Dal Fatto...
“In Costa Rica tra shiatsu, karate e il nostro bed & breakfast. E’ ‘pura vida’” - Chiara Carbone
“Qui è pura vida, nel senso che cammini per strada e te lo dicono, è anche un modo di salutarsi”. Costa Rica, pura vida. Anche questo stile di vita semplice, felice, è uno dei motivi che più di vent’anni fa ha portato Cinzia Filippini e Fiorenzo Guindani a impacchettare ciò che avevano nel loro appartamento milanese e a spostarsi nel Paese centroamericano.
“Sicuramente non siamo partiti per motivi di crisi, siamo di un’altra generazione. Noi volevamo proprio cambiare, vivere in maniera meno stressante. Prima di arrivare qui abbiamo girato l’Europa. Ma non era quella di oggi, non era facile fare qualcosa”, racconta Cinzia, 58 anni e un passato da responsabile amministrativa in una multinazionale svizzera. La loro è una vita completamente diversa rispetto al passato: “Siamo stati prima a Playa Tamarindo, dove avevamo un hotel. Poi 10 anni fa lo abbiamo venduto e ci siamo trasferiti a Playa Carillo, dove abbiamo aperto un bed and breakfast. Io mi occupo di massaggi shiatsu e faccio classi di karate, mentre Cinzia cucina. Ormai questo è diventato il nostro Paese adottivo, un paio di ciabatte e una maglietta: viviamo così”, spiega Fiorenzo, 55 anni, che in Italia era un odontoiatra.
E se, calcisticamente parlando, i più giovani hanno avuto modo di conoscerla solo quest’anno quando i ticos hanno affrontato la nazionale italiana, per Cinzia e Fiorenzo la curiosità per il Costa Rica è partita proprio da un Campionato del Mondo: “Erano i Mondiali del ’90, siamo rimasti colpiti. Poi il fatto che fosse l’unico Paese senza esercito ci è piaciuto molto, così siamo venuti qui una prima volta, poi una seconda. Alla terza siamo rimasti. Una piccola spinta ce l’ha data anche Mani Pulite, sentivamo che il clima stava cambiando”. E così il cambio di vita radicale, con destinazione quello che è considerato uno dei Paesi più felici del globo, per due volte primo nella classifica dell’Happy Planet Index: “È vero – conferma Fiorenzo – la gente è allegra, è un popolo molto semplice. Si vive a ritmi tranquilli, ma attenzione ai cliché. Non vorremmo che si finisse nella definizione di ‘Belpaese’…”.
Ma la felicità qui, per gli stranieri almeno, ha un’età. E non è bassa. “Questo è definito anche un Paese adatto a un ‘buen ritiro low cost’, adatto ai pensionati, perché con 1000-1500 euro si vive bene. E da pensionato, se si vuole ottenere la residenza, dal punto di vista burocratico è più semplice. Ci sono moltissime persone, anche italiane, che hanno deciso di venire qui. Mia suocera vive con noi, ad esempio. Qui, con una somma con cui in Italia non avrebbe fatto nulla, senza esagerare, sta bene perché le necessità sono molte meno”, spiega Cinzia. Più difficile la vita per un giovane: “Soprattuto se vuole aprire un’azienda. Mille euro non bastano e si deve essere residenti. E poi preferiscono aiutare i giovani del posto: quindi o si è in possesso di una specializzazione che qui non esiste o assumono un locale”.
In vent’anni la coppia ha visto l’evoluzione del Costa Rica: “Noi ci siamo inventati un’attività – continua Cinzia – ma oggi non è più cosi. Tanti ci scrivono, ‘vengo li a provare, apro un barettino‘. Ecco, le cose sono cambiate: ormai qui ci sono tantissime strutture, anche bar e pizzerie italiane. Ci vuole professionalità, l’improvvisazione non va più”. Nonostante ciò, comunque, Cinzia e Fiorenzo ricevono numerose email dall’Italia: “Tanti vogliono andare via e ci scrivono ‘con 30mila euro lì cosa posso fare?’ E a noi sembra incredibile che la situazione sia questa, perché tutti i turisti stranieri che ospitiamo esaltano il nostro Paese e non vedono l’ora di visitarlo. Lo adorano: quasi tutti hanno Bocelli nelle proprie playlist”.
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Bello davvero il Costa Rica. Paesaggi e natura da favola. Ricordo ancora le spiagge, gli animali e la vegetazione di Manuel Antonio, Palo Verde, Il lago Arenal e molto altro. Ci sono stato 5 anni fa.
Ma ricordo anche molti altri viaggi con piacere. Fatti nell'età in cui si tende a vedere tutto meglio di quel che è in realtà , tutto più bello. Inoltre, tutti viaggi di piacere fatti con il solo problema del come divertirsi e come vedere il più possibile nel più breve tempo possibile.
Ora ho un'età in cui non si crede più al paese dei balocchi.
L'età in cui si pensa di andare ad aprire un ristorante in Thailandia con pochi soldi è passata.
Ora c'è l'età della consapevolezza. Quella in cui si sa che in Thailandia quando si arriva per aprire un ristorante italiano si scopre che molti stranieri di ogni nazionalità, thailandesi compresi, hanno avuto la stessa idea. Quella di aprire il ristorante italiano che serve "macaroni, linguini e piza", così scrivono sui menù.
Manco nei periodi in cui ho avuto la testa completamente vuota ho mai creduto di poter riscoprire l'America per l'ennesima volta.
Ricordo un tempo che nelle famiglie si diceva: "studia che sarai qualcuno."
Lo dicevano anche in America.
Ora però le multinazionali americane prediligono gli ingegneri indiani, bravi, colti, poco pretenziosi, a 30 k $ all'anno anziché quelli americani a 250 k $.
Ed ecco che chi ha fatto il mutuo in per pagarsi gli studi, cosa molto diffusa in America, si trova in difficoltà nel ripagarlo.
Studiare è molto importante, certo, ma farlo al fine di arricchirsi e sottomettere gli altri sarà sempre più difficile.
L'erba del vicino non è più verde a lungo.
Anche il suo prato di tanto in tanto ingiallisce. Io lo avevo detto al mio vicino quando mi telefonava per dirmi di levar le erbacce dal mio prato verde perché gli avrebbero contaminato il suo prato all'inglese perfetto.
Ora ha il prato pieno di erbacce pure lui. Diverse dalle mie. Anzi il mio prato verde ora è più bello del suo.
Non aveva considerato uccelli e vento. E neppure clima particolarmente mutato, tutti fattori che trasportano i semi della gramigna da chissà dove e li depositano dove capita.
Io sono nato qui in Italia e qualsiasi cosa succede morirò qui.
Questo è il Paese che il destino ha scelto per me e qui rimarrò qualsiasi cosa succede.
Non è vero che l'erba del vicino è più verde e se lo è, non lo sarà per sempre.
Tutti siamo alla ricerca di fortuna, benessere, vita facile.
Difficile essere primi e ancor più difficile rimanere in pochi.
Meglio lasciare che la giostra giri e distribuisca i fiochi un po' a convenienza e un po' perché costretta.
Quante metafore...
Spero di riuscire a farmi capire. Del resto a scuola ci sono stato poco e quel poco, spesso, mi chiudevano in castigo nello sgabuzzino della raccolta della carta. Dovete aver pazienza.
La testa è stata sempre un po' ciondolante e ondivaga.