societa' Interbancaria per l'Automazione, che ha annunciato, il lancio del Modulo "Execution Policy Monitoring for MiFID", ossia la piattaforma tecnologica interamente dedicata al monitoraggio e al controllo dell'operativita' effettuata su tutti i mercati finanziari.Attraverso questo nuovo modulo gli operatori finanziari potranno analizzare automaticamente l'intero traffico effettuato sulle diverse piazze finanziarie europee.




Inoltre, sette delle più grandi banche di investimento europeo hanno già annunciato il lancio di una nuova piattaforma di commissione paneuropea, un consorzio, partecipato da Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank, Goldman Sachs, Merrill Lynch, Morgan Stanley e UBS. Questo consorzio sarà l'infrastruttura degli scambi europei, alternativa a quella dei mercati regolamentati nazionali, che frammentano le negoziazioni sulla base della residenza delle società o degli investitori. Queste banche da sole, rappresenterebbero più di un terzo della totalità delle transazioni realizzate sulle azioni europee e il loro ingresso sul mercato sconvolgerà totalmente l'intero sistema, in quanto faranno da polo per attirare capitali e rompere quei confini che volevano la creazione di una borsa in mano agli Stati nazionali. Le borse valori, dopo essere divenute delle società commerciali come le altre, sottoposte ad un sistema di concorrenza e soggette alle regole di acquisto e di vendita del mercato, entreranno in competizione con le Banche e le altre imprese d'investimento . Inoltre, la completa eliminazione degli ostacoli all'utilizzo del "passaporto unico" per le imprese d'investimento che operano nell'Ue, consentirà agli operatori esteri di avere ampia possibilità di entrare nei mercati nazionali in virtù di un'autorizzazione con validità anche al di fuori dei confini nazionali. Verrà allargato l'accesso ai mercati a soggetti anche diversi dagli intermediari, investitori indipendenti compresi.
Cadranno le frontiere sia tra i paesi, che tra i differenti figure di operatori e competitori, con l'eliminazione di qualsiasi barriere all'entrata, una deregolamentazione piena che metterà alla prova le Borse, gli intermediari e anche le attuali infrastrutture informatiche che avranno dimensioni gigantesche.

La creazione di Euronext, come consorzio tra le maggiori Borse europee, è stato il primo segnale di questo progetto di globalizzazione dei mercati finanziari, e l'evolversi degli eventi condurrà alla moltiplicazione degli operatori alternativi. Oggi esistono negli Stati Uniti già una trentina di entità che si autogestiscono e autoregolano attirando al loro interno capitali e investitori da tutto il mondo. Ovviamente Euronext nasce nel tentativo di dare al mercato europeo una sorte di indipendenza onde trasformarlo in un centro in cui far confluire i capitali da tutto il mondo; tuttavia il fallimento di un accordo con la Germania ha rovinato questo progetto e ha dato vita ad un mercato internazionale. Oggi, la Borsa di Londra subisce i tentativi di scalata da parte del Nasdaq, che ha recentemente lanciato una nuova offerta di 4 miliardi di euro per aumentare la sua partecipazione che raggiungeva già il 28%. Le manovre verso le borse europee hanno fatto sì che anche le borse americane si rivalutassero riprendendo i vecchi regimi di quotazione, grazie anche alla depressione delle borse asiatiche.

