ANTONIO FAZIO: PAESE ALLA DERIVA, SOLO IN PIANO M5S UN PO' DI POLITICA ECONOMICA
'Anche se non lo sottoscriverei' - L'Italia e' "un paese alla deriva" dove nessuno si ricorda che "il lavoro e' un diritto universale" e nessuno pensa a fare politica economica. Antonio Fazio, Governatore della Banca d'Italia fino alle dimissioni del dicembre 2005, ne ha per tutti in un intervento ad un convegno sul tema delle banche italiane nell'Eurozona. All'Italia serve "un salto di qualita' nella politica, non possiamo andare avanti con l'1% o gli zero virgola" per rilanciare il reddito e l'occupazione altrimenti bisognera' aspettare il 2023 per tornare al Pil del 2007, prima della crisi globale. "In Italia non c'e' politica economica: avete sentito qualcuno parlarne" nei programmi politici per le elezioni?. "Un po' i Cinque Stelle anche se non lo sottoscriverei" aggiunge Fazio davanti a una platea nella quale si nota qualche banchiere, politici della prima Repubblica, ex collaboratori degli anni in Banca d'Italia oltre agli invitati del panel tra i quali l'ex Vicepresidente di UniCredit Fabrizio Palenzona e l'a.d. di Carige Paolo Fiorentino.
'L'euro e' sbagliato e amministrato in modo dannoso per noi' - Fazio ribadisce la sua critica all'ingresso dell'Italia nell'euro ("L'abito non fa il monaco") e afferma: "L'euro e' sbagliato ed e' soprattutto amministrato in maniera dannosa per noi, bisogna sapere dire dei no, ammesso che siamo in grado di farlo". Fazio ricorda che in Germania la Costituzione prevale sulle regole europee. Male anche le scelte fatte dalla Bce con il Qe, sarebbe stato meglio sottoscrivere titoli Bei per rilanciare gli investimenti. Fazio punta il dito sulla Germania "paese sistematicamente in surplus e questo crea deflazione: nel '700 si chiamava mercantilismo". Una politica quella tedesca che schiaccia gli altri paesi. "Cosa ci fanno con quel surplus di 300 miliardi di dollari l'anno? Si comprano titoli ma anche le imprese e non e' uno scherzo".