Gloria ai Bastardi - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

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Il tutto sarebbe gradualmente e parzialmente evitabile se in questo Paese si facesse un minimi di educazione civica e finanziaria sin dalla scuola dell'obbligo.

Se io e te andiamo in un bar, in una piazza o dove vuoi tu e chiediamo a 100 persone cos'è un investimento, cos'è un'azione, piuttosto che un'obbligazione o un pronti termine, io credo che nel migliore dei casi avremo delle risposte imbarazzanti e/o il silenzio assoluto.

Quello che ho postato in merito al porsi domande se "qualcuno" ti offre un'obbligazione al 7% è l'emblema della cultura dell'italiano medio, il quale sa tutto di smartphone, auto, calcio e facebook...ma quando si tratta di valutare come investire i propri risparmi ecco che cede alle sirene di Ulisse senza esitare un momento.

Tu sostieni che il risparmiatore è stato "obbligato" a diventare investitore.

Io sostengo invece che questo obbligo non sussiste per niente, anzi bisogna proprio capire cosa significhi etimologicamente risparmiatore e cosa invece investitore; non sono sinonimi, ma hanno significati ben precisi e diversi l'un l'altro.

Il risparmiatore non cerca e non vuole rischi, perchè vuole conservare/risparmiare quando ottenuto con il proprio reddito.

L'investitore invece, accetta di accollarsi un rischio che qualsiasi investimento intrinsecamente porta con se e, non solo o per forza parlando di soldi. Il rischio è dato dalla natura stessa dell'investimento prescelto, dal tempo in cui questo deve svilupparsi e dalle condizioni esogene del mercato che, essendo un'incognita per definizione, nessuno può conoscere.

Veniamo da oltre 20 anni di scandali finanziari: bond Argentina, parmalat, cirio, bipop-carire, giacomelli, Lehman etc...e ancora c'è qualcuno che si dichiara vergine e inconsapevole di ciò che significhi investire in obbligazioni?!?!?...ma non scherziamo.

I precedenti purtroppo ci sono stati e anche numerosi, quindi se "la mia banca" mi offre un'obbligazione, io risparmiatore che ho i soldi sul cc e mi appresto a valutare di trasformarmi in investitore, sottoscrivendo l'obbligazione proposta dal direttore di filiale o dal consulente di turno, devo innanzitutto chiedere non solo il tasso, ma cosa significhi investire in un'obbligazione, l'ignoranza nel 2015 non è più contemplata e tollerata.

Sottoscrivere un'obbligazione, etimologicamente significa essere obbligati-vincolati a prestare i soldi a qualcun'altro, quindi chi sottoscrivere un'obbligazione sta finanziando un debito di una controparte, con la speranza che quest'ultimo alla scadenza mi restituisca i miei soldi e mi paghi un interesse per la fiducia, il rischio e il tempo accordato.

Non complichiamo ciò che complicato non è.

Chi è stato truffato, se la vedrà in tribunale, ma credo che molti, troppi, sono quelli che in fiducia, ma anche accecati dal rendimento, condito con una buona dose di ignoranza in materia (non conoscono ciò che fanno)...hanno investito tutti i loro risparmi su un unico titolo, quindi di cosa stiamo parlando?

E' ora di finirla di accettare, tollerare e incentivare il concetto che l'assunzione di responsabilità non esiste quando si parla di soldi e/o investimenti.

Tutta la nostra vita implica l'assunzione di responsabilità e di rischio, in tutti gli ambiti della vita e, sinceramente non capisco perchè quando si parla di soldi il discorso della responsabilità non valga.

Io ho un'azienda: se sono bravo nel mio business raccoglierò i frutti, se non ne sono capace perderò i miei soldi...quindi mi devo aspettare che qualcuno...lo Stato....gli amici del bar...le banche...tu...o altri vengano a rimborsarmi i soldi persi?

Io, inteso come contribuente, sono stanco di pagare con le mie tasse, gli errori di altri, ovvero società private (banche) che perdono.



