Gloria ai Bastardi - Cap. 1

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Nella calma più totale, in totale assenza di volumi, essi continuano a salicchiare. Questo in altri tempi sembrerebbe il classico esito positivo del lavoro svolto ovvero buttato fuori tutti dal mercato, venditori estinti e compratori assenti...in altri tempi oggi non so.
 
...e fino a quando il mercato non piazzerà due/quattro botte al rialzo, nessuno ci crederà. In pratica sul MIB qualche dubbio arriverà solo sopra i 21.500, fino al quel momento la massa degli istituzionali rimarrà fuori o shorterà i rimbalzi.
 
Ora però si chieda ufficialmente alla germania di richiamare quella nave e se dirà "non sono affari nostri" allora si arresti l'equipaggio e si affondi la nave in mondo visione...vedi che la smettono.
 
CINA: CPCA, -6% VENDITE AUTO 2018, PRIMO CALO ANNUALE IN VENT'ANNI

Le vendite di auto in Cina, maggiore mercato mondiale per il settore, sono calate del 6% nel 2018 a 22,7 milioni di unita'. Stando a quanto riportato dalla China Passenger Car Association (Cpca), si tratta del primo calo annuale in almeno due decenni. Hanno inciso la guerra commerciale tra Washington e Pechino, la debolezza dell'economia cinese e il calo dell'azionario locale, tutti fattori che hanno scoraggiato una parte degli investitori e sta mettendo sotto maggiore pressione i costruttori di auto. Secondo Rbc Capital Markets, quello che sta succedendo in Cina e' un riflesso della situazione globale, segnata da aumenti dei prezzi, tensioni politiche, minore popolarita' dei motori diesel e maggiore diffusione dei servizi di car sharing, che riducono la domanda in mercati chiave come quello americano. Stando alle stime di Goldman Sachs, i volumi di vendita in Cina caleranno di un ulteriore 7% quest'anno, per poi riprendersi nel 2020 (+3%), mentre per la China Passenger Car Association saliranno dell'1,2% quest'anno.
 
Titolo: Immigrazione: fonti Viminale, Paesi Ue non mantengono promesse
Ora: 09/01/2019 14:42
Testo:
ROMA (MF-DJ)--"I Paesi europei ci vogliono rifilare gli immigrati ma non
hanno mantenuto le promesse sui ricollocamenti".

Lo affermano fonti del Viminale puntualizzando che "dopo l'arrivo a
Pozzallo il 16 luglio 2018 di 447 migranti a bordo delle Navi Protector e
Monte Speroni era stata prevista una ricollocazione tra i paesi europei,
con l'adesione volontaria degli interessati. I migranti sarebbero stati
suddivisi cosi', secondo gli accordi: in Germania 50 persone, in Francia
50, in Portogallo 50, in Irlanda 20, in Spagna 50, a Malta 50, per un
totale di 270".

"I trasferimenti effettivi - concludono le fonti - sono stati 129 e
hanno riguardato: la Germania per 23; la Francia per 50; il Portogallo per
19; l'Irlanda per 16 e la Spagna per 21. A Malta 0. Non solo. Il 26 agosto
2018 sono sbarcati a Catania 177 migranti, giunti a bordo della nave
Diciotti. Anche questi dovevano essere ricollocati. Soltanto l'Irlanda ne
ha presi 16".
 
Mi pare anche che solo Salvini abbia parlato dello scandaloso comportamento contro Fincantieri ! A questo punto il M5S si sta suicidando, meglio che lasci la politica estera e la sicurezza alla Lega, troppo molle il ventre per affrontare i colpi bassi di altri Stati.
 
Se per caso arrivano a 19.500, proveranno la bastardata ammazza ribassisti, i quali metteranno altro comburente per paura, chiusura posizioni.
 
FED: BOSTIC, E' ORA CHE SIA "PAZIENTE" CON LA SUA POLITICA MONETARIA

Raphael W. Bostic, il presidente della Federal Reserve di Atlanta, sostiene che sia arrivato il momento per la banca centrale americana di essere "paziente" con la sua politica monetaria. Bostic, che e' nel 2018 e' stato membro votante del Federal Open Market Committee, il braccio dell'istituto che decide se alzare o no i tassi, ha detto alla Camera di Commercio di Chattanooga (Tennessee) che l'incertezza dell'outlook implica la necessita' di cautela. Il presidente della Fed di Atlanta si aspetta in Usa una crescita "buona" ma piu' lenta del 2018 con un'inflazione che probabilmente restera' intorno al target di crescita annua del 2%. Bostic non vuole che la Fed muova i tassi in modo "stringente" e crede che la stretta dello scorso dicembre, la quarta del 2018, abbia portato i tassi "vicino" a un tasso neutrale, quello in cui la Fed non surriscalda ne' raffredda il motore dell'economia statunitense. Per lui l'adozione di altri dazi potrebbe creare problemi alle aziende. Le sue parole da colomba ricalcano quelle pronunciate venerdi' scorso dal governatore Jerome Powell, tornato a fare pace con i mercati dopo la sua conferenza stampa del 19 dicembre scorso.
 
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