DDUKE
Viva i popoli, Viva le Nazioni europee, fanculo U€
Da vomito, sopratutto chi li protegge.Le risorse ed i doni.
macabra testimonianza nel processo per l’omicidio di pamela mastropietro: facci il brodo che poi...
Domani ci sarà una nuova udienza al processo dove l'unico imputato dello stupro e dell'omicidio, che lui nega, e del depezzamento del cadavere, che lui ammette, il nigeriano Innocent Oseghale renderà dichiarazioni spontanee. I suoi avvocati Simone Matraxia e Umberto Gramezi hanno escluso che il nigeriano si faccia interrogare. Deporranno invece i suoi periti: il tossicologo e il medico legale. Resta nell' aria la domanda: chi paga questo collegio difensivo così nutrito?
Mentre si trovava nel carcere di Ancona ha avvicinato Oseghale, che era sotto pressione. Il nigeriano gli ha confessato che a uccidere Pamela sono stati lui e Desmond Lucky. Il motivo: il rifiuto della ragazza a fare sesso a tre e il suo tentativo di fuga.
Secondo questo racconto Pamela, superato il torpore dovuto alla droga, ha cercato di scappare dalla casa di via Spalato a Macerata dove è stata uccisa. Desmond Lucky voleva abusare di lei. Pamela si è divincolata e ha minacciato di correre alla Polizia. A quel punto i due nigeriani l' hanno bloccata, Oseghale le ha sferrato una prima coltellata al fegato mentre Desmond la teneva ferma. Alla seconda coltellata Desmond ha mollato la presa e se ne è andato. Oseghale gli avrebbe chiesto: «Aiutami a farla sparire».
La risposta dell' altro nigeriano sarebbe stata: «Facci il brodo, poi ce la mangiamo».
Ma la testimonianza di De Sabato pone anche altri interrogativi: perché gli altri due nigeriani sono usciti dal processo a Oseghale? Perché i due nigeriani sentiti come testi, ma anche come imputati in procedimento connesso negano senza però avvalersi della facoltà di non rispondere? Una tattica processuale ben nota a chi ha seguito processi di mafia. E ancora: se De Sabato colloca Desmond sulla scena del delitto è possibile che Oseghale non abbia fatto tutto da solo.
Ma se è così forse esiste un rapporto gerarchico tra Oseghale e gli altri due. Il che proietta sullo sfondo del caso Mastropietro la mafia nigeriana, che è il convitato di pietra di questo processo. Tutti evitano di evocarla perché sarebbe la prova provata che le disordinate politiche di accoglienza hanno prodotto inquietanti fenomeni criminali. Che da domani, dopo la deposizione di questo teste a tempo quasi scaduto, potranno essere meglio valutati.