Buongiorno a tutti :):)

Dog, se mi consenti l'obiezione, in questo caso, a mio parere, la questione di principio generale di cultura del rischio è condivisibile ma ha comunque come oggetto, nel caso delle banche e relativi strumenti di debito da esse emessi, entità private sì, ma sottoposte comunque a vigilanza e con una lunghissima consuetudine di situazioni difficili mai recuperate per mezzo di procedure concorsuali.

Ma il problema, nel caso in questione, è qualcosa di ancora più grosso che ha direttamente a che fare con l'abominio tecnico-giuridico costruito appositamente per discriminare una categoria di creditori allo scopo di evitare una grana politica ancora più seria, cioè l'esproprio dei correntisti.
In questo articolo il tutto è spiegato molto bene, a mio parere, e si tratta di problema di enorme portata, poichè polverizza la fiducia nella certezza del diritto.

Salvataggi bancari e diritti individuali

La prassi di creare leggi lesive dei diritti precostituiti e/o preesistenti in itaglia e al circo di bruxelles è ampiamente sperimentata, ma qui c'è stato un evidente "salto di qualità".
Qui hanno riscoperchiato il vaso di Pandora della corsa agli sportelli. Magnifici :down::down:

Qui un articolo di taglio più generale, utile forse ai non espertissimi in materia, che descrive bene la dinamica delirante di questo accordo da pazzi :rolleyes:


''E' ATTACCO AI RISPARMI DEGLI ITALIANI'' CRISI BANCHE, GIACCHE' TEME IL PEGGIOAbruzzo Web Quotidiano on line per l'Abruzzo. Notizie, politica, sport, attualitá.


Ovviamente, quando si commette l'errore di dividere la propria sorte con comunità alla cui guida vengono eletti psicotici affetti da sadismo congenito ormai privi di freni inibitori, ecco i risultati :-o
Il principale consigliere economico del nazista a rotelle ci insegna a vivere :-o

«Dovrete colpire i risparmi privati E forse vi servirà un salvataggio Ue» - Corriere.it


Ci vuole più europa :-o
 
Ciao Lupo tu vuoi svegliare l'animale che dorme in me:lol::lol:, cosa dici se ascoltiamo sull'argomento uno dei negoziatori sull'Unione Bancaria.
Siamo entrati in europa per avere Pace, prosperità e benessere e per l'Eterogenesi dei fini, avremmo miseria, guerra e distruzione. Il grave che la maggioranza della popolazione Italiana anche quella più colta non se ne avvede. Ragazzi sotto attacco della Germania ci sono i nostri risparmi, così lei potrà finanziare il suo Stato sociale pur attuando politiche deflazionistiche. Saranno i ns risparmi a garantire le loro pensioni e la loro sanità. Zio Vighiacco


Il backstage
Uno de passaggio ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "QED 61: Black Monday?":

“Me, me! Adsum qui feci”: senza responsabilità decisionali e con altri colleghi ho seguito il negoziato dell’Unione Bancaria, ho pianificato la risoluzione delle quattro banche e, da ultimo, ho contribuito alla predisposizione dell’intervento di Barbagallo (nel quale ho cercato di impiantare alcuni timidi elementi di critica all’assetto istituzionale europeo, forse colti nel suo post).

Le sono grato, tra le altre cose, per aver chiarito che, dati gli attuali livelli di recessione e lo stock di NPLs è un miracolo che non siano avvenute crisi bancarie di proporzioni più vaste. Ma ovviamente altre crisi sicuramente seguiranno e di dimensioni più importanti.

Aggiungo qualche osservazione su come queste crisi saranno gestite in conseguenza del nuovo quadro europeo.

1) Concentrazione dei capitali. L’applicazione del principio secondo cui i creditori della banca concorrono ad assorbirne le perdite farà sì che i creditori si rivolgeranno alle banche più solide, ancora troppo grandi per fallire o con sede in Stati che non le lasciano fallire; le altre saranno spinte fuori dal mercato a colpi di spread sui tassi di raccolta. I più grandi si mangeranno i più piccoli secondo il modello della centralizzazione dei capitali. Ne avremo presto una prova, quando si tratterà di comprare le quattro bridge bank ripulite delle attività deteriorate.

