Governo: Garavaglia, non puniamo le banche (Mi.Fi.)
MILANO (MF-DJ)--"Non abbiamo intenzione di mettere in difficoltà le banche. Eviteremo misure che peggiorino una situazione già fragile. Ci potrà essere qualche intervento che incide sui bilanci, ma solo se è ragionevole. Anche perché siamo focalizzati sulla crescita e le banche sono una componente importante del finanziamento alle imprese". Dopo gli annunci sull'allungamento delle deducibilità fiscali, l'altalena che le banche vivono sui listini a causa delle impennate dello spread e le parole del vicepremier Luigi Di Maio sui «privilegi bancari» da eliminare il sottosegretario all'Economia in quota Lega Massimo Garavaglia getta acqua sul fuoco e spinge la possibilità che nuovi Pir aiutino il sistema finanziario nazionale quantomeno nella raccolta. Inoltre conferma l'intenzione di introdurre la cosiddetta «quota 41» nella riforma delle pensioni, ed evita di scendere in polemica con Mario Draghi, protagonista di un incontro con il presidente Sergio Mattarella sul rischio conti pubblici.
Domanda. Sottosegretario Garavaglia, c'è un rapporto difficile tra governo e banche?
Risposta. No. Sappiamo che il sistema bancario ha subìto negli anni una serie di norme provenienti dall'esterno che lo hanno messo in difficoltà. Noi vogliamo favorirlo. E non vogliamo essere punitivi
D. Alcune norme rischiano di restringere il credito. Non temete che vanifichino gli sforzi per finanziare la crescita?
R. Sì, in parte lo temiamo e per questo cercheremo di non intervenire su un comparto già fragile. In ogni caso stiamo lavorando anche per sganciare i finanziamenti alle imprese dal sistema bancario. Il taglio dell'Ires al 15% per chi investe ne è una prova. Parliamo di 9 punti in meno, una misura che porterebbe l'Italia nella fascia più bassa d'Europa per tassazione alle imprese. Ora siamo in quella più alta.
D. Questo però non aiuta direttamente le banche
R. Per le banche e per il sistema finanziario in generale stiamo studiando un nuovo tipo di Pir focalizzato sulle infrastrutture e l'edilizia, comparto in sofferenza.
D. E di vostro quanto investite nel sistema Paese?
R. Ci sono misure che sbloccano liquidità senza costi, come l'introduzione della possibilità per i Comuni di spendere l'avanzo di amministrazione. Sembra poco, ma si liberano investimenti per almeno 1 miliardo. Poi ci sono già 118 miliardi da qui al 2030 postati per fare spesa di investimento. Dobbiamo solo rimuovere gli ostacoli.
D. Però i soldi pubblici da soli non possono fare tutto. Serve anche che i privati scelgano di investire nel Paese. Come li convincerete in questo clima di incertezza che si è creato?
R. Sono convinto che servirebbe più sobrietà nel dibattito. Seguo manovre finanziarie da anni e non ho mai visto un'attenzione così spasmodica a una Nota di Aggiornamento del Def. In ogni caso, a chi non si fida rispondiamo con i fatti; l'abbassamento dell'Ires sugli utili reinvestiti ne è un esempio.
D. Nel frattempo aumenta la spesa, soprattutto in deficit. La revisione della legge Fornero sulle pensioni ne è un esempio.
R. Voglio precisare che quota 100 non è poi lo sfracello che si prevede. Quando vedremo i numeri ce ne accorgeremo; la chiave sta nell'impedire l'accumulo, che garantisce che venga utilizzata solo da chi è effettivamente stanco dopo 38 anni di lavoro e non dal professionista che va a fare un mestiere in proprio. Poi va tenuto presente che in comparti come la pubblica amministrazione solo il 7,1% ha meno di 35 anni. È difficile rinnovare un comparto con queste premesse.
D. State cercando un modo per far pace con i mercati? Come vede l'incontro tra Draghi e Mattarella? Normale dialettica o gamba tesa?
R. Nessun appunto da fare. Sappiamo benissimo che il presidente della Bce ha fatto il possibile per tenere insieme un sistema che ha oggettive difficoltà. E non dimentichiamo che la fine del Qantitative easing creerà problemi a tutti e che l'ipotesi di un rialzo dei tassi penalizzerà l'Europa indipendentemente da quello che succede in Italia. Insomma, ci sta che il presidente della Bce incontri il capo dello Stato. Niente da dire.
(END) Dow Jones Newswires
October 08, 2018 02:23 ET (06:23 GMT)
Diplomatico. Mi piace. Un bel diritto riesce meglio con la racchetta salda nella mano ma il braccio rilassato.
Buongiorno a tutti