L'ubriacone deve aver servito per colazione roba pesante.
MILANO (Reuters) - La Commissione europea vede nel 2019 il rapporto deficit/Pil dell'Italia balzare al 2,9% e il Pil salire leggermente a 1,2% rispetto alle precedenti stime.
E' quanto emerge dalle previsioni di autunno diffuse oggi dall'esecutivo Ue che vanno paragonate, nel caso della crescita, con il +1,1% delle stime interim dello scorso luglio e, nel caso del deficit/Pil, con il 2% fotografato dalle stime di primavera dello scorso maggio prima dell'insediamento del nuovo governo.
La Commissione vede quindi il deficit/Pil del prossimo anno ben oltre il 2,4% ipotizzato dal governo Lega-M5s. Le stime sulla crescita del 2019 sono inferiori a quelle dell'esecutivo che ipotizzano un Pil a 1,5%, obiettivo giudicato da molti eccessivamente ottimistico.
Allargando lo sguardo all'intera zona euro, secondo i dati della Commissione, l'Italia l'anno prossimo sarà il Paese con la crescita più bassa dell'intero blocco e il secondo Stato membro con deficit e debito più alti.
"Nel 2019 una ripresa dell'export e una maggior spesa pubblica contribuiranno a far salire il Pil a 1,2%", si legge nel capitolo dedicato all'Italia del rapporto.
Il debito/Pil è visto stabile nel quadriennio 2017-2020 al o poco sopra il 131%.
La Commissione non manca di sottolineare le preoccupazioni sulle prospettive italiane.
"L'aumento del deficit insieme a tassi di interesse più elevati e importanti rischi al ribasso sulla crescita mettono in pericolo la riduzione del debito/Pil", scrive ancora Bruxelles.
A proposito del marcato rialzo degli spread registrato a partire da maggio, la Commissione evidenzia che un "prolungato aumento dei tassi dei titoli di Stato potrebbe peggiorare le condizioni di finanziamento delle banche e ridurre ulteriormente l'offerta di credito".
Per quanto riguarda l'inflazione, Bruxelles vede un lieve calo rispetto alle stime interim con una previsione sul 2018 a 1,3% (da 1,4%) e sul 2019 a 1,5% (da 1,6%) mentre vede il dato per il 2020 a 1,4%.