2) Idealismo e Unione Bancaria. Chi ha negoziato l’Unione Bancaria confidava in due circostanze:

i. L’Italia avrebbe continuato a gestire le proprie crisi bancarie in house, tramite gli interventi del FITD. Non avevano fatto i conti con la Commissione Europea, che ha fatto leva sulla disciplina degli aiuti di stato e imposto l’assurda equazione secondo cui le risorse delle banche sarebbero da assimilare a risorse pubbliche, solo perché è una normativa - per di più, europea – ad imporre alle banche di fornire queste risorse. Tra l’altro la disciplina sugli aiuti di Stato non è contenuta nel pacchetto sull’Unione Bancaria (che anzi, consente gli interventi del FITD) né è mai stata validata “democraticamente”, essendo contenuta nei Trattati e in una serie di Comunicazione non vincolanti della Commissione;

ii. il Single Resolution Mechanism, la seconda gamba dell’Unione Bancaria, era stata pensata per mutualizzare i costi della risoluzione a livello europeo. Sulla carta, l’Italia aveva di che beneficiarne, visto la quantità di NPLs nelle sue banche; in cambio avrebbe ceduto la competenza su queste questioni al Single Resolution Board. Sennonché, anche qui – come nel caso del divieto di aiuti di stato alle banche - è prevalsa una politica dei due tempi sfavorevole ai nostri interessi: le competenze si accentrano oggi; i costi si mutualizzerano tra otto anni, ossia mai o fuori tempo massimo per risolvere la crisi in atto.

Scarsa capacità negoziale, connivenza dei negoziatori a danno degli interessi nazionali, o utopismo? “Non possum scribere in eum qui potest me proscribere”

3) Conseguenze geopolitiche. Ci sono tutti i presupposti affinché la principale vittima del nuovo quadro normativo sia l’Italia. Gli altri paesi periferici hanno già da tempo avuto la loro dose di crisi bancarie. Per l’Italia serviva un apparato normativo-istituzionale sufficientemente robusto. Risolto il problema, i tempi saranno maturi per rivedere il funzionamento del bail-in.

4) Il QE come piano B dell’Europa. La BCE conserva la possibilità di acquistare il debito delle banche nell’ambito del QE, anche se per ora i rischi ricadono per l’80% sulle banche centrali nazionali e sono esclusi gli NPL. Non è da escludere, però, che qualora il processo sopra descritto risulti incompatibile con la dinamica politica (leggi, Marine Le Pen sopra il 40%), questi limiti possano essere rimossi, in modo da addossare parte dei costi sulla BCE via QE (è il punto di Munchau sul FT di oggi).

In sintesi: la risoluzione delle prossime crisi bancarie sarà decisa a Bruxelles; pagheranno i risparmiatori italiani; le banche tedesche si impossesseranno di quello che resta; la BCE continuerà a giocare il gioco del good cop.

Epimeteo

Postato da Uno de passaggio in Goofynomics alle 14 dicembre 2015 16:56

Poi sentiamo Anche Barbagallo, ma sarebbe utile fare una panoramica dell'evoluzione Bancaria dal 36 ad oggi, Zio lazzarone la devo fare io che battevo il ferro da buon metalmeccanico. :wall::wall::wall::wall:
 
Ultima modifica:
Buongiorno a tutti :):)

Dog, se mi consenti l'obiezione, in questo caso, a mio parere, la questione di principio generale di cultura del rischio è condivisibile ma ha comunque come oggetto, nel caso delle banche e relativi strumenti di debito da esse emessi, entità private sì, ma sottoposte comunque a vigilanza e con una lunghissima consuetudine di situazioni difficili mai recuperate per mezzo di procedure concorsuali.

