Gloria ai Bastardi - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Ciao Dog a proposito di Democrazia senti cosa diceva De Gasperi nel lontano 1947, tratto da Graziani , Lo sviluppo dell’economia italiana, Torino, Bollati Boringhieri, 1998, pag 40:
“i voti non sono tutto (...). Non sono i nostri milioni di elettori che possono fornire allo Stato i miliardi e la potenza economica necessaria a dominare la situazione. Oltre ai nostri partiti, vi è in Italia un quarto partito, che può non avere molti elettori, ma che è capace di paralizzare e rendere vano ogni nostro sforzo, organizzando il sabotaggio del prestito e la fuga dei capitali, l'aumento dei prezzi e le campagne scandalistiche. L'esperienza mi ha convinto che non si governa oggi l'Italia senza attrarre nella nuova formazione di governo (...) i rappresentanti di questo quarto partito.”

Prosegue Graziani (pag. 41): “Tutti i ministeri economici vennero affidati a uomini di sicura fede liberista. Einaudi lasciò il governo della Banca d'Italia a Menichella e assunse la direzione del nuovo ministero del Bilancio: Del Vecchio, autorevole studioso di eguali tendenze liberiste, assunse il ministero del Tesoro; i ministeri delle Finanze e dell'Industria andarono rispettivamente a Pela e a Merzagora, ambedue legati agli ambienti della grande industria del Nord. A questo governo spettò di prendere nei mesi immediatamente successivi i provvedimenti di maggiore portata, e di realizzare la famosa svolta deflazionistica del 1947.................................................................................................

A proposito delle “battaglie” di Einaudi, Graziani riporta il sarcastico giudizio di De Cecco secondo cui il governatore della Banca d’Italia combatteva sì, ma “in campo avversario”. In effetti (Ivi., pag. 40) “Sul piano tecnico, è innegabile che essa [la manovra restrittiva] valse a bloccare l'inflazione; ma resta da spiegare per quali ragioni si fosse consentito all'inflazione di procedere così avanti, quasi si fosse voluta predisporre una giustificazione per una manovra tanto violenta. Tanto più che quelle stesse persone, -ed Einaudi in prima linea, che per anni avevano individuato le cause dell'inflazione nella spesa pubblica e avevano lasciato libero il sistema bancario di espandere il credito al settore privato, dovevano poi smentirsi clamorosamente quando, volendo combattere l'inflazione davvero, presero come primo provvedimento proprio quello di attuare una stretta creditizia.”

Se nel 1947 esisteva un quarto partito, rintracciabile in Banca d'Italia e Confindustria, i quali non avevano bisogno dei voti per guidare il Paese, chiediamoci oggi quali sono i centri di potere che sono fuori dal controllo della volontà popolare e rispondono più a centrali estere che all'interesse di questo Paese.

Quirinale, Banca d'Italia, MEF, Magistratura, Massonerie varie, Confindustria, Sindacati, ecc. ecc. ecc. I partiti, non essendo più partiti di massa, ma bensì comitati d'affari, sono tutti ricattabili dal primo all'ultimo.
 
Ciao Dog a proposito di Democrazia senti cosa diceva De Gasperi nel lontano 1947, tratto da Graziani , Lo sviluppo dell’economia italiana, Torino, Bollati Boringhieri, 1998, pag 40:
“i voti non sono tutto (...). Non sono i nostri milioni di elettori che possono fornire allo Stato i miliardi e la potenza economica necessaria a dominare la situazione. Oltre ai nostri partiti, vi è in Italia un quarto partito, che può non avere molti elettori, ma che è capace di paralizzare e rendere vano ogni nostro sforzo, organizzando il sabotaggio del prestito e la fuga dei capitali, l'aumento dei prezzi e le campagne scandalistiche. L'esperienza mi ha convinto che non si governa oggi l'Italia senza attrarre nella nuova formazione di governo (...) i rappresentanti di questo quarto partito.”

Prosegue Graziani (pag. 41): “Tutti i ministeri economici vennero affidati a uomini di sicura fede liberista. Einaudi lasciò il governo della Banca d'Italia a Menichella e assunse la direzione del nuovo ministero del Bilancio: Del Vecchio, autorevole studioso di eguali tendenze liberiste, assunse il ministero del Tesoro; i ministeri delle Finanze e dell'Industria andarono rispettivamente a Pela e a Merzagora, ambedue legati agli ambienti della grande industria del Nord. A questo governo spettò di prendere nei mesi immediatamente successivi i provvedimenti di maggiore portata, e di realizzare la famosa svolta deflazionistica del 1947.................................................................................................

A proposito delle “battaglie” di Einaudi, Graziani riporta il sarcastico giudizio di De Cecco secondo cui il governatore della Banca d’Italia combatteva sì, ma “in campo avversario”. In effetti (Ivi., pag. 40) “Sul piano tecnico, è innegabile che essa [la manovra restrittiva] valse a bloccare l'inflazione; ma resta da spiegare per quali ragioni si fosse consentito all'inflazione di procedere così avanti, quasi si fosse voluta predisporre una giustificazione per una manovra tanto violenta. Tanto più che quelle stesse persone, -ed Einaudi in prima linea, che per anni avevano individuato le cause dell'inflazione nella spesa pubblica e avevano lasciato libero il sistema bancario di espandere il credito al settore privato, dovevano poi smentirsi clamorosamente quando, volendo combattere l'inflazione davvero, presero come primo provvedimento proprio quello di attuare una stretta creditizia.”

Se nel 1947 esisteva un quarto partito, rintracciabile in Banca d'Italia e Confindustria, i quali non avevano bisogno dei voti per guidare il Paese, chiediamoci oggi quali sono i centri di potere che sono fuori dal controllo della volontà popolare e rispondono più a centrali estere che all'interesse di questo Paese.

Quirinale, Banca d'Italia, MEF, Magistratura, Massonerie varie, Confindustria, Sindacati, ecc. ecc. ecc. I partiti, non essendo più partiti di massa, ma bensì comitati d'affari, sono tutti ricattabili dal primo all'ultimo.


Eh già, purtroppo siamo compromessi da molti molti anni e la conferma è nel video di Borghi della settimana scorsa, postato da DD credo.

Borghi spiega molto bene come funziona la macchina politica a Roma.
 
L' establishment UE ha 3 giorni per calare l'eventuale asso per cercare di spaventare il popolino e mungere voti a favore dello status quo.
Intanto io non ho visto spot elettorali in tv ma va detto che io la tv la guarderò 1/2 ore al massimo la sera.
 
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