La deregolamentazione delle contrattazioni di borsa è una tendenza futura che coinvolgerà tutti i mercati esteri, perché è un sistema da tempo presente in America e che sbarca oggi in Europa mediante una direttiva di chiaro stampo statunitense e anglosassone, essendo stata concepita dal FSA ( Financial Services Autority) del Regno Unito, che nel suo "International Regulatory Outlook 2006" delinea un quadro di riferimento delle norme. Questo segue le impostazioni del Financial Services Action Plan (FSAP), organismo del FMI. È dunque il sistema finanziario del futuro, e ben presto sarà in vigore in ogni Stato, sostituendo gli organi di controllo statali, con i mercati regolamentati autonomi. In tale ottica si preparano, ad esempio, anche le Borse Asiatiche, anch'esse pronte a lanciare il proprio consorzio di borse sino alla globalizzazione dei mercati valutari. Identica evoluzione potrebbe avere il sistema economico finanziario dei Paesi del Golfo, anche se oggi ancora ad uno stato embrionale ma già pronto ad una sua immediata trasformazione. Il Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG) ha già annunciato al sua intenzione di realizzare l'unione economica e monetaria entro il 2010, su consiglio della Banca centrale europea, per l'Arabia Saudita, il Bahrein, gli Emirati, il Kuwait e il Qatar, per concludere quel processo di integrazione cominciato nel 1981. L'unione finanziaria sarà esclusivamente virtuale, con la possibilità che questo stesso mercato si agganci anche a quello europeo, russo e americano.
Economicamente sarà sicuramente un grande business per i cdd. Investori, ossia i grandi fondi di investimento e per gli operatori finanziari, essendo un mercato finanziario a cui i risparmiatori non potranno accedere. Loro costituiranno un circuito a parte, per i quali varranno regole diverse: saranno semplici utenti che saranno garantiti non più dai controlli dello Stato, ma dalle società intermediarie che non saranno responsabili della certezza dell'investimento, garantito invece dalla "sintesi del prospetto informativo". Un sistema automatizzato venderà pacchetti di investimento dotati di una spiegazione sui rischi e sui guadagni, e accettate le condizioni la società sarà sollevata di qualsiasi responsabilità. Nell'illusione di risolvere i crack finanziari derivanti dalla manomissione dei bilanci e dalla complicità alla truffa delle banche, si creerà un sistema in cui la lettura delle informazioni dell'investimento basterà a garantire il risparmio . Il gigantismo e l'automatizzazione degli scambi e delle negoziazioni trasformerà gli investitori in speculatori efficienti, e i risparmiatori in utenti responsabili delle truffe dei mercati.
http://www.etleboro.com/view_news.php?lan=ita&id=1367
 
Decreto liberalizzazioni: Bankitalia e moneta elettronica di proprietà dei Banchieri

Ancora novità per le sorti di Bankitalia,e nuove direttive per il legislatore, che dovrà chiudere una volta per tutte la questione sulla proprietà della Banca Centrale Italiana.
La norma della riforma del risparmio che prevede la nazionalizzazione della Banca d'Italia sarà eliminata in rispetto dell'obbligo di indipendenza della Banca Centrale nei confronti dei governi, come previsto dalle normative comunitarie.



È quanto stabilisce il disegno di legge di riordino delle authority, che rientra nella nuova tornata di liberalizzazioni prevista da Bersani per il 2007, chiudendo così subito il contenzioso tra il Tesoro e le Banche sulla valutazione della partecipazione. Il governo Tremonti valutò la Banca d'Italia complessivamente 800 milioni, ma le banche, azioniste e proprietarie, impugnarono tale decisione proponendo un'offerta che poteva oscillare tra i 10 e i 23 miliardi. L'intenzione di rendere pubblica la Banca di Italia non è mai stata approvata con piacere dai Banchieri, che avrebbero invece ceduto la loro preziosa partecipazione solamente se sarebbe stata valutata come oro, nonostante di "oro" non ce ne sia rimasto nulla. In questi lunghi anni di privatizzazione è stato fatto un vero e proprio saccheggio della Banca d'Italia, sia nell'anima che nei forzieri, perché l'oro degli Italiani sembra quasi che sia sparito a fronte di tante riserve in carta straccia. L'ultimo a ricordarsi di quell'oro è stato Tremonti, in occasione dell'emendamento della legge del risparmio, dato così adito ad un'accesa discussione con Fazio, che forse non seppe rispondere alla richiesta del governo di dove fosse il Tesoro degli Italiani.
Ma a rendere la Banca d'Italia un Istituto meramente burocratico è stata l'Unione Europea, con la creazione della Banca Centrale Europea, al cui interno è stato concentrato il potere della politica monetaria, uno dei più potenti e fondamentali poteri che uno Stato detiene nell'esercizio delle funzioni che gli conferisce il popolo. Le Banche Centrali Nazionali sono state così retrocesse a stanza di compensazione, a organo burocratico delle stesse Banche private, con poteri di vigilanza senza esercitarli completamente.
Bankitalia e Moneta elettronica

La Nazionalizzazione di Bankitalia: il bidone agli Italiani
Il sistema monetario verso la moneta elettronica
La Nuova europa è il prossimo bersaglio della borsa mondiale
Nuovi scenari del sistema finanziario europeo: la creazione delle Borse Valori dei Banchieri

Il ruolo della Banca di Italia è ancora in evoluzione, e va ad inserirsi in un quadro molto coerente e complesso che ora diventa sempre più chiaro ed evidente agli occhi di tutti. Lo si può leggere in questo decreto per le liberalizzazioni, negli accordi per creare la Borsa Globale, nella nuova direttiva Mifid: un sistema monetario fondato sulla moneta elettronica completamente nelle mani delle banche private, un unico ente centralizzato che ha il potere di decidere la politica monetaria, rigorosamente indipendente da tutto e da tutti, liberalizzazione della contrattazioni dei titoli, e la creazione di una serie di autority che controllino il settore finanziario.
La risposta al perché non è stata resa definitiva la nazionalizzazione di Bankitalia è scritta in questo quadro giuridico, che porterà ad un'usura ben più sottile ed invisibile di quella che è stata in questi anni. I Banchieri hanno così costretto a scegliere il governo tra pagare 23 miliardi per l'acquisto delle azioni, cosa assolutamente impossibile visto lo stretto controllo dell'OCSE e della UE sui conti pubblici, e chiudere il contenzioso con le liberalizzazioni e il decreto per creare le borse valori delle Banche (MIFID).