Ma il problema, nel caso in questione, è qualcosa di ancora più grosso che ha direttamente a che fare con l'abominio tecnico-giuridico costruito appositamente per discriminare una categoria di creditori allo scopo di evitare una grana politica ancora più seria, cioè l'esproprio dei correntisti.
In questo articolo il tutto è spiegato molto bene, a mio parere, e si tratta di problema di enorme portata, poichè polverizza la fiducia nella certezza del diritto.

Salvataggi bancari e diritti individuali

La prassi di creare leggi lesive dei diritti precostituiti e/o preesistenti in itaglia e al circo di bruxelles è ampiamente sperimentata, ma qui c'è stato un evidente "salto di qualità".
Qui hanno riscoperchiato il vaso di Pandora della corsa agli sportelli. Magnifici :down::down:

Qui un articolo di taglio più generale, utile forse ai non espertissimi in materia, che descrive bene la dinamica delirante di questo accordo da pazzi :rolleyes:


''E' ATTACCO AI RISPARMI DEGLI ITALIANI'' CRISI BANCHE, GIACCHE' TEME IL PEGGIOAbruzzo Web Quotidiano on line per l'Abruzzo. Notizie, politica, sport, attualitá.


Ovviamente, quando si commette l'errore di dividere la propria sorte con comunità alla cui guida vengono eletti psicotici affetti da sadismo congenito ormai privi di freni inibitori, ecco i risultati :-o
Il principale consigliere economico del nazista a rotelle ci insegna a vivere :-o

«Dovrete colpire i risparmi privati E forse vi servirà un salvataggio Ue» - Corriere.it


Ci vuole più europa :-o

Diciamo poi che la maggior parte di quella vicenda è nata, come al solito, dalla collusione con il partito de sinistra....

Detto questo la maggior parte di quei risparmiatori è stata truffata, ho detto maggior parte non tutta. Non si può credere che una donna di 89 anni abbia deciso di sua spontanea volontà di fare quel tipo di investimento come neppure si può accettare che gli fosse stato proposto.

Sappiamo come vanno queste cose, io ho valorato in banca poco più di un decennio fa e il non voler fare quello che mi ordinavano di fare mi è costato caro. Quindi in questo caso dovevano pagare tutti gli azionisti, gli amministratori di ogni ordine e grado ma sopratutto i dipendenti visto che è troppo facile dire "me lo hanno ordinato" e gli stipendi se li son beccati loro mica i risparmiatori !!!!

Comunque, se ci leggete, voi che siete stati truffati, questa cosa non sarebbe successa se non ci fosse stata la U€.

Mi chiedo, quanto ancora lo volete prendere nel kulo prima di dire basta e di riprendervi la vostra vita ?
 
Ciao Lupo tu vuoi svegliare l'animale che dorme in me:lol::lol:, cosa dici se ascoltiamo sull'argomento uno dei negoziatori sull'Unione Bancaria.
Siamo entrati in europa per avere Pace, prosperità e benessere e per l'Eterogenesi dei fini, avremmo miseria, guerra e distruzione. Il grave che la maggioranza della popolazione Italiana anche quella più colta non se ne avvede. Ragazzi sotto attacco della Germania ci sono i nostri risparmi, così lei potrà finanziare il suo Stato sociale pur attuando politiche deflazionistiche. Saranno i ns risparmi a garantire le loro pensioni e la loro sanità. Zio Vighiacco


Il backstage
Uno de passaggio ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "QED 61: Black Monday?":

“Me, me! Adsum qui feci”: senza responsabilità decisionali e con altri colleghi ho seguito il negoziato dell’Unione Bancaria, ho pianificato la risoluzione delle quattro banche e, da ultimo, ho contribuito alla predisposizione dell’intervento di Barbagallo (nel quale ho cercato di impiantare alcuni timidi elementi di critica all’assetto istituzionale europeo, forse colti nel suo post).

Le sono grato, tra le altre cose, per aver chiarito che, dati gli attuali livelli di recessione e lo stock di NPLs è un miracolo che non siano avvenute crisi bancarie di proporzioni più vaste. Ma ovviamente altre crisi sicuramente seguiranno e di dimensioni più importanti.

