Gloria ai Bastardi - Cap. 1

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Ciao a tutti. Spero per voi tutto bene.

Poche novità se non altro le ultime dichiarazioni di Trump che per me lo mettono una spanna sopra gli ultimi presidenti americani. Non ho ricordi di un presidente che prende a schiaffi così la FED..... ed attenzione per come la vedo io fa benissimo perchè mette in chiaro che la banca centrale è un organo POLITICO e non autoreferenziale come la piega che stava prendendo la FED (delirio di onnipotenza) prima del suo arrivo.

Magari avessimo una figura così in Europa nei confronti della BCE.

Per quanto riguarda i mercati a parte l'assenza di volumi sollevata da DDuke (per me i volumi sono migrati nel mercato obbligazionario e passivo vedi etf) direi che stiamo rimbalzando per bene e se dovesse palesarsi un ritraccio verso il basso anche sui 20000 di MIB io sarei di nuovo compratore. Devo dire che da qualsiasi parte guardi il MIB non vedo note ribassiste se non momentaneee e dovute all'ipercomprato di breve.

Se guardo un grafo mensile del MIB sono molto positivo in ottica long. Cambierei idea alla rottura dei minimi di inizio giugno.

Su SP500 il rimbalzo è stato notevole e siamo ad un tiro di schioppo dai massimi.




Qua stiamo con il Sommo Sacerdote Custode della Fede che liquida con una frasetta sconnessa la "blasfemia" del minibot e a distanza di ore si scatenano le marionette locali munite di bambole e spilloni: a cascata si risvegliano gli zombie, dal Colle a scendere verso i suoi fantocci l' Avvocato del Popolo (e come no:fiu:), Filini e Nido di Quaglie e giù ragliando fino ai troll bocconiani :jolly::piazzista:
:rolleyes:
 
USA: TRUMP, INFLAZIONE MOLTO BASSA, "E' UNA COSA BELLISSIMA"

Il presidente americano, Donald Trump, giudica positivamente l'inflazione contenuta negli Stati Uniti, convinto che di conseguenza la Federal Reserve abbia spazio di manovra per realizzare un taglio dei tassi che chiede da mesi. Su Twitter, il leader Usa ha scritto: "Gli Stati Uniti hanno un'inflazione molto bassa, una cosa bellissima!". I fari sono puntati sulla riunione della Fed del 18-19 giugno prossimi. L'inflazione Usa da tempo non raggiunge una crescita annua del 2% che corrisponde al target della Fed. L'istituto di Jerome Powell ha spiegato tale debolezza parlando di "fattori temporanei" e si aspetta che il dato si riporti verso l'obiettivo prefissato. E questo grazie a un solido mercato del lavoro in cui le aziende faticano a trovare il personale specializzato che desiderano. La tesi e' che questa situazione spingera' i datori di lavoro a offrire di piu' per attrarre e trattenere personale. Il problema e' che, nonostante il tasso di disoccupazione viaggi sui minimi da mezzo secolo circa (al 3,6%), la pressione sui salari ancora non si e' vista come evidenziato dal deludente rapporto sull'occupazione americana a maggio pubblicato venerdi' scorso e che ha ulteriormente alimentato le speranze del mercato per un taglio dei tassi.
 
FED: TRUMP, "TASSI TROPPO ALTI", BANCA CENTRALE "NON HA LA MINIMA IDEA"

Il presidente americano, Donald Trump, e' tornato ad attaccare la banca centrale statunitense per il secondo giorno di fila. All'indomani di commenti fatti su Cnbc, oggi l'inquilino della Casa Bianca ha scritto su Twitter che i tassi di interesse al 2,25-2,5% "sono troppo alti", che la Federal Reserve e dunque i suoi membri "non hanno la minima idea" di quello che stanno facendo e che il quantitative tightening da loro realizzato e' "ridicolo". Nello stesso cinguettio, Trump ha sostenuto che "l'euro e le altre valute sono svalutate contro il dollaro, mettendo gli Stati Uniti in una posizione di svantaggio".
 
USA: TRUMP, INFLAZIONE MOLTO BASSA, "E' UNA COSA BELLISSIMA"

Il presidente americano, Donald Trump, giudica positivamente l'inflazione contenuta negli Stati Uniti, convinto che di conseguenza la Federal Reserve abbia spazio di manovra per realizzare un taglio dei tassi che chiede da mesi. Su Twitter, il leader Usa ha scritto: "Gli Stati Uniti hanno un'inflazione molto bassa, una cosa bellissima!". I fari sono puntati sulla riunione della Fed del 18-19 giugno prossimi. L'inflazione Usa da tempo non raggiunge una crescita annua del 2% che corrisponde al target della Fed. L'istituto di Jerome Powell ha spiegato tale debolezza parlando di "fattori temporanei" e si aspetta che il dato si riporti verso l'obiettivo prefissato. E questo grazie a un solido mercato del lavoro in cui le aziende faticano a trovare il personale specializzato che desiderano. La tesi e' che questa situazione spingera' i datori di lavoro a offrire di piu' per attrarre e trattenere personale. Il problema e' che, nonostante il tasso di disoccupazione viaggi sui minimi da mezzo secolo circa (al 3,6%), la pressione sui salari ancora non si e' vista come evidenziato dal deludente rapporto sull'occupazione americana a maggio pubblicato venerdi' scorso e che ha ulteriormente alimentato le speranze del mercato per un taglio dei tassi.
..........quindi taglia, cazzone :D
 
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