La riforma delle liberalizzazioni contiene delle norme chiave per capire cosa stia diventando il nostro sistema bancario. Innanzitutto è previsto l'obbligo di pagamento con moneta elettronica i tributi e i pagamenti presso la Pubblica Amministrazione, che dovrà dotarsi di sistemi per accettare bancomat e carte di credito, così come le bollette per la fornitura di elettricità, acqua e servizi telefonici, e sarà così anche per le pensioni e gli stipendi. Ovviamente anche i privati dovranno attrezzarsi ad accettare moneta elettronica, potendo così fruire d'incentivi per dotarsi di POS. In questo modo, pian piano, la sola moneta che useremo sarà quella "bancaria", creata dal nulla dalle banche grazie alla virtualizzazione del denaro, secondo un processo irreversibile: non sarà più possibile ritornare alla carta moneta perché avrà un costo troppo elevato. Più gli scambi resteranno nella dimensione virtuale minori saranno per noi i costi, ed è proprio su questo che le banche fanno leva per detenere il controllo completo della circolazione di moneta. Una tale norma è ovviamente coerente con la proposta di rendere tutti gli assegni non trasferibili, perché anche in quel caso si va ad impedire che alcuni scambi, ossia quelli intermedi, chiusi tramite girata o compensazione, non passino attraverso il circuito bancario.
A questo punto, che fine fa la Banca di Italia? L'articolo 8 del decreto legislativo di riordino delle Autority, trasferisce alla Bankitalia le competenze dell'Uic (Ufficio Italiano Cambi), nonché quelle dell'Isvap e Covip, da condividere con Consob. Alla Banca d'Italia andranno ancora poteri di controllo e vigilanza sugli intermediari, i quali tuttavia avranno molta più libertà nel gestire la collocazione dei titoli sul mercato. Le Banche d'Affari potranno, in maniera indipendente, creare una borsa valore e vendere Titoli, accompagnati da un quadro di sintesi che spiega l'offerta pubblica: saranno le Banche stesse a fare i controlli e non più Consob per esempio, ma senza acquisire alcuna responsabilità nell'emissione.
La Banca di Italia sarà così l'ente burocratico dell'alta finanza, più che un Istituto di emissione monetaria in quanto la sola moneta emessa sarà delle Banche private, ed era alquanto anacronistico pensare di rendere pubblico un'entità che comunque non può essere controllata dallo Stato. La moneta ormai è destinata a perdersi nei circuiti internazionali, i titoli nella Borsa Globale, e le leggi nelle direttive comunitarie: la nuova usura sarà l'essere solo un utente.
L'Economia Italiana sarà una costellazione di Authority, cioè di organi, composti da commissioni di esperti - sullo stampo dei tipo i comitati che assistono la Commissione Europea - che funzioneranno quasi come i tribunali: giudicheranno sulla trasparenza o meno dei servizi pubblici offerti dai privati. L'Amministrazione pubblica verrà sostanzialmente falciata, perchè la produzione dei servizi - ferrovie, poste, trasporto marittimo, energia, comunicazione e media - sarà totalmente privatizzata e le Istituzioni pubbliche si ridurranno ad una schiera di authority che vigileranno sul libero scambio in libero mercato.
http://www.etleboro.com/view_news.php?lan=ita&id=2162
 
Liberalizzazione dei pagamenti e nuova usura
http://www.etleboro.com/view_news.php?lan=ita&id=3552
Varata dai ministri dell'Ecofin la direttiva per la liberalizzazione dei pagamenti all'interno dello spazio europeo, che elimina limiti e restrizioni sia in base alla nazionalità di residenza dell'istituto di credito, sia in base alla tipologia degli enti che sono abilitati a prestare un servizio per le transazioni.



Viene ribadita la priorità assoluta della legge economica della concorrenza e della riduzione dei costi per i consumatori, dando così il via alla creazione di joint venture e collaborazioni tra gestori di telefonia, istituti di credito e società di distribuzione commerciale.