Aggiungo qualche osservazione su come queste crisi saranno gestite in conseguenza del nuovo quadro europeo.

1) Concentrazione dei capitali. L’applicazione del principio secondo cui i creditori della banca concorrono ad assorbirne le perdite farà sì che i creditori si rivolgeranno alle banche più solide, ancora troppo grandi per fallire o con sede in Stati che non le lasciano fallire; le altre saranno spinte fuori dal mercato a colpi di spread sui tassi di raccolta. I più grandi si mangeranno i più piccoli secondo il modello della centralizzazione dei capitali. Ne avremo presto una prova, quando si tratterà di comprare le quattro bridge bank ripulite delle attività deteriorate.

2) Idealismo e Unione Bancaria. Chi ha negoziato l’Unione Bancaria confidava in due circostanze:

i. L’Italia avrebbe continuato a gestire le proprie crisi bancarie in house, tramite gli interventi del FITD. Non avevano fatto i conti con la Commissione Europea, che ha fatto leva sulla disciplina degli aiuti di stato e imposto l’assurda equazione secondo cui le risorse delle banche sarebbero da assimilare a risorse pubbliche, solo perché è una normativa - per di più, europea – ad imporre alle banche di fornire queste risorse. Tra l’altro la disciplina sugli aiuti di Stato non è contenuta nel pacchetto sull’Unione Bancaria (che anzi, consente gli interventi del FITD) né è mai stata validata “democraticamente”, essendo contenuta nei Trattati e in una serie di Comunicazione non vincolanti della Commissione;

ii. il Single Resolution Mechanism, la seconda gamba dell’Unione Bancaria, era stata pensata per mutualizzare i costi della risoluzione a livello europeo. Sulla carta, l’Italia aveva di che beneficiarne, visto la quantità di NPLs nelle sue banche; in cambio avrebbe ceduto la competenza su queste questioni al Single Resolution Board. Sennonché, anche qui – come nel caso del divieto di aiuti di stato alle banche - è prevalsa una politica dei due tempi sfavorevole ai nostri interessi: le competenze si accentrano oggi; i costi si mutualizzerano tra otto anni, ossia mai o fuori tempo massimo per risolvere la crisi in atto.

Scarsa capacità negoziale, connivenza dei negoziatori a danno degli interessi nazionali, o utopismo? “Non possum scribere in eum qui potest me proscribere”

3) Conseguenze geopolitiche. Ci sono tutti i presupposti affinché la principale vittima del nuovo quadro normativo sia l’Italia. Gli altri paesi periferici hanno già da tempo avuto la loro dose di crisi bancarie. Per l’Italia serviva un apparato normativo-istituzionale sufficientemente robusto. Risolto il problema, i tempi saranno maturi per rivedere il funzionamento del bail-in.

4) Il QE come piano B dell’Europa. La BCE conserva la possibilità di acquistare il debito delle banche nell’ambito del QE, anche se per ora i rischi ricadono per l’80% sulle banche centrali nazionali e sono esclusi gli NPL. Non è da escludere, però, che qualora il processo sopra descritto risulti incompatibile con la dinamica politica (leggi, Marine Le Pen sopra il 40%), questi limiti possano essere rimossi, in modo da addossare parte dei costi sulla BCE via QE (è il punto di Munchau sul FT di oggi).

In sintesi: la risoluzione delle prossime crisi bancarie sarà decisa a Bruxelles; pagheranno i risparmiatori italiani; le banche tedesche si impossesseranno di quello che resta; la BCE continuerà a giocare il gioco del good cop.

Epimeteo

Postato da Uno de passaggio in Goofynomics alle 14 dicembre 2015 16:56

Poi sentiamo Anche Barbagallo, ma sarebbe utile fare una panoramica dell'evoluzione Bancaria dal 36 ad oggi, Zio lazzarone la devo fare io che battevo il ferro da buon metalmeccanico. :wall::wall::wall::wall:



E' una descrizione plausibile, naturalmente (parere personale) bisogna tenere conto dell'enfasi emozionale voluta (giustamente, dal suo punto di vista), specie sugli ipotetici retroscena, dal sito in questione, con una sua ben precisa posizione "politica", diciamo.

