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Forumer storico
Ndrangheta, confiscati beni per 330 milioni al 're videopoker'
Operazione della Gdf nei confronti di Gioacchino Campolo
Reggio Calabria, (TMNews) - Un patrimonio di circa 330 milioni di euro che comprende imprese, 256 immobili, rapporti bancari e azioni e 119 quadri: è l'oggetto della confisca eseguita dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria e dal Gico di Reggio Calabria, in collaborazione con lo Scico di Roma, ai danni dell'imprenditore Gioacchino Campolo, conosciuto come "il re dei videopoker". Il patrimonio, già oggetto di sequestro nel luglio del 2010, secondo i magistrati è stato accumulato grazie ai legami con le cosche della 'ndrangheta del reggino: Campolo nel 2011 è stato condannato a 18 anni di reclusione, sentenza ora all'esame della Corte d'appello, per concorrenza sleale e estorsione. Campolo otteneva il denaro alterando gli apparecchi da gioco, soldi poi messi a disposizione della 'ndrangheta o usati per comprare immobili a Reggio Calabria e provincia, Roma, Milano, Taormina e Parigi. Tra i beni confiscati quadri, considerati autentici, di Dalì, Guttuso, De Chirico, Fontana e Sironi, e auto di lusso.
Operazione della Gdf nei confronti di Gioacchino Campolo
Reggio Calabria, (TMNews) - Un patrimonio di circa 330 milioni di euro che comprende imprese, 256 immobili, rapporti bancari e azioni e 119 quadri: è l'oggetto della confisca eseguita dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria e dal Gico di Reggio Calabria, in collaborazione con lo Scico di Roma, ai danni dell'imprenditore Gioacchino Campolo, conosciuto come "il re dei videopoker". Il patrimonio, già oggetto di sequestro nel luglio del 2010, secondo i magistrati è stato accumulato grazie ai legami con le cosche della 'ndrangheta del reggino: Campolo nel 2011 è stato condannato a 18 anni di reclusione, sentenza ora all'esame della Corte d'appello, per concorrenza sleale e estorsione. Campolo otteneva il denaro alterando gli apparecchi da gioco, soldi poi messi a disposizione della 'ndrangheta o usati per comprare immobili a Reggio Calabria e provincia, Roma, Milano, Taormina e Parigi. Tra i beni confiscati quadri, considerati autentici, di Dalì, Guttuso, De Chirico, Fontana e Sironi, e auto di lusso.