Tale direttiva rappresenta dunque la liberalizzazione tanto attesa che giunge dopo gli scandali che hanno coinvolto le agenzie di transfer money, le società di telefonia, le scalate ostili dei piccoli istituti di credito, ed è l'obiettivo di traguardo delle lenzuolate che tendono ad incentivare l'utilizzo della moneta elettronica e bancaria, piuttosto che il contante. Il decreto anti-riciclaggio rende il contante uno strumento pericoloso per il pagamento delle transazioni, perché considera sospetto qualsiasi trasferimento o accumulazione di contante che fuoriesce dal circuito bancario e dunque dai controlli prudenziali degli istituti di credito. Gli stessi limiti all'emissione di assegni trasferibili, e le nuove liberalizzazioni, impongono la moneta elettronica per i pagamenti delle principali istituzioni e società che offrono un servizio pubblico, nonché la costituzione di conti correnti bancari per la gestione dei pagamenti dei liberi professionisti, che devono tracciare i compensi e controllare sull'attività finanziarie delle imprese assistite.

La decisione di aprire il settore dei pagamenti agli enti non bancari è stata presa dall'Ecofin in virtù di un compromesso che fissa dei requisiti prudenziali per gli enti non bancari e apre un'opportunità di mercato a società che offrono servizi di trasferimento di denaro, ma non di credito in senso stretto, fino a coinvolgere qualsiasi soggetto a cui confluisce in qualche modo la moneta.
Western Union, società che gestiscono e-money, supermercati, provider e società di telecomunicazioni, che soddisferanno adeguati requisiti patrimoniali e di stabilità finanziaria, potranno effettuare trasferimenti di denaro considerando che non sarà più necessario effettuare il pagamento mediante l'istituto di credito che si trova nella stessa nazione di residenza. Da questo punto di vista la direttiva rappresenta il primo passo per la costituzione di uno spazio unico dei pagamenti che consentirà di effettuare un pagamento con carte di credito, di debito, bonifici da un unico conto corrente, senza pagare costi aggiuntivi, in tutta Europa, sotto la vigilanza di un unico ente centralizzato. Gli enti non bancari non potranno raccogliere depositi dagli utenti, ma potranno accettare fondi per la prestazione di servizi di pagamento: questi costituiranno le riserve che consentiranno a queste società di concedere dei prestiti legati sempre al pagamento, ossia al consumo.

In tale ottica prendono certamente forma le collaborazioni che si sono venute a creare e che sembrano essere dettate da esigenze commerciali: le Coop hanno stretto un importante accordo con la Tim, così come Poste sta intavolando una trattativa con Vodafone per divenire un gestore di telefonia, e Carrefour che ha costruito sempre con Vodafone una collaborazione per virtualizzare la distribuzione commerciale. Le Poste, in particolare, puntano ai micropagamenti, per creare la prima banca sul cellulare per gestire in mobilità il proprio conto corrente, mentre Coop, Auchan, Conad e Carrefour stanno studiando un sistema per effettuare la spesa tramite il cellulare, operazioni di fidelizzazione congiunta, promozioni e premi. Considerando infatti l'imminente introduzione di chip RFID all'interno delle etichette dei prodotto di consumo, le società di telefonia, le banche e le stesse multinazionali potranno conoscere gli acquisti e le abitudini delle persone, reperendo una base di dati sugli stili di vita e le modalità di consumi che potranno porre un controllo assoluto sui bisogni della società. La funzione del codice a barre, viene ulteriormente affinato in quanto il chip potrà contenere un maggior numero di informazioni, sia per le modalità di consumo del prodotto, che per quelle del pagamento: tutto questo nelle mani dei colossi dell'economia disumanizzata e globalizzata.



L'obiettivo sarà quello di creare delle reti integrate al cui interno società di telecomunicazione, banche e supermercati, andranno a costituire il circuito su cui circolerà la moneta che sarà così totalmente elettronica, e si impossesserà del credito al consumo e degli scambi di moneta di piccolo taglio.Con l'introduzione di questo sistema così vicino alle esigenze quotidiane, enormi quantità di contante verranno ritirate, per essere sostituite con la flessibile e sempre disponibile moneta elettronica. Se per le associazioni di consumatori questa rappresenta una vittoria, si rivela in realtà essere una grande truffa, in quanto non si va a diminuire la rendita bancaria, ma ad ampliare fino all'esasperazione la dipendenza rispetto alla moneta elettronica a debito. La gente sarà drogata dalla libera possibilità di avere in pochi minuti una carta di credito, un finanziamento, un conto corrente, e non si accorgerà che si è indebitato, con una duplice usura, per poter fare la spesa, per poter mangiare.

Nessun bene di consumo, né alcuna prestazione, verrù pagato più con denaro ma solo tramite gli strumenti di pagamento che il supermercato studierà per i propri "utenti", in quanto l'utilizzo del denaro contante sarà quanto meno impossibile.

Immaginare che liberalizzare il settore dei pagamenti significa cancellare l'usura bancaria, significa commettere un grave errore, perché sopraggiungerà l'ulteriore usura della disumanizzazione dell'economia. I nostri referenti saranno società di telecomunicazione o di e-money che utilizzano delle procedure burocratiche contorte e non conoscibili dalle persone, perché non hanno un codice di procedura amministrativa, e ciò permette loro di far ricorso a stratagemmi che aliena le persone e scoraggiano la protesta per gli errori subiti.



Ricordiamo infine, che mentre la Commissione Europea emana una direttiva per la liberalizzazione dei pagamenti, l'Istituto delle Poste Francesi decide di destinare parte dei fondi alle esigenze di sussistenza e di prima necessità delle persone che si trovino in situazioni molto precarie e disperate. È questa la risposta obbligata del governo dinanzi ad una situazione economica in cui i più deboli, ai margini della società, muoiono di fame, in cui le persone accumulano 10 carte di credito e tentano il suicidio perché non hanno come pagare.

La società dei debitori è quello che si prepara per noi, all'indomani della liberalizzazione e dell'introduzione di una moneta elettronica usuraia, quando invece la moneta in realtà non esiste, è solo un bit all'interno di un computer che si trova in qualche paradiso fiscale, lontano dal nostro mondo. Si può creare e si può distruggere con un software, ed è questo il segreto, o il trucco se volete, che sta dietro la liberalizzazione dei pagamenti
 
è INIZIATO IL BALLO DEL QUA QUA

Isi Group: entra nelle tlc come operatore mobile virtuale

MILANO (MF-DJ)--Isi Group, leader europeo nei servizi finanziari e assicurativi rivolti al target subprime, presente in 16 Paesi con oltre 2,5 mln clienti e 7.500 punti vendita, ha avviato le trattative per entrare nel mondo della telefonia mobile. Il gruppo, si legge in una nota, debuttera' nelle tlc come operatore mobile virtuale. Dopo un accordo di tipo commerciale con un gestore di rete vendera' infatti servizi telefonici con il marchio Isi in tutti i propri punti vendita. "Crediamo -ha dichiarato Marco Muccini, marketing e communication director di Isi Group- che i tempi siano maturi per un nostro ingresso nella telefonia mobile. Abbiamo avviato trattative con alcuni importanti operatori e riteniamo di poter individuare il miglior partner strategico entro la fine del 2007". com/es (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. April 04, 2007 06:41 ET (10:41 GMT)
 
e vaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
dopo le COOP ora anche le POSTE diventano operatore telefonico virtuale



Vodafone Italia: intesa con Poste,operatore virtuale entro 07

ROMA (MF-DJ)--Poste Italiane e Vodafone Italia hanno siglato l'accordo di collaborazione che apre le porte al lancio dell'operatore mobile virtuale sul mercato italiano. Grazie all'intesa, informa una nota, Vodafone mettera' a disposizione di Poste Italiane la propria infrastruttura di rete grazie alla quale l'azienda sara' il primo gruppo postale al mondo ad entrare nella telefonia mobile. Vodafone Italia garantira' a Poste Italiane l'accesso a una gamma completa di servizi, dalla voce all'sms, dal roaming al traffico dati. Vodafone ha inoltre realizzato la piattaforma che consentira' l'integrazione tra i sistemi delle due aziende lasciando a Poste Italiane la piena ed autonoma gestione del cliente. Il servizio, operativo entro l'anno, sara' interamente gestito da Poste Italiane che puo' contare su un'ampia e consolidata base clienti e una presenza capillare sul territorio nazionale di 14.000 uffici postali, oltre 40.000 sportelli e diversi canali di vendita tra cui il web e il call center, ai quali si aggiungera' presto il telefonino. L'entrata nel mercato italiano degli operatori mobili virtuali, programmata per il 2011 al momento dell'asta delle frequenze Umts, si realizza cosi' anticipatamente, a seguito dell'intervento dell'Antitrust e degli impegni assunti da Vodafone per attuare in tempi brevi l'apertura del mercato wholesale dell'accesso alle reti mobili. com/pev (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2007 MF-Dow Jones News Srl. April 05, 2007 06:48 ET (10:48 GMT)
 

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