Personalmente, credo che la realtà sia non di rado più semplice di come ce la immaginiamo. E che anche i quozienti intellettivi della cosiddetta classe dirigente siano spesso molto sopravvalutati.
Il disegno egemonico dei krukki è evidente, ma secondo me, più che la conseguenza di una meticolosa pianificazione ordita in decenni di paziente tessitura, è il frutto della loro naturale inclinazione al disprezzo, delle loro paranoie e del loro mal riposto complesso di superiorità; cioè della loro sociopatia patologica, che gli eventi e le persone casualmente al potere durante il loro verificarsi hanno fatto esplodere in questo particolare momento storico.
Altrimenti, la situazione si sarebbe comunque compromessa, però magari in altri contesti.

Moltissimo, in proposito, suggeriscono gli schemi comportamentali delle persone: l'intervista di quel Feld, che si masturba davanti alla cartina dell' Italia e gode nell' immaginarsi scenari umilianti al punto da perdere il controllo del proprio contegno essendo intervistato dal più importante giornale del paese, è molto esplicativa.
Se fossero mefistofelicamente intelligenti, si porrebbero dei limiti.
E invece no; ne testano sempre di nuovi fino a quando passano il segno.

In fondo, il QE della bce avrebbe quasi messo una pietra tombale su ipotesi disgregatrici dell'eurozona, giusto (almeno per un certo periodo di tempo)?
Cosa avrebbero potuto inventarsi per mettere tutto a repentaglio?
Una bella crisi bancaria con panico e bank run, et voilà.
Quello che ci vuole per dare la stura alle posizioni anti euro e antieuropee che qui sono ben più presenti e radicate che in qualunque altra parte della cosiddetta periferia. E anche organizzate politicamente, anche se purtroppo molto poco da sinistra, e quello è un peccato.
 
Diciamo poi che la maggior parte di quella vicenda è nata, come al solito, dalla collusione con il partito de sinistra....

Detto questo la maggior parte di quei risparmiatori è stata truffata, ho detto maggior parte non tutta. Non si può credere che una donna di 89 anni abbia deciso di sua spontanea volontà di fare quel tipo di investimento come neppure si può accettare che gli fosse stato proposto.

Sappiamo come vanno queste cose, io ho valorato in banca poco più di un decennio fa e il non voler fare quello che mi ordinavano di fare mi è costato caro. Quindi in questo caso dovevano pagare tutti gli azionisti, gli amministratori di ogni ordine e grado ma sopratutto i dipendenti visto che è troppo facile dire "me lo hanno ordinato" e gli stipendi se li son beccati loro mica i risparmiatori !!!!

Comunque, se ci leggete, voi che siete stati truffati, questa cosa non sarebbe successa se non ci fosse stata la U€.

Mi chiedo, quanto ancora lo volete prendere nel kulo prima di dire basta e di riprendervi la vostra vita ?



La questione fondamentale, truffati o meno, è che comunque non si può applicare una norma che stravolge a posteriori quelle scritte sul contratto firmato all' acquisto del bond.
Ma scherziamo???!!
Significa che questi possono trasformare in carta straccia qualsiasi regola, domani mattina possono decidere che 100k si abbassano a 5k o che il tuo conto titoli sia sottoposto a vendita coatta per una parte, perchè no?
Così si rimpingua il c/c e puoi contribuire al salvataggio, se non bastano i soldi...Oppure una bella tassa sui c/c legalmente detenuti all'estero, che problema c'è? Basta additarti come "speculatore" :-o

Che tipo di credibilità può avere gente così??
Innescare una reazione nucleare a catena è un attimo, con premesse del genere, ma ovviamente se lo fai presente sei un terrorista, chiaro :-o:wall:
 
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