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Dogtown

Forever Ultras Ghetto
Ma penso 23100 ....dipende ovviamente da Sp ...li sono short di brutto ma non vogliono alndare oltre X ora ...
Se L euro torna a 1,25 ....ci metto un bello short ....sono Tirati ...


Io non guarderei a noi, o almeno, non solo a noi, ma prima di tutti ai cani, perchè se loro scendono, noi amplifichiamo il movimento.
 

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SCHRODERS: '3' E' IL NUMERO PERFETTO PER LA REFLAZIONE - PAROLA AL MERCATO

Per il 2018, '3' e' il numero perfetto affinche' il quadro reflattivo continui. Vediamo perche'

1 Crescita: ci aspettiamo che l'espansione globale del PIL rimanga attorno al 3% nei prossimi due anni. Di recente avevamo sottolineato come il Congresso americano potesse sorprendere tutti sul fronte della riforma fiscale, ed effettivamente cosi' e' avvenuto. A questo punto pero' saremmo cauti, poiche' non ci aspettiamo che le aziende americane spenderanno in toto i benefici guadagnati con i tagli della tassazione

2 Rendimento US Treasury decennale: in base ai nostri modelli, le valutazioni azionarie statunitensi sono sostenibili fintanto che il decennale americano non supera il 3%. Affinche' cio' avvenga, l'inflazione deve restare moderata

3 Inflazione: a nostro avviso, gli sconvolgimenti tecnologici e l'invecchiamento demografico stanno comprimendo l'inflazione. Per questo, ci aspettiamo un limite massimo del 3% e un processo di normalizzazione monetaria graduale. In questo contesto, le valutazioni rappresentano un 'limite di velocita'' per i ritorni nel medio termine, ma riteniamo sia piu' ragionevole aspettarsi un periodo di rendimenti piu' bassi, piuttosto che un vero e proprio mercato ribassista

Cosa potrebbe mandare tutto all'aria? La risposta piu' ovvia e' 'l'inflazione'. Uno degli indicatori che suggerisce una possibile sorpresa al rialzo della crescita (e quindi dell'inflazione) e' la ripresa del commercio globale

Un altro rischio viene dai salari. Sebbene l'espansione salariale sembra non aver reagito ai miglioramenti visti sul mercato del lavoro finora, una ricerca della Federal Reserve mostra che la Curva di Philips non e' lineare e che quando il tasso di disoccupazione scende sotto una certa soglia, la relazione tra questo e l'inflazione torna a imporsi e l'inflazione core inizia ad aumentare

Nei nostri due modelli di previsione su questi scenari, rispettivamente 'boom del commercio' e 'accelerazione dell'inflazione', la previsione sull'inflazione globale sale dal 2,3% a oltre il 3%. Dalla prospettiva degli investimenti, dati i prezzi di mercato, questo risultato potrebbe causare volatilita' sul fronte dei titoli di Stato, ma creerebbe anche un'opportunita' di sovraperformance per le aree del mercato azionario piu' cicliche e maggiormente 'value'

Una delusione sul fronte della crescita sarebbe piu' preoccupante. Le economie sviluppate sono attualmente nella fase del ciclo di 'espansione', caratterizzata da una produzione superiore al trend, da un'accelerazione della crescita e da un rialzo dell'inflazione. Questa fase solitamente e' positiva per l'azionario. La fase successiva e' quella del 'rallentamento', la peggiore per i ritorni. La sfida e' che, all'inizio, la fase di rallentamento sembra giusta - la produzione e' ancora superiore al trend e, seppur piu' lentamente, la crescita continua. Ma le attese di rendimento dall'azionario, cosi' come le valutazioni, sono elevate, creando spazio per la delusione e per ritorni negativi

Al momento il semaforo resta verde, ma ci sono 3 trend che monitoriamo con attenzione: 1.Le autorita' cinesi e statunitensi stanno rimuovendo liquidita' dal mercato. Sebbene la normalizzazione delle politiche monetarie sia appropriata per l'attuale fase del ciclo, c'e' sempre il rischio di una stretta troppo rapida

2.Le curve dei rendimenti si stanno appiattendo, suggerendo che i mercati obbligazionari stanno iniziando a scontare una crescita piu' lenta. Elemento in qualche modo in contraddizione con l'ottimismo che vediamo nelle valutazioni dei mercati azionari

3.Ci aspettiamo che il dollaro americano resti debole, via via che il resto del mondo raggiungera' i ritmi di crescita degli USA. Nel caso in cui ci sbagliassimo e il dollaro si rafforzasse, cio' eserciterebbe pero' pressione sulla crescita cinese, riducendo la liquidita'

In definitiva, continuiamo a essere posizionati per un quadro di reflazione, con una particolare enfasi sugli asset dei Mercati Emergenti, che appaiono relativamente economici. A un certo punto nel 2018, pero', la ripresa globale sincronizzata si trasformera', dando vita a timori sulla rimozione di liquidita' sincronizzata. La vera sorpresa per il 2018 potrebbe essere chiudere l'anno con rendimenti dei titoli di Stato piu' bassi rispetto a oggi
 

NickM

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Stessa fine per Alfietto